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CAPITOLO 8 – OTTIMIZZAZIONE VINCOLATA I: CONDIZIONI DEL PRIMO ORDINE
8.1 Esempi n
Si tratta di massimizzare f(x ,...,x ) dove (x ,...,x ) appartenente R deve soddisfare le condizioni
1 n 1 n
g (x ,...,x )≤b ,…,g (x ,...,x )≤b e h (x ,...,x )=c ,…,h (x ,...,x )=c
1 1 n 1 k 1 n k 1 1 n 1 m 1 n m
la funzione f è detta funzione obiettivo, le funzioni g e h (dette funzioni di vincolo) definiscono rispettivamente i
j j
vincoli disuguaglianza e quelli di uguaglianza. Spesso i vincoli di disuguaglianza sono semplicemente le condizioni di
non negatività x ≥0,…,x ≥0. In generale, i vincoli esprimono le relazioni funzionali che intercorrono fra le variabili.
1 n
8.2 Vincoli di uguaglianza
1
Siano f e h funzioni C di due variabili. Sia il punto x*=(x *;x *) una soluzione del problema massimizzare f(x ;x ) con
1 2 1 2
il vincolo h(x ;x )=c, supponiamo inoltre che (x *;x *) non sia un punto stazionario di h. Allora esiste un numero reale
1 2 1 2
μ* tale che (x *;x *; μ*) è punto stazionario della funzione lagrangiana L(x *;x *; μ*)≡f(x ;x )-μ[h(x ;x )-c]. In altri
1 2 1 2 1 2 1 2
termini, nel punto (x *;x *; μ*) valgono ∂L/∂x =0, ∂L/∂x =0 e ∂L/∂μ=0.
1 2 1 2
1
Siano f,h ,..,h funzioni di n variabili di classe C . Consideriamo il problema di massimizzare (o minimizzare) la
1 m
funzione f(x) sull’insieme ammissibile definito dalle condizioni C ≡{x=(x ,…,x ):h (x)=a ,…,h (x)=a }. Supponiamo
h 1 n 1 1 m m
che x* appartenente C sia un punto di massimo o minimo locale per f su C . Inoltre x* soddisfi la condizione QVND
h h
(qualificazione dei vincoli di non degenerazione). Allora esistono m moltiplicatori μ *,…, μ * tali che (x *,…,x *; μ *,
1 m 1 n 1
…, μ *)=(x*;μ*) è punto stazionario della lagrangiana L(x;μ)≡f(x)-μ [h (x)-a ]-…- μ [h (x)-a ]. In altri termini vale
m 1 1 1 m m m
(∂L/∂x )(x*;μ*)=0,…; (∂L/∂x )(x*;μ*)=0; (∂L/∂μ )(x*;μ*)=0,…; (∂L/∂μ )(x*;μ*)=0.
1 n 1 n
8.3 Vincoli di disuguaglianza
Il punto di tangenza della più alta curva di livello con l’insieme ammissibile è p. Poiché il punto p appartiene alla
∇ ∇
frontiera dell’insieme ammissibile su cui g(x;y)=b, si dice che in esso il vincolo è attivo e vale f( p)=λ g( p). Il
∇ ∇
gradiente di f in p deve puntare verso la regione in cui g(x;y)≥b. In conclusione f( p) e g( p) puntano nella stessa
direzione. Poiché nel punto q la funzione g(x;y) è (strettamente) minore di b (ossia q è interno all’insieme ammissibile),
possiamo dire che il vincolo è inattivo in q. Ponendo λ=0 si esclude da ogni considerazione la funzione di vincolo,
proprio quello che accade quando il vincolo non è attivo nel punto di massimo. In conclusione vi sono due possibilità:
o il vincolo è attivo, ossia g(x;y)-b=0, quindi però può essere λ≥0, oppure il vincolo è inattivo ossia g(x;y)-b<0, nel qual
caso deve valere λ=0. La condizione per cui una delle due disuguaglianze (quella del vincolo o del moltiplicatore) deve
essere soddisfatta come uguaglianza è detta condizione di complementarietà: λ[g(x;y)-b]=0.
1 2
Siano f e g funzioni C su R e sia (x*;y*) un punto di massimo per f sull’insieme ammissibile definito dal vincolo
g(x;y)≤b. Nel caso in cui fosse g(x*;y*)=b supponiamo inoltre che valga (∂g/∂x)(x*;y*)≠0 oppure (∂g/∂y)(x*;y*)≠0.
Introduciamo la lagrangiana L(x;y;λ)≡f(x;y)- λ[g(x;y)-b]. Allora esiste un moltiplicatore λ* tale che
a) (∂L/∂x)(x*;y*,λ*)= 0 c) λ*[g(x*;y*)-b]= 0 e) g(x*;y*)≤b
b) (∂L/∂y)(x*;y*,λ*)= 0 d) λ*≥ 0 ∇ ∇
Nei problemi con vincoli di disuguaglianza i gradienti f(
p) e g( p) puntano nella stessa direzione se applicati in un
punto di massimo, in direzione opposta se applicati in un punto di minimo.
Grazie alla condizione λ[g(x*;y*)-b]=0 se λ>0 sappiamo che il vincolo è attivo e perciò possiamo trattarlo come un
vincolo di uguaglianza anziché disuguaglianza.
1 n
Siano f,g ,…,g funzioni di C di n variabili. Sia x* appartenente R un punto di massimo locale di f sull’insieme
1 k
ammissibile definito dalle k disuguaglianze g (x ,...,x )≤b ,…,g (x ,...,x )≤b .
1 1 n 1 k 1 n k
Per comodità di notazione supponiamo che nel punto x* siano attivi i primi k vincoli, inattivi i rimanenti k-k .
0 0
Supponiamo inoltre che la seguente condizione di qualificazione dei vincoli di non degenerazione sia soddisfatta in x*:
il rango della matrice jacobiana dei vincoli attivi
è k .
0
Introduciamo la lagrangiana L(x ,…,x ;λ ,…, λ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]. Allora esistono k moltiplicatori λ *,
1 n 1 k 1 1 1 k k k 1
…, λ * tali che
k
a) (∂L/∂x )(x*;y*)= 0,…, (∂L/∂x )(x*;y*)= 0 b) λ *[g (x*)-b ]= 0,…, λ *[g (x*)-b ]= 0 c) λ *≥ 0,…, λ *≥ 0
1 n 1 1 1 k k k 1 k
d) g (x*)≤b ,…, g (x*)≤b
1 1 k k
8.4 Vincoli misti 1 n
Siano f,g ,...,g ,h ,…,h funzioni C di n variabili con m<n. Sia x* appartenente R un punto di massimo locale per f
1 k 1 m
sull’insieme ammissibile definito dalle k disuguaglianze e m uguaglianze
g (x ,...,x )≤b ,…,g (x ,...,x )≤b e h (x ,...,x )=c ,…,h (x ,...,x )=c
1 1 n 1 k 1 n k 1 1 n 1 m 1 n m
Possiamo assumere che nel punto x* siano attivi i primi k vincoli di disuguaglianza, inattivi i rimanenti k- k .
0 0
Supponiamo inoltre che nel punto x* sia soddisfatta la condizione di qualificazione dei vincoli di non degenerazione: il
rango della matrice jacobiana relativa ai vincoli di uguaglianza e ai vincoli di disuguaglianza attivi
è k +m.
0
Introduciamo la funzione lagrangiana
L(x ,…,x ;λ ,…,λ ,μ ,…,μ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]-μ [h (x)-c ]-…-μ [h (x)-c ]. Allora esistono k+m
1 n 1 k 1 m 1 1 1 k k k 1 1 1 m m m
moltiplicatori λ *,…, λ *,μ *,…, μ * tali che
1 k 1 m
a) (∂L/∂x )(x*;λ*)= 0,…, (∂L/∂x )(x*; λ*)= 0 b) λ *[g (x*)-b ]= 0,…, λ *[g (x*)-b ]= 0 c) h (x*)=c ,…, h (x*)=c
1 n 1 1 1 k k k 1 1 m m
d) λ *≥0,…, λ *≥0 e) g (x*)≤b ,…, g (x*)≤b . Look Esempio 8.10
1 k 1 1 k k
8.5 Problemi di minimo vincolato
Nel caso di vincoli in forma di uguaglianza e condizioni del primo ordine per un problema di minimo sono le stesse
relative a un problema di massimo. Nel caso di vincoli di disuguaglianza abbiamo introdotto una condizione sul segno
del moltiplicatore valida solo per problemi di massimo. Volendo rendere minima la funzione f si richiede che il
moltiplicatore sia negativo o nullo. Esiste però un altro modo per trattare u problemi di minimo, scrivendo i vincoli di
disuguaglianza nella forma g(x)≥b anziché g(x)≤b come nei problemi di massimo.
1 n
Siano f,g ,...,g ,h ,…,h funzioni C di n variabili con m<n. Sia x* appartenente R un punto di minimo locale per f
1 k 1 m
sull’insieme ammissibile definito dalle k disuguaglianze e m uguaglianze
g (x ,...,x )≥b ,…,g (x ,...,x )≥b e h (x ,...,x )=c ,…,h (x ,...,x )=c
1 1 n 1 k 1 n k 1 1 n 1 m 1 n m
Possiamo assumere che nel punto x* siano attivi i primi k vincoli di disuguaglianza, inattivi i rimanenti k- k .
0 0
Supponiamo inoltre che il rango della matrice jacobiana dei vincoli di uguaglianza e ai vincoli di disuguaglianza attivi
in x*: è k +m.
0
Introduciamo la funzione lagrangiana
L(x ,…,x ;λ ,…,λ ,μ ,…,μ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]-μ [h (x)-c ]-…-μ [h (x)-c ]. Allora esistono k+m
1 n 1 k 1 m 1 1 1 k k k 1 1 1 m m m
moltiplicatori λ *,…, λ *,μ *,…, μ * tali che
1 k 1 m
a) (∂L/∂x )(x*;λ*)= 0,…, (∂L/∂x )(x*; λ*)= 0 b) λ *[g (x*)-b ]= 0,…, λ *[g (x*)-b ]= 0 c) h (x*)=c ,…, h (x*)=c
1 n 1 1 1 k k k 1 1 m m
d) λ *≥0,…, λ *≥0 e) g (x*)≥b ,…, g (x*)≥b . Look Esempio 8.11.
1 k 1 1 k k
8.6 Non negatività delle variabili
Nelle applicazioni economiche, il caso più frequente è quello di problemi in cui appaiono solo vincoli disuguaglianza e
tra questi in particolare i vincoli di non negatività di tutte le variabili: max f(x ,..,x ) sotto i vincoli g (x ,..,x )≤b ,…,
1 n 1 1 n 1
g (x ,..,x )≤b , x ≥0,…,x ≥0. È conveniente trattare i vincoli di non negatività separatamente dagli altri vincoli di
k 1 n k 1 n
disuguaglianza; a questo scopo si modifica la funzione lagrangiana introducendo la lagrangiana di Kuhn-Tucker.
Sia dato il problema di massimo vincolato max f(x ,..,x ) sotto i vincoli g (x ,..,x )≤b ,…, g (x ,..,x )≤b , x ≥0,…,x ≥0, in
1 n 1 1 n 1 k 1 n k 1 n
cui non vi sono vincoli di uguaglianza mentre vi sono i vincoli di non negatività per tutte le variabili. Introduciamo la
lagrangiana di Kuhn-Tucker L definita così L(x,λ ,…,λ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]. Supponiamo che x* sia una
1 k 1 1 1 k k k
soluzione del problema e che la matrice (∂g /∂x ), dove i=i,…,k sono gli indici delle funzioni g dei vincoli attivi in x* e
i j 0 i
j appartiene all’insieme degli indici j tali che x *>0, abbia rango pari a k in x*. Allora esistono k moltiplicatori non
j 0
negativi λ *,…, λ * tali che x ,…,x ;λ ,…,λ è soluzione del sistema
1 k 1 n 1 k
(∂L/∂x )≤0,…,(∂L/∂x )≤0; x (∂L/∂x )=0,…,x (∂L/∂x )=0; (∂L/∂λ )≥0,…,(∂L/∂λ )≥0; λ (∂L/∂λ )=0,…,λ (∂L/∂λ )=0
1 1 1 1 n n 1 k 1 1 k k
CAPITOLO 9 – OTTIMIZZAZIONE VINCOLATA II
9.1 Il significato del moltiplicatore
I valori dei moltiplicatori (λ *,…, λ *) misurano la sensibilità del valore ottimo della funzione obiettivo alle variazioni
1 m
della costante che compare al secondo membro dei vincoli, perciò possono fornire una misura del valore delle risorse
scarse nel problema economico considerato.
1
Siano f e h funzioni C di due variabili. Per ogni valore di a fissato, sia (x*(a),y*(a)) soluzione del problema (1) e sia
1
μ*(a) il corrispondente valore del moltiplicatore. Sup