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RIFLESSI VESTIBOLARI

Il sistema vestibolare controlla la postura e i movimenti oculari tramite attività riflesse:

- riflessi statotonici:

• dipendono dalla posizione statica del capo

• origine da organi otolitici

• aggiustamento posturale in seguito a modificazione della posizione della testa → per mantenere

testa allineata al corpo

- riflessi statocinetici:

• in risposta a movimenti (lineari o rotatori) del capo

• origine da organi otolitici e canali semicircolari

• numerose funzioni (postura, equilibrio, coordinazione movimenti oculari e movimenti testa,

movimenti collo).

Movimenti oculari:

Il punto di massima acuità visiva è la fovea; muoviamo gli occhi per far cadere stimolo sulla fovea e

mantenerlo fisso su di essa quando la testa si muove.

Il sistema oculomotore deve:

- portare il bersaglio sulla fovea

- mantenerlo.

Esistono 5 tipi di movimenti oculari:

1. movimenti saccadici

2. movimenti lenti di inseguimento

3. movimenti di vergenza

4. movimenti vestibolo-oculari

5. movimenti optocinetici

4 categorie:

1. coniugati (stessa distanza, stessa direzione)

- VOR

- OKN

- saccadi

- inseguimento lento

2. non coniugati (stessa distanza, diversa direzione)

- vergenza

3. stabilizzazione dello sguardo (durante movimenti della testa)

- VOR

- OKN

4. direzione dello sguardo

- saccadi

- inseguimento lento 42

- vergenza

Riflesso vestibolo-oculare: movimento degli occhi avviene in senso contrario al movimento della testa; per

mantenere fisso lo sguardo sul bersaglio. (vedi slide lez.20, 21/30)

Riflesso optocinetico: es. se ho un oggetto esterno davanti a me che si muove, gli occhi tendono a seguirlo in

modo parallelo;

  

Occhi sist. Ottico accessorio Nuclei vestibolari Nuclei oculomotori

(vedi slide lez.20, 22/30)

Movimenti vestibolo-oculari e movimenti optocinetici

• operano congiuntamente per mantenere stabile lo sguardo (es. durante movimento della testa)

• più antichi filogeneticamente, involontari

• vestibolo-oculari: tramite info dal sistema vestibolare: azione rapida

• optocinetici: tramite info dal sistema visivo: azione lenta.

Movimenti saccadici

• rapidi , più semplici

• con questi, gli occhi saltano da un punto di fissazione a un altro

• per portare l'immagine visiva su fovea e mantenerla

• volontari

• una volta programmati, non possono essere corretti: nuovo movimento

• 2 tipi di centri oculomotori che ci fanno muovere gli occhi:

-1 controlla frequenza di scarica del motoneurone (che fa contrarre i muscoli per spostare lo sguardo) →

regolazione posizione → neurone tonico (in ipoglosso)

- 1 regola velocità dello spostamento dello sguardo → neurone “burst” (in sostanza reticolare pontina)

A seconda del tipo di muscoli oculari attivati, viene codificata la direzione del movimento.

Nella sostanza reticolare, esistono 2 centri dello sguardo:

1. centro dello sguardo orizzontale: movimenti oculari orizzontali, in ponte

2. centro dello sguardo verticale: movimenti oculari verticali, in mesencefalo

→ attivazione contemporanea di entrambi i centri: movimenti oculari obliqui

I centri dello sguardo sono regolati da 2 aree: il collicolo superiore (nel mesencefalo) e il campo oculare

frontale (nel lobo frontale).

• in entrambi: mappe sensoriali (visiva, acustica, tattile: mappa ambiente)

• in entrambi: mappe motorie: a seconda di quale parte della mappa è attivata c'è l'attivazione di uno

specifico centro dello sguardo (specifica direzione della saccade)

Movimenti lenti di inseguimento

• molto più lenti delle saccadi

• mantenere sulla retina lo stimolo che si sta spostando

• volontari, attenzione

dipendono da stimoli visivi in movimento; lo sguardo si muove così alla stessa velocità dello stimolo.

Movimenti di vergenza

• allineamento della fovea di ciascun occhio a bersagli visivi (“messa a fuoco”)

• unici in cui gli occhi si muovono in direzioni diverse ( movimenti non coniugati)

• sempre associati a dilatazione/contrazione dell'iride e a modificazioni del cristallino

43

• per mettere a fuoco bersagli visivi situati a distanze diverse.

MOVIMENTI VOLONTARI:

• finalizzati

• per la maggior parte appresi

• precisione aumenta con esercizio

• una volta appresi, non richiedono partecipazione cosciente

3 fasi:

1. Identificazione dell'obiettivo: informazioni sensoriali; soggetto: dove sono (rispetto al bicchiere),

dov'è la mia mano; oggetto: dove è rispetto a me, che forma ha, che consistenza ha, quanto pesa.

Corteccia parietale posteriore Corteccia associativa frontale

2. Piano d'azione: programma motorio; traiettoria-direzione dell'arto: apertura delle dita, velocità,

forza, postura necessaria a sostenere il movimento. Corteccia supplementare motoria e

premotoria

3. 

Esecuzione del movimento. Area 4 (accanto al solco centrale)

Slide lez.2, 3-4/22:.

La connessione principale da corteccia a regioni inferiori è costituita da

- tratto cortico-spinale, che per la maggior parte crocia e va a controllare i muscoli controlaterali

(controllo dei motoneuroni più laterali).

- tratto cortico-spinale ventrale non crocia e va a controllare muscoli assiali.

Come si sono scoperte le aree corticali?

1870: Fritsch e Hitzig → esperimenti su cane: capiscono che ci sono cortecce motorie

1930: Penfield → stimolazione elettrica di aree del lobo frontale vicino a masse tumorali induce alla

contrazione dei muscoli degli arti controlaterali: scopre aree corticali motorie (secondaria e primaria):

Sulla corteccia ogni area occupa uno specifico spazio (con un ordine = ordine che hanno in posizione fetale

 sviluppo durante gravidanza)

• area 4: area motoria primaria (figura slide lez.2, 5/22: rosso, “homunculus motorio”); movimenti

comparivano con basse intensità di stimolazione e con latenza minore (breve tempo tra stimolo e

risposta)

• area 6: aree motorie secondarie; movimenti comparivano con intensità di stimolazione più elevata,

con latenza maggiore, e movimenti più complessi: area premotoria (blu) e area motoria

supplementare (viola)

N.B: latenza > → tempo di attesa tra stimolazione e risposta.

CORTECCIA MOTORIA PRIMARIA: AREA 4 (esecuzione del movimento)

Mappa dei possibili movimenti sproporzionata: aree per regolare i movimenti più fini sono più estese.

La mappa rappresenta MOVIMENTI (non muscoli).

1960: Asanuma → con microstimolazioni: un piccolo gruppo di neuroni fa contrarre 1 solo muscolo:

• costituisce una mappa dei muscoli del corpo

• i neuroni che attivano un singolo muscolo sono organizzati in colonne

• in realtà, questi neuroni influenzano principalmente un muscolo , ma in parte anche altri muscoli

• una relazione diretta tra neuroni e singoli muscoli è stata trovata solo per i muscoli distali delle dita .

Cosa codifica l'attività di questi neuroni? (slide lez.21, 9-11/22)

1968: Evans → L'attività dei neuroni codifica:

- inizio del movimento ( i neuroni scaricano prima dell'inizio del movimento)

- regolazione forza (la scarica dei neuroni aumenta quando è necessario aumentare la forza della

44

contrazione)

1980: Georgopulos → i singoli neuroni scaricano preferenzialmente (ma non solo) per una certa direzione:

scarica rappresentata come un vettore (se matematicamente sommiamo i vettori, la somma dà un vettore che

ha una direzione corrispondente a quella del movimento che sta avvenendo → la direzione del movimento è

data dall'attività di più neuroni contemporaneamente).

Area 4 → neocorteccia: 6 strati

• 4° strato: riceve

• 5° strato: invia → il più sviluppato; cellule piramidali (Betz): 50% vie discendenti. Alcune

terminano direttamente sui motoneuroni del midollo spinale per regolare i muscoli distali

(movimenti fini).

Lesione area 4: difficoltà ad iniziare e ad effettuare movimenti ( paresi ) *

Af ferenze dell'area 4 arrivano da:

• aree motorie secondarie (e corteccia associativa frontale)

• corteccia somatosensoriale

• talamo

+ circuiti slide lez.21, 15/22

AREA PREMOTORIA E AREA SUPPLEMENTARE MOTORIA: AREA 6

• mappa motoria, ma: a) movimenti indotti con intensità di stimolazione maggiore , b) movimenti

complessi e bilaterali

• lesioni area 6: aprassia (no paresi )

* , cioè incapacità di compiere movimenti complessi, anche se

posso fare il singolo movimento semplice

• evolutivamente area premotoria e area supplementare motoria aumentano di estensione

Area 6 costituita da:

1) Area supplementare motoria (ASM):

- eseguire movimenti complessi

- programmare movimenti complessi

- coordinare aggiustamenti posturali associati con movimenti complessi (attivazione diretta di motoneuroni

del midollo spinale).

ES

Se piego dito (movimento semplice) si attivano area 4 e area somatosensoriale.

Se piego tutte le dita (movimento complesso) si attiva anche ASM.

Se penso al movimento si attiva solo ASM → così si è capito che serve per programmare il movimento

complesso.

2) Corteccia premotoria (CP):

- poco compresa la sua funzione

- connessa con i sistemi mediali (sostanza reticolare): per regolare la postura

- attività di pianificazione e preparazione al movimento, soprattutto in una certa direzione (“set-related

neurons”)

- 2 porzioni:

1. risponde a stimoli interni

2. regola/programma movimenti sulla base di stimoli esterni

Neuroni specchio: scaricano quando compiamo movimenti volontari che abbiano una funzione, ma NON

scaricano quando l'azione non è finalizzata a una funzione (codificano la funzione). Scaricano anche quando

vedo un altro soggetto che compie un movimento con una funzione, anche se non vedo l'ultima fase

45

(correlato neurale di una funzione cognitiva: comprendere ciò che un altro sta facendo, e la sua

intenzione).

Per pianificare un movimento: info sensoriali sull'ambiente:

CORTECCIA PARIETALE POSTERIORE:

• riceve dalle aree sensoriali

• stabilisce relazioni tra oggetti e posizione del corpo nello spazio

lesione determina neglect (e di conseguenza aprassia), negligenza spaziale unilaterale: paziente ha difficoltà

ad esplorare lo spazio controlaterale alla lesione e non è consapevole degli stimoli presenti in quella porzione

di spazio esterno o corporeo e dei relativi disordini funzionali

CERVELLETTO

sotto lobo occipitale. 3 lobi:

- anteriore

- posteriore

- flocculo-nodulare

Ogni lobo suddiviso in10 lobuli, suddivisi i

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A.A. 2011-2012
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SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher franci991 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Neuroscienze e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Carulli Daniela.