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PATOLOGIA

Alterazione della normale omeostasi.

Infezione: moltiplicazione di microrganismi

nell’ambito di un organismo. L’infezione non

è detto che corrisponda a malattia.  Si

nasce sterili!  non contaminati da batteri

 dopo, i batteri si troveranno a

colonizzare un organismo sterile e non

necessariamente si andrà incontro a malattia.

Batteriemia Presenza dei batteri nel sangue

Setticemia Moltiplicazione dei batteri nel

sangue

Si nasce sterili!  non contaminato da

batteri.

Orifizi naturali (orale, genitale,

transcutanea…) Principali vie di entrata

dei batteri.

Insediamentorintracciare risorse

trofichemoltiplicazione.

Questo è uno schema di una prima azione

lesiva.

Check ‘tossicità e invasione’

Sui primi due step avvengono le ‘battaglie’

tra organismo e microrganismo.

Il muco serve a movimentare ciò che si

deposita sulla mucosa verso l’esterno.

Il ferro è strategico (ex.: emoglobina,

mioglobina, lactoferrina). Se io sono un

batterio e ho bisogno di ferro lo posso

prendere solubile. Nel momento in cui

l’organismo si accorge di essere infetto

libera epcidina che fa diminuire la quantità

di ferro solubile e totale (legato alle

proteine circolari) e stocco il ferro

all’interno delle cellule. In virtù di ciò,

io batterio metto in gioco dei sistemi di

produzione di proteine di membrana che ne

modificano l’aspetto esterno (!!!) e produco

inoltre molecole dette siderofori in grado

di legare il ferro che è legato a proteine a

ferro dell’ospite. Non tutti i microrganismi

sono in grado di ciò; quelli che ci riescono

sono germi patogeni.

Fattori di patogenicità:

Uno dei principali mezzi di difesa messi in

atto da un organismo è la fagocitosi,

operata da macrofagi (tissutali) e

granulociti neutrofili. La fagocitosi però è

possibile solo se l’agente viene

riconosciuto (capsula).

Globuli bianchi: granulociti eosinofili,

neutrofili, basofili, linfociti, monociti.

Un germe può indurre processi coagulativi

per nascondersi nei coaguli, da un canto;

dall’altro la stessa tecnica può essere

usata dall’ospite stesso per intrappolare il

germe.

Altri fattori che intervengono nei confronti

della fagocitosi può consistere nel

carattere intracellulare.

Se un batterio riesce ad entrare in un

macrofago ha trovato la situazione ideale,

se poi non crea troppo scompiglio nella

moltiplicazione si tratta di un micobatterio

a lenta progressione (TBC, brucellosi).

Ulteriori fattori in caso di incidere

sull’invasività di un organismo sono ad

esempio una jaluronidasi (connettivo),

collagenasi, fibrinolisina, neuraminidasi.

Tutte le sierose rappresentano barriere

meccaniche per l’ingresso dei germi. Altri

enzimi in grado di aggredire e mettere in

atto un’invasione batterica sono:

fosfolipasi, lecitinasi, emolisine,

coagualsi, enzimi digestivi extracellulari,

leucocidina...

Caratteristiche Esotossine Endotossine

Origine Specie gram+ e - Solo specie

gram-

Localizzazione Sintesi nel Componenti della

nel batterio citoplasma e parete cellulare

rilascio

extracellulare

Natura chimica Proteine Lipopolisaccarid

i contenenti

lipide A

Capacità a Presente Assente

formare tossoidi

Stabilità Termolabili a Termostabili

60-100˚C per 30

minuti

Attività Effetto Febbre e danni

distintivo per al sistema

ciascuna tossina circolatorio

Una esotossina solitamente si lega a

specifici recettori cellulari. Se non ci

sono recettori cellulari specifici per tale

tossina quella tossina non può svolgere

azioni tossicheMeccanismo A-B.

Proteina=sensibile all’azione denaturante

del calore (ciò non vale per le

endotossine). Un trattamento termico

eseguito su un’esotossina inattiverà quindi

la proteina. Le esotossine sono capaci di

fornire effetto tossico a bassa

concentrazione. Per una endotossina dobbiamo

salire di diversi ordini di grandezza per

evidenziarne l’effetto tossico.

Antigene: molecola in grado di interagire

con i prodotti del sistema immunitario. Sono

quegli elementi molecolari che costituiscono

l’oggetto del riconoscimento

dell’estraneità. Estraneo=Pericoloso. Sono

oggetto del riconoscimento tali strutture:

antigeni somatici (presenti sulla parte

batterica - antigeni O), antigeni fimbrici

(antigeni F, anticamente chiamati K),

antigeni dei flagelli (antigeni H), antigeni

capsulari (antigeni K).

Un’esotossina ha una forte capacità

antigenica ed immunogenica. Al contrario,

l’endotossina dimostrerà una scarsa valenza

immunogenica. Ciò fa si che io possa

utilizzare tossine inattivate (spaccate o

denaturate) e inoculate in un soggetto potrà

dar luogo ad una protezione nei confronti di

tale molecolavaccinazione!

Le maggiori attività biologiche del lipide A

sono:

Negativi:

Pirogenicità

• Leucopenia

• Attivazione del completamento

• Abbassamento della pressione sanguigna

• Attivazione delle piastrine

• Induzione dell’attivatore del

• plasminogeno

Necrosi del midollo osseo

• Ipotermia nel topo

• Tossicità letale nel topo

• Induzione della sintesi di prostaglandine

• Gelificazione del lisato del limulus

Positivi:

Induzione di resistenza non-specifica a

• infezione

Induzione di tolleranza all’endotossina

• Attività mitogena per linfociti

• Attivazione dei macrofagi

• Induzione della sintesi di interferone

• Induzione alla sintesi di TNF

Il lipide A è tipico solo di cellule di

origine batterica, agli LPS che possono

essere somministrati ai soggetti con lo

scopo di scatenare un’attività immunitaria.

MICRORGANIS MALATTIA TOSSINA AZIONE SINTOM

MO I

Bacillus Carbonchi Complesso Agenti `edema

Anthracis o ematico di tossine chelant ed

i emorra

gia

Clostridium Botulismo Otto Parali

botulinum neuro- si

tossine flacci

tipo da

specifiche

Clostridium Tetano Tetanospas Blocco Parali

tetani mina attivit si

à spasti

neuroni ca

inibito

ri

Escherichia Gastroent Enterotoss Attivaz Diarre

coli erite ina ione a

adenil-

ciclasi

Staphylocco Sindrome Tossina Danno Vomito

ccus Aureus della esfoliativ cellule e

pelle a, epiteli diarre

ustionata enterotoss ali, a

, ina azione

intossica sul

zione centro

alimentar nervoso

e del

vomito

Diagnostica Batteriologica

Es.: abbiamo un tampone dal quale effettuare

isolamento e successivamente coltivare il

germe ed identificarlo. Ciò può essere

fatto in vari modi:

Esame al microscopio otticotipizzazione

1. biochimica (es.: capacità di fermentare

specifici zuccheri), a questo scopo

vengono venduti kit di batterie di

reazioni biochimiche, sulla base di

differenti positività o negatività posso

arrivare alle caratteristiche del

germeci si ferma a livello di genere;

Nel caso in cui avessimo due tipi di

2. germi che hanno le stesse caratteristiche

biochimiche procederemmo tramite

metodiche sierologiche potrò identificare

il sierotipo di un certo agente patogeno

(Esame eseguito con gli antigeni)

potremmo incorrere in errore in quanto

potremmo avere due agenti con lo stesso

sierotipo.

Sulla base biomolecolare posso attuare

3. tecniche di ibridazione, o di PCR.

VIRUS:

I virus sono molto più piccoli dei batteri.

Nei confronti delle malattie infettive

virali non abbiamo grandi armi come nei

confronti dei batteri.

I virus sono incapaci di moltiplicare in

assenza di cellule viventi recettive. Questo

sottintende che ci sia una specificità

d’ospite. Quindi nel caso un virus si trovi

in un ambiente sprovvisto di cellule

recettive andrà incontro a estinzione.

Malattie esotichemalattie non presenti sul

territorio (afta epizootica)procedura di

stemping out, che consiste nell’abbattere

tutti quei capi infetti o sospettati di

contaminazione.

Le malattie infettive virali non hanno un

approccio terapeutico.

Tecniche di coltivazione:

Sull’animale vivo.

1. La coltivazione di cellule è potuta

2. svilupparsi solo in conseguenza della

scoperta degli antibiotici, in quanto

contaminate da germi. Tuttavia una

soluzione è stata trovata uova embrionate

essendo contenitori sterili nei quali ci

sono cellule non contaminate da germi il

migliore è quello di pollo.

Dopo la scoperta degli antibiotici è

3. possibile prelevare cellule viventi dagli

animali e utilizzarle nella coltivazione

dei virus. Queste sono tuttavia cellule a

termine, che non si rigenerano

sull’animale dal quale abbiamo prelevato

le cellule.

Coltivazione in vitro degli embrioni o

4. dei feti, il limite risiede nel fatto che

si moltiplicheranno solo un numero

limitato di volte.

Si è arrivati così alla necessità di

5. avere la disponibilità di lavorare con

cellule che si replicano all’infinito.

Questo problema è stato risolto con

l’utilizzo di cellule neoplastiche

(tumorali). Si standardizzarono così

talune linee cellulari.

Tuttavia si tratta di cellule un po’ più

lontane dal mondo biologico, non del

tutto naturali.

Linee cellulari vive (non ci sono spazi

vuoti).

Non tutti i virus si coltivano (Norovirus).

I virus presentano un solo tipo di acido

nuceico, o RNA o DNA e sono sprovvisti dei

parametri biosintetici. Il virus è uno

scatolotto proteico con appendici glicidiche

atto a proteggere il proprio acido nucleico.

Terminologia

Capside: guscio proteico che contiene un

core.

Core: acido nucleico + proteine.

Nucleocapside: capside + ac. Nucleico + core.

Capsomero: unità morfologica dei virus.

Envelope: membrana esterna contenente lipidi

presente in alcune famiglie virali

(involucro di origine cellulare).

Virione: particella infettante completa.

I virus possono presentare forme diverse e

possono poi organizzarsi in vario modo.

Tutto ciò costituisce il criterio

tassonomico.

Forme:

Rotondeggianti

• A proiettile (Rabdovirus)

• A mattone

• Allungata

Grandezza:

Piccoli virus 18 – 20 nm (Parvo virus

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
67 pagine
2 download
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/16 Microbiologia agraria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Thule23 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Microbiologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Tiscar Pietro Giorgio.