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BILANCIAMENTO DEL PONTE
Se R1, R2, R3, R4 hanno lo stesso valore nominale cioè R generico, il ponte sarà bilanciato, cioè verrà una
tensione in uscita nulla quando il prodotto delle resistenze sui rami opposti sarà lo stesso R1 R4 = R2 R3.
Ora andiamo a calcolare la variazione di resistenza sul primo ramo, ora al posto di R1 abbiamo R1+DR1 3
Data Materia Autore
29-10-18 Misure meccaniche e termiche Taddei Federico
Titolo
Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
Adesso per combinazione lineare degli effetti, vediamo cosa succede se le variazioni le abbiamo nei 4 rami
De / E = è data dalla variazione di tensione misurata dovuta al bilanciamento dei 4 rami
La 2° relazione fondamentale sugli estensimetri, ci dice? se io avessi dei segnali uguali su dei rami adiacenti
(R1 e R2 sono adiacenti, se questi inoltre sono uguali, quindi si elidono) se io invece ho segnali uguali su
rami opposti (R1 e R4, i rami i sommati quindi viene raddoppiato), se ho segnali opposti su rami adiacenti
(R1 e R2 si andranno a sommare) se ho segno opposti su rami opposti allora si elidono.
La temperatura è sia modificatore che interferente, come faccio a compensare l’effetto della temperatura?
La temperatura agisce allo stesso su tutti i rami, quindi il segnale che sta sul ramo 1 e lo stesso sul ramo 2,3
e 4. Se io vado a mettere un estensimetro sul ramo 1 e uno sul ramo 2 e dico che l’estensimetro sul ramo 1
va a misurare la deformazione, questo estensimetro sarà soggetto sia alla deformazione del pezzo sia
l’effetto della temperatura. Invece l’estensimetro 2 lo vado a mettere su un pezzo dello stesso materiale
esposto alla stessa temperatura, pero questo pezzo lo lascio scarico, cioè su questo pezzo agisce la
deformazione. La seconda relazione fondamentale degli estensimetri avrò che il segnale dovuto alla
temperatura sui rami 1 e 2 sarà lo stesso e sui rami adiacenti si elide quindi vado a compensare l’effetto
della temperatura, questo estensimetro 2 viene detto proprio Estensimetro Compensatore.
Se volessi amplificare il segnale, vado a mettere un estensimetro sul ramo opposto, perché in quel modo la
sensibilità aumenta, ho un pezzo sottoposto a deformazione, metto un estensimetro sul ramo 1 ed uno sul
DR1 DR4
ramo 4, il segnale in uscita sarà doppio perché si somma a / 4 quindi sulla relazione in uscita ho un
fattore moltiplicativo pari a 2, che vuol dire sensibilità doppia. 4
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29-10-18 Misure meccaniche e termiche Taddei Federico
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Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
Ci sono 3 tipologie di configurazioni
Possiamo avere 2 metodi di misura per gli estensibili, uno si chiama per AZZERAMENTO (andrò ad azzerare
la variazione di resistenza generata dalla deformazione) e l’altro per DEFLESSIONE (dove ho un altro
indicatore il quale mi va ad indicare direttamente la misura).
MISURE PER AZZERAMENTO
Abbiamo il nostro ponte, una diagonale di eccitazione e l’altra quella di misura, vediamo che ho una
resistenza di bilanciamento Rbin, questa resistenza è variabile, ci permette di bilanciare le differenze che ho
tra le 4 resistenze, che nominatamente sono le stesse ma in partica quando io vado ad acquistare dei
resistori ho una tolleranza, quindi le 4 resistenze non saranno mai effettivamente le stesse e per bilanciare
la resistenza che ce tra di loro inserisco questa Rbin. Ora applico il mio carico e sbilancio il ponte, quindi ho
DR
una deformazione, un e il ponte si sbilancia. Vado a mettere una resistenza variabile, ed è questa
resistenza che mi porta l ‘azzeramento del ponte. Rv è una resistenza variabile che mi permette di e
scompensare uno sbilanciamento del ponte dovuto alla deformazione che ho all’ ingresso. Ho una all’
DR
ingresso uno sbilanciamento del ponte quindi un e quindi vado a misurare una certa corrente se ho un
galvanometro o una tensione se ho un voltmetro; il ponte per essere bilanciato deve avere I5 = 0, se invece
ho un ponte sbiasciato I5 non è più nulla, per riportarla a 0 vado a variare la mia resistenza variabile. 5
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29-10-18 Misure meccaniche e termiche Taddei Federico
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Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
MISURE PER DEFLESSIONE
Abbiamo sempre il nostro ponte con le 4 resistenze e le due diagonali, in questo caso vado a misurare la
tensione in uscita, quindi ho un voltmetro o un galvanometro. Per deflessione vuol dire che il mio
strumento di andrà a leggere una tensione che è direttamente indicazione della variazione di resistenza,
secondo la legge che abbiamo visto precedentemente, la tensione in uscita è ¼ della tensione di
alimentazione per la variazione di resistenza, quindi uso la lettura dello strumento misuratore direttamente
come indicazione della mia misura. Inoltre, sappiamo che la sensibilità dello strumento aumenta se la
tensione di alimentazione aumenta, quindi se io aumento la tensione di alimentazione vado a misurare una
variazione di tensione più elevata, il che vuol dire che la sensibilità è migliore, ma succede che ho un
riscaldamento del circuito per effetto joule.
TEMPERATURA
La temperatura abbiamo detto che ha sia un effetto interferente che un effetto modificatore.
Interferente perché causa un’uscita anche senza avere un ingresso, cioè la nostra temperatura va a creare
una deformazione del pezzo anche se quel pezzo e statico, la deformazione sarà pari al coefficiente di
dilatazione termica dell’estensimetro per la differenza di temperatura. L’estensimetro che vado a montare
sul pezzo può avere diverso coefficiente termica rispetto al pezzo stesso.
Inoltre, abbiamo detto che la temperatura è un effetto modificatore, perché va a modificare la nostra
funzione di trasferimento ingresso uscita, la funzione di trasferimento in questo caso è il fattore di ponte
dove abbiamo che la resistività è funzione della temperatura, cioè se varia la temperatura varia la resistività
e varierà anche la relazione tra ingresso e uscita. 6
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Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
K1= temperatura di riferimento.
Deformazione apparente cioè una modifica di quella che è lo stato del pezzo dovuto alla variazione di
temperatura, in più questa variazione di temperatura ci causa una variazione del fattore di ponte, noi
possiamo andare a combinare la variazione del fattore di ponte e la deformazione apparente in quella che è
la risposta termica dell’estensimetro.
Per compensare l’effetto della temperatura o usiamo un estensimetro compensatore sul ramo adiacente
del ponte rispetto all’estensimetro di misura oppure quello che possiamo fare è usare dei estensimetri
autocompensati dove questi termini si compensano a vicenda, pero questi estensimetri saranno specifici 7
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Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
per i materiali su cui vado a montare l’estensimetro, perché voglio che il coefficiente di espansione termica
dell’estensimetro sia uguale a quello del pezzo. Sono fatti con materiali specifici quindi il costo è superiore
Mettiamo l’estensimetro attivo su un pezzo sottoposto alla deformazione, quello finito viene messo dello
stesso materiale alla stessa temperatura ma non sottoposto alla deformazione, li metto su due rami
adiacenti del ponte cosi che l’effetto della temperatura si possa sottrarre.
Ora possiamo vedere come collegare questo estensimetro compensatore ovviamente devo considerare che
se uso dei cavi molto lunghi la resistenza del circuito va ad aumentare. Ora vediamo qualche circuito 8
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29-10-18 Misure meccaniche e termiche Taddei Federico
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Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
Per limitare l’effetto del cavo è usare dei cavi di collegamenti corti, appunto perché non posso compensare
l’effetto delle resistenze dei cavi e no posso eliminare i cavi.
I cavi si comportano come filtro passa basso, il cavo è un filo quindi ha una resistenza inoltre avra una
capacità. 9
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29-10-18 Misure meccaniche e termiche Taddei Federico
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Misure deformazioni, Applicazioni notevoli
APPLICAZIONE
Qua non andiamo a compensare nulla perché l’estensimetro compensatore sul ramo adiacente non ce lo
abbiamo, non andiamo a compensare eventuale flessione. Quindi abbiamo sia il disturbo dovuto ad
eventuali flessioni sia al disturbo dovuto alla temperatura. La sensibilità (Kb) è pari a 1.
Ora abbiamo un estensimetro nel ramo 1 e un estensimetro nel ramo 4, succede che la temperatura non la
vado a compensare, perché avrò segnali uguali su ramo opposti quindi non la compenso, pero se io avessi
una flessione, la flessione mi causerebbe dei segnali opposti, segnali opposti su rami opposti, si
compensano. La trazione agisce allo stesso modo sui estensimetri 1 e 4, questo ci permette di avere una
sensibilità doppia rispetto a quella di prima (1/4 di ponte), la temperatura non la compenso perché dovrei
andare a mettere estensimetri su rami adiacenti. Questo lo posso fare se considero la configurazione a
ponte intero, abbiamo gli estensimetri 1 e 4 su rami opposti, sottoposti a trazione, quindi ci permette di
raddoppiare il segnale, vado a compensare le eventuali flessioni ( i estensimetri 2 e 3 sono sottoposti a
flessione ), inoltre vado a compensare anche gli effetti termici perche uno è a trazione e uno a
compressione 10
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la sensibilità è legata all’effetto poisson che mi entra
in gioco con gli estensimetri 2 e 3
FLESSIONE
Abbiamo 4 estensimetri che ci permettono di compensare sia eventuali trazioni che effetti termici, quindi la
forza la vado ad applicare su in alto, avrò che gli estensimetri 1 e 4 misurano una trazione e 2 e 3 una
compressione, l’effetto delle eventuali trazioni va compensato. L’effetto della temperatura va compensato
allo stesso modo perché ho gli estensimetri compensatori sui rami adiacenti in piu qua ci fa vedere se io
applico una flessione alla trave, ovviamente avrò un momento flettente, che è dato dal prodotto della forza
di flessione x il tratto della forza.
Se abbiamo la configurazione a ¼ di ponte, quindi l’estensimetro viene messo soltanto sul ramo 1, questo
vuol dire che se io vado a misurare una flessione con un solo estensimetro non andrò a compensare ne
effetti termici ne eventuali trazioni e la sensibilità rispetto al ponte intero sarà pari ad ¼ 11
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29-10-18 Misur