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Uno dei testi più famosi è il testo “Donna lombarda”, storia di un tradimento in cui la donna decide di ammazzare il
marito e vengono proposte varie maniere per ucciderlo, alla fine con un bicchiere di vino avvelenato. Alla fine il figlio
dice al padre di non berlo e lo salva.
Idea della donna vendicativa, ci propone una questione di genere. La donna si sente maltrattata ed emarginata
per colpa del marito e trova una via di sfogo nell’assassinio.
Tante ballate del Nord sono storie tragiche di donne perché si basano sull’idea dell’appropriazione della
violenza maschile da parte delle donne.
Esprimono l’autopercezione della donna, il modo in cui la donna esprime la propria condizione di disagio.
Il repertorio maschile è costituito invece da:
Canti corali: repertorio da osteria, tipico dei canti di strada.
Testi volgari.
Temi politici e di guerra
I canti degli alpini, caratterizzati dai temi della guerra e della natura ostile
Storie 24
Un esempio è “La principessa di Carini”, riguardante un assassinio avvenuto nel 1563 in Sicilia. Il testo narra di un
padre principe che non ammette l’amore della figlia per un popolano e arriva alla fine ad ucciderla.
Attorno al testo principale ruotano moltissimi avvenimenti e temi secondari. Queste digressioni rendono le storie
meridionali particolarmente lunghe. Si tratta di testi e melodie noti a tutti.
Orbi: persone non vedenti, sono coloro che sostituiscono quelli che al Nord sono i cantastorie. Per sopravvivere si
mettono nel mezzo delle piazze del paese a narrare queste storie. Esse sono così lunghe proprio perché gli orbi
avessero sempre di più da raccontare e quindi da guadagnare
Versificazione: è scritta in endecasillabe, forma molto più nobile di quella delle ballate, che si basa su vari modelli
ritmici.
Generi di tutta Italia
Ninne nanne
Genere che si trova in tutta l’Italia, ed è tipicamente molto femminile. Esse contengono lo sfogo della donna.
Contengono immagini paurose, come l’idea della morte.
Destinate all’infanzia sono anche le Rime e i Giochi infantili, melodie che non permettono solo di giocare ma anche di
imparare, per esempio i numeri o le lettere dell’alfabeto, di socializzare e di imparare a muoversi.
Canti rituali
Detti anche Calendariali, perché seguono il calendario non ufficiale dei contadini e quello liturgico, basato sulle
festività religiosi.
Canti di Questua, gruppi di cantori che passano per i paesi, cantando e chiedendo l’elemosina con un pretesto:
Canto di San Martino. Viene celebrato il santo che condivide il mantello col povero, e questo elemento
diventa per chiedere l’elemosina.
Canto dell’Epifania. Si sviluppa un repertorio che ricorda l’immagine evangelica dei doni dei Magi.
Canti di Carnevale, repertorio eseguito nelle stalle a causa del freddo, esse sono infatti luoghi riscaldati. La
gente del paese qui si ritrova e li canta. Essi sono più libertini e svincolati dalla morale.
Canto del Maggio, si diffonde in Emilia Romagna. È un canto della natura risorta dall’inverno, con il
ringraziamento per l’arrivo del caldo. Questi canti prevedono anche una sorta di corteo: il corteo dei
maggianti, che va da un paese all’altro. Tutt’oggi vengono eseguiti come intrattenimento turistico.
Canti più in generale legati a momenti della vita domestica: nascita, fidanzamento, morte. Ci sono canti
dedicati ad ognuno di questi momenti.
Serenata
Canto e ballo offerto dal fidanzato in occasione del fidanzamento. Si tratta di una pubblicità attraverso la musica di
una situazione privata. Anch’esse sono diverse per ogni regione
Contrasto
Gare poetiche cantate tra due improvvisatori che hanno sempre una connotazione diversa: uno ricco e l’altro povero
eccetera. È sempre presente un dialogo tra due situazione private.
Canti strumentali
Si tratta di canti destinati a diverse tipologie di ballo:
Balli cantati: ce n’è uno per ciascuna area di Italia (Monferrina per Il Piemonte, Veneziana, Bergamasca…).
Balli a palchett: tipici del nord, in cui l’orchestra si muove in giro per i paesi e si esibisce su un palco.
Balli strumentali: modi di danzare dove la denominazione indica il gesto. Umbria: saltarello, Sardegna: ballo
tondo, Calabria: pizzica.
Canti di lavoro, sociali e politici
Questi sono invece diffusi in tutt’Europa 25
I canti di lavoro
Battipali Veneziani. Erano figure che con degli enormi martelli spingevano i pali sul fondo della laguna per trovarvi
ancoraggio. Dovevano alternarsi e coordinarsi, si esprimono quindi con canti che ritmano il lavoro e sono funzionali
per mantenerlo. Ma anche per tirare reti di pesca, tagliare la legna.
I canti di lavoro sono molto arcaici perché risalgono alla nascita di un certo lavoro e sono tutti eseguiti senza
esecuzione strumentale.
Esempio Italiano molto famoso: “Canti delle Mondine”, nascono nelle risaie tipiche della pianura padana e della
Lombardia. Dall’800 le risaie vengono pulite dalle erbe nocive, inizialmente è un lavoro svolto dagli uomini, che
verranno poi sostituiti dalle donne con la prima guerra mondiale. Il senso del canto è quello di far avanzare tutti gli
addetti alla stessa maniera e sulla stessa fila grazie al suo ritmo.
Essi diventano molto famosi e apprezzati dopo la seconda guerra mondiale, quando gli etnomusicologi vanno a
raccoglierne le testimonianze.
Leydi identifica una donna portatrice dei canti delle risaie, Giovanna D’affini, che va per i vari paesi a tramandarli. Le
sue interpretazioni si trovano negli anni ’60 anche nei Canti del Sole, ma tutto il suo repertorio viene passato agli
interpreti che lavorano con Leydi.
Canti sociali e politici
Tra i canti di risaia troviamo i primi canti sociali e politici tipicamente femminili: all’inizio del ‘900 le condizioni di
lavoro disagianti fanno sì che gli operai si riuniscano nelle prime leghe operaie, anche femminili. Questo avviene
anche tra le mondine, che creano un sindacato che le protegga.
Alcuni esempi
“Bella Ciao”, canto tramandato sia nelle versione delle mondine sia in quella dei partigiani, in situazioni che nei
secoli sono diverse e passano dalla sfera privata a quella pubblica.
L’originale è il canto di risaia, ma la stessa melodia è attestata sin dal ‘600, col titolo di “Fior di tomba”, che parla di
una ragazza tradita che invoca la morte ed un fiore sulla tomba. Con il suo tema di rinascere dopo la morte, questa
melodia prosegue per 4 secoli.
Nel 1964, Filippo Crivelli propone di cantarla ad uno spettacolo ma non gli viene permesso. Si tratta infatti di un testo
che sbeffeggia sempre i governi del tempo.
Oggi è divenuta l’inno dei No Global; fu il titolo di una trasmissione nel 1994. Diventa quindi inno degli ambienti
progressisti di sinistra principalmente in Italia, ma anche in alcuni paesi esteri.
All’inizio del ‘900 assistiamo ad una fusione tra la cultura contadina e quella proletaria delle città, in cui c’è un
confronto molto violento tra il potere e le persone umili. Si diffondono quindi canti e melodie contro la repressione.
Repressione di Milano di Beccaris del maggio 1898, che fa sparare con dei cannoni sugli operai che manifestavano
per un innalzamento dei salari.
In seguito a questo episodio viene scritta una ballata: ci viene documentato per la prima volta in una registrazione
degli anni ’60, perché fino a quel momento era rimasta in forma orale.
Nel 1969 assume un’altra funzione, in occasione della bomba in Piazza Fontana. Diventa ballata del Pinelli, colui che
fu erroneamente accusato e poi ucciso. Anche qui il testo è diverso, ma la melodia è quella del canto contro Beccaris.
Anche tra i cantautori c’è molta attenzione per i temi politici: un esempio è “Contessa” di Pietrangeli. Proviene dalla
melodia pre esistente contro i morti di Reggio Emilia, causati da un intervento della polizia.
Melodie ed eventi storici vanno sempre di pari passo e la musica diventa testimone della situazione sociale e politica.
Giovanna Marini
E’ colei che dà voce negli anni ’70 a tutti questi canti e in quegli anni va direttamente sul campo nell’Italia centrale a
studiare le melodie locali. Dà un contribuito interessante allo studio perché si rende conto che il patrimonio che
ascolta non è direttamente trasferibile con la notazione musicale consueta: inventa un nuovo modo di scrivere la
notazione, che procede con intervalli diversi da quelli tradizionali.
26
Tipologie di spettacolo musicale
Suddivise per durata:
Festival: durata relativamente breve, un mese più o meno, ma non ci sono spettacoli ogni sera.
Stagione: attività di una istituzione musicale che dura tutto l’anno. Ad esempio la stagione della Scala inizia il
7 di Dicembre e finisce a Novembre.
Concerto: è singolo
Il concerto
È una forma musicale per orchestra o strumento singolo, ma venne applicato anche alla Pop Music negli anni ’80.
Nacque in ambito di musica colta e nei salotti dei ricchi borghesi ed aristocratici. Il concerto pubblico, con un
pubblico pagante, inizia nel 1700. Al giorno d’oggi chiamiamo concerto l’esibizione di singoli, di band, di orchestre
indipendentemente dal genere musicale. Definito concerto anche quello di capodanno, che si svolge una volta l’anno.
Chiamiamo concerto anche lo spettacolo musicale che viene organizzato localmente per festeggiare un evento in un
luogo specifico (concerto per la festa del patrono di una determinata città).
Per organizzare un concerto:
Prendere in considerazione la copertura finanziaria: in attivo, cioè si guadagna, o in pareggio, tipicamente
organizzate da enti pubblici o Onlus. Spesso capita che queste organizzazioni finiscano in perdita.
Creare un Budget in base all’idea artistica (chi chiamare per suonare). Si realizzare tramite la produzione
esecutiva e il direttore artistico. Alcune città possono decidere di ospitare una data del tour di un musicista e si
accordano quindi con il tour promoter. Questo non è sempre possibile, quindi il comune deve organizzarsi da
solo e quindi definire un budget. Nel budget ci sono innanzitutto le voci indispensabili:
1. Il luogo (stadio, piazza, anfiteatro) che dipende dal numero di persone interessate.
2. Il compenso dell’artista e del suo entourage.
3. Promozione, comunicazione dell’evento. Bisogna quindi attivare tutti i canali di
comunicazione.
4. Il compenso dei collaboratori tecnici e della sicurezza.
5. Alla fine di tutto questo si devono cercare i fondi: in generale nessun concerto si finanzia
solo ed esclusivamente tramite botteghino. Se si tratta di eventi pubblici e gratuiti la voce
proventi da biglietti non esiste. Se invece &egr