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Chemiolitoautotrofismo Anidride Carbonica Composti Donatore
inorganici inorganico
Chemiolitoeterotrofismo Carbonio organico Composti Donatore
(anche CO ) inorganici inorganico
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Chemioorganoeterotrofi Composti organici Composti organici Composti organici
smo Le richieste di azoto, fosforo e zolfo
Un microrganismo per poter crescere deve poter assimilare una grande quantità di azoto,
fosforo e zolfo.
L’azoto è utilizzato per la sintesi di amminoaci, purine e pirimidine, alcuni
carboidrati e lipidi oltre che cofattori enzimatici.
L’azoto viene ricavato ad esempio dagli amminoacidi, dall’incorporamento da parte del
microrganismo di ammonica o addirittura alcuni possono assimilare l’azoto atmosferico,
sotto forma di azoto biatomico.
Il fosforo è presente negli acidi nucleici, nei fosfolipidi¸ nei nucleotidi ed in vari
cofattori oltre che in proteine. La maggioranza degli organismi è capace di ottenere
fosforo a partire da fosfato inorganico che viene direttamente incorporato.
Lo zolfo è necessario per la sintesi di alcune sostane, come gli amminoacidi
cisteina e metionina, per alcuni carboidrati ecc. La fonte di zolfo per la maggioranza dei
microrganismi è il solfato che viene ridotto mediante il processo di riduzione assimilativa
dei solfati. I fattori di crescita
Sono detti fattori di crescita i composti organici che sono componenti essenziali della
cellula e sono fondamentalmente di 3 tipi: amminoacidi, purine e pirimidine, vitamine.
Gli amminoacidi sono necessari per la biosintesi delle proteine, le purine e pirimidine
sono necessarie alla sintesi degli acidi nucleici e le vitamine, piccole molecole organiche,
sono in parte o per intero cofattori enzimatici; per garantire la crescita microbica è
necessaria un’esigua quantità di vitamine, ma non mancano casi di alcuni batteri che
necessitano notevoli quantità di vitamine.
Al giorno d’oggi molte vitamine idrosolubili e liposolubili sono ottenute mediante processi di
fermentazione industriale. Tra le tante si ricordano : Cianocobalamina B12, Acido folico,
Acido lipoico, Acido pantotenico, Piridossina B6, Riboflavina B2, Tiamina B1.
Assunzione dei nutrienti da parte della cellula
Il primo passo per l’assimilazione dei nutrienti da parte dei microrganismi è il loro
assorbimento. I meccanismi di assorbimento devono essere specifici, nel senso che solo
specifiche sostanze devono poter entrare nella cellula; l’entra di sostanze inutili o
addirittura nocive deve essere evitata. Inoltre la maggioranza dei microrganismi spesso
vive in habitat sfavorevoli e carenti di nutrienti, quindi si ha la necessità di poter trasportare
sostanze anche contro gradiente, da soluzioni diluite verso soluzioni concentrate.
Tra i diversi sistemi di trasporto, i principali sono 4:
Diffusione passiva
1. Diffusione facilitata
2. Trasporto attivo
3. Traslocazione di gruppo
4.
La diffusione passiva
Poche sostanze, tra cui ad esempio il glicerolo, sono in grado di attraversare la membrana
plasmatica per diffusione passiva. Tale tipo di trasporto , detto anche semplicemente
diffusione, consiste nel passaggio delle molecole da una regione ad alta concentrazione
verso una regione a bassa concentrazione di sostanza, quindi un trasporto secondo
gradiente, causato da agitazione termica casuale , che quindi non richiede dispendio
energetico da parte della cellula.
Il tasso della diffusione di trasferimento delle sostanze dipende dalla concentrazione tra
interno ed esterno della cellula. La velocità di trasferimento ragionevolmente diminuisce
all’aumentare della concentrazione interna di
sostanza, a meno che le molecole immesse
non vengano immediatamente utilizzate.
Le molecole capaci di attraversare la
membrana per diffusione sono piccole molecole
come H 0, O e CO . Le molecole più grandi o
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ioni e molecole polari necessitano di essere
trasportate in altri modi.
La diffusione facilita
La diffusione facilitata è un processo di
trasporto che richiede l’azione di particolari
proteine immerse nella membrana plasmatica,
dette proteine carrier o permeasi. La velocità di diffusione attraverso la membrana
aumenta grazie alla presenza di tali proteine. La velocità di diffusione facilitata aumenta
con il gradiente di concentrazione più rapidamente rispetto alla diffusione passiva. Bisogna
però notare che quando il gradiente di concentrazione supera una certa sogna, la velocità
di diffusione smette di crescere e si stabilizza in un plateau, ciò è dovuto alla saturazione
delle proteine trasportatrici. Le proteine carrier risultano altamente selettive
e trasportano esclusivamente dei soluti
correlati.
Anche in questo tipo di trasporto non è
richiesto alcuni input di energia metabolica ma
solo un gradiente di concentrazione, infatti se
questo sparisce il passaggio si interrompe. In
questo caso il gradiente si mantiene grazie
alla trasformazione del nutriente in un altro composto oppure, come avviene solo negli
eucarioti, se le sostanze immesse vengano riposte in particolari compartimenti ricoperti da
membrana.
Per quanto riguarda il funzionamento generale, dopo che il soluto si è legato alla superficie
della proteina, questa va incontro ad un cambiamento morfologico che provoca il rilascio
del soluto all’interno della cellula. In seguito la proteina torna ad assumere la sua forma
originale, pronta a ricevere una nuova molecola di nutriente.
Essendo questo meccanismo controllato da gradiente di concentrazione, risulta
reversibile.
L’osmosi è il passaggio spontaneo di acqua attraverso una membrana selettivamente
permeabile da una zona a concentrazione maggiore di soluto, verso una zona a
concentrazione minore.
Il trasporto attivo
I carrier della diffusione facilitata non sono in grado di lavorare contro gradiente, in questi
casi si rende necessario un diverso tipo di trasporto come ad esempio il trasporto attivo o
la traslocazione di gruppo, entrambi processi dipendenti da energia.
Il trasporto attivo permette il trasporto di soluti contro gradiente, mediante input di
energia metabolica, è simile alla diffusione
facilitata poiché utilizza particolari proteine
trasportatrici che si legano ai soluti con
grande specificità. Anche in questo tipo di
trasporto può avvenire l’effetto di
saturazione del carrier a causa di elevata
concentrazione.
I trasportatori ATP-binding cassette ABC
sono esempi importanti di trasporto attivo.
Queste proteine di trasporto in genere
consistono di due domini idrofobici inseriti
nella membrana, che sulla faccia
citoplasmatica si associano a due domini
per il legame col nucleotide. I due domini
idrofobici, attraversando tutto lo spessore
della membrana, formano un poro, mentre i domini per il legame col nucleotide legano e
idrolizzano l’ATP, ricavandone energia che sostiene l’assorbimento.
Anche i gradienti di protoni e di ioni sodio sono utilizzati come fonte di energia per
sostenere l’assunzione di soluti attraverso le membrane.
La traslocazione di gruppo
Costituisce un altro tipo di trasporto, nel quale vi è una modifica chimica della molecola
che viene portata all’interno della cellula. E’ un tipo di trasferimento attivo che necessita
quindi energia. Il sistema di trasporto di gruppo più conosciuto è il fosfoenolpiruvato:
sistema di fosfotrasferasi degli zuccheri PTS che è presente in molti batteri. Nelle
cellule procariotiche questo sistema è adibito al trasporto di una notevole quantità di
zuccheri, che vengono contemporaneamente fosforilati usando il fosfoenolopiruvato PEP
come donatore di fosfato:
PEP + zucchero (esterno) piruvato + zucchero – P (interno)
Assunzione del ferro
Il ferro, essenziale per quasi tutti i microrganismi, è nella sua assunzione un processo
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complicato dalla estrema insolubilità dello ione ferrico Fe e dei suoi derivati, per cui solo
piccole quantità di ferro libero sono disponibili per il trasporto. Molti batteri e funghi hanno
superato tale difficoltà secernendo siderofori, molecole organiche dal basso peso
3+
molecolare, capaci di formare complessi con il Fe e renderlo disponibile alla cellula.
Trasporto attivo secondario
La pompa sodio/potassio dipendente dall’ATP, è un
esempio di trasporto accoppiato o co-trasporto: la
pompa media il trasporto di due specie ioniche, il
+ +
Na e il K che si muovono in direzione opposta. Tale
tipo di cotrasporto prende il nome di antiporto;
quando più molecole vengono trasferite nella stessa
direzione il cotrasporto è detto sinporto. Il trasporto
di una sola molecola prende il nome di uniporto.
Terreni di coltura
Lo studio microbiologico dipende dalla possibilità di far crescere e mantenere i
microrganismi in colture di laboratorio e ciò è possibile solo grazie alla disposizione di
terreni di coltura adeguati.
I terreni di coltura consistono in una preparazione che può essere liquida o solida e che
contiene tutti i nutrienti necessari alla crescita ed al mantenimento dei microrganismi.
Terreni di coltura particolari sono usati per testare la sensibilità agli antibiotici, per isolare
ed identificare i microrganismi ecc.
L’esatta composizione ottimale del terreno dipende da quale specie microbica si desidera
coltivare.
I terreni di coltura possono essere classificati in base a diversi parametri, come ad
esempio la loro composizione chimica, il loro stato fisico o la loro funzione.
Terreni sintetici o definiti
Si dicono sintetici/definiti quei terreni dei quali si conosce con esattezza la composizione
chimica. Questi possono essere in forma liquida, sotto forma di brodo, o solidificati, grazie
all’azione di un agente solidificante come l’agar.
Terreni complessi
Si dicono complessi i terreni dei quali non si conosce con esattezza la composizione
chimica. Questo tipo di terreni è spesso necessaria per la coltivazione di microrganismi dei
quali non si conoscono le esigenze nutrizionali ed è quindi impossibile creare un terreno
definito. I terreni complessi contengono nutrienti a composizione indefinita come i peptoni,
l’estratto di carne e l’estratto di lievito.
L’agar è un polimero composto principalmente da D-Galattosio, 3,6-anidro-L-Galattosio e
acido D-glucuronico. E’ un ottimo agente solidificante perché dopo essere stato sciolto in
acqua bollente, può essere fatto raffreddare fino a 42 gradi prima di solidificare e si liquefa
se la temperatura sale a 85 gradi, inoltre la maggior parte dei microrganismi non è in
grado di degradarlo.
A volte vengono usati diversi solidificanti.
Tipi di terreno
I terreni addizionati con sangue ed altri nutrienti spe