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CAVITA’ ORALE
La bocca è la prima parte del sistema digerente, importante per la digestione, ma anche per la fonazione.
Troveremo numerose ghiandole salivari, maggiori e minori.
La parte esterna, VESTIBOLO DELLA BOCCA (tra le gengive e le guance), mentre l’interna la CAVITA’ ORALE.
Due arcate dentali, mascellare e mandibolari (nella cavità orale) con denti decidui, 20, e permanenti 32.
Parodonto: dente, gengiva, cemento e osso alveolare.
I denti possono fuoriuscire in modi differenti:
genetico, nervoso, endocrino, climatico, alimentazione.
Il palato molle sospeso al palato duro, non ha uno scheletro e si connette posteriormente con l’aponeurosi
palatina, che è l’espansione tendinea del muscolo tensore del velo palatino.
Ci sono fori che permettono l’entrata dei vasi, abbiamo visto il palatoglosso e palatofaringeo (archi) intorno
alla tonsilla palatina.
La LINGUA è una struttura importante per il gusto, per la deglutizione…
È divida in 3 parti:
- Radice, molto profonda, nell’orofaringe, il solco terminale, lo divide dal corpo della lingua.
- Corpo, anteriormente al solco terminale troviamo le papille vallate, più larghe, sensibili al gusto,
più verso l’apice troviamo le papille filiformi, recettori per il tatto, e poi le fungiformi, recettori per
il gusto. Lateralmente ci sono anche delle papille foliate, sensibili al tatto.
- Apice
Ghiandole che secernono muco sempre, senza che vengano stimolate dal gusto, per inumidire la cavità.
La lingua è costituita da muscoli estrinseci, che modificano la posizione della lingua, e la attaccano all’osso
ioide alla mandibola e al processo stiloide.
E da muscoli intrinseci che oltre a cambiare la forma della lingua, costituiscono la lingua vera e propria.
Innervazione:
- Nervo ipoglosso, XII nervo cranico, innerva tutti i muscoli della lingua tranne il palatoglosso (che
appartiene alla faringe).
- Il tratto linguale del 3° branca del trigemino ci dà la sensibilità generale, anche della temperatura
della lingua.
- Il vago e il glossofaringeo danno l’innervazione della parte più profonda della lingua, ed è il
glossofaringeo che ci dà il riflesso del vomito quando la lingua viene schiacchiata.
- Il gusto, la sensibilità speciale, ce la dà la corda del timpano, del nervo faciale.
Vascolarizzazione:
Ramo della carotide esterna, che da un ramo che è l’arteria linguale.
Il drenaggio venoso avviene dalla vena linguale che finisce nella giugulare interna; questo plesso venoso
linguale è usato anche per la distribuzione dei farmaci.
GHIANDOLE SALIVARI
La ghiandole salivari minori le ritroviamo nella lingua e nella mucosa della bocca e producono
saliva.
Le ghiandole salivari maggiori:
PAROTIDE: sbocca nell’arcata dentale superiore, in corrispondenza del 2° molare, secrezione
sierosa ed innervata dal glossofaringeo
SOTTOMANDIBOLARE: innervata dal faciale, mucosa e sierosa, sbocca lateralmente al frenulo
della lingua
SOTTOLINGUALE: innervata dal faciale solo sierosa, ha tanti piccoli dotti che si aprono alla base
della lingua.
SISTEMA STOMATOGNATICO
Comprende articolazione temporo-mandibolare, sistema neurovascolare della masticazione e l’apparato
dentale.
I componenti alterati portano a ripercussioni importanti.
NEUROANATOMIA
SISTEMA NERVOSO CENTRALE
Sia nell’encefalo che nel midollo c’è una distribuzione diversa di una sostanza bianca e grigia. Più
precisamente nel cervello la sostanza grigia è esterna, mentre la bianca interna, nel midollo è l’opposto.
Abbiamo due diversi tipi di cellule:
NEURONI: unità fondamentale del sistema nervoso (10%), che ricevono processano e trasmettono
l’informazione. Presentano un corpo cellulare, con dendriti, e una ramificazione più lunga che rappresenta
l’assone, che andrà a fare sinapsi.
Si formano diverse tipi di sinapsi, anche se le più frequenti sono quelle asso-dendritiche.
Si forma una fessura sinaptica e attraverso il rilascio di neurotramettitori avverrà il trasferimento
dell’informazione da un neurone all’altro.
Il numero dei neurotrasmettitori rilasciati è maggiore rispetto a quelli necessari, e quelli in eccesso
verranno eliminati per modulare l’informazione, o eliminati, o riciclati.
I neruoni possono essere classificati in ase:
Forma:
unipolari: embrionali
bipolari: pseudo-polari, presenti nei gangli spinali, cellule del purkinje
multipolari: I e II tipo del goldi.
Mediatori chimici:
acetilcolina
noradrenalina
dopamina
serotonina
Attività funzionale:
motori
sensitivi
simpatici
parasimpatici
associativi
GLIA: sostengono e proteggono i neuroni (90%), producono sostanze trofiche per i neuroni. Può essere
ulteriormente divisa in:
MACROGLIA derivano dal neuroectoderma:
astrociti, in contatto con la sostanza grigia, ulteriormente divisi in protoplasmatici e fibrosi
Oligodendrociti, in contatto con la sostanza bianca, responsabili della formazione della sostanza bianca. I
prolungamenti di queste cellule va a formare la guaina mielinica, e sono responsabili della formazione della
caratteristica bianca.
Si dividono in:
perineuronali: associato anche alla sostanza grigia
interfascicolari:
la cellual di schwann è l’equivalente dell’oligodendrocita nel SNP, ma a differenza degli oligodendrociti, che
possono avvolgere fino a 30 e non è permissivo alla rigenerazione dopo una lesione, queste cellule
avvolgono un solo assone ma permettono la rigenerazione.
La guaina mielinica, una membrana, ci farà aumentare la conduzione dell’impulso, che è direttamente
proporzionale al diametro della fibra.
MICROGLIA, derivano dal mesoderma, presentano una sorta di macrofagi, ed hanno infatti una arrività
fagocitaria, e divengono attive in seguito ad un danno.
Ependimociti: tipo particolare di glia, che troviamo nelle cavità dell’encefalo a rivestire i ventricoli, e sono le
strutture che producono il liquido cefalo-rachidiano.
Più corpi cellulari che si trovano raggruppati nella sostanza grigia prendono il nome di NUCLEI GRIGI,
mentre le fibre nervose si disporranno in TRATTI.
Anatomicamente il sistema nervoso è divisibile in CENTRALE e PERIFERICO
Funzionalmente dividiamo il SN in SOMATICO (afferente ed efferente) e AUTONOMO (afferente ed
autonomo)
ASPETTI MACROSCOPICI DEL SNC
7 macroregioni:
- Midollo spinale, va da C1 a L1, non riempie completamente il canale midollare, contiene via
ascendenti (sensitive) e via discendente (motorie) e 31 paia di nervi spinali
- Midollo allungato o blulbo,
- Ponte, zona di comunicazione tra gli emisferi, e troviamo qui delle strutture importanti per il gusto,
sonno e respiro
- Mesencefalo, è un unione tra le varie parti del sistema motorio, è anche importante come centro di
controllo delle vie visive e acustiche
- Il cervelletto, posto dorsalmente, è diviso in lobi, è importante per i processi cognitivi, per il
linguaggio per la postura…
- Diencefalo (talamo e ipotalamo) solo una parte della via olfattiva non farà sinapsi a livello del
talamo
- Emisferi cerebrali: 2 emisferi con corteccia esterna e sostanza bianca interna
TRONCO CELEBRALE: bulbo ponte e mesencefalo
Questa cavità interna è la rimanenza del primitivo tubo neurale, che formerà:
prosencefalo:
I ventricoli laterali, hanno forma a C, sono strutture cave, che presentano dei corni, uno occipitale, frontale
e temporale che proiettano rispettivamente nelle rispettive ossa.
Si connettono con in 3° ventricolo, una lamina con al centro un foro, dove passa, inferiormente si apre un
condotto, acquedotto cerebrale, si collega al 4° ventricolo, nel tronco cerebrale e da qui il liquor che si
forma, attraverso 3 fessure, due laterali e uno mediale.
Le cellule ependimali si vanno a distribuire sui vasi, sono in contatto con la pia madre e vanno ad arricchire
il plasma.
Le meningi:
A seconda dello spessore sono divide in
- PACHIMENINGI, la dura madre,
- LEPTOMENINGI, aracnoide e pia madre
Tra aracnoide e pia madre, che è a contatto con l’encefalo, è presene uno SPAZIO SUBARACNOIDEO.
DURA MADRE: strato più esterno, di consistenza coriacea, connettivo fibroso ricco di fibre elastiche. È
costituita da due strati adesi che si separano per accogliere i seni venosi durali, ossia sistemi di raccolta di
sangue. La DURA ENCEFALICA, è fusa con il periostio delle ossa del cranio e delle sue strutture, mentre la
DURA SPINALE, ha uno spazio vero, epidurale, tra le vertebre della colonna e i nervi è riempito
prevalentemente da adipe.
La dura madre oltre a rivestire la scatola cranica, dà anche delle pieghe importanti rivolte verso l’interno
che dividono la scatola cranica in importanti porzioni:
- Falce cerebrale, si inserisce anteriormente all’etmoide e si inserisce posteriormente nel tentorio del
cervelletto, una lamina che separa inferiormente il cervelletto dai lobi cerebrali, è una falce, e
superiormente accoglie il seno sagitale superiore, mentre inferiormente il seno sagitale inferiore.
- Tentorio
Questi setti durali contengono spazi pieno di sangue venoso, SENI VENOSI DURALI, che poi confluiscono
nelle VENE GIUGULARI INTERNE.
Il seno retto è formato dal seno sagitale inferiore e la grande vena cerebrale, e lo ritroviamo al di sopra del
tentorio del cervelletto.
Il seno trasverso decorre marginalmente al tentorio del cervelletto
Il seno cavernoso drena il sangue della regione anteriore dell’encefalo.
Il seno occipitale decorre posteriormente al cervelletto.
ARACNOIDE
È lo strato medio, trasparente e sottile, se parato dalla dura madre tramite uno spazio virtuale subdurale e
dalla pia madre dallo spazio subaracnoideo, attraversato da trabecole che finiscono sulla pia madre.
Questo spazio all’interno del quale circola liquor lo ritroviamo anche a livello del nervo ottico, rivestito da
oligodendrociti e non da cellule di schwann, fino alla papilla ottica.
Lo spazio subaracnoideo in alcuni punti si amplifica a formare le cisterne subaracnoidee, che contengono
liquor, e troviamo la CISTERNA AMBIENS, o della grande vena cerebrale, la CISTERNA MAGNA, sotto al
cervelletto, la CISTERNA PONTINA, sotto al ponte
Troviamo anche una CISTERNA LOMBARE: è una cisterna più grande di tutto il sistema nervoso, al di sotto
di L2, dove non troviamo più midollo spinale, ma solo nervi, importante clinicamente per la Rachicentesi.
Il NERVO OTTICO nasce dalla retina, avvolto da meningi che termina con la sclera dell’occhio. Con un
aumento della pressione del liquor questa andrà a comprimere la vena e l’arteria, e se ci sarà un ostacolo al
ritorno venoso avremo una dilatazione della