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IV. LA MUSICA MESSA IN SCENA: LA PERFORMANCE
Si pensa alla musica come un’arte naturale e diretta, frutto di una performance spontanea,
ma in realtà è costruita. recording art performing art
1. L’aura non c’è: la musica pop come e
L’opposizione tra musica autentica (spontanea) e falsa (insincera) spiega l’importanza della
performance nel pop. Il pop è privo dell’aura tipica dell’opera d’arte, unica e originale, perché
si diffonde grazie alla possibilità di riproduzione tramite un supporto. Quest’aura viene
recuperata nelle performance dal vivo: l’esecuzione della musica è il momento in cui ridiventa
un’esperienza unica e diretta. La musica pop non è una performing art, ossia una forma di
espressione artistica basata sull’esecuzione; ma una recording art, ossia basata sulla
creazione e fissazione di un’idea su un supporto. La performance è presente, ma subordinata
alla registrazione. La performance è fondamentale nella vita intermediale della musica pop. È
anche una necessità industriale, perché una canzone deve essere suonata per essere poi
venduta nella sua versione su supporto. In alcuni casi, la performance è une necessità
artistica, ossia il momento in cui l’artista incontra il proprio pubblico per avere un feedback
diretto sulla propria musica.
1. La performance pop: le origini
La musica pop nasce come recording art e performing art: una forma concepita per essere
immagazzinata su un supporto e per essere eseguita pubblicamente. Nelle società
tradizionali, la musica è intesa come elemento rituale, in grado di accrescere la coesione del
gruppo. Nel 17° secolo, nasce l’esecuzione pubblica della musica. L’esecuzione diventa un rito
sociale codificato con regole precise: un gruppo di persone si trova e si riconosce grazie
all’appartenenza all’evento musicale. A fine 19° secolo, la musica si concretizza con l’avvento
del fonografo, diventa così riproducibile all’infinito. La musica viene scritta per: essere
incisa/riprodotta ed essere eseguita (modello di Tin Pan Alley). A inizio ‘900, la musica incisa
acquista più valore di quella eseguita in pubblico.
Inizialmente, la performance è interpretazione. Questo modello rimane standard per alcune
forme di musica popolare, mentre viene ribaltato con il rock’n’roll e abbandonato con il pop.
La performance viene intesa come un rito in cui il performer è al centro dell’attenzione, e non
più la musica o canzone. Il pubblico non vuole ascoltare, ma vedere. Il concerto diventa il
momento in cui la musica ritrova la sua purezza originaria, la trasmissione di un messaggio da
artista a pubblico, senza mediazioni.
2. La performance musicale come esperienza e seduzione: il ruolo dell’audience
La performance pop è un rituale di condivisione: il cantante mette in scena la propria musica
con qualcuno che è disposto ad ascoltarla. La performance pop è un progetto di un’esperienza
di ascolto. L’aspetto progettuale della performance è più evidente nella dimensione dal vivo,
in cui il pubblico è fisicamente presente. Al pubblico è richiesto di dare un feedback diretto e
di interagire. Il potere maggiore del pubblico è quello di giudicare.
2. Le forme della performance art
La performance della musica si è codificata in una serie di forme standard, tra cui il concerto. I
grandi eventi ricevono ampia copertura mediale. Alla performance pubblica, si affianca la
performance mediale, fatta con i media, sui media e per i media. Il terzo tipo di
performance è la performance registrata, in cui la musica viene riprodotta per una
fruizione socializzante: la discoteca. Infine, individuiamo la performance intermediale, in
cui l’evento non termina con la fine del concerto, ma viene registrato per essere riprodotto
1. La performance dal vivo: il concerto
Il concerto è l’esperienza fondante del pop; la musica rivela tutto il suo potenziale
comunicativo. Il concerto dal vivo è un evento sociale pubblico ritualizzato. Codici di
comportamento: la fruizione silenziosa, il divieto di altre attività diverse dall’ascolto, il
gradimento viene espresso a esecuzione terminata, la richiesta di bis a termine della
performance. Il concerto dal vivo è un evento pubblico, che implica una scelta intenzionale di
ascolto. Il primo rituale è acquistare il biglietto, che spesso diventa una ricerca.
L’intenzionalità dell’ascolto indica festività: è un evento che richiede tempo sociale fuori
dalla routine. La scelta del luogo varia dall’importanza e popolarità dell’artista, quindi dalla
capacità di attirare le masse. Il comportamento del performer è responsabilizzato, essendo
conscio della percezione di unicità dell’evento per chi assiste; mentre, il comportamento del
pubblico è carico di aspettative, quindi di valutazione della performance. Il pubblico della
musica pop esprime il suo gradimento e partecipa alla performance. Per il performer, il
concerto è un evento ripetitivo e ripetuto; la tourneé segue sempre la pubblicazione di un
disco. Quindi, per il performer il concerto è un evento quotidiano. Il cantante acquista
credibilità quando ricrea difronte al pubblico ciò che questo ha già ascoltato nella versione
recording band performing band).
registrata e incisa (passare da a Il pubblico ha l’illusione di
trovarsi difronte a un atto di creazione unica: l’artista che interpreta la sua opera. Il concerto
dal vivo è festivo solo per il pubblico, mentre per l’artista è un modo di riproduzione testuale
quotidiano.
2. La performance mediale
La performance mediale è l’esecuzione di musica pop con, per e sui media (radio, tv,
Internet). La performance mediale nasce come evento promozionale, il fine è usare i media
come vetrina per il prodotto musicale per renderlo più visibile. Per apparire sui media, la
musica si inserisce in contesti definiti e si trova a mediare con altre forme di espressione. Il
pubblico è un elemento di contorno; l’audience è una rappresentazione ideale del vero
pubblico. La performance mediale è un evento ordinario. La riproduzione del testo è
caratterizzata da brevità, la performance si limita a una canzone. È sufficiente la
riproduzione della musica, spesso in playback (falsificazione). Distinguiamo 4 tipologie:
1) I media event: cerimonie create appositamente come evento spettacolare per la
trasmissione sui media. Gli eventi possono essere focalizzati su altri temi (Oscar,
premiazioni, etc.) oppure sulla musica (premiazioni di artisti, Grammy, EMA, etc.). È un
evento festivo.
2) La performance sui media: comparsate di artisti in spazi mediali (programmi tv,
radio). L’evento è la presenza del musicista, non la musica. L’evento è quotidiano.
3) La performance per i media: organizzate per la trasmissione sui media (videoclip).
L’evento è quotidiano.
4) La musica dal vivo sui media: distinguiamo: la trasmissione sui media di concerti
(trasmissioni tv e radio) e la creazione di eventi-concerti fatti per essere trasmessi.
L’evento è festivo (per il pubblico che vi assiste direttamente) e quotidiano (per
l’audience che ne fruisce attraverso i media).
3. La performance registrata
La performance registrata in cui la musica non viene prodotta, ma riprodotta in presenza di
un pubblico. Sono eventi, discoteche e club in cui i suoni sono la forma di intrattenimento. Si
ha una sorta di performance: il dj è il performer, che seleziona e manipola i suoni. È un
evento festivo.
4. La performance intermediale
La performance finisce per essere un testo destinato alla riproduzione, ovvero viene catturata
e incisa su un supporto per una fruizione ripetuta. La performance e la registrazione
coincidono. Un esempio è il disco dal vivo: ogni artista ne pubblica uno per testimoniare la
propria capacità di performer. Un disco dal vivo deve essere una registrazione fedele
dell’evento sonoro svoltosi durante un concerto. L’industria discografica fa diventare le
registrazioni di performance degli oggetti unici; occasioni di rivivere un’esperienza a cui si ha
partecipato o si avrebbe voluto partecipare.
3. I linguaggi delle performance pop
La performance pop è uno dei modi di diffusione della musica più multimediali. La musica
viene interpretata in un nuovo contesto in cui il significato viene implementato con l’aiuto
della comunicazione teatrale, non verbale, iconica, etc. La musica viene ripensata e
progettata per essere comunicata in modo diverso dalla diffusione registrata. Il messaggio di
una canzone non risiede solo nella mediazione tra parole, musica e interpretazione.
L’interpretazione risiede nella voce, che nella performance diventa un corpo presente. La
performance è una rappresentazione della musica pop. La musica pop è una rappresentazione
della musica perché rende presente la musica e il suo interprete al pubblico. La performance è
un modello di rappresentazione interpretativa, comunicativa e di interazione sociale. Si
analizzano i linguaggi della performance secondo tre aspetti:
- Il rapporto intertestuale con i significati musicali e sociali nella performance;
- La messa in scena simbolica in cui vengono posizionati la canzone e l’esecutore;
- La pragmatica e le forme dell’interazione con l’audience.
-
1. La performance come interpretazione: intertestualità musicale e culturale
La performance come interpretazione è una ricontestualizzazione delle canzoni. Esistono tre
tipi di relazioni tra testi:
- Relazioni intertestuali dell’interpretazione della canzone: il significato di una
canzone viene rielaborato nella performance.
- Relazioni quantitative e qualitative: il posizionamento della canzone; il peso delle
canzoni; la motivazione contestuali;
- Relazioni tra posizionamento quantitativo e qualitativo: le caratteristiche intertestuali
della scaletta;
- Relazioni intertestuali tra tipologie di performance analoghe: con strutture
analoghe;
- Relazioni intertestuali di genere: la performance viene classificata in un certo genere
musicale
- Relazioni intertestuali culturali: ogni performance è interpretazione e messa in scena
di una cultura sociale.
2. La performance come comunicazione: la messa in scena drammatica
La performance come comunicazione è la creazione di un testo attraverso la messa in scena:
la realizzazione di un universo in cui vengono scelti elementi significativi. La performance è la
rappresentazione drammatizzata di canzoni. La teatralità deriva dalla consapevolezza che i