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DIAGNOSI EZIOLOGICA ED ESAMI PER IL MONITORAGGIO DELL’INFEZIONE:
L’età media di diagnosi di infezione è arrivata dai 25 anni, degli anni scorsi, ai 40 dei giorni
nostri, ma questo non perché si ammalano a 40 anni (si ammalano comunque a 25) ma
nel frattempo, considerato il prolungamento della vita consentito dalle tecniche
terapeutiche moderne, trasmettono ad altri. La diagnosi di infezione da HIV-1 viene
effettuata in seguito all’identificazione nel siero del paziente di anticorpi anti HIV-1 specifici
attraverso saggio immunoenzimatico ELISA, il quale possiede specificità elevata. In
presenza di un test positivo si effettua un ulteriore ELISA o un WESTERN BLOT, per
confermare il risultato precedente.
Tutti i pazienti, in assenza di terapia, presentano una viremia (capacità di replicazione del
virus) persistentemente rilevabile per tutta la durata della malattia. Nel paziente in
trattamento, invece, la quantificazione della viremia plasmatica rappresenta l’unico
strumento per monitorare adeguatamente l’efficacia terapeutica.
L’obiettivo della terapia antiretrovirale è infatti quello di azzerare la replicazione virale, di
impedire l’adesione del virus alla membrana citoplasmatica. Si cerca di inibire
l’integrazione del DNA del virus con quella dell’ospite, di impedire alle cellule formate di
uscire dalla cellula ospite. I farmaci usati oggi sono quasi tutti per via orale, tranne uno per
via sottocutanea. Il primo farmaco Z7 Appunti Malattie Infettive