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LPS: polisaccaridi peculiari del mondo batterico

I LPS batterici sono ottimi immunogeni, a differenza dei polisaccaridi semplici come l'amido e altri polimeri ripetuti, che non sono buoni antigeni in quanto vengono spesso degradati prima che il sistema immunitario abbia il tempo di riconoscerli.

Nel caso dei LPS, essendo molecole batteriche, non è necessario riconoscere la loro estraneità, ma è proprio la loro qualità-composizione a determinare l'attivazione di una serie di sistemi di difesa aspecifici che appartengono all'immunità naturale.

I LPS sono dei particolari induttori dell'immunità naturale perché sollecitano i recettori PRR (Pattern Recognition Receptors), sui quali vanno a legarsi i PAMPs (Pathogen Associated Molecular Patterns), soprattutto i PAMPs polisaccaridici.

I PAMPs sono polisaccaridi, quindi senza struttura complessa, particolarmente condivisi da intere classi di microrganismi immunogeni. Queste

Le molecole sono elementi fondamentali della microbiologia immunologica. Tendono a non cambiare rapidamente e possono essere definite come molecole conservate in un ampio range di possibili microrganismi aggressori.

Le cellule sentinella sono particolari induttori di questi recettori, posti soprattutto sulle cellule fagocitarie, che risulteranno poi strategiche per riconoscere queste molecole in termini antigenici. Di conseguenza, l'attivazione aspecifica comporterà una particolare enfasi dell'immunità acquisita applicata a questi antigeni, pur non essendo proteine.

Gli antigeni batterici includono la parete cellulare, il PDG (costituente principale dei Gram + e Gram -), che può essere riconosciuto da diversi recettori, con conseguente produzione di peptidi proinfiammatori e antimicrobici. Inoltre, nei batteri Gram -, l'antigenicità è associata alla componente polisaccaridica dei LPS, più precisamente alla catena terminale legata.

  • Antigeni polisaccaridi della parete cellulare dei batteri
  • lipide A (endotossina) dei batteri Gram negativi
  • Antigeni somatici "O" dei batteri Gram negativi
  • Capsula batterica antigene K
  • Pili e fimbrie: antigene F
  • Flagelli antigene H
  • DNA batterico
  • Altri antigeni batterici: porine, esotossine, proteine dello shock termico
  • Capside proteico dei virus
  • Envelope dei virus
  • Peplomeri nei virus provvisti di envelope
anticorpi protettivi, in grado di reagire specificatamente con proiezioni di superficie dell'envelope stesso; tali proiezioni (peplomeri) sono utilizzate dal virus per adsorbirsi alla cellula ospite e quindi infettarla. DAMP-Damage Associated Molecular Pattern infiammatorio trauma Un processo può essere stimolato da un fisico e/o da un danno cellulare (quindi non solo da un'infezione microbica). I diversi PRR (Pattern Recogniton Receptor) riconoscono anche molecole chiamate ∼DAMP "allarmine" rilasciate dai tessuti morti/danneggiati.che vengono 18 Giulia Costanzini Microbiologia Immunologia Vengono rilasciate quando una cellula muore oppure vengono prodotte quando il tessuto connettivo viene danneggiato; altre ancora vengono rilasciate anche da cellule sentinella (soprattutto macrofagi, cellule dendritiche e mastociti). Alcune di queste molecole hanno antimicrobiche, potenti attività menta reattivare altre possono reclutare e cellule del sistema immunitario innato e

Promuovere una risposta immunitaria adattativa.

Variabilità individuale

Tra i vari parametri che possono impattare sulla immunogenicità di un antigene è anche una predisposizione individuale, ovverosia sulla base di tutta una serie di fattori vi è una variabilità individuale.

Variabilità individuale significa che la risposta da parte di una popolazione a seguito di una somministrazione di un antigene si stratificherà secondo una curva di normalità: una maggioranza della popolazione reagirà in un determinato modo, iperreattiva o iporeattiva, mentre una quota minoritaria sarà iperreattiva e un'altra quota sarà iporeattiva. Tutto in funzione di una variabilità individuale, che mediamente è sempre la stessa, con delle deviazioni standard agli estremi. Il medesimo antigene dimostra differenti livelli di immunogenicità nei confronti di taluni gruppi di individui, normalmente quelli iperreattivi e quelli iporeattivi. A seconda

della loro quantità andranno considerati come un problema oppure no, nell'ambito di una stimolazione immunitaria di popolazione. Quando si effettua un processo di immunizzazione di massa, sia che esso riguardi una campagna di vaccinazioni, sia che esso sia risultante di un'infezione naturale, variabilità individuale. → Nel sarà osservabile/descrivibile una momento in cui si mira alla grande quantità di una curva di normalità si dovrà comunque essere consapevoli dell'esistenza dei due estremi e delle eventuali problematiche che potrebbero comportare. Cross-reattività (reattività crociata) Due antigeni diversi, essendo composti da un insieme di epitopi, possono presentare epitopi comuni "possono⇢teoricamente essere letti come lo stesso antigene". In questi casi gli anticorpi prodotti verso uno di questi antigeni tendono a reagire anche verso l'altro. Epitopi comuni fanno sì che nel momento in cui inun organismo ha elaborato un'immunità specifica e con memoria, tale memoria che sarà attiva verso l'antigene 1 (costituito da epitopi) sarà attiva anche nei confronti dell'antigene 2 il quale mantiene un elevato livello di similitudine sul epitopo con l'antigene 1. Il lato positivo è un'ottimizzazione delle difese, il lato negativo è che si può cadere in errore: falsi positivi. Dose, via e tempo di contatto dell'Ag-antigene: - via parenterale: introduzione nell'organismo di una sostanza per via diversa dalla transcutanea, via sottocutanea, gastrointestinale/respiratoria; comprende via intramuscolare, via endovenosa, via intralinfonodale, via midollare. - via inalatoria - via orale: in teoria rappresenta la via di somministrazione più comoda ed economica, ma non per quanto concerne la somministrazione di vaccini si effettua perché prevede che.

L'antigene transita attraverso la barriera gastrica, dove esistono una serie di meccanismi digestivi a carattere degradativo che comporterebbero l'alterazione delle strutture tridimensionali. Si può ovviare a questo problema ponendo il farmaco dentro appositi contenitori, in modo che sia liberato nel tratto intestinale desiderato. Il problema è che una volta a livello intestinale stimola soprattutto l'immunità mucosale che non presenta e non produce memoria. Di conseguenza, tranne rarissime eccezioni (es. vaccino per la poliomelite nell'uomo), l'antigene deve entrare in contatto con gli organi, le cellule e le molecole del sistema immunitario e questo può avvenire introducendo l'antigene in circolo, che andrà poi nei distretti interessati.

PRR-Pattern Recognition Receptor

PRR "recettori per il riconoscimento dei pattern", sono i sono

In grado di rispondere rapidamente ai PAMP e ai DAMP, i più importanti sono i TLR (Toll-Like Receptors) espressi sulla superficie cellulare. Alcuni di questi recettori sono responsabili del riconoscimento di invasori extracellulari come batteri e funghi, mentre altri sono localizzati all'interno delle cellule e deputati al riconoscimento di invasori intracellulari come i virus. I TLR sono glicoproteine transmembrana espresse su diversi tipi cellulari, in particolare sulle cellule sentinella localizzate a livello delle superfici dell'organismo.

Quando un PAMP si lega al suo TLR corrispondente, si forma un complesso multiproteina di segnale e inizia la cascata di trasduzione del segnale, che porta alla produzione di molecole proinfiammatorie. Come risultato, la cellula inizia l'attivazione del sistema immunitario. I TLR danno anche il via al processo di acquisito, stimolando i macrofagi e le cellule dendritiche a produrre citochine che fungono da potenti stimolatori delle diverse risposte immunitarie.

Le cellule del sistema immunitario sono responsabili della difesa dell'organismo contro agenti patogeni e sostanze estranee.

Le cellule staminali dal midollo osseo migrano agli organi linfoidi primari, come il timo e la borsa di Fabrizio (o Organo Bursa-Equivalente), dove avviene lo sviluppo e la maturazione dei linfociti.

Il timo è un organo impari capsulato, localizzato nella cavità toracica. Durante la pubertà raggiunge il suo massimo sviluppo e inizia lentamente un processo di involuzione, venendo sostituito da tessuto adiposo e connettivo. Sebbene nell'animale adulto sia quasi impossibile vederlo macroscopicamente, rimane funzionalmente attivo e contiene piccole quantità di tessuto linfoide, in particolare linfociti T, che maturano nel timo.

Questo organo è la fonte principale di linfociti T, che originano da una cellula staminale del midollo osseo. Attraverso la circolazione sanguigna, i linfociti T giungono al timo e entrano a livello della sua regione corticale.

e migranotimociti immaturinella midollare. I subiscono una rapida suddivisione: la maggioreeliminando così i linfociti Tparte delle nuove cellule prodotte muore per apoptosi,autoreattivi, quelli che sopravvivono (il 5- 25%) rimangono nel timo per 4-5 giorniprima di andare a colonizzare gli organi linfoidi secondari.

Prima di lasciare il timo queste cellule subiscono una doppia selezione chesolo antigenigarantisce una popolazione di linfociti in grado di conoscereestranei.

Borsa di FabrizioLa borsa

Dettagli
A.A. 2020-2021
75 pagine
SSD Scienze agrarie e veterinarie AGR/16 Microbiologia agraria

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher costanzinigiulia di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di microbiologia veterinaria e immunologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Teramo o del prof Tiscar Pietro Giorgio.