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TERRENI LIQUIDI
Sono terreni semplici da preparare, sono utilizzati quando abbiamo grosse quantità di batteri in
crescita per studi sperimentali, questo tipo di terreno ha però un limite non può separare
microrganismi diversi a meno che non sia stata utilizzata una cultura pura, la progenie viene infatti
dispersa. A volte per dover isolare alcuni batteri è necessario utilizzare questi terreni per preparare
emoculture, per isolare batteri patogeni dal sangue, che viene prelevato all’incirta 20 ml e
incoculato in terreno liquido. Il tutto potrà poi esser messo in un incubatore.
TERRENI SOLIDI
Sono contenuti in piastre petri, con base e coperchio, hanno come componente principale l’agar.
Koch in un primo momento utilizzava delle patate, ma i batteri metabolizzavano questo substrato,
la gelatina invece fondeva alle temperature di incubazione. L’agar veniva utilizzato per fare delle
zuppe nelle cucine orientali, fu importato dall’Indonesia. L’agar è un estratto polisaccaridico di
un’alga marina, di solito se ne utilizza 1.5%, fonde a 80-90 C e resta liquido fino a 40-42,
temperatura alla quale solidifica, non viene metabolizzato dai batteri, non
è tossico e la sua composizione non viene alterata alla temperature di
sterilizzazione.
Nei terreni liquidi l’indice di crescita è la torpidità, nei solidi la comparsa
delle colonie batteriche.
E Il terreno solido come si semina? Si parte da una soluzione batterica,
che si preleva con l’ansa che termina con una sorta di cerchietto che
permette di prelevare circa 1 microlitro e la seminiamo sul terreno solido.
Di solito di utilizza il metodo dei 4 quadranti: il batterio viene posto in un
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punto e si eseguono degli strici nel quadrante, in seguito si cambia angolazione e si creano nuovi
strisci fino ad arrivare al quadrante D. Capovolgiamo la piastra per evitare che si formi della
condensa nell’incubatore a 37 C. Dopo 24 ore vedremo crescita batterica con comparsa di colonie,
queste sono delle masse di batteri provenienti da un solo batterio che si è depositato, a occhio
nudo vediamo dei puntini, ognuno di questi contiene all’incirca 1-10*10^6 cellule. Lo scopo del
piastramento sul terreno solido è quello di ottenere un materiale isolato, diluendo il materiale di
partenza mediante la spartizione di quattro quadranti., si ottiene una culture pura, ovvero
omogenea, costituita da un unico microrganismo.
La morfologia delle colonie batteriche è molto varia:
Questi
parametri hanno valore diagnostico, sono fondamentali per l’identificazione dei batteri a partire
dalla morfologia.
Le tappe della diagnosi batteriologica sono quindi:
• Prelevo batterii
• Potenziale colorazione
• Inoculo batterio in coltura
• Incubatrice
• Identifico il batterio a partire dalla cultura pura
TERRENI DI COLTURA SINTETICI O MINIMI O A COMPOSIZIONE DEFINITA
Molto facili da preparare e in cui tutte le componenti sono note. Utili in esperimenti come la ricerca
del microrganismo che può fissare l’azoto atmosferico, si prepara un terreno sintetico con C,P,S
ma non N, l’unico organismo capace di crescere è per forza un microrganismo capace di fissare
l’azoto.
Il terreno minimo prende in considerazione le molecole minime per la crescita di un batterio, invece
un terreno definito è anche chiamato terreno di arricchimento poiché rispetta condizioni particolari
come il pH.
TERRENI COMPLESSI
Utilizzati sia in ricerca che in diagnostica, son chiamati così poiché son costuiti da estratti di
materia organi a basso costo come derivazioni della digestione enzimatica della carne, estratti di
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lievito, sangue, sangue sopratto di montone, e non ne conosciamo la composizione. Se il terreno è
molto ricco viene chiamato brodo nutritivo.
TERRENI SELETTIVI
Permettono di selezionare la crescita di alcuni micorganismi e non di altri, nel terreno sono
presenti inibitor di crescita per alcuni organismi come i sali biliari che inibiscono la crescita della
maggior parte dei batteri gram+, mentre i batteri enterici gram- crescono bene.
TERRENI DIFFERENZIALI
Nella maggior parte dei casi i terreni sono sia selettivi che differenziali. Il secondo tipo permette
una selazione sulla base delle proprietà metaboliche. MacConkey agar è un terreno sia selettivo
che differenziale che possiede un indicatore di pH, cromogeno che vira di colore in presenza di
acidi prodotti dal metabolismo del batterio. I batteri che fermentano un particolare zucchero ad
esempio produrranno dei rifiuti acidi, l’indicatore sarà sul rosso (colore per questo batterio), mentre
i batteri che non fermentano lo stesso saccaride rimarranno bianche.
TERRENO MACCONKEY
Il Macconkey agar è sia selettivo che differenziale nel primo caso è selettivo per i batteri enterici
come eschirichia coli e salmonella, in cui sali biliari inibiscono i gram+.
MacConkey è differenziale per i batteri che producono lattosio attraverso il cromogeno.
TERRENO MSA
Un altro terreno importante è MSA (mannitol salt agar) è selettivo per la presenza per NaCl al
7.5%, permette la crescita di batteri alotolleranti come lo stafilococco aureus e permette di
differenziare i batteri che fermentano il mannitolo, nel caso lo fermentino si noterà una variazione
di colore, in caso contrario si manterrà la colorazione di partenza.
TERRENO AGAR SANGUE
Terreno sia differenziale che di arricchimento, differenzia i cocchi (stafilococchi+ streptococchi)
gram+ produttori di emolisine, tossine che causano la lisi dei globuli rossi.
I batteri che hanno emolisine beta causano la lisi completa dei globuli rossi che si trovano nell’agar
sangue, questa lisi fa sì che attorno alla colonia si formi un alone trasparente. Gli alpha causano
una lisi parziale e presentano un alone verde, i gamma non danno emolisi.
CRESCITA MICROBICA
Si intende con questo termine l’aumento del numero di batteri una popolazione batterica. Il ciclo di
eventi, ovvero ciclo cellulare, serie di eventi in cui la cellula cresce e si divide, permette
l’accrescimento della cellula batterica, ovvero l’accrescimento coordinato di tutti i costituenti
cellulari, per divisione si intende la scissione o fissione binaria, processo in cui da una cellula si
generano due cellule figlie identiche. In un bacillo come eschirichia coli il nuovo peptidoglicano che
permette la crescita viene corporato in maniera diffusa lungo il corpo batterico, si formano rotture
da parte di autolisine, che permettono la nuova deposizione, sotto di questo si sviluppa la
membrana citoplasmatica passivamente seguendo il peptidoglicano. In parallelo all’elongazione
abbiamo la replicazione del DNA che si replica restando ancorata alla membrana, i due cromosomi
figli vengono trascinati ai poli della cellula in crescita. Quando la cellula ha raggiunto circa il
doppio della sua lunghezza si forma per introflessione di parete e membrana se gram+, se gram-
anche di membrana esterna, un setto trasverso. Dopo la formazione di questo si formano due
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distinte pareti delle cellule figlie e si può avere o meno la separazione delle cellule es. alcune
cellule sono associate a due a due, a catenella…
Il tempo per completare un ciclo cellulare è una generazione, nel
caso di E.coli circa 17 minuti in condizioni ottimali, il tempo
dipende dalle condizioni del terreno di coltura.
FORMAZIONE DEL SETTO
La formazione è possibile per via della proteina FtsZ (proteina
sensibile alla temperatura) le cui copie si dispongono ad anello in
posizione mediana sulla faccia interna della membrana
citoplasmatica definendo il piano di divisione cellulare. Le proteine
polimerizzano formando un anello completo e su questo anello si
deposita il peptidoglicano, si forma un anello che si approfonda
verso l’interno, il setto verrà spaccato in due strati da una proteina
che si chiama Env-A, questi due strati costituiranno le nuovi pareti
delle cellule figlie.
Un ruolo fondamentale è svolto dai prodotti di 5 morfogeni che
sono: FtsZ, End-A, Min-C, Min-T, Min-E. I geni Min-c e Min-d formano dei prodotti che danno
origine al complesso Min C-D che si localizza in complessi alternativi ad esempio polari
escludendo il legame con FtsZ(?). Min-E si lega ai nucleotidi appena replicati e media la
localizzazione di FtsZ in posizione mediana. Avvenuto il restringimento si ha la depolimerizzazione
di FtsZ mediante idrolisi di GTP. Mre-I proteina che definisc forma del batterio formando strutture
come un citoscheletro di actino sotto la membrana contro cui genera una forza, i cocchi sono
sferici poiché mancano di questa proteina.
Nei cocchi la sintesi di nuovo peptidoglicano di parete avviene solo in una posizione precisa, a
livello del piano di divisione cellulare.
QUANDO SI HA L’INIZIO DELLA REPLICAZIONE DEL DNA NEL CICLO CELLULARE?
Eschirichia coli è stato studiato durante la crescita veloce e durante quella lenta per rispondere a
ciò
CRESCITA CELLULARE
• Crescita lenta per via di terreni poveri: I (tempo che intercorre tra due inizi di replicazione
successivi), C= 40 min in esch. per replicazione DNA, D= 20 min in esch. Per la formazione
del setto e per la divisione I=C+D= 70 min
• Crescita veloce, terreno ricco I=C+D= 30 min sempre con C=40 min e D=20 min
Questo è possibile poiché quando il batterio è a crescita lenta, una nuova duplicazione di Dna non
inizia finché non è terminata la divisione cellulare, la cellula figlia ha pertanto un solo cromosoma.
In crescita rapida invece una nuova duplicazione inizia prima che sia avvenuta la divisione così la
cellula figlia si trova ad avere un cromosoma e mezzo.
1. L’inizio della replicazione dipende da quando la cellula raggiunge una certa massa, se si
trova in terreno ricco ovviamente la raggiungerà prima, vi sono poi alcuni fattori che
influenzano l’inizio della replicazione come la concentrazione intracellulare della DNA-A
protein che si lega a OriC e permette la separazione dei due strand di DNA , grado di
metilazione di OriC, concentrazione intracellulare della guanosina tetrafosfato
indirettamente proporzionale alla velocità di crescita, questa inibisce la sintesi della DNA-A
protein.
MISURAZIONE CRESCITA BATTERICA
Si misura valutando nel tempo uno di questi due parametri: concentrazione cellulare (num cellule/
unità volume) o massa cellulare
Abbiamo due tipi di misurazioni dirette per la concentrazione cellulare:
1. Conta microscopica diretta
2. Conta vitale o in piastra
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Per la massa cellulare misuriamo la torpidità, la quantità totale di azoto o di proteine, l’attività
biochimica (consumo di O2 o produzione di CO2), misurazione del peso secco/umido delle celle o
del volume dopo centifugrazione.
1. Conta