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COLLEGAMENTI VERTICALI
A seconda delle caratteristiche di percorrenza (in particolare la pendenza del percorso) i collegamenti
verticali sono suddivisi in:
1. scala; E' il collegamento di due piani a diversa quota mediante gradini o scalini. Lo scalino è formato da
una pedata (il piano di appoggio del piede) e dall'alzata (frazione di dislivello superata con ogni gradino). Le
parti inclinate della scala sono le branche (erroneamente si dice rampa).
2. gradonate (o cordonate); è un collegamento che avviene mediante gradoni, il quale ha un piano di
calpestio inclinato (a differenza del gradino) e ha un ampiezza molto grande. Il salto di quota (=alzata del
gradino) è invece molto ridotto. L'alzata in questo caso è detta "scansione"; la scansione non supera gli 8-10
cm.
3. rampa: è il collegamento poco inclinato ma senza scansioni. E' l'unico che permette sia il collegamento
pedonale che quello di veicoli.
COMPONENTI DI FRUIBULITA'
A differenza di altri elementi costrutti, i collegamenti verticali devo essere necessariamente a misura d'uomo.
Viene definito passo (P) l'intervallo di spazio superato con ogni movimento valutato su un piano orizzontale.
Una volta stabilito un passo e una incognita tra alzata e pedata bisogna soddisfare la seguente uguaglianza:
2a+p= P
Il valore metrico del passo medio è di 62/65.
Di solito si fissa una alzata (intorno ai 17 cm).
Per le gradonate il valore di P non è mai inferiore a 65 cm.
Nella progettazione di una scala è necessario tenere conto di:
1. la dimensione del piede (la pedata non deve mai essere inferiore a 20 cm, cioè deve contenere almeno la
pianta del piede escluso solo il tallone);
2. l'ingombro della sagoma umana in movimento (la sagome è considerata di 60 cm. Per cui il mimino per
una scala utilizzata da una sola persona sarebbe di 70 cm: per le abitazioni civili è stabilito che si aggiri tra i
95/120 cm);
3. l'altezza della sagoma (è calcolata intorno ai 180/185 cm; l'altezza della branca dovrà assicurare al fruitore
il movimento. Per cui il minimo ottimale consigliato è di 235 cm).
SENSO E LINEA DI PERCORRENZA
Un collegamento verticale è detto destrorso se il senso di salita nel seguirsi delle branche ha senso orario.
Un collegamento verticale è detto sinistrorso se il senso di salita nel seguirsi delle branche ha senso
antiorario.
Si chiama linea di percorrenza la linea ideale che indica il percorso più comune effettuato dai fruitori.
Il senso della salita è dato graficamente da una freccia a metà della branca con la freccia sull'ultima alzata e
lo sviluppo lungo tutta la scala.
NUMERO DEI GRADINI (cioè il numero effettivo di alzate comprese quelle dei pianerottoli intermedi e
d'arrivo).
Affinchè il traffico sia agevole, il numero di alzate si seguito non sia superiore a 12.
RIPIANI
L'ampiezza dei ripiani non dovrebbe essere inferiore a quella della branca.
In ogni caso, vale la regola R=nP + p
Cioè: l'ampiezza del ripiano è uguale al numero di passi più una pedata.
Ciò perchè il ripiano deve mantenere la continuità con la scala e quindi favorire il movimento.
PROGETTAZIONE DISTRIBUTIVO-FUNZIONALE DI UNA SCALA
Nel momento in cui si progetta una scala bisogna sicuramente tener conto dei condizionamenti, cioè di
costanti progettuali predisposte, che sono:
1. forma della "gabbia" (=vano precostituito) e dimensioni;
2. ubicazione delle aperture;
3. dislivello dei piani.
Come si procede:
- si sceglie una alzata media;
- si divide il dislivello per l'alzata e si trovano così il numero di gradini necessari (D/a=n);
- se il valore n è intero esso è già il numero dei gradini. Se è decimale lo arrotondiamo.
- Arrotondato n, dividiamo di nuovo il piano D per il numero di graditi e otteniamo l'alzata (D/n'=a').