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Ma alla fine perché la reazione deve passare per il carbocatione più stabile? Qui
interviene un altro principio fondamentale della reattività in chimica organica
che è il postulato di Hammond
POSTULATO DI HAMMOND
Per capirlo dobbiamo guardare il grafico energia-coordinata di reazione:
Il postulato di Hammond afferma che quando uno stadio di reazione è
fortemente endotermico, quando bisogna salire molto in energia per arrivare
allo stato di transizione, stato di transizione e intermedio di reazione risultano
molto simili, sia come struttura sia come energia, quindi come energie e
strutture stato di transizione e intermedio di reazione sono molto simili.
Qui ci troviamo in un punto in cui possono formarsi due alternative, il
carbocatione primario ad energia più alta e il carbocatione terziario a energia
più bassa.
Il postulato di hammond mi dice che lo stato di transizione per arrivare al
carbocatione primario ha esso stesso energia più alta rispetto allo stato di
transizione che ci vuole per arrivare al carbocatione terziario.
Ora per come vanno le energie degli intermedi vanno anche le energie dei
rispettivi stati di transizione. Ma l'energia di attivazione non è la differenza di
energia che ci sta tra i reagenti e lo stato di transizione? Ciò significa che io ho
due reazioni in alternativa, una con un'energia di attivazione più alta e una con
un'energia di attivazione più piccola; vi ricordate che tanto più grande è
l'energia di attivazione tanto più lenta è la reazione? E allora tra le due reazioni
avviene in modo preferenziale quella con la minore energia di attivazione. In
una situazione di questo genere è assolutamente naturale che tra due strade
alternative la reazione prende sempre quella con l'energia di attivazione più
sempre
bassa, quindi il sistema si organizza in modo da formare il carbocatione
più stabile.
IL NOCCIOLO DEL DISCORSO: Chi reagisce sono gli elettroni π del doppio
legame, il resto della struttura apparentemente sembra che non faccia nulla ma
in realtà indirizza il decorso della reazione verso un prodotto preferito rispetto
ad un altro.
TRASPOSIZIONE DEL CARBOCATIONE:
Grande scalpore suscitò trovare una reazione combinata in questo modo:
Provate a far reagire il 3-metil-1-butene con l'acido cloridrico. Secondo quanto
già visto il carbonio 1 becca l'idrogeno e il carbonio 2 becca il cloro.
Senonché quando hanno fatto questa reazione hanno visto che accanto al
prodotto che dovrebbe risultare da questa reazione si trova anche un altro
prodotto in cui il cloro si trova non sull'atomo di carbonio 1, non sull'atomo di
carbonio 2 ma sull'atomo di carbonio 3 che prima si presentava come C-H.
Si viene a creare un prodotto corrispondente ad un qualcosa che non può
esistere perché da questo alchene il carbocatione può essere solo primario o
secondario, come fa il cloro a trovarsi sul terzo carbonio?
Dobbiamo fare conoscenza con un processo che prende il nome di trasposizione
del carbocatione e che a seconda delle situazioni può avere una notevole
importanza.
All'inizio la molecola dell'acido cloridrico HCl comincia ad avvicinarsi al doppio
legame, l'idrogeno deve legarsi al carbonio primario in modo da lasciare a terra
il carbocatione secondario che quindi si trova un orbitale p puro vuoto; un
carbocatione secondario è più stabile rispetto ad un carbocatione primario ma è
meno stabile rispetto ad un carbocatione terziario. Come può quindi il
carbocatione secondario diventare terziario? Il carbonio terziario si ritrova un
atomo di idrogeno in questo particolare composto è perfettamente parallelo con
l'orbitale p puro vuoto del carbocatione secondario, quindi dato che gli elettroni
possono passare soltanto attraverso orbitali paralleli (complanari che si possano
sovrapporre l'uno all'altro) e in questo caso avviene esattamente questo.
Gli elettroni del legame σ carbonio-idrogeno percepiscono l'attrazione fatale del
carbonio cationico puro e del suo orbitale p puro vuoto, questo legame carbonio
idrogeno è composto di elettroni che vedendo che c'è un orbitale vuoto accanto
gli vanno a scivolare di sopra, l'atomo d'idrogeno quindi scivola da un carbonio
all'altro tirandosi con sé tutto il doppietto degli elettroni σ, questo scivolamento
dell'idrogeno porta al una trasformazione dello scheletro della catena che però
lascia a terra la carica positiva sul carbonio più sostituito, questo scivolamento
dell'idrogeno mi lascia a terra un carbocatione più stabile.
Imparate ora che quando in carbocatione possono avvenire questi scivolamenti
di gruppo questi processi vanno in generale sotto il nome di trasposizione.
TRASPOSIZIONE: scivolamento di un gruppo lungo una catena carboniosa che
consente la formazione di un carbocatione più stabile da uno meno stabile.
Generalmente si tratta di carbocationi secondari che si trasformano in
carbocationi terziari.
Formalmente l'atomo di idrogeno si è trasferito con tutti e due gli elettroni
quindi è come se fosse scivolato sotto forma di ione idruro H-, questo si capisce
per il fatto che la trasposizione avviene per ANIONOTROPIA. Quindi tutte le volte
che uno spostamento mi lascia a terra un carbocatione più stabile questo
può
spostamento avvenire, non solo si possono spostare gli atomi di idrogeno
(sotto forma di ioni idruro) ma si possono spostare anche i gruppi metilici.
IDRATAZIONE DEGLI ALCHENI
Prendiamo un alchene, aggiungiamo dell'acqua e usiamo H2SO4 come
catalizzatore e otteniamo un alcol.
Meccanismo della reazione:
Essendo l'acido solforico un acido forte quando incontra l'acqua la prima cosa
che farà sarà dissociarsi e formare lo ione H3O+ che è il vero protagonista della
reazione perché funziona nei confronti dell'alchene esattamente allo stesso
modo in cui funzionava l'acido cloridrico.
In un primo momento si osserva la formazione di H3O+. Successivamente lo
ione H3O+ attacca la densità elettronica π del doppio legame provocando il
trasferimento del protone e la formazione del carbocatione, si forma un nuovo
legame carbonio idrogeno e il carbonio di sotto che partiva sp2 arriva sp3
mentre il carbonio di sopra rimane con la carica positiva. Questo carbocatione
neoformato cercherà di reagire con un nucleofilo (H2O).
Nel terzo passaggio la molecola d'acqua si lega al carbocatione intera quindi
l'ossigeno acquista una carica positiva. In questo caso subentra un'altra
molecola d'acqua che si prende il protone legato all'ossigeno carico
positivamente ricostituendo lo ione H3O+ iniziale che aveva dato inizio a tutta
la reazione. Questo ione H3O+ iniziale derivava dalla dissociazione dell'acido
solforico che noi abbiamo definito catalizzatore.
Che cos'è un catalizzatore? È una molecola che offre alla reazione un giusto
meccanismo di reazione ad energia di attivazione bassa alla reazione, che senza
di esso seguirebbe un decorso tutto suo completamente diverso, e alla fine della
reazione deve ritrovarsi inalterato. Quindi è per questo che deve formarsi un
altro ione H3O+.
ADDIZIONE DI ALOGENO (TRANS-ADDIZIONE)
Prendiamo l'etilene lo facciamo reagire con un alogeno Br2 che si va a sommare
con la molecola dell'alchene e si forma un dialogeno alcano che però abbiamo
scritto con un bromo da una parte e un bromo dall'altra, non è casuale perché
più correttamente questa reazione va chiamata una trans-addizione, dire trans
sta ad indicare che i due atomi di alogeno si trovano legati da parti opposte del
doppio legame.
Meccanismo di reazione: Osservando la molecola vista di taglio si evidenziano
gli elettroni del legame π che svolgono un ruolo fondamentale in questi processi.
C'è la molecola del bromo che non dovrebbe essere polare perché i due atomi
sono perfettamente uguali quindi non ci può essere momento dipolare, inoltre è
ricca di elettroni quindi tutto ci si può aspettare fuorché una sete di elettroni. In
realtà gli elettroni del guscio di valenza del bromo sono elettroni del quarto
guscio, molto distanti dal nucleo e quindi molto ben polarizzabili e poi
soprattutto il bromo in quanto alogeno è una sostanza fortemente ossidante e
può facilmente ridursi a ione bromuro.
ACIDO---ELETTROFILO---OSSIDANTE sono tre proprietà che in genere vanno
sempre d'accordo e iniziano tutte e tre per vocale, i loro contrari: BASE---
NUCLEOFILO---RIDUCENTE sono tre proprietà che in genere vanno sempre
d'accordo e cominciano tutte e tre per consonante.
Il bromo anche nello stato molecolare è fortemente elettrofilo e soprattutto la
sua nuvola elettronica è fortemente polarizzabile. Quando la molecola
dell'alchene e la molecola del bromo collidono, e noi sappiamo già che una
collisione porta a un aumento di energia potenziale a carico degli elettroni del
legame π vengono risucchiati dall'orbitale di antilegame della molecola del
bromo però a differenza di quanto già abbiamo visto avviene una cosa un po'
strana.
Intanto abbiamo il risucchio degli elettroni e teoricamente si dovrebbe formare il
carbocatione ma in pratica il carbocatione non si forma perché la carica positiva
come vede gli elettroni di questo bromo se li risucchia e si viene a formare uno
ione bromonio, un anello tensionato a tre termini simile al ciclo propano solo che
uno degli atomi del ciclo e l'atomo di bromo che tiene formalmente la carica
positiva. Si forma questo particola intermedio perché il carbonio con la carica
positiva proprio non ci vuole stare e in questa situazione invece il carbonio si
trova l'ottetto completo anche a dispetto del fatto che formalmente la carica
positiva si trova sul bromo. Tuttavia il bromo polarizza i legami col carbonio
quindi ciascuno degli atomi di carbonio ha una carica parziale δ+.
Questo composto tuttavia non è stabile e deve perciò evolvere e come può
evolvere? Attraverso l'azione dello ione bromuro che deve andare a legarsi sullo
ione bromonio, ma non può legarsi dallo stesso lato dell'altro bromo poichè non
la abbastanza spazio ed è quindi costretto a fare tutto il giro legandosi da sotto
infilando i propri elettroni in uno dei due orbitali di antilegame carbonio-bromo,
ovviamente nel fare ciò questo legame si rompe.
ATTENZIONE! Ricorda sempre che l'atomo di carbonio non può mai superare la
regola dell'ottetto quindi con meno elettroni può esistere, con più di otto
elettroni mai.
Quindi lo io