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Derivata direzionale ∇
Derivata direzionale di F in x* nella direzione v: D F(x )= F (x )*V=f’ (x )V +…+ f’ (x )V . Ma è anche vero che
V 0 0 1 0 1 n 0 n
∇ ∇ ∇
2 2
D F(x )=|| F
(x )||cosθ con || F
(x )||=√[(F’ (x*)) +…+ F’ (x*)) ]. || F
(x )|| è la lunghezza del vettore gradiente.
V 0 0 0 1 n 0
∇
Il gradiente F(x) applicato nel punto x indica la direzione in cui F aumenta più rapidamente.
Hessiana
La matrice hessiana è la matrice quadrata n*n le cui derivate parziali secondo sono a due a due uguali.
Funzione implicita 1
Se (∂G/∂y)(x ;y )≠0, esiste una funzione y=y(x) di classe C definita su un intorno I del punto x e a valori in un intorno
0 0 0
J di y tale che G(x;y(x))≡c per ogni x di I; y(x )=y ; y’(x )=-[(∂G/∂x)(x ;y )/(∂G/∂y)(x ;y )].
0 0 0 0 0 0 0 0
Curve di livello e loro tangenti
Il teorema della funzione implicita dà la pendenza f’(x) della retta tangente al grafico in (x;y) ossia la pendenza della
curva in G(x;y)=c.
Punto regolare 1
Un punto (x ;y ) è detto punto regolare della funzione C G(x;y) se (∂G/x)(x ;y )≠0 oppure (∂G/y)(x ;y )≠0 ossia se non
0 0 0 0 0 0
è un punto stazionario. ∇
Supponiamo che (x ;y ) sia un punto regolare di G. Allora il gradiente G
(x ;y ) è perpendicolare all’insieme di livello
0 0 0 0
∇
G nel punto (x ;y ): V* G
(x ;y )=0.
0 0 0 0
Forme quadratiche T
Ogni forma quadratica Q può essere caratterizzata dalla matrice simmetrica A tale che Q(x)=x Ax
Segno delle forme quadratiche
2
Se y=ax con a>0 allora f è definita positiva e x=0 è minimo globale -> la funzione è U (convessa)
2
Se y=ax con a<0 allora f è definita negativa e x=0 è massimo globale -> la funzione è ∩ (concava)
Minori principali di una matrice
Sia A una matrice n*n. La sottomatrice k*k ottenuta da essa eliminando n-k colonne e le stesse n-k righe si dice
sottomatrice principale di A di ordine k. Il determinante di una sottomatrice principale k*k è detto minore principale di
A di ordine k.
Minori principali di Nord-Ovest o di guida di una matrice
Sia A una matrice n*n. La sottomatrice principale di ordine k ottenuta eliminando le ultime n-k righe e le ultime n-k
colonne è detta sottomatrice principale di nord-ovest di ordine k. Il suo determinante è detto minore principale di
nord-ovest di ordine k. Indicheremo la sottomatrice principale di nord-ovest di ordine k con A e il minore principale di
k
nord-ovest con | A |. Una matrice n*n ha n matrici principali di nord-ovest
k
Segno forme quadratiche con minori principali di Nord-Ovest
Sia A una matrice simmetrica n*n
A è definita positiva se e solo se tutti i suoi n minori principali di nord-ovest sono positivi
A è definita negativa se e solo se tutti i suoi n minori principali di nord-ovest si alternano in segno nel seguente modo:
k
|A |<0, |A |>0, |A |<0 e così via, ovvero il minore principale di nord-ovest di ordine k ha lo stesso segno di (-1)
1 2 3
Se almeno un minore principale di nord-ovest di ordine k è diverso da zero ma non soddisfa nessuno dei due andamenti
precedenti, A è indefinita.
A è semidefinita positiva se e solo se ogni minore principale di A è positivo o nullo; è semidefinita negativa se e solo se
ogni minore principale di ordine dispari è negativo o nullo, ogni minore principale di ordine pari è positivo o nullo.
Forma quadratica con vincolo 12 22
La forma quadratica Q(x ;x )= ax +2bx x +cx è definita positiva (rispettivamente, negativa) sull’insieme ammissibile
1 2 1 2
definito dal vincolo Ax +Bx =0 se e solo se è negativo (rispettivamente, positivo).
1 2
Forma quadratica con vincoli T
Data la forma quadratica in n variabili Q(x)=x Ax ristretta all’insieme definito dalle m equazioni lineari Bx=0 con m<n,
costruiamo la matrice simmetrica (n+m)*(n+m) orlando la matrice H in alto e a sinistra con la matrice B dei coefficienti
dei vincoli lineari:
Analizziamo i segni degli ultimi n-m minori principali di nord-ovest di H a partire dal determinante di H stessa.
n
a) Se H ha lo stesso segno di (-1) e gli ultimi n-m minori principali di nord-ovest hanno segno alterno, allora Q è
definita negativa. x=0 è un punto di massimo globale stretto di Q sull’insieme ammissibile.
m
b) Se H e gli ultimi n-m minori principali di nord-ovest hanno tutti lo stesso segno di (-1) , allora Q è definita positiva.
x=0 è punto di minimo globale stretto di Q sull’insieme ammissibile.
Se nessuna delle condizioni a) e b) è soddisfatta dai minori principali di nord-ovest non nulli, allora Q è indefinita
sull’insieme ammissibile dato da Bx=0, e x=0 non è né punto di massimo né di minimo per Q sull’insieme ammissibile.
Condizioni del primo ordine
Se x* è punto di massimo o minimo locale allora (∂F/∂x )(x*)=0 per i=1,…,n.
i
Condizioni del secondo ordine
Sia x* un punto stazionario di F, ossia tale che DF(x*)=0.
2
a) Se la matrice hessiana D F(x*) è definita negativa, allora x* è punto di massimo locale in senso stretto di F.
2
b) la matrice hessiana D F(x*) è definita positiva, allora x* è punto di minimo locale in senso stretto di F.
2
c) la matrice hessiana D F(x*) è indefinita, allora x* è punto di sella della funzione F.
Qualificazione del vincolo
Le derivate parziali del vincolo calcolate nel punto di massimo x devono essere diverse da zero. Se il vincolo è lineare
la condizione di qualificazione è soddisfatta ovunque. Metto a sistema le derivate parziali del vincolo e le uguaglio a
zero. In tal modo trovo il punto (x;y) in cui le derivate sono uguali a zero (condizione del primo ordine per un punto
stazionario: massimo o minimo). Se il punto (x;y) calcolato nel vincolo non soddisfa l’equazione significa che non
appartiene al vincolo e pertanto la condizione di qualificazione dei vincoli è verificata.
Qualificazione dei vincoli o qualificazione dei vincoli di non degenerazione (QVND)
Le derivate parziali degli m vincoli costituiscono la matrice jacobiana m*m. Il rango di questa matrice jacobiana deve
essere massimo e pertanto pari a m.
Vincoli di uguaglianza 1
Funzioni di n variabili di classe C .
Consideriamo il problema di massimizzare (o minimizzare) la funzione f(x) sull’insieme ammissibile definito dalle
condizioni C ≡{x=(x ,…,x ):h (x)=a ,…,h (x)=a }. Supponiamo che x* appartenente C e che soddisfi la condizione
h 1 n 1 1 m m h
QVND. L(x;μ)≡f(x)-μ [h (x)-a ]-…-μ [h (x)-a ]-> (∂L/∂x )(x*;μ*)=0,…; (∂L/∂x )(x*;μ*)=0; (∂L/∂μ )(x*;μ*)=0,…;
1 1 1 m m m 1 n 1
(∂L/∂μ )(x*;μ*)=0.
n
Vincoli di disuguaglianza
Vincolo attivo: se il punto considerato appartiene all’equazione del vincolo ovvero g(x ;y )=b. Inoltre
0 0
∇f(p) ∇g(p)
vale∇f(p)=λ∇g(p). e puntano nella stessa direzione.
Vincolo inattivo: se il punto considerato non appartiene all’equazione del vincolo ovvero g(x ;y )≠b.
0 0
Condizione di complementarietà: λ[g(x;y)-b]=0.
1
Funzioni di C di n variabili vincolate dalle k disuguaglianze g (x ,...,x )≤b ,…,g (x ,...,x )≤b . Nel punto x* siano attivi i
1 1 n 1 k 1 n k
primi k vincoli, inattivi i rimanenti k-k . Supponiamo che sia soddisfatta la QVND in x*: il rango della matrice
0 0
jacobiana dei vincoli attivi è k :
0
L(x ,…,x ;λ ,…, λ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]. Allora esistono k moltiplicatori λ *,…, λ * tali che
1 n 1 k 1 1 1 k k k 1 k
a) (∂L/∂x )(x*;y*)= 0,…, (∂L/∂x )(x*;y*)= 0 b) λ *[g (x*)-b ]= 0,…, λ *[g (x*)-b ]= 0 c) λ *≥ 0,…, λ *≥ 0
1 n 1 1 1 k k k 1 k
d) g (x*)≤b ,…, g (x*)≤b
1 1 k k
Vincoli misti 1 n
Siano f,g ,...,g ,h ,…,h funzioni C di n variabili con m<n. Sia x* appartenente R un punto di massimo locale per f
1 k 1 m
sull’insieme ammissibile definito dalle k disuguaglianze e m uguaglianze
g (x ,...,x )≤b ,…,g (x ,...,x )≤b e h (x ,...,x )=c ,…,h (x ,...,x )=c
1 1 n 1 k 1 n k 1 1 n 1 m 1 n m
Possiamo assumere che nel punto x* siano attivi i primi k vincoli di disuguaglianza, inattivi i rimanenti k- k .
0 0
Supponiamo inoltre che nel punto x* sia soddisfatta la condizione di qualificazione dei vincoli di non degenerazione: il
rango della matrice jacobiana relativa ai vincoli di uguaglianza e ai vincoli di disuguaglianza attivi è k +m.
0
Introduciamo la funzione lagrangiana
L(x ,…,x ;λ ,…,λ ,μ ,…,μ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]-μ [h (x)-c ]-…-μ [h (x)-c ]. Allora esistono k+m
1 n 1 k 1 m 1 1 1 k k k 1 1 1 m m m
moltiplicatori λ *,…, λ *,μ *,…, μ * tali che
1 k 1 m
a) (∂L/∂x )(x*;λ*)= 0,…, (∂L/∂x )(x*; λ*)= 0 b) λ *[g (x*)-b ]= 0,…, λ *[g (x*)-b ]= 0 c) h (x*)=c ,…, h (x*)=c
1 n 1 1 1 k k k 1 1 m m
d) λ *≥0,…, λ *≥0 e) g (x*)≤b ,…, g (x*)≤b .
1 k 1 1 k k
Minimo vincolato 1 n
Siano f,g ,...,g ,h ,…,h funzioni C di n variabili con m<n. Sia x* appartenente R un punto di minimo locale per f
1 k 1 m
sull’insieme ammissibile definito dalle k disuguaglianze e m uguaglianze
g (x ,...,x )≥b ,…,g (x ,...,x )≥b e h (x ,...,x )=c ,…,h (x ,...,x )=c
1 1 n 1 k 1 n k 1 1 n 1 m 1 n m
Possiamo assumere che nel punto x* siano attivi i primi k vincoli di disuguaglianza, inattivi i rimanenti k- k .
0 0
Supponiamo inoltre che il rango della matrice jacobiana dei vincoli di uguaglianza e ai vincoli di disuguaglianza attivi
in x*: è k +m.
0
Introduciamo la funzione lagrangiana
L(x ,…,x ;λ ,…,λ ,μ ,…,μ )≡f(x)-λ [g (x)-b ]-…-λ [g (x)-b ]-μ [h (x)-c ]-…-μ [h (x)-c ]. Allora esistono k+m
1 n 1 k 1 m 1 1 1 k k k 1 1 1 m m m
moltiplicatori λ *,…, λ *,μ *,…, μ * tali che
1 k 1 m
a) (∂L/∂x )(x*;λ*)= 0,…, (∂L/∂x )(x*; λ*)= 0 b) λ *[g (x*)-b ]= 0,…, λ *[g (x*)-b ]= 0 c) h (x*)=c ,…, h (x*)=c
1 n 1 1 1 k k k 1 1 m m
d) λ *≥0,…, λ *≥0 e) g (x*)≥b ,…, g (x*)≥b .
1 k 1 1 k k
Significato del moltiplicatore
I valori dei moltiplicatori (λ *,…, λ *) misurano