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II, III, IV.
Questa differenza tra i tipi di recettori, tipo di fibre e tipo di sensibilità viene
mantenuta anche quando gli assoni, quindi i prolungamenti centrali dei neuroni
a T, arrivano al midollo spinale. Infatti i diversi tipi di fibre si distribuiscono in
maniera diversa nelle varie lamine.
Alcune di queste fibre non si arrestano alla sostanza grigia ma risalgono
attraverso i fascicoli gracile e cuneato per andare al midollo allungato.
Le vie sensitive che si dirigono ai centri superiori, soprattutto al talamo,
possono essere suddivise in due tratti sensitivi:
Quello che passa nel cordone posteriore e che va a terminare nei nuclei
• gracile e cuneato del midollo allungato da cui origina il lemnisco mediale.
Quindi quando si parla di sensibilità epicritica, di sensibilità cosciente e di
sistema lemniscale, sono tutti sinonimi. Porta informazioni propriocettive
(coscienti), vibratorie e tattili discriminative.
Sistema anterolaterale, che ha una stazione nella sostanza grigia del midollo
• spinale e si incrocia già a livello del midollo spinale. Questo si chiama tratto
spinotalamico e porta informazioni dolorifiche, termiche e tattili non
discriminative.
Colonna posteriore - Lemnisco mediale
In ultima analisi le fibre arrivano tutte alla corteccia somatosensitiva, però nel
sistema lemniscale il primo neurone si trova nel ganglio della radice dorsale,
l’assone risale nello stesso lato, arriva nel midollo allungato, fa sinapsi con i
nuclei gracile e cuneato, dove c’è il secondo neurone, che origina le fibre
arcuate interne. Le fibre arcuate interne si incrociano a livello del midollo
allungato, risalgono e raggiungono il talamo, al nucleo ventrale posteriore
laterale, dove si trova il terzo neurone che proietta alla corteccia
somatosensitiva.
191
Tratto spinotalamico
Per quanto riguarda il sistema anterolaterale, l’assone della cellula gangliare fa
sinapsi nella sostanza grigia del midollo spinale, dove si trova il secondo
neurone, che invia l’assone dall’altro lato. Questo risale nel midollo spinale nel
cordone anterolaterale, originando il tratto spinotalamico.
Il tratto spinotalamico sale direttamente nel talamo, anche in questo caso nel
nucleo ventrale posteriore laterale.
Fanno eccezione soltanto le fibre dolorifiche che fanno parte della componente
filogeneticamente più antica, che terminano nella formazione reticolare.
Dal nucleo ventrale posteriore laterale del talamo, dove c’è il terzo neurone,
l’assone sale con la capsula interna, formando le radiazioni talamiche. Questi
assoni terminano nella corteccia somatosensitiva primaria.
Lemnisco trigeminale
Alla sensibilità epicritica del corpo bisogna aggiungere la sensibilità della testa,
dovuta agli assoni del trigemino, che terminano coi loro prolungamenti sul
nucleo sensitivo del trigemino. Qui origina il lemnisco trigeminale, che si
associa al lemnisco mediale, finendo nel nucleo ventrale posteriore mediale.
Anche qui le fibre le terzo neurone risalgono verso la corteccia
somatosensitiva.
Tratto trigemino-talamico
Le fibre della via anterolaterale risalgono dopo essere originate dalla sostanza
grigia, però il segmento da cui originano non è così preciso come localizzazione
periferica: i neuroni dei gangli della radice dorsale che portano informazioni
tattili non discriminative e dolorifiche mandano gli assoni per più neuromeri,
facendo sinapsi a diverso livello garantendo una localizzazione meno precisa.
Da qui le fibre salgono dall’altro lato originando il tratto spinotalamico, che
termina sempre nel nucleo ventrale posteriore laterale. Alcune di queste fibre
terminano a livello reticolare in corrispondenza della “vecchia via” del dolore,
filogeneticamente più antica.
Inoltre alcune si arrestano a livello del grigio periacqueduttale, dove esistono
dei neuroni a proiezione discendente che possono modulare la trasmissione del
dolore.
Anche in questo caso le informazioni provenienti dalla testa provengono dal
trigemino, soprattutto dal nucleo della radice discendente, originando il tratto
trigeminotalamico.
Le fibre spinotalamiche non sono comunque disposte a caso nel cordone
anterolaterale, ma hanno una distribuzione somatotopica, molto simile a quella
del tratto corticospinale: le fibre che portano informazioni sull’arto inferiore più
superficialmente e quelle che portano informazioni sul collo più in profondità.
Mentre nel midollo allungato il lemnisco mediale si trova medialmente e i tratti
spinotalamici sono lateralmente, nel mesencefalo i due tratti sono ormai
associati. 192
La sensibilità propriocettiva incosciente sale invece attraverso i tratti
spinocerebellari.
Talamo
Quindi il talamo riceve tutte le afferenze sensitive a livello del nucleo ventrale
posteriore (nucleo ventrobasale).
A livello del talamo c’è una rappresentazione somatotopica per cui le fibre che
arrivano dai nuclei trigeminali vanno a terminare sulla componente mediale del
nucleo mentre le fibre che riguardano il tronco e gli arti terminano sulla
componente laterale. Questa mappa somatotopica è distorta a seconda della
densità dei recettori periferici nelle varie parti del corpo.
Corteccia somatosensitiva
Il nucleo ventrale posteriore del talamo proietta poi alla corteccia
somatosensitiva, soprattutto quella primaria, che si trova dietro alla scissura
centrale di Rolando, nel giro postcentrale. Questa corteccia si espande su tutta
la superficie superolaterale e arriva anche medialmente. Quindi la corteccia
somatosensitiva primaria è quella colorata in azzurro.
193
Anch’essa presenta la solita distribuzione somatotopica.
Medialmente c’è l’arto inferiore e man mano che ci si sposta lateralmente c’è il
tronco, l’arto superiore e il volto. Mentre nel talamo la faccia è posta
medialmente, nell’area sensitiva primaria è posta lateralmente: c’è dunque
un’inversione della mappa.
Questo giro postcentrale comprende tre aree diverse, in senso anteroposteriore
la 3, la 1 e la 2. Queste aree sono diverse dal punto di vista anatomico e dal
punto di vista fisiologico. La 3 viene suddivisa in una parte anteriore 3a e una
posteriore 3b.
Le aree 3b e 1 rispondono ad afferenze cutanee, soprattutto tattili. L’area 3a,
più avanti, vicino alla scissura di Rolando e alla corteccia motoria, risponde
soprattutto a delle afferenze muscolari, di tipo propriocettivo. Questo è
importante perchè può andare ad influenzare l’area che le sta davanti, cioè
l’area 4, per l’esecuzione del movimento.
L’area 2, più posteriormente, riceve afferenze sia cutanee che muscolari.
L’area 3b è importante per discriminare la forma di un oggetto. Anche l’area 1
serve per la discriminazione tattile, ma non discrimina le dimensioni e l’area 2
fa invece l’opposto. 194
L’area 3a si trova in
profondità della scissura
di Rolando. Tutte queste
aree ricevono delle fibre
che provengono da degli
strati più o meno a
“buccia di cipolla” del
nucleo ventrale
posteriore. Quindi è come
se nel talamo ci fossero
dei gruppi di cellule
specifici che portano
informazioni diverse alle
diverse aree della
corteccia somatosensitiva
primaria.
La corteccia
somatosensitiva è una
classica coniocorteccia,
corteccia polverosa,
quindi il IV strato è molto
sviluppato.
Gli assoni provenienti dal
nucleo ventrale posteriore
si radiano, dirigendosi verso la corteccia.
Corteccia somatosensitiva secondaria
La corteccia somatosensitiva primaria riceve informazioni sulla sensibilità
controlaterale.
C’è poi una corteccia somatosensitiva secondaria, che si trova sul labbro
superiore della scissura di Silvio. Quest’area riceve sempre delle informazioni
dal nucleo ventrale posteriore del talamo, però riceve informazioni anche
dall’altro lato attraverso il corpo calloso. Questo significa che non riceve
soltanto informazioni sulla metà controlaterale attraverso il talamo, ma riceve
informazioni sensitive provenienti dall’area sensitiva primaria controlaterale.
Quindi in pratica è la prima stazione in cui le informazioni somatosensitive
riguardano in egual misura i due lati del corpo.
Questo significa che se si seziona il corpo calloso, le informazioni non arrivano
più e quindi è impossibile imparare una discriminazione tattile da un lato e poi
eseguirla dall’altro lato.
Riceve da tutte le aree primarie e proietta anche alla corteccia dell’insula.
195
Altre aree somatosensitive
Poi ci sono altre aree somatosensitive parietali e posteriori, la 5 e la 7,
suddivisibili entrambe in a e b. La parte più rostrale di queste due aree riceve
afferenze dall’area 2 della corteccia sensitiva primaria e proietta alla corteccia
premotoria. Serve al controllo attenzionale e motivazionale del movimento
legato agli stimoli tattili.
La parte più caudale, vicino alla corteccia occipitale soprattutto la 7a, vede la
convergenza di informazioni somatosensitive e visive.
Ci sono poi aree gerarchicamente più complesse che hanno un ruolo nel
processamento delle informazioni.
Dolore
Soprattutto a livello della sostanza grigia del midollo spinale ci sono degli
interneuroni inibitori, nella sostanza gelatinosa, e poi la cellula del tratto
spinotalamico, che manda informazioni dolorifiche al talamo.
Le informazioni nocicettive, che arrivano con le fibre Aδ e C vanno ad eccitare
il neurone del tratto spinotalamico, mentre inibiscono l’interneurone della
sostanza gelatinosa.
Siccome l’interneurone della sostanza gelatinosa è un interneurone inibitorio
per il tratto spinotalamico, inibendolo, la cellula del tratto spinotalamico viene
completamente liberata e può trasmettere il dolore.
Anche le informazioni non nocicettive proiettano al neurone nocicettivo, però
stimolano anche il neurone inibitorio. Quindi stimolando la sensibilità tattile si
attiva l’interneurone. Per questo massaggiando delicatamente si riduce la
trasmissione del dolore.
Ci sono vari stimoli che possono dare dolore:
Un’infiammazione periferica del nervo.
• Ischemia, le prime colpite sono le fibre più spesse.
• Lesioni al canale centrale: siringomielia. Danno dolore perchè le fibre
• spinotalamiche quando si incrociano passano vicino al canale centrale. Quindi
dilatandosi le comprime.
Lesione anterolaterale del midollo spinale: perdità della sensibilità dolorifica
• controlaterale e della sensibilità alla temperatura al di sotto della lesione sul
la