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Estratto del documento

La psicologia greca fu una delle prime ad affrontare determinate

tematiche. Pitagora fu il primo a parlare di intelligenza, passione,

ragione. Egli credeva che l’intelligenza avesse sede nel cervello,

così come la passione, mentre la ragione ha sede nel cuore. Ci

sono test che determinano il QI che è il risultato di capacità di

logica, ragionamento, memoria, flessibilità cognitiva, abilità

spaziali ecc. Non si può dire che una persona è intelligente. Si

deve dire che è abile in un certo dominio cognitivo. Intelligenza è

anche la capacità di adattarsi all’ambiente e di utilizzare delle

strategie cognitive per sopravvivere. Per strategia cognitiva si

intende la capacità di affrontare un problema con aspetto cognitivo

e ognuno matura un determinato aspetto in base all’ambiente in

cui vive. Poi ci fu il padre della psicologia della personalità che

studia il carattere di una persona. La personalità è formata da tre

livelli: 1) un cuore; 2) una struttura che si basa sul modo di reagire

rispetto alle condizioni ambientali; 3) l’interazione tra come siamo

fatti e l’ambiente che ci circonda che può formare la personalità di

una persona.

Ci furono varie teorie sulla personalità: 1) Ippocrate: medico

dell’Antica Grecia che fondò una teoria secondo la quale il

carattere può essere sanguigno, melanconico, tranquillo,

flemmatico.

Ciò che venne detto anticamente, dopo venne riletto in chiave

scientifica. Successivamente, Aristotele ha introdotto il discorso di

psicologia dello sviluppo (inteso per tutto il corso della vita).

Prima degli anni ’80, si chiamava psicologia dell’età evolutiva e

dopo si è passati a chiamarla psicologia dello sviluppo fino a

chiamarla psicologia sociale. Egli introdusse la psicologia

animale, infatti tante nostre conoscenze le abbiamo ottenute

attraverso lo studio sugli animali. Ad esempio il cervello umano

(SNC) ha le stesse strutture del cervello del topo. Dopo il periodo

greco, ci fu il Medioevo (nel periodo buio) e il Rinascimento,

dove non si parlava approfonditamente di psicologia, fino ad

arrivare a Cartesio che introdusse il concetto di dualismo tra mente

e corpo. Egli diceva che siamo formati da una parte corporea ed

una mentale. L’interazione tra mente e corpo è stabile. Questo

concetto è stato ripreso dalla psicologia moderna, perché noi

abbiamo una parte del SNC e sulla base di questo dipende il nostro

comportamento. È stato dimostrato che il nostro cervello e il

nostro intestino sono collegati. Se abbiamo dei problemi intestinali

abbiamo disfunzioni caratteriali. Ad un certo punto la psicologia

sperimentale è diventata scientifica con lo psicologo tedesco

Wundt che nel 1879 fondò a Lipsia il primo laboratorio di

psicologia scientifica. Da Wundt partono tante correnti di pensiero

anche a livello scientifico. In questo contesto, si sviluppa la teoria

dei “neuroni specchio” che sono neuroni che si attivano sia

quando si esegue un comportamento motorio che quando lo si

immagina, che quando lo si osserva. C’è una differenza

sostanziale tra movimento, atto motorio e azione: Il movimento è

lo spostamento di un segmento corporeo nello spazio; l’atto

motorio è una sequenza di movimenti per raggiungere un fine o

scopo; l’azione è la somma di più atti motori.

Tutta la ricerca scientifica si è basata su una serie di indagini che

hanno preceduto la nascita della psicologia scientifica. Alla fine

dell’800, l’apprendimento viene attuato per adattarci all’ambiente

e anche il non apprendimento dà delle informazioni (teoria

funzionalista).

Pavlov è il padre del comportamentismo classico (comportamento

in base a determinati stimoli). Lo stimolo è incondizionato perché

porta sempre una risposta psicologica. Contrapposta alla teoria di

Pavlov ci fu quella di Skinner, che descrive il condizionamento

operante, che è uno studio sugli animali. Egli costruì una gabbia,

la Skinner box, e l’animale doveva premere una leva per far uscire

il cibo. Skinner era un comportamentista come Watson. Secondo

quest’ultimo, l’ambiente forma le scelte dell’individuo.

L’apprendimento per insight è quello per intuizione (di fronte ad

un problema troviamo la soluzione). L’intuizione avviene in una

condizione mentale stimolante.

La psicologia è inserita nelle neuroscienze. I neuroscienziati

studiano il cervello e il suo funzionamento in condizioni normali.

Inoltre determinano come l’SN si sviluppa durante la vita e trova

strategie per curare malattie. Oggi è stato dimostrato che lo

sviluppo prefrontale avviene fino a 21-22 anni, invece all’epoca si

pensava avvenisse fino a 18. La psicologia studia il

comportamento sulla base di neuroni che formano un circuito. Eric

Kendhal (?) è un premio Nobel che dimostrò le basi neuronali

dell’apprendimento del condizionamento classico e operante.

I meccanismi neuronali sono uguali per tutti gli essere viventi. Un

altro studioso che ha caratterizzato la psicologia dello sport è

Giacomo Rizzolatti. Fu lui a scoprire i neuroni specchio. Questa

scoperta è stata casuale. Ed è stato fatto impiantando degli

elettrodi sulla scimmia. Ci si è resi conto che ci sono neuroni che

si attivano sia quando si esegue un movimento che quando lo si

osserva. E c’erano neuroni che avevano proprietà sia motorie che

visive. Metodi della ricerca in psicologia

Ricerca scientifica

1)

Ipotesi, reclutare soggetti, individuare le variabili (dipendenti

e non), utilizzare un paradigma o una procedura sperimentale

e tutti i risultati sono il frutto di un lavoro di squadra

Questionario

2)

Strumento di raccolta di informazioni destinato a campioni

più o meno estesi. Il problema del questionario è quello della

difficoltà nel fare le giuste domande e per avere una visione

ottimale e questo deve essere correlato ad altri parametri. È

formato da domande chiuse o aperte.

Intervista

3)

Anche in questo caso bisogna fare le domande giuste. È una

conversazione tra intervistatore e intervistato.

Tecniche di visualizzazione di attività cerebrali

4)

Ci sono degli strumenti che individuano quale area del

cervello viene attivata.

TMS

5)

Stimolazione magnetica tassonomica: viene utilizzato per

studiare le aree del cervello implicate in una funzione.

Consente di creare dei pazienti virtuali e disconnette circuiti

cerebrali di alcune aree isolandole da altre (usata in

riabilitazione).

Dettagli
Publisher
A.A. 2017-2018
7 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/01 Psicologia generale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher yuri.luongo.9 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Psicologia dello sport e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Napoli - Parthenope o del prof Mandolesi Laura.