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Equazione del reddito disponibile
D(TR). Y = Y - TA + TRD
Definiamo la tassazione netta come T = TA - TR
Definiamo il reddito disponibile in modo compatto come T = Y - TD
Il reddito disponibile viene consumato o risparmiato, per cui il reddito complessivo delle famiglie è uguale alla spesa in beni di consumo più i risparmi privati: Y = C + S.D
Quindi possiamo descrivere i consumi effettuati dalle famiglie come differenza tra reddito disponibile e risparmio privato, ossia: C = Y - S ossia C = Y - T - SD
Sostituendo la definizione di consumo nell'identità di contabilità nazionale (Y = C + G + I) otteniamo: Y = Y - T - S + G + I
Il risparmio privato è dato da S + T - G, gli investimenti privati da I. S è il risparmio privato, T - G è il risparmio pubblico, o saldo di bilancio pubblico, dato dalle entrate correnti meno le uscite correnti (TA - TR - G).
Generalmente, le entrate correnti sono minori alle uscite, quindi si ha un risparmio pubblico negativo (T - G < 0).
Per cui,
Possiamo considerare la differenza spesa pubblica meno imposte nette e definirlo come disavanzo di bilancio pubblico (G - T >0). La spesa pubblica in eccesso (disavanzo) rispetto alle imposte nette è finanziata ricorrendo a debito pubblico (emettendo titoli di debito che sono sottoscritti da privati).
Per cui, possiamo riscrivere (S + T - G = I) in: S = I + G - T. Ovvero che in un certo anno il risparmio privato finanzia gli investimenti privati e il disavanzo pubblico.
Allo stesso modo possiamo scrivere: S - I = G - T. L'eccesso di risparmio sugli investimenti del settore privato (S - I) è pari al disavanzo pubblico.
3) Economia aperta con Settore Pubblico
In caso di economia aperta dobbiamo tener conto di 3 fenomeni rilevanti:
- i redditi guadagnati all'estero da fattori produttivi nazionali (cittadini italiani), e nella nazione da fattori produttivi esteri (cittadini esteri);
- beni destinati alle esportazioni e alle importazioni;
- i trasferimenti da e verso
l'estero (che non sono remunerazione di fattori produttivi).
Misurazione RNL: differenza tra PNL e PIL
In caso di economia aperta bisogna distinguere tra PNL e PIL.
RNL: somma dei redditi guadagnati dai fattori produttivi nazionali (su territorio nazionale e all'estero)
PNL: valore dei beni e servizi prodotti dai fattori nazionali (su territorio nazionale e all'estero).
PIL: valore dei beni finali prodotti all'interno della nazione (da fattori produttivi nazionali e da fattori produttivi esteri).
Passare dal RNL (PNL) al PIL
Quindi, vale l'identità tra PNL e RNL, per passare dal RNL al PIL dobbiamo togliere i redditi che i cittadini italiani ricevono dall'estero e aggiungere i redditi pagati ai cittadini stranieri che hanno partecipato alla produzione di beni all'interno del nostro paese.
Per cui:
RNL (valore redditi percepiti dai fattori produttivi nazionali)- redditi (lavoro e capitale) che i fattori produttivi nazionali ricevono dall'estero+
- Redditi (lavoro e capitale) pagati ai fattori produttivi stranieri che partecipano alla produzione nel nostro paese = PIL (valore beni prodotti finali all'interno del paese)
- Convenzionalmente, consideriamo RNL = PIL, ossia ipotizziamo che i vari redditi in entrata e in uscita si compensino, la differenza sarebbe sostanziale solo in caso di massiccia immigrazione o emigrazione.
- Scomposizione del PIL (Y)
In economia aperta, C + I + G = spesa aggregata nazionale, che è diversa dal PIL.
FS DI consumi di beni finali da parte delle famiglie è dato da: C = C (beni di consumo prodotti internamente) + C (beni di consumo importati, prodotti all'estero)
FSD FSFL'acquisto di beni da parte delle imprese è dato da: I + I (prodotti internamente) + IFS (importati). D F
La spesa pubblica è data da: G = G + G F FSF FM = valore complessivo dei beni importati = C + I + G
C + I + G - IM = SPESA NAZIONALE DI BENI PRODOTTI INTERNAMENTE
Entità di contabilità
nazionale valida in economia aperta: C + I + G - IM + X = PIL (Y)FS
Possiamo riscrivere questa identità portando le importazioni sul lato sinistro, ottenendo il conto economico delle risorse e degli impieghi: Y + IM = C + I + G + XFS
A sinistra le risorse disponibili in un paese, in un certo anno; A destra gli impieghi.
NB: è una relazione contabile (identità) sempre verificata.
Riscrivendo: Y - C - I - G = X - IM → la differenza tra importazioni (X) ed esportazioni (IM)FS è definita saldo commerciale.
In Y - (C + I + G) = C - IM, descrivo come per avere un'eccedenza delle esportazioni sulleFS importazioni (X - IM > 0) bisogna produrre più di quanto si utilizza all'interno per consumo (privati e pubblici) e investimenti.
Utilizzo del (PIL) RNL Reddito disponibile (Y ) = RNL - T + trasferimenti di reddito dall'estero - trasferimenti diD reddito verso estero + contributi ricevuti dall'UE - imposte pagate all'UE.
Ipotesi RNL = PIL
Y e saldo trasferimenti netti = 0
Il reddito disponibile è quindi definito: Y = Y - TD
Il reddito disponibile può essere consumato o risparmiato, Y = C + S.D
Riscriviamo: C = Y - S = Y - T - SD
Sostituiamo la definizione di C nel conto economico delle risorse e degli impieghi.
Y + IM = C + I + G + XFS
Y + IM = Y - T - S -I + G + XFS
Così facendo, riordiniamo e otteniamo: S - I = (G - T) + (X - IM)FS
L'eccesso di risparmio privato sugli investimenti privati è uguale al disavanzo pubblico più il saldo commerciale.
O anche: S - I - (G - T) = (X - IM)FS
In un'economia aperta se le importazioni superano le esportazioni (X - IM <0) il paese sta chiedendo a prestito al resto del mondo.
Se le esportazioni superano le importazioni (X - IM > 0) il paese sta prestando al resto del mondo → aumenta i crediti verso il resto del mondo o riduce i debiti verso il resto del mondo.
S - I - (G - T) = (X - IM)FS
S - [I - (G - T)] = (X - IM)FS
a) se X - IM < 0
disavanzo commerciale anche S - [I - (G - T)] < 0 FSb) se X - IM > 0 avanzo commerciale anche S - [I - (G - T)] > 0 FS 26 febbraio 2021 Come abbiamo visto dalla contabilità nazionale, a livello di economia nel complesso la produzione aggregata è uguale alla spesa aggregata. In particolare, per l'economia aperta vale questa identità: Y = C + I + G - IM + XFSA sinistra abbiamo la produzione di beni finali ottenuta nell'anno (il PIL reale), a destra abbiamo come i prodotti sono stati utilizzati: spesa in beni di consumo da parte delle famiglie (C, consumo aggregato), investimenti fissi e in scorte dell'impresa (I, F acquisti di mezzi di FS produzione durevoli, S scorte di beni intermedi prodotti e non utilizzati), spesa pubblica (G), importazioni (IM), esportazioni (X). Sul lato destro abbiamo la decomposizione del PIL reale in termini di utilizzo dei beni da parte degli utilizzatori di beni. Sia famiglie, imprese che pubblica amministrazione.utilizzano/acquistano non solo beni prodotti nell'anno all'interno dell'economia, ma anche beni importati. Questa è un'entità che vale sempre ex post, perché c'è la voce 'variazione di scorte' che garantisce che questa entità sia soddisfatta. Esempio economia chiusa senza PA: Prodotto aggregato = 100 → PIL reale ottenuto in un dato anno Y Beni di consumo = 70 Beni strumentali = 30 Famiglie acquistano C = 60 Imprese acquistano tutti i beni strumentali = I = 30 ΔVariazione di scorte di beni finali invenduti = I = 10 SY = C + I + FS 100 = 60 + (30 + 10) Y = C + S → cosa fanno le famiglie con il reddito Y S = Y - C = 100 - 60 = 40 I = investimenti fissi FI = investimenti in scorte Questa tabella considera il peso di ciascuna componente rispetto al PIL. Prende l'entità e divide entrambi i lati per il valore del PIL ottenuto: Notiamo che il consumo aggregato (C) rappresentava il 60,3% del PIL, rappresentaquindi la componente più rilevante del PIL. L'investimento (I), acquisto di beni strumentali da parte delle imprese, è pari al 17,8% del PIL → investimenti fissi lordi, cioè che includono anche gli ammortamenti (investimenti fatti per rimpiazzare il capitale obsoleto). La spesa pubblica (G) è pari al 19% del PIL. Le esportazioni nette (NX) sono pari al 2,4% del PIL, cioè la differenza tra le esportazioni e le importazioni. Le esportazioni (X) sono pari al 31,5% del PIL. Le importazioni (IM) sono pari al -29,1% del PIL. NX = X - IM saldo della bilancia commerciale con l'estero. Se X > IM la differenza è positiva, quindi il saldo della bilancia è positivo, abbiamo un avanzo commerciale. Se X < IM la differenza è negativa, quindi il saldo è negativo, abbiamo un disavanzo commerciale. L'investimento in scorte è positivo (0,5), ciò vuol dire che la produzione in beni finali ha superato le vendite di beni.finali.Produzione > vendite Δ scorte > 0 I > 0S
Produzione < vendite Δ scorte < 0 I < 0S
Conti nazionali –tassi di variazione trimestrali
Questo grafico mostra i tassi di variazione trimestrali del PIL reale e delle componenti del
PIL dal 2016 al terzo trimestre del 2020.
Tasso di crescita del PIL reale (Gy) = Y - Y / Yt t-1 t-1
Consideriamo t = a un trimestre, e non all’anno. Viene considerato il trimestre corrente con il
trimestre precedente.
La linea continua rappresenta l’andamento del tasso di crescita del PIL trimestrale, le
colonne in pila mostrano i tassi di variazione di ciascuna componente del PIL.
In generale, i tassi di crescita trimestrali sono modesti.
In corrispondenza e a seguito della pandemia, i tassi sono notevoli.
IL MERCATO DEI BENI
Concludiamo qui le relazioni di contabilità nazionale, che sono sempre vero ex post (una
fotografia di quello che è successo nell’economia), non permettono di spiegare ilei beni. Per quanto riguarda il lato dell'offerta dei beni, possiamo considerare due componenti principali: le imprese e i lavoratori. Le imprese producono beni e servizi utilizzando fattori produttivi come il lavoro e il capitale. I lavoratori, a loro volta, forniscono il lavoro necessario per la produzione dei beni. Dal lato della domanda dei beni, abbiamo i consumatori che acquistano i beni e i servizi prodotti dalle imprese. La domanda dei consumatori dipende da vari fattori come il reddito, i prezzi dei beni, le aspettative future e le politiche governative. Il modello macroeconomico ci permette di analizzare come l'offerta e la domanda dei beni interagiscono per determinare il livello di produzione e il livello dei prezzi nell'economia. Inoltre, ci permette di studiare come variazioni in vari fattori influenzano l'economia nel suo complesso. Attraverso l'analisi del modello macroeconomico, possiamo comprendere le cause delle fluttuazioni economiche annuali, come ad esempio le recessioni e le espansioni economiche. Queste fluttuazioni sono spesso il risultato di cambiamenti nella domanda e nell'offerta dei beni, nonché di altri fattori come le politiche monetarie e fiscali. In conclusione, il modello macroeconomico ci fornisce uno strumento per comprendere e analizzare le dinamiche dell'economia nel suo complesso, inclusi i motivi delle fluttuazioni economiche annuali.