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Relazione del seminario del 26/11/12 riguardo l’intervento sostenuto dalla
studentessa Anita Nari sul tema dei microsporidi.
“Microsporidi, un’ipotesi, una storia, il caso di nosema “
I microsporidi sono ormai classificati come microrganismi , e come tali
presentano le seguenti caratteristiche :
Sono microrganismi unicellulari eucarioti .
Si presentano come patogeni primari , obbligati intra-cellulari .
Provocano malattie , anche gravi , in vertebrati ed invertebrati .
Non infettano mai le piante .
Si trovano soprattutto nell’intestino dell’ospite .
Hanno alcune caratteristiche dei procarioti ma non si trovano tra di
essi .
La tassonomia dei microsporidi si è evoluta nel tempo ed ha subito
riclassificazioni e variazioni . Infatti inizialmente i microsporidi venivano
indicati attraverso il termine“ yeast-like-fungi “ , poi sono stati rinominati
come sporozi , ma solo in seguito è arrivata la definitiva classificazione come
organismi eucarioti . Questa finale classificazione di organismi eucarioti è
potuta avvenire attraverso un’analisi finale mediante alfa e beta tubulina
,sostanze presenti solo negli organismi Eucarioti. Dall’analisi è risultato che i
microsporidi appartengono agli Eucarioti in particolare al regno dei funghi ,
avendo potuto individuare le loro ramificazioni con la beta tubulina .
Successivamente attraverso l’analisi filogenetica, è stato analizzato un albero
evolutivo filogenetico con 53 microrganismi diversi , ed è stato cosi possibile
individuare che i microsporidi appartengono alle ramificazioni ancestrali del
regno dei funghi . La Morfologia
Questi funghi presentano nuclei definiti ,una membrana plasmatica .
Presentano l’endosporia e l’esosporia con buone quantità di chitina (classico
costituente della parete fungina). Nella spora è visibile il citoplasma arricchito
da uno o da due nuclei . Un’altra classica struttura è il poloroplasto , agente a
cui viene attribuita l’infezione(capacità infettive). Il poloroplasto si divide in
due parti , una sezione vescicolare ed una lamellare . La parte vescicolare è
fortemente definita , rispetto a quella lamellare che è meno definita e più
difficile da individuare .
Strutture coinvolte nell’infezione operata da microspoidi :
Poloroplasto .
Vacuolo principale .
Vacuolo inferiore .
L’infezione avviene con un aumento di pressione all’interno della spora , essa
quando è arrivata al limite della sopportazione si rompe dove è più sottile , ciò
comporta una immediata estroflessione del filamento polare .
Ciclo vitale
La prima fase del ciclo è detta “ Fase 0 “ , durante questo particolare
momento avviene il contatto con l’ospite . Dopo questo contatto si passa
immediatamente alla “ Fase 1 “ che consiste nell’inoculo delle cellule
dell’ospite . L’ultimo passaggio è sintetizzato nella “ Fase 2 “ con l’evento
fondamentale del ciclo , la formazione di neronti . Queste strutture sono delle
vere e proprie spore immature che solitamente si vanno ad insediare
nell’intestino dell’ospite , appena raggiungono lo stadio di maturazione
completa esse vengono rilasciate nel substrato esterno , propagando così
l’infezione a tutto l’organismo infettato .
Trasmissione
La trasmissione del patogeno può avvenire secondo tre modalità :
Trasmissione orizzontale ( tramite inalazione o ingestione ) .
1. Trasmissione verticale ( con passaggio da una generazione all’altra ) .
2. Attraverso vettori naturali .(artropodi )
3.
I microsporidi sono diffusi in molti areali del mondo , infatti sono presenti
colonie di questi microrganismi in America , Africa del Sud , Europa
Settentrionale ed Australia . Effetti sugli animali
Gli effetti su organismi animali spesso possono essere molto gravi e di
grande importanza , ecco qua di seguito un elenco dettagliato dei maggiori
problemi apportati da questo agente infettivo :
Scarso successo in accoppiamento .
Prolungato sviluppo larvale .
Cambio di sesso .
Deformità .
Gigantismo o ridotto sviluppo .
Diarrea cronica , dissenteria .
Nell’uomo sono invece riscontrati i seguenti sintomi :
Arrossamento oculare .
Diarrea cronica .
Debolezza muscolare .
Convulsioni .
Vertigini .
Tutti questi sintomi possono anche avvenire simultaneamente ed in maniera
combinata . Il caso di nosema
Il genere Nosema è il più interessante clinicamente perché causa la
Nosemiasi della api . Esistono due ceppi principali entrambi diffusi in Europa ,
il Nosema Ceranea ed il Nosema Apis . Le api infettate portano dei sintomi
evidenti come la perdita del riflesso pungigliare , un accorciamento della vita
delle operaie , frequente ricambio della regina nell’alveare e dissenteria . In
particolare questo ultimo sintomo è particolarmente riconoscibile in quanto si
notano chiaramente le deiezioni delle api su tutto l’alveare . Questa malattia
oggi viene combattuta anche in maniera legislativa , infatti gli apicoltori sono
obbligati a denunciare la presenza del patogeno non appena ne vengano
rilevati i sintomi , con una successiva ed immediata distruzione di tutta la
colonia per evitare un ulteriore contagio . Ciò porta gli allevatori a non