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NMDA.
Recettori non-NMDA: sono tetrameri composti, gli AMPA da 4 diverse possibili subunità, i
KAINATO dall’interazione di 5 diverse possibili subunità.
Sono recettori che mediano la trasmissione veloce, centrale nei fenomeni di attivazione e
disattivazione.
Sono permabili generalmente al potassio e al sodio; la subunità GluR2 o GluA2, se modificata, può
aumentare la sua permeabilità al calcio, e questa caratteristica recettoriale è molto importante,
considerando la centralità della permeabilità al calcio nella trasmissione cellulare.
Le subunità GluR1 e GluR2 possono essere fosforilate (su residui di serina), e questa fosforilazione
è importante, in quanto è normalmente studiata in termini di plasticità sinpatica e memoria.
La fosforilazione dei recettori non-NMDA, infatti, ne aumenta la conduttanza oltre che l’inserzione
dei recettori stessi all’interno della membrana post-sinaptica, spiegando come l’aumento della
trasmissione glutammaergica, dovuta a fosforilazione, possa mediare effetti di plasticità sinaptica.
EAA recettori ionotropici non-NMDA-farmacologia
Non potendo distinguere, come già detto, tra recettori AMPA e KAINATO, gli agonisti non hanno
selettività per l’uno o l’altro sottotipo di recettore.
Gli antagonisti non passano la barriera ematoencefalica.
Fra gli agonisti, l’AMPA è il ligando omotipico dell’AMPA, l’acido quisqualico del KAINATO.
Tutti questi farmaci, anche se gli antagonisti in minore misura in quanto non passano la barriera
ematoencefalica, sono molto utilizzati dal punto di vista neurotossico, in quanto studiati
particolarmente in preclinica come tossine.
EAA-Recettori NMDA Recettori NMDA: Nella figura
sono rappresentati i risultati di
patch-clamp su recettore NMDA:
- con 0 Mg2+ si ha una
potenziale di -60 Mv ed una
buona corrente;
- a maggiori
concentrazioni di Mg2+, la
corrente và e viene per questo
canale; - aumentando
ulteriormente i livelli di Mg2+ la
corrente registrata e pari a zero.
Questi risultati derivano dal blocco
voltaggio- dipendente che il magnesio
esercita sul flusso ionico del recettore. In
condizioni fisiologiche le concentrazioni di Mg2+ sono sufficientemente alte da mantenere il
recettore bloccato.
Un altro apsetto importante della figura è che il recettore è altamente regolato, in quanto, oltre al
sito di legame endogeno, presenta diversi siti di legame sia intracellulari che extracellulari.
Importante è il sito vicino a quello del magnesio, che è il sito detto del PCP.
Altra caratteristica è che, oltre al sodio e al potassio, il recettore è anche permeabile al calcio, a
differenza dei recettori non-NMDA per il quali solo la modificazione post-trascrizionale della
subunità A2 o R2 li rende permeabili al calcio.
EAA Recettori-NMDA
Caratteristiche generali recettori NMDA
- Sono recettori ionotropici tetramerici
- GluN1 è la subunità costitutiva, GluN2A-D
e GluN3A-B possono costituire sia complessi
eteromerici che omomerici
- Sono permeabili al K+, Na+ e al Ca2+
- Soggetti ad un blocco al Mg2+ voltaggio
dipendente (in condizioni fisiologiche è
bloccato
Siti regolatori
- Glicina: è un modulatore allosterico per il glutammato; senza la glicina non si ha il legame con il
ligando endogeno. E’ studiata anche come neurotrasmettitore indipendente.
- Anestetici dissociativi, che si legano al PCP site.
- Zn2+ e poliammine: bloccano e attivano il sito per il recettore
- PCP site
EAA recettori ionotropici-farmaci
CPP si pensa passi la barriera ematoencefalica, AP-5 è quasi sicuro non la attraversi.
EAA-distribuzione dei recettori
Si vede meglio per l’ippocampo: si ha una discreta sovrapposizione fra la distribuzione degli AMPA
e dei KAINATO. L’idea è che questa sovrapposizione derivi dal fatto che, in condizioni
fisiologiche, il recettore NMDA è bloccato e la depolarizzazione indotta dal recettore AMPA possa
sbloccarlo. In particolare, il glu rilasciato depolarizza prima l’AMPA che depolarizza l’NMDA.
Recettori metabotropici: sono divisi in tre gruppi,gruppi 1 - 2- 3. I recettori metabotropici sono in
tutto 8 divisi nei tre gruppi. Il guppo I è quello più studiato in relazione a diverse patologia, in
particolare al Parknson.
I recettori metabotropici sono divisi in tre
gruppi,gruppi 1 - 2- 3. I recettori metabotropici sono in
tutto 8 divisi nei tre gruppi. Il guppo I è quello più
studiato in relazione a diverse patologia, in particolare
al Parknson.
EAA recettori mGlu-farmacologia
L’MPEP è l’antagonista più utilizzato in letteratura.
EAA Tossicità
Il sitema glutammatergico è interessante perché è lagato a tantissime funzioni diverse. Fra queste,
una caratteristica rilevante del Glu è la sua eccito tossicità. Nella figura a sinistra è rappresentato
l’ipotalamo di topo prima di iniezione intracellulare di Glu. La figura a destra mostra degenerazione
cellulare della regione dopo somministrazione di Glu. Lo stesso effetto si osserva anche in altre
regioni, in particolare vicino ai ventricoli o in quelle regioni in cui la b. ematoencefalica………….
Un ‘altra caratteristica di questo effetto è che in queste aree si osserva degenerazione delle cellule
post- sinaptiche. L’ipotesi logica è che l’attivazione dei recettori glutammatergici determini
eccitotossicità in seguito al forte afflusso di calcio mediato dai recettori glutammatergici stessi. La
somministrazione di glu, quindi, prevede che il glu si lega ai recettori glutammatergici, questi si
attivano e aumentano l’afflusso del calcio e la conseguente degenerazione cellulare. E’ ovvio che i
recettori NMDA sono quelli più coinvolti dal momento che mediano l’afflusso di calcio.
Da questo punto di vista, i recettori glutammatergici sono buoni strumenti di indagine sulle funzioni
cerebrali.
Normalmente tutte le informazioni relative al cervello si ottengono lesionando determinate regioni e
osservando le variazioni comportamentali o le variazioni funzionali, ottenute da dati di imaging o
elettrofisiologici.
Possiamo effettuare lesioni in diversi modi:
- Lesioni di tipo elettrico: Si impianta un elettrodo e facendo passare della corrente, si brucia
la regione che si vuole lesionare; il vantaggio di questo metodo è che si può dosare bene
l’area che vogliamo lesionare, ma lo svantaggio è che non si ha un controllo sul fenotipo
cellulare, neuronale o gliale, che si va a lesionare; da ciò deriva la difficoltà che non si è
certi dell’associazione tra la delezione effettuata e la variazione comportamentale.
- Lesioni per asportazione: lo strumento utilizzato varia a seconda dell’area coinvolta.
- Lesioni per taglio: attraverso un bisturi si possono tagliare le fibre dell’area interessata; il
vantaggio di questa tecnica è quello di localizzare bene l’area, ma lo svantaggio è che
tagliando le fibre, vengono meno tutte le connessioni delle fibre stesse al lunga distanza, e
c’è il pericolo, quindi, che si vada ad interferire con altre aree.
- Lesioni di tipo chimico: la 6- OHDA, ad esempio, si sa viene riassorbita dai terminali
catecolamminergici, e può essere utilizzata quindi selettivamente per la degenerazione dei
neuroni catecolamminergici.
- Lesioni tramite tossine: queste tossine sono agonisti dei recettori glutammatergici. Possono
passare la barriera ematoencefalica, si legano ai siti di legame del glutammato, e sono
selettive, quindi, per tutte le cellule che possiedono recettori glutammatergici.
EAA Tossicità-meccanismi Il meccanismo che sottintende
alla tossicità del glu prevede:
attivazione glutammato, rilascio
glutammato, attivazione
recettore AMPA e
depolarizzazione della cellula;
la depolarizzazione della cellula
induce uno sblocco dal Mg2+
dei recettori NMDA, attivazione anche dei canali del calcio voltaggio- dipendenti associati, con
conseguente aumento intracellulare di calcio e di tutti i meccanismi a casacata che portano alla
morte cellulare. Un altro aspetto
interessante della
tossicità del
glutammato è quello
terapeutico, per tutte
quelle malattie in cui
c’è
neurodegenerazione.
Inattivando il sistema
glutammatergico,
quindi, è ovvio si
possa evitare l’aspetto
neurodegenerativo di
queste patologie.
EAA recettori
ionotropici-farmacologia
Farmaci che si legano al
sito del PCP:
Fenciclidina, utilizzata
anche come sostanza
d’abuso;
Ketamina, utilizzata ancora in terapia come anestetico, soprattutto per gli animali;
Dizocilpina, detta anche MK-801.
Sono antagonisti non competitivi, perché non competono per lo stesso sito di legame con il ligando
endogeno (Glu)
Fenciclidina-Un farmaco complesso Per studiare semplicemente gli effetti di un
farmaco si osservano le modifiche
comportamentali, in particolare quelle motorie,
in quanto sono i parametri comportamentali
che si studiano più facilmente.
1) Nella grafico in alto è rappresentata una
curva-dose risposta dell’anfetamina
sull’attività motoria. Si osserva un effetto
dose-dipendente. Il meccanismo alla base di
questo effetto è l’azione dell’anfetamina sul
sistema dopaminergico, in particolare
sull’effetto di inibizione sul trasportatore vescicolare della dopamina (effetto finale: riduzione livelli
dopaminergici). Poiché si sa che l’anfetamina ha come effetto la riduzione dell’attività motoria, è
ragionevole pensare che questo effetto sia mediato dal sistema dopaminergico. (erroreeeeee!!!)
Come si potrebbe dimostrare questo sperimentalmente?
Risposta: con un knock-out …. Con il knock out però, nonostante la somministrazione di
anfetamina non induce un aumento della dopamina, ha come effetto un aumento dei livelli basali
dell’attività motoria, quindi la scelta è troppo radicale. Un modo semplice, a questo punto, è quello
di somministrare un antagonista: si somministra l’anfetamina e un suo antagonista e si osservano se
gli effetti sull’attività motoria si modificano; e in effetti ciò che si osserva è proprio un blocco
dell’azione dell’anfetamina sulla riduzione dell’attività motoria.
2)Il secondo grafico raffigura l’azione dell’MK-801, che ricordiamo, come la fenilciclidina, essere
un antagonista non competitivo del recettore NMDA; vediamo dal grafico che ha lo stesso effetto
sull’attività motoria dell’anfetamina. Anche se agisce su un sistema diverso, ma ha lo stesso