Anteprima
Vedrai una selezione di 4 pagine su 14
Modello Organizzativo 231 Pag. 1 Modello Organizzativo 231 Pag. 2
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modello Organizzativo 231 Pag. 6
Anteprima di 4 pagg. su 14.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Modello Organizzativo 231 Pag. 11
1 su 14
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

’ENTE: (REGIME

PROBATORIO)

Nell’ambito delle sanzioni societarie c’è un range graduale che va dal richiamo, alla multa (ponderata al tipo di

soggetto), fino al licenziamento nei casi più gravi.

La 231 non seguendo la ratio della responsabilità oggettiva dell’ente in caso di reato,

nel regime probatorio ha fatto una distinzione se il fatto è compiuto da un soggetto

apicale o da un non apicale.

Quindi ha previsti i casi in cui la società potrà essere dichiarata esente, che si

differenziano in relazione al soggetto che ha commesso la condotta illecita , e

diversi regimi probatori

prevedono per l’esenzione dalla responsabilità.

Soggetti APICALI: soggetto che impegna la società, ha autonomia e poteri di

 spesa. presunzione di colpevolezza”,

In questo caso più grave, la 231 applica la “ per cui ci

sarà l’inversione dell’onere della prova, cioè starà al soggetto apicale dimostrare

il contrario.

In più se l’illecito è commesso da un apicale: anche la responsabilità dell’ente è

ammessa e la società dovrà dimostrare la sua non colpevolezza. Per esimersi deve

dare dimostrazione di essersi dotata di un adeguato MOG prima del verificarsi

dell’evento, e che quella specifica procedura sia stata violata da un singolo soggetto

( )

come descritto in seguito

Soggetti NON Apicali: sottoposti alla direzione, al coordinamento e alla vigilanza

 dei soggetti apicali. presunzione di innocenza

In questo caso la 231 applica la “ ” cioè: dovrà essere il

giudice o il PM a provare la sussistenza dell’illecito e l’esistenza di un nesso

eziologico che lega la condotta alla conseguenza del reato.

REATO È COMMESSO DA SOGGETTI APICALI L’ENTE È ESENTE DA

Se il

RESPONSABILITÀ SE : ha adottato ed efficacemente attuato prima della

1) L’Organo Dirigente (board) ,

commissione del reato, un Modello di Organizzazione e Gestione. delibera formale

E’ compito del board valutare, adottare approvare attraverso una il

modello organizzativo ex 231 ( Da quel momento il modello fa parte dei meccanisimi di

)

governace della società

Efficacemente attuato

* sta a significare 2 cose:

ad hoc

La procedura deve essere e non generica, si prevedono i presidi atti a

 ridurre il rischio reato, deve essere specifica in relazione alle caratteristiche

particolari dell’azienda.

deve essere attuata in concreto

La procedura e non una semplice

 certificazione.

Si deve dare la prova che la procedura è mirata ed è entrata in vigore all’interno

dell’ente.

{ Es Siemens: responsabili per realizzazione modelli non efficacemente attuati perché troppo

}.

generici

2) Ha costituito un c.d. Organismo di Vigilanza (OdV) che vigili sul funzionamento

del Modello.

C’è la necessità di 1 o + soggetti che costantemente verifichino il rispetto di quelle

procedure e l’adattamento al tempo e alle caratteristiche aziendali.

Questi soggetti devono presentare 2 caratteristiche: autonomia e indipendenza, e

devono riferire al board eventuali elusioni delle procedure del MOG.

( Senza autonomia e indipendenza sarebbe facile per un soggetto, soprattutto se apicale,

).

eludere la procedura eluso fraudolentemente

3) I soggetti APICALI che hanno commesso il reato hanno il

intenzionalmente e con dolo

MOG, cioè hanno eluso le procedure avvalendosi dei

propri poteri.

Dimostrare che il soggetto ha eluso fraudolentemente la procedura vuol dire che la

società deve dimostrare che la procedura è astrattamente idonea alla prevenzione del

reato (rispettava i criteri previsti dalla 231), e che la frode non deriva dall’intera

organizzazione, ma dal soggetto apicale che l’ha elusa. (INVERSIONE DELL’ONERE

DELLA PROVA)

Se la procedura fosse stata rispettata il reato non sarebbe stato commesso /sarebbe

stato più difficile commetterlo

omessa o insufficiente vigilanza

4) Non vi è stata, da parte dell’Organismo di

Vigilanza. la culpa in vigilando

In questo caso la società dovrà dimostrare di coloro che sono

responsabili dell’OdV.

Solo con la dimostrazione analitica di tutti questi passaggi la società può ritenersi

esente:

Domanda esame: cosa si intende per inversione della prova in 231?

Dovrà essere l’ente, e non il PM, a dimostrare non solo che ha adottato ed efficacemente adottato un Modello

Organizzativo, ma tutti i passaggi descritti sopra.

• Adozione preventiva, efficace adozione, introduzione dell’ODV, la elusione fraudolente e dolosa da parte del

soggetto Apicale della procedura e il fatto che l’Odv abbia fatto il suo lavoro

REATO È COMMESSO DA UNO DEI SOTTOPOSTI L’ENTE È ESENTE DA

Se il

RESPONSABILITÀ SE : non

In questo caso per l’ente la dimostrazione della sua responsabilità è un po’ più

semplice.

Deve comunque aver predisposto e adottato Modelli di Organizzazione e Gestione che

prevedono misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività aziendale nel rispetto

della legge (sennò è ritenuta responsabile a prescindere, apicale o non apicale).

A) L’ente risponde solo: se la commissione del reato è stata resa possibile

dall’inosservanza degli obblighi di direzione e vigilanza dei soggetti apicali.

Spetterà al PM dimostrare che il sottoposto non abbia rispettato procedura

presunzione di innocenza

( vs la società), e che la società non abbia adottato o

abbia adottato inefficacemente il MOG (l’adozione efficace include anche la vigilanza

dei soggetti apicali).

B) L’ente NON risponde se: ha adottato Modelli di Organizzazione e Gestione che

prevedono misure idonee a garantire lo svolgimento dell’attività aziendale nel rispetto

della legge (e se tali procedure sono state efficacemente adottate, anche con verifica

dei soggetti Apicali sull’adozione dei sottoposti, l'ente non risponde)

Se il reato è commesso da uno dei sottoposti, non si ha inversione dell’onore della prova:

E’ il PM a dover dimostrare la mancata adozione o l’inefficace attuazione del Modello, da parte

dell’ente.

CASI CONCRETI: sono Reati Presupposti, per cui oltre al soggetto in questione è rinviata in giudizio anche la

società

A)

Fatto: A.D e presidente di una società sono accusati di reati di saggiotaggio e false comunicazione

sociali (sotto processo anche società ex 231/2001)

Presidente e A.D. vengono rinviati a giudizio, invece la società è esente da responsabilità perché

ha dimostrato: la segregation of duties

Sentenza: il MOG era corretto nel prevedere nella predisposizione di

ma è stato eluso fraudolentemente dai vertici della società Se si fosse

informazione delicate… .

seguita la procedura prevista dal modello, sarebbe stato impossibile per gli imputati attuare il loro

proposito in danno agli investitori.

B)

Fatto: la società (z) è accusato del reato di Omicidio colposo con violazione delle norme sulla tutela

della salute e sicurezza sul lavoro.

Il presidente viene condannato e la società non è esente da colpa perché non ha adottato il

modello, infatti:

Sentenza: l’ente se vuole evitare la responsabilità deve dimostrare di avere provveduto ad attuare

idonei rimedi preventivi nella sua organizzazione interna.

Con riferimento alla società (z) è risultata chiara la colpa organizzativa e gestionale .

“E’ risultato provato il nesso eziologico tra la morte di (y) e la colpevole violazione di una delle

discipline speciali chiamate dall’art. 25 septies ”.

Se la società avesse dimostrato che aveva introdotto una procedura idonea a ridurre in termini

 LA REALIZZAZIONE DEL MODELLO ORGANIZZATIVO EX D.LGS. 231/01

IL MODELLO ORGANIZZATIVO

Non è una certificazione, ma una gabbia: Un complesso di comportamenti e procedure

finalizzate a stabilire il corretto comportamento, in alcuni ambiti dell'azienda

(composto dall’azione di tutti, tutti sono tenuti a rispettarlo)

Gabbia di comportamenti

Definizione slide: (attuata dai dirigenti, ma composta

dall’azione di tutti) atta a controllare il corretto agire dei dipendenti.

Il D.Lgs. 231/01 non può né deve stabilire come il modello va realizzato,

 Associazioni più

rappresentative.

proprio perché non è una certificazione; piuttosto richiede che le associazioni Es:

di categoria elaborino codici di comportamento. Confindustria,

Sulla scorta della best practice di settore dovranno predisporre dei principi ABI

generali ai quali la società si dovrà attenere alla predisposizione delle singole

procedure e/o alla realizzazione del modello (es separazione dei ruoli).

Ovviamente sia il Modello che le linee guida non sono fissi, si aggiornano in base alle

best practice di mkt.

Ciò che prevede il D.Lgs. è che questi codici di comportamento siano approvati

 certificazione

dal Ministero della Giustizia. Questa si è una che dà la

certezza che seguendo quei principi non si cade in errore.

Domanda esame: Come si predispone un modello organizzativo?

L’azienda lo predispone tramite una task force, composta da soggetti con necessaria professionalità ed

linee guida

esperienza, che a loro volta si baseranno sui principi generali introdotti dalle (es: se è un’azienda

industriale seguirà quelle elaborate da Confindustria)

Queste linee guida le fa l’associazione di categoria, ma sono approvate dal Ministero della Giustizia.

PRINCIPI CONTENUTI NEL CODICE DI COMPORTAMENTO DELLA CONFINDUSTRIA (c.d.

Linee Guida)

I Modelli devono essere fondati su:

A) Preventiva identificazione dei processi di rischio:

(ex ante),

Prima di predisporre il Modello si devono identificare i processi a rischio:

analizzare nell'organigramma le aree potenzialmente a rischio per ciascun reato. { ES:

, .... }.

Reato di Corruzione AFC

(N.B. Nella realtà dei fatti l'organigramma è periodico, perciò il semplice uso del

cartaceo non è adatto. Infatti occorre verificare se effettivamente quello che si

analizza nel cartaceo corrisponde alla realtà, con interviste one-to-one ai soggetti

facenti parte delle aree a rischio).

B) Individuazione dei rischi potenziali per processo:

Tramite le interviste one-to-one fatte prima per analizzare nel concreto ciò che si è

riscontrato nel cartaceo, si riescono ad individuare i

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
14 pagine
2 download
SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher 18luca di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Revisione aziendale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Ricci Sante.