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Il plurale dei nomi femminili in scia hanno il plurale in sce: L'ambascia, Le ambasce -
L'angoscia, Le angosce - L'ascia, Le asce - La biscia, Le bisce - La fascia, Le fasce - La
striscia, Le strisce
Se la i di -cia e -gia è accentata il plurale è sempre regolare, cioè si conserva la i. (es:
farmacìa-farmacie, allergìa-allergie). Se la c e la g sono precedute da una vocale (es.
ciliegia, camicia, fiducia), il plurale si forma con la i. La camicia, Le camicie - La ciliegia, Le
ciliegie - La fiducia, Le fiducie - La malvagia, Le malvagie - La socia, Le socie - La valigia,
Le valigie
Se la c e la g sono precedute da una consonante (es. pioggia, pancia, pronuncia), il plurale
si forma senza la i. L'arancia, Le arance - La buccia, Le bucce - La doccia, Le docce - La
focaccia, Le focacce - La frangia, Le frange - La freccia, Le frecce - La mancia, Le mance -
La goccia, Le gocce - La pancia, Le pance
Accenti:
grave \ per suoni aperti, vocali a, i u, o, e. La o a fine parola ha sempre l’accento grave
acuto / per suono chiuso solo con la vocale e
senza accento: preposizioni a, di, da, congiunzioni e, se, pronome riflessivo se, articoli e
pronomi la, li, te, pronome e avverbio ne, avverbi qua, qui, pronome riflessivo e
impersonale si, forme verbali del presente do, fa, so, sa, sto, sta, note musicali
con l’accento: i sostantivi tè, piè, gli avverbi di luogo là e lì, le forme dell’indicativo presente
è, dà, la congiunzione né, il pronome riflessivo sé, l’avverbio affermativo sì, alcuni
monosillabi: ciò, già, giù, più, può
Apostrofo:
Elisione: un’, l’, c’, v’, bell’, grand’, quell’; davanti ai numeri che iniziano con vocale (l’8), e per
indicare gli anni (crisi del ‘29). Troncamento: un, nessun, alcun, qual, tal, san, bel, gran, quel …
Apocope: po’, sta’, di’, ‘sta, be’, mo’ … Apostrofo a fin di riga: all’/anima oppure al/l’anima
Bibliografia
si mette alla fine del testo. Tutto quello che viene citato nel testo deve essere presente in
bibliografia e, viceversa, tutto quello che è in bibliografia deve essere reperibile nel testo. Si
distingue la sitografia in cui vengono elencati tutti i materiali online che avete consultato e citato nel
testo. Segue l’elenco delle immagini. Quindi: bibliografia (libri, articoli, letteratura grigia ecc.);
sitografia (materiali web, pdf scaricati ecc.); elenco delle immagini; materiali multimediali (dvd, cd,
app ecc.)
Dovrete consegnare un dvd in cui sono contenuti tutti i materiali multimediali che avete consultato
La bibliografia deve essere in ordine alfabetico, senza elenco puntato, Se è lunga si può utilizzare
un font più piccolo, Giustificata, interlinea singola, L’autore va allineato a sinistra e il resto della
citazione va rientrato di 0,6 cm, Si può usare una spaziatura dopo per facilitare la lettura, La
punteggiatura segue le regole del testo e ogni citazione finisce con un .
Per opere di più autori si cita il primo et al.
Per citazioni di film, dvd e cd: è necessario riportare tutti gli elementi utili al riconoscimento del
documento e cioè autore, titolo dell’opera, città in questo caso del produttore o della casa
discografica, produttore o casa discografica, anno. Nel caso di film si cita il film e non il dvd del film
LEZIONE 5
Questione di stile
Si scrive: ALLORA, FINORA, TUTTORA, non all’ora, fin’ora, tutt’ra
Prima di stampare la tesina bisogna sillabare in italiano, togliere i doppi spazi, controllare
l’ortografiare e togliere le E’, chiudere parentesi virgolette e trattivi e controllare l’impaginazione.
Stare attenti alla coerenza, i verbi retti dallo stesso soggetto vanno tutti alla stesa persona e tempo
(consecutio temporum) concordare i verbi con le persone a cui si riferiscono.
Evitare espressioni stereotipate come al giorno d’oggi, oggi come oggi, quest’oggi, a livello di, nella
misura di, per quanto riguarda, quello di cui parliamo, uscire fuori, in quanto al posto di perché
La frase va costruita con soggetto, verbo e complemento; mai lasciare una frase senza verbo
La frase può avere principale, subordinata e coordinata oppure principale e una o due subordinate.
Evitare se possibile il punto esclamativo e interrogativo, evitare le domande retoriche. Usare poco
anche il punto e virgola, nessun elemento vede essere lasciato organo di punteggiatura.
La virgola non si mette mai tra soggetto e predicato, predicato e complemento oggetto, davanti
alla o, davanti alle congiunzioni, prima di una relativa limitativa.
La virgola va messa davanti a ma, però, tuttavia, anzi
La virgola è facoltativa davanti a infatti, di fatto, in effetti
Tempi verbali:
l’indicativo è il modo della realtà, il congiuntivo e il condizionale sono i modi dell’incertezza, della
possibilità, della disponibilità
Congiuntivo: retto da ebbene, nonostante, malgrado, quantunque, affinché, purché. Si usa
con le espressioni impersonali: occorre, necessita, può darsi che ecc. Con aggettivi o
pronomi indefiniti: qualunque, qualsiasi, chiunque ecc.; chiunque lo incontri, gli dica di
telefonarmi.
Gerundio: evitare se possibile. Va usato a inizio o fine del periodo, separato dalle virgole,
va sempre legato al soggetto.
Le parole straniere non vanno mai messe al plurale, evitare l’articolo partitivo.
L’elenco puntato può essere usato per riassumere, concretizzare e schematizzare. Bisogna
sempre usare la punteggiature negli elenchi puntati quindi usare il punto e virgola ad ogni punto
mentre alla fine il punto fermo.
Divisione della scrittura:
• Capitolo primo (o Capitolo 1): titolo in maiuscolo
• 12 spazi sotto il titolo inizia il corpo del testo
• il titolo del paragrafo è in grassetto ed è due spazi sotto il testo
• il titolo del sottoparagrafo è in corsivo
• il testo inizia uno spazio sotto il titolo, non indentato
• Rientri: i paragrafi sono rientrati di 0,6 cm, tranne il primo di capitolo, paragrafo, citazione,
dopo le figure e le tabelle e in ogni caso dopo una riga bianca non c’è rientro
Testo:
• margine superiore: 4 cm
• margine inferiore: 3,5 cm
• margine destro: 2 cm
• margine sinistro: 3,5 cm
• Times New Roman corpo 12 (o comunque sempre lo stesso font)
• interlinea 1,5
• testo giustificato
• quindi: circa 40-45 righe (43 tipicamente) per 400-450 parole
• numeri di pagina in basso a destra
• ogni capitolo inizia su una nuova pagina a destra
• si stampa su normali A4. Le tavole grafiche-progettuali possono essere stampate in A3 ma
poi piegate in formato A4
• note a piè di pagina: corpo 10, interlinea singola, ovviamente giustificate, non indentate
• la numerazione delle note parte da 1 a ogni capitolo
note
Le note documentano le affermazioni fatte nel testo del lavoro. Contengono inoltre dati ed elementi
che possono essere utili: rimandi e citazioni di conferma, ipotesi marginali e dati complementari
che in qualche modo contribuiscono a chiarificare il discorso, eventuali dubbi, critiche secondarie,
rimandi ad altre parti del lavoro, testi in lingua originale ecc.
Spazi
eliminare eventuali doppi spazi tra le parole, eliminare spazio dopo gli apostrofi (es.: c’ è = c’è)
Un solo spazio deve essere inserito:
a) Dopo ogni segno di punteggiatura. Fanno eccezione la virgola dei decimali e il punto delle
migliaia, nei numeri (es.: 123.456,678); le abbreviazioni del doppio nome (J.F. Kennedy, G.B.
Bodoni).
b) Tra l’apertura di una parentesi e la parola precedente; tra la chiusura di una parentesi e la
parola successiva.
c) Tra l’apertura di virgolette e la parola che precede, tranne il caso che preceda un apostrofo; tra
la chiusura di virgolette e la parola che segue.
d) Fra il trattino che introduce un inciso - ne abbiamo usati molti - e il carattere precedente; fra il
trattino che chiude un inciso e il carattere seguente.
• eliminare doppia punteggiatura (es.: che sole!. = che sole!)
• verificare che i puntini di sospensione siano sempre tre e attaccati al testo che precede
(es.: detto ....fatto = detto... fatto)
• quando i puntini di sospensione sono tra parentesi per indicare che manca del testo,
cambiare le parentesi da tonde in quadre: (...) = [...]
• eliminare punteggiatura prima delle parentesi [es.: l’autore, (citato in...) = l’autore (citato
in...)]
• trattini degli incisi (o nei discorsi diretti quando vengono usati in luogo delle virgolette)
sempre medi e staccati prima e dopo (es.: Il tempo – come sappiamo – è...)
• trattini d’unione corti e attaccati (es.: liceo tecnico-scientifico)
• richiami delle note nel testo a esponente, tondo, corpo nota e prima della punteggiatura
(es.: Leopardi2);
• correggere accenti: È, perché, poiché, né, sé, poté ecc.
• numeri romani sempre senza «°», es.: V, IV, e non V°, IV° ecc.
• cambiare anni ’70, ’80 ecc. in anni Settanta, Ottanta ecc.
• togliere la virgola prima di ecc. eccetera
• d eufoniche: eliminare le «d» eufoniche tranne quando la parola successiva inizia con la
stessa lettera (es.: ad un uomo = a un uomo; ed era facile = ed era facile)
• eccezione: «ad esempio», tuttavia è meglio usare «per esempio»
• il sottolineato non si usa mai
• il grassetto solo per i titoli
• il corsivo per enfatizzare, ma con moderazione
• le parole straniere vanno in corsivo, tranne quelle entrate nell’uso comune (sport, match,
flash-back, on line) o in ogni caso comuni per l’argomento trattato
cifre, numeri, date:
• Usare i numeri quando si indica una quantità precisa (es.: Questa Università ha 23.456
iscritti) e le lettere quando si esprime un dato approssimato (Questa Università ha circa
ventitremila iscritti)
• in genere è meglio scrivere il numero in lettere (tre e non 3)
• Nei numeri, dividere con un punto i gruppi delle migliaia (Questo Stato ha 123.356.456
abitanti), meno che nelle date (Correva l’anno 1234)
Maiuscole e minuscole:
• Iniziano con lettera maiuscola:
- i nomi di persona, i cognomi, i patronimici, i soprannomi
- il nome di Dio e delle divinità (Allah, Giove ecc.)
- i nomi dei partiti, delle associazioni
- i nomi geografici (es.: la Nuova Guinea)
- i nomi storici (es.: il Rinascimento, la Controriforma ecc.)
- i nomi dei corpi celesti (la Terra, il Sole), delle costellazioni e dei segni zodiacali
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