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A D O
M
A N D
A D
I M E R C
A
T O .
D A L
L
A D O M
A N D
A I
N D I V I
D U A
L
E A L
L
A D O
M
A N D
A D
I M E R C
A
T O .
8
La Domanda Individuale ci indica come vara la Quantità (Q) che il consumatore
domanda di un certo bene al variare del Prezzo (P).
L’insieme delle Domande Individuali di un bene di ciascun consumatore individua
la Domanda di Mercato di quello stesso bene.
Essa può essere ricavata attraverso un semplice processo di aggregazione come la
somma delle Domande Individuali di tutti i consumatori.
Mentre la Domanda Individuale ci indica quale è la Quantità (Q) domandata da
ciascun consumatore del Bene X a qualsiasi Prezzo (P); viceversa la Domanda di
Mercato ci indica quale è la somma delle Quantità (Q) domandate da tutti i
consumatori per ciascun livello di Prezzo (P) del Bene considerato.
F U N Z I O N E D I D O M
A N D A I N V
E
R S A .
F U N Z I O N E D I D O M
A N D A I N V
E
R S A .
La sua rappresentazione grafica è del tutto analoga a quella della Funzione di
Domanda ad assi cartesiani invertiti.
La Domanda di Mercato e la Domanda Individuale ci indicano per ogni
Quantità (Q) del bene considerato quale dovrebbe essere il Prezzo (P) affinché
i consumatori scelgano di domandare tale quantità.
In altre parole, ci indicano la Misura della Disponibilità a Pagare del
Consumatore o del Mercato per una certa quantità del bene considerato.
Parallelamente, la Funzione di Domanda Inversa ci indica quale è il Prezzo (P)
che deve prevalere sul mercato affinché sia venduta una certa quantità del
bene considerato. universitaria.me@libero.it
L A T E O R I
A D E L
L A D
O M
A
N
D
A
L A T E O R I
A D E L
L A D
O M
A
N
D
A 9
La Teoria della Domanda è legata al concetto di Utilità Marginale, con la quale si
intende la soddisfazione che il consumatore riceve o attribuisce all’ultima dose
del bene considerato.
L’Utilità Marginale è data dal rapporto tra la variazione della Utilità Totale (ΔU) e la
variazione della Quantità (ΔQ) consumata di un determinato bene.
ΔU / ΔQ
L’Utilità Marginale è espressa graficamente da una Curva Decrescente da sinistra
verso destra a significare che all’aumentare della Quantità (Q) del bene
diminuisce la sua Utilità Marginale.
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Il consumatore è colui che decide circa quanti e quali bene consumare e, 10
dunque, domandare.
Il comportamento del consumatore nel prendere tali decisioni si presume sia un
comportamento razionale (= esso si ritiene tale quando è idoneo al raggiungimento
degli obiettivi individuali, ossia la massima soddisfazione).
L’insieme delle alternative tra le quali il consumatore sceglie è costituito da un
insieme di beni e servizi, necessariamente finito (Scarsità delle Risorse); le
diverse combinazioni di beni e servizi, invece, sono, normalmente chiamati “Panieri”.
Quando il consumatore compie delle scelte fra le varie alternative i panieri a sua
disposizione esprime delle preferenze. Ebbene, l’Utilità è interpretata come un
modo per descrivere tali preferenze, nel senso che il consumatore valuta tra le
diverse combinazioni di beni quali tra esse preferisce.
Una rappresentazione grafica delle preferenze dei consumatori si realizza attraverso
l’utilizzo delle c.d. Curve di Indifferenza. Ciascuna Curva è composta da infiniti
panieri di beni che arrecano al consumatore la medesima Soddisfazione / Utilità!
N.B. un problema che deriva dall’uso delle Curve di Indifferenza per descrivere le
preferenze del consumatore è che esse mostrano soltanto i panieri che il consumatore
preferisce come indifferenti l’uno all’atro, ma non quale siano i panieri migliori e quali
i peggiori.
Esistono infinite Curve di Indifferenza, esse hanno tutte le seguenti proprietà:
Sono Decrescenti, nel senso che all’aumentare della Quantità (Q) del bene [a]
perché il consumatore rimanga indifferente è necessario che diminuisca in
qualche misura la quantità del bene [b]. infatti, soltanto in tal modo la sua
Utilità rimarrà costante!
Sono Convesse verso l’origine degli assi cartesiani;
Non si incontrano mai.
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L’inclinazione della Curva di Indifferenza è uguale al rapporto tra le Utilità 11
Marginali dei due beni [a; b] ossia:
UM / UM
a b
tale inclinazione è nota come Saggio Marginale di Sostituzione (SMS). Esso ci
indica la Quantità (Q) alla quale il consumatore è disposto a rinunciare del bene [a]
per ottenere una maggiore unità del bene [b] mantenendo invariato il suo benessere.
ΔQ / ΔQ
b a
Il rapporto tra le due variazioni corrisponde – come si è già detto – alla pendenza
della Curva di Indifferenza. Tale rapporto è negativo poiché la variazione della
disponibilità dei due beni debbono essere di segno opposto per potersi compensare!
Vediamo di chiarirci meglio con la prossima grafica.
Supponiamo di avere due punti K e k che rappresentano due diverse combinazioni
1 2
delle Quantità dei beni [a; b] in modo da avere nei punti K e k – come nel resto in
1 2
ogni punto della Curva di Indifferenza – lo stesso livello di Utilità; pertanto:
K = k
1 2
Se si aumenta la Quantità del bene [b] di una unità si dovrà rinunciare ad una
Quantità abbastanza consistente del bene [a]; viceversa, se si aumenta la
Quantità del bene [a] si dovrà rinunciare ad una Quantità minima del bene
[b].
Da ciò si ricava che: all’aumentare del livello di Utilità derivante da un aumento
del bene [a] corrisponde una diminuzione del livello di Utilità derivante dalla
diminuzione della Quantità del bene [b].
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In altre parole, abbiamo che: 12
ΔQ UM / - ΔQ UM
a a b b0
L’analisi del Saggio Marginale di Sostituzione è giustificata nel caso in cui i beni[a; b]
hanno tra loro almeno un certo grado di sostituibilità: infatti, in tal caso le Curve di
Indifferenza corrispondenti avranno un andamento regolare, senza, cioè, punti
angolosi.
Un importante eccezione è costituita dai c.d. Beni Perfettamente Complementari
(= beni la cui natura impone che siano consumati insieme).
In questa ipotesi il consumatore può trarne beneficio dal loro consumo soltanto se ne
ha disponibilità contemporanea!
Le Curve di Indifferenza per beni di questo tipo sono caratterizzati dalla
presenza di un punto angoloso. Muovendoci da un punto angoloso verso destra o
verso l’alto si modifica la Quantità di uno dei beni senza, tuttavia, che cambi quella
dell’altro bene.
Tali variazioni, infatti, lasciano indifferente il consumatore tanto è vero che si resta
sulla stessa Curva di Indifferenza (Vedi Figura 4).
Prese in esame le preferenze dei consumatori è chiaro che lo stesso tende ad
acquistare una maggiore Quantità di entrambi i beni per ottenere una più elevata
Utilità e/o Soddisfazione.
Tuttavia, le possibilità di acquista del consumatore dipendono, in modo
concreto, dal suo Reddito (R) e dai Prezzi (P) relativi ai due beni.
Esistono, infatti, dei precisi Limiti o Vincoli Economici al consumo individuale: il
consumatore può solo quanto è in grado di acquistare dato il suo Reddito.
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Supponiamo che il consumatore abbia a sua disposizione un Reddito pari a 100; con 13
esso egli può acquistare e scegliere fra diversi panieri di beni che contengono ciascuno
svariate combinazioni di Quantità di beni.
Queste stesse combinazioni, se riportate su un sistema di assi cartesiani ci individuano
dei punti che se uniti ci indicheranno – considerato il reddito complessivo del
consumatore – le alternative disponibili.
Si ottiene, in tale modo, il Segmento AB – detto più comunemente Retta di
Bilancio – che divide il quadrante positivo del sistema degli assi cartesiani (Figura
5).
Il Vincolo di Bilancio esprime tutte le combinazioni di consumo acquisibili in
corrispondenza dei Prezzi (P) e del Reddito (R). La Spesa (S) non può eccedere il
Reddito Monetario (R) S = Q P + Q P < R
a a b b
Tutti i punti che si trovano al di sotto del Segmento AB corrispondono a
panieri ottenibili dal consumatore senza utilizzare completamente il suo
Reddito; viceversa tutti i punti che si trovano al di sopra del Segmento AB
corrispondono a panieri non ottenibili dal consumatore dato il suo Reddito e dati i
Prezzi.
Le Intercette della Retta di Bilancio A e B esprimono la Quantità (Q) massima
acquisibile dei beni Q e Q per dati Prezzi e Reddito monetario.
a b
Ovvio è che le variazioni nel livello del Reddito monetario (R) e nei Prezzi (P) dei beni
modificano necessariamente il Vincolo di Bilancio
La Inclinazione – o Pendenza – della Retta di Bilancio è data dal rapporto tra i
Prezzi dei due beni presi con segno negativo, e cioè:
- P / - P
a b
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essa può essere interpretata come la Quantità (Q) alla quale il consumatore è 14
disposto a sostituire il bene [a] col bene [b].
Il segno è negativo perché ogni variazione del consumo dei due beni deve essere
sempre di segno opposto per compensarsi; in altre parole, quando aumenta il
consumo del bene [a] il consumo del bene [b] diminuisce e viceversa.
Analizziamo adesso le Variazioni del Reddito Monetario (R):
Un aumento del Reddito Monetario (R) a Prezzi (P) costanti si traduce in uno
spostamento verso destra della Retta di Bilancio senza modificarne oltretutto
l’inclinazione; analogamente una diminuzione del Reddito Monetario (R) – sempre
a Prezzi (P) costanti – si traduce in uno spostamento verso sinistra e, dunque,
verso l’origine degli assi cartesiani della Retta di Bilancio.
Consideriamo adesso le Variazioni dei Prezzi (P):
Nell’ipotesi illustrata nella Figura 7, il consumatore spende tutto il suo Reddito per
l’acquisto del bene [b]. L’aumento del Prezzo del bene [a] non modifica la quantità
massima del bene [b] che il consumatore può acquistare, dunque, il valore
dell’intercetta verticale non cambia!
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Se il consumatore s