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Effetti della mancata rigenerazione del glutatione
GSH, abbreviazione di glutatione, è responsabile della rigenerazione e limitazione dello stress ossidativo. Tuttavia, una volta che il GSH ha esaurito i suoi residui di H per limitare lo stress, non viene più rigenerato. Di conseguenza, lo stress ossidativo viene amplificato anziché corretto.
Alcuni effetti di questa mancata rigenerazione includono:
- Attivazione della PkC, che porta ad un aumento del diacilglicerolo intracellulare e delle citochine, contribuendo allo stato infiammatorio.
- Lesionabilità dei tessuti vascolari a causa delle glicazioni, che generano fenomeni emorragici.
- Produzione elevata di citochine, che provoca eventi infiammatori pesanti.
- Diminuzione della produzione di NO, che porta ad un minor movimento vasale e danni ai tessuti.
In conclusione, un soggetto diabetico che non riceve una cura adeguata può incorrere in gravi conseguenze a livello dei tessuti vascolari.
contro adelle conseguenze importanti a livello sopratutto vasale. Gli organi più colpiti sono quelli più vascolarizzati.Per esempio consideriamo la retina e vediamo molto bene che nella retina del soggetto diabetico, vedepesanti zone emorragiche intra-retiniche date dal fatto che questi vasi di piccole dimensioni sonosottoposti a rottura, frammentazione e emorragia per fuoriuscita di sangue dai vasi stessi. In realtà nonsolo i vasi più piccoli sono colpiti, ma anche i vasi più grandi e sono evidentemente più dilatati. Questa èuna reazione alla vasocostrizione dei vasi più piccoli che si diramano a partire da questi. La rottura vasaleper altro genera ipossia a livello dei tessuti, e quindi si ha tutta la cascata di eventi che culminano increscita di nuovi vasi causati dai fattori come HIF (fattore inducibile dall’ipossia) e VEGF che saranno peròsoltanto vasi abbozzati e non faranno altro che aumentare e peggiorare la
condizione emorragica. Un altro organo estremamente vasato, e danneggiabile, è il rene. Il rene vede il nefrone come unità fondamentale. È fatto da un glomerulo vascolare fatto da capillari, da cui diparte la parte tubulare in cui c'è prima il tubulo contorto prossimale, ansa di Henle, tubulo contorto distale e dotto collettore. Il glomerulo capillare è di importanza fondamentale, perché fa filtrare il sangue correttamente in modo tale che venga depurato di vari metaboliti da eliminare. L'arteriola che giunge al rene è un arteriola che è sensibile, così come abbiamo visto nella retina, a iperglicemia, e quindi può andare in contro a danneggiamento, per esempio per eccessiva lesione, e quindi se si danneggiano le arteriole renali, si danneggia tutto il rene. E nel diabete si ha quindi danneggiamento dei vasi glomerulari, e quindi inizialmente i glomeruli perdono tutta la membrana basale, che è
parte integrante del filtro renale, per cui non filtrano più correttamente il sangue. E questa cosa corrisponde al fatto che nelle urine diabetiche troviamo proteine (proteinuria). Dopodiché il cicatrizzazione, glomerulo va in contro a altri danni progressivi che portano a per cui il glomerulo diventa un nodulino fibrotico. Quindi nella superficie renale vediamo una serie di pallini scuri che sono conseguenza della cicatrizzazione glomerulare affiancato a un tentativo di vasodilatazione di altri glomeruli che porta a una sequenza di avvallamenti e depressioni proprio dovuti alla sequenza di glomeruli già fibrotizzati e glomeruli che invece provano a compensarli con vasodilatazione e che invece generano penne allora rigonfiamento. Infine quindi torniamo al punto di partenza, nel perché comunque è un organo pesantemente vascolarizzato. E vediamo che in pazienti con diabete mellito di tipo 1 hanno nel DE (disfunzione erettile), e soprattutto si ha in soggetti che
Complicanze nel diabete
Le complicanze nel diabete includono soggetti arteriopatici (nel 72% dei soggetti arteriopatici abbiamo DE). Inoltre, circa il 15% dei soggetti con diabete di tipo 1 ha disfunzione erettile già dopo pochi anni (da 1 a 5) dall'inizio della malattia. Simili percentuali di DE si trovano anche nei diabetici di tipo 2. In questa casistica si trova soprattutto in coloro che hanno già complicanze a carico del SNA. Anche in questo caso, nel 15% dei soggetti compare DE nei primi 5 anni dalla diagnosi della malattia. Da notare che è quasi il doppio di quel 15% visto nel diabete di tipo 1. E significa che nel diabete di tipo 2 i danni di tipo vascolare si trovano più spesso rispetto che al diabete 1 nelle fasi precoci della malattia. In realtà, però, la spiegazione si trova nel fatto che il diabete di tipo 2, infatti, spesso quando viene diagnosticato è già presente da molti anni. È una situazione che viene diagnosticata a un certo momento della vita.
ma è molto probabile che la malattia sia realmente comparsa molti anni prima. E questo dipende soprattutto dal fatto che il diabete di tipo 1 ha un esordio molto più drammatico del diabete di tipo 2, che infatti è completamente asintomatico e deve essere ricercato in pazienti a rischio, come soggetti obesi per esempio. Riguardo al diabete di tipo 2, possiamo vedere cosa succede da un punto di vista sessuale. Andiamo a prendere una popolazione di circa 4000 soggetti, e dividiamo i soggetti con normale glicemia, sotto a 100mg/dL e poi i soggetti con iperglicemia sopra a 100mg/dL, trovando rispettivamente il 60% e il 40%. Questi 40% poi li dividiamo in 20% di soggetti consapevoli dell'avere il diabete, un 2% di soggetti in cui gli viene diagnosticata per la prima volta, un 13% con alterata glicemia a digiuno (ovvero glicemia a digiuno non da diabete, ma con glicemia non fisiologica) e poi un 6% con glicemia a digiuno più grave. Ci si chiede, cambia qualcosa?tra diabetefranco e una glicemia imperfetta non però da diabete conclamato ? Andando a vedere il dato della DE, nelprogredire in questa scala di gravita di glicemie, abbiamo anche un progressivo aumento di DE grave. Èmolto significativo, perché sicuramente è più alto nei diabeti franchi, ma d’altra parte anche in soggetticon iperglicemia non diabetica hanno un comportamento non troppo differente. Quindi una iperglicemia,che sia diabetica o no, lavora sui vasi, danneggiandoli, e causando DE. Possiamo vedere anche conal mattino,l’erezione che sono fisiologiche e non risentono di motivi di stimolazione sessuale. Quindi13avere un’alterazione di queste erezioni ci parla molto della parte organica dell’individuo e peggiorandonotevolmente la glicemia, si ha sempre più danneggiamento delle erezioni mattutine. Quindi in tuttoquesto diciamo che per quanto sia vero che il diabete è la condizione peggiore, sicuramenteperò anchetutte le altre condizioni di iperglicemia sono influenti e sono da considerare. Il diabete di tipo 2 ha come primo farmaco terapeutico la Metformina. È un farmaco di cui ad oggi non conosciamo bene il meccanismo di azione, ma è capace di sensibilizzare i tessuti periferici all'insulina. Sappiamo che è in grado di agire sulla via dell'AMPK e tramite a un meccanismo parallelo alla cascata dell'insulina con avalle l'immissione dei GLUT4 in membrana, la Metformina genera tramite AMPK una ulteriore immissione in membrana di altri GLUT4 sensibilizzando le cellule bersaglio all'insulina. Contemporaneamente in un soggetto di coniglio HFD possiamo vedere che la Metformina riduce e inibisce l'AMP-deaminasi, enzima che comporta l'inattivazione dell'AMP a IMP. quindi il fatto che la Metformina inibisca questa tappa, fa accumulare l'AMP che diventa substrato dell'AMP-chinasi che la stessa metformina stimola.
Diconseguenza si ha aumento dell'adenosina. Tutto questo ricorda sempre in parallelo all'altra azione dellametformina di azione mediata dall'AMPK. Quindi l'aumento della adenosina ha una valenza particolare sela valutiamo nel tessuto muscolare del corpo cavernoso. Il corpo cavernoso infatti NON produce GLUT4, quindi l'unica azione della Metformina in questa sede è l'aumento di adenosina. E abbiamo detto che NOstimola la guanilato ciclasi solubile dando ciclizzazione della GTP a cGMP. Si ha una via ancheciclasi solubile cAMPcomplementare, con stimolazione dell'adenilato che produce a partire da ATP chegenera rilassamento muscolare. E l'adenilato ciclasi ha come attivatore, proprio l'adenosina. Quindi nelcorpo cavernoso la Metformina ha importanza biologica perché induce aumento dell'adenosina eaumento del grado di attivazione dell'adenilato ciclasi. Quindi immaginiamo di prendere il coniglio HFD eHFD+Metformina,RD,
E aggiungiamoci anche il terzo coniglio quindi valutiamo il passaggio di una contrazione, che induciamo in vitro, a stato di rilassamento tramite uno stimolo che in questo caso è adenosina che ci spettiamo generi rilassamento. Infatti questo succede come previsto nel RD dall'incrementare della concentrazione di adenosina. Se vediamo l'HFD+Metformina si osserva che si ha un netto miglioramento della capacità di rilassamento rispetto al coniglio HFD. Una volta che valutiamo l'efficacia di Metformina nel corpo cavernoso del coniglio, vogliamo però sapere se funziona anche nell'uomo. In realtà non lo sappiamo ancora perché gli studi di Metformina in uomo e effetto nella funzione erettile è stato poco studiato. L'unico trial clinico di confronto tra Metformina e placebo è stato fatto nel 2012 e vediamo però numero piccolissimi. Tuttavia già si può vedere che nel soggetto trattato con Metformina si ha
un miglioramento nei confronti del soggetto non trattato.- Sindrome metabolica: se guardiamo la definizione di sindrome metabolica, il concetto generale è che, qualunque sia la definizione, si trovano nello stesso soggetto alcune di una serie di manifestazioni cliniche associate: obesità centrale con circonferenza vita superiore a un determinato valore, ipertrigliceridemia, bassi livelli di HDL (colesterolo buono), ipertensione arteriosa e iperglicemia a digiuno. La sindrome metabolica è quindi un aggregarsi di condizioni che hanno una base sull'insulino-resistenza e che si aggregano tra loro aggravando il rischio metabolico da una parte e del rischio cardiovascolare dall'altra. Se è vero che l'iperglicemia aumenta il rischio vascolare e metabolico, così come i trigliceridi ecc..., la loro aggregazione totale è di per sé un fattore di rischio aggiuntivo NON equivalente alla semplice somma degli eventi, ma si parla di sinergismo degli eventi.