W V
TOT 1 2 2
a 1
C V T T
Q b
1 1 1
nRT ln
1 V
a
T
essendo sempre e
2 < 1, T >0 T < T .
2.2 1 2 2 1
C T
1
Si noti che il rendimento di una macchina di Carnot dipende solo dal rapporto delle
temperature delle sorgenti con cui si scambia calore (e non dal numero di moli, dalle
pressioni e volumi in gioco).
Osservazione.
Dalla definizione di rendimento, rel 2.1, e dalla 2.2, segue per una macchina di Carnot
che: T Q T Q Q Q
2 2 2 2 1 2
1 1
C T Q T Q T T
1 1 1 1 1 2
ossia in una macchina di Carnot i calori scambiati con le sorgenti sono inversamente
proporzionali alle temperature delle sorgenti stesse.
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 7
3) Cicli che scambiano calore con più sorgenti di calore
Diversamente dal ciclo di Carnot, il passaggio fra la temperatura dell’espansione
T
1
e la temperatura (< ) della successiva compressione isoterma
isoterma a b T T c d
2 1
può essere fatto tramite delle trasformazioni isocore, come rappresentato in ,
fig. 7
ottenendo il cosiddetto . Per il primo principio, nelle trasformazioni
ciclo di Stirling
isocore di un gas ideale (in cui ) la variazione della temperatura è conseguente
W = 0
del fluido motore ( ) con una sorgente a
allo scambio di calore Q Q = U T
Int
temperatura variabile gradualmente e con
e
continuità fra le due temperature limite T
1
. Ovviamente nella trasformazione il
T b c
2
fluido motore cede un calore poiché la
Q
temperatura diminuisce, viceversa nella
dove è invece
trasformazione d a
assorbita la stessa quantità di calore Q.
In questo ciclo lo scambio di calore avviene
quindi durante tutte le quattro
trasformazioni e con più sorgenti a
temperature diverse comprese fra e ,
T T
1 2
pertanto anche se il fluido fosse un gas
ideale, il rendimento non può essere
ma deve essere usata
calcolato con la 2.2
direttamente la sua definizione (rel. 1.1): Fig. 7
W Q | Q | Q Q | Q | | Q | Q | Q |
ciclo ass ced 1 2 1 2
3.1
Q Q Q Q Q Q
ass ass 1 1
È evidente, confrontando la 3.1 con la 2.1, che il rendimento del ciclo di Stirling che
operi fra le temperature limite e è minore del rendimento di un ciclo di Carnot che
T T
1 2
operi fra le stesse due temperature.
Altri esempi di cicli che scambiano calore con più sorgenti a temperature diverse sono
mostrati in , dove il fluido motore è, nel ciclo Otto, una miscela di benzina-aria e
fig. 8
nel ciclo Diesel una miscela nafta-aria considerati gas ideali. Si tralascia il calcolo dei
rispettivi rendimenti.
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 8
Ciclo dI Otto (motore a scoppio) Ciclo Diesel
o a a b
o a a b
c d d a o
b c d d a o
b
o a : Aspirazione a pressione
o a : Aspirazione a pressione costante
costante
b: Compressione adiabatica
a
b: Compressione adiabatica
a (perchè rapida)
(perchè rapida)
=nc (T T ); Q =0
W
=nc (T T ); Q =0
W ab V a b ab
ab V a b ab
c: Autocombustione graduale
b
c: Autocombustione graduale
b della miscela
della miscela
=p (V V )
W
=p (V V )
W bc b c b
bc b c b
= nc (T T )
Q
= nc (T T )
Q bc P c b
bc P c b
b: Espansione adiabatica
c
b: Espansione adiabatica
c (perchè rapida)
(perchè rapida)
a: Decompressione
d
a: Decompressione
d (apertura valvola)
(apertura valvola)
=0; Q = nc (T T )
W
=0; Q = nc (T T )
W da da V a d
da da V a d
a: Scarico
o
a: Scarico
o fig. 8a fig. 8b
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 9
4) La macchina frigorifera
Se il ciclo su cui si basa una macchina termica è fatto solo di trasformazioni reversibili,
come quelli fin qui visti, esso può essere svolto in verso opposto; ossia, con riferimento
alla in verso antiorario. In questo verso, nella fase di compressione il lavoro è
fig. 2,
( ) mentre nella successiva fase di espansione il lavoro è (
W > 0 fig. 2b W < 0, fig.
B A A B
)
.
2a
Il lavoro totale fatto compiendo un ciclo è:
ossia è un lavoro fatto .
W = W = W +W < 0 dall’esterno sul sistema
ciclo A A B A A B
Per quanto visto nel circa le temperature a cui si scambia calore in un ciclo di una
par.1
macchina termica, possiamo dire che se il relativo ciclo è percorso in senso inverso si ha
che il fluido motore preleva calore dalle sorgenti a temperature più basse
Q
sc,Tbasse
usando un lavoro esterno e cede calore alle sorgenti a temperatura più alte In
Q .
sc,Talte
questo caso, dalla , segue:
rel. 1.1
= | | con
Q |Q < 0 Q < |Q
W ciclo sc,Tbasse sc,Talte sc,Tbasse sc,Talte
|.
| Q | = Q + |W
4.1 sc,Talte sc,Tbasse ciclo
In conclusione, si realizza una macchina termica, detta il cui
macchina frigorifera,
schema di principio è dato in , che usando un lavoro esterno preleva calore dalle
fig 9
sorgenti a più bassa temperatura e lo cede alle sorgenti a temperature più alte
soddisfacendo alla rel. 4.1.
T T
alta,1 alta,2
Q = Q + Q +
sc,.Talte a,1 a,1
Q Q
a,1 a,2
Macchina frigorifero
W
Q
Q b,2
b,1
Q = Q + Q +
sc,Tbasse b,1 b,1
T T
bassa,1 bassa,2 Fig. 9
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 10
Per caratterizzare una macchina frigorifera, usata per trasferire calore da una sorgente
fredda ad una a temperatura più alta, più utile del rendimento è l’ :
efficienza
| Q | | Q |
sc ,
Tbasse 2
| W | Q | Q |
ciclo 1 2
dove la seconda vale, con ovvio significato dei simboli, per un ciclo che scambia calore
solo con due temperature e con > .
T T T T
1 2 1 2
1
Usando la 1.1, si trova che:
| Q | | Q | | Q |
1 1 1
sc ,
Tbasse sc ,
Tbasse sc ,
Tbasse .
infatti 1
| W | Q Q
ciclo sc ,
Talte sc ,
Talte
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 11
5) Il secondo principio delle termodinamica
Studiando i meccanismi di trasformazione e di trasferimento del calore si riscontra
sperimentalmente che:
a) il rendimento di una macchina termica è sempre minore di 1 ovvero il calore
ceduto alle sorgenti a temperature più basse non è mai zero e pertanto il calore
assorbito dalle sorgenti di calore a temperature più alta non è mai interamente
trasformato in lavoro.
b) Non si osserva mai il passaggio spontaneo di calore da un corpo a temperatura più
bassa verso un corpo a temperatura più alta.
Entrambe le situazioni potrebbero avvenire in compatibilità con il primo principio della
termodinamica, ovvero con la conservazione dell’energia.
Il fatto che non si osservino sta a indicare l’esistenza di un verso naturale con cui
; le trasformazioni procedono in natura in un certo
procedono spontaneamente gli eventi
verso, ma non nel verso opposto. Questa direzionalità della natura è espressa dal
secondo principio della termodinamica.
In conseguenza delle due evidenze sperimentali, nella termodinamica classica esistono
due formulazioni equivalenti di questo principio. Esse sono:
È impossibile realizzare una trasformazione ciclica il cui unico risultato sia la
1.
trasformazione in lavoro di tutto il calore assorbito da una sorgente (formulazione di
Kelvin-Planck); ovvero non esistono macchine termiche perfette (o ideali) il cui
rendimento sia pari al 100%.
È impossibile realizzare una trasformazione ciclica il cui unico risultato sia
2.
quello di trasferire calore da un corpo più freddo a uno più caldo (formulazione di
Clausius); ovvero non esistono macchine frigorifero perfette (o ideali).
Nella termodinamica moderna, il secondo principio è associato, tramite una grandezza
detta , al concetto che lo stato termodinamico più probabile è quello più
entropia
disordinato. Ma qui non discuteremo questo.
Limitandoci a macchine che scambiano calore con due sole sorgenti, in è
fig. 9a
riportato lo schema di una macchina termica ideale (che viola il secondo principio) e in
quello di una macchina termica reale (coerente con il secondo principio); lo
fig. 9b
stesso in per una macchina frigorifera. Nelle figure si è indicato con e le
fig. 10 T T
1 2
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 12
temperature delle due sorgenti di calore in uso, con , con e il calore
T > T Q Q
1 2 1 2
scambiato alle corrispondenti temperature e con il lavoro in gioco.
W
Fig. 9a Fig. 9b
Fig. 10b
Fig. 10a
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 13
6) Equivalenza fra le due precedenti formulazioni
Vogliamo ora dimostrate che i due enunciati sono equivalenti. Ciò sarà dimostrato
osservando che se si nega la validità di un enunciato, necessariamente saremmo costretti
a negare anche l’altro (dimostrazione per assurdo).
Supponiamo che esista una macchina frigorifera ideale, ma non esista una macchina
termica ideale, come schematizzato in .
fig. 11a
La macchina frigorifera ideale trasferisce un calore dalla temperatura alla
Q T
2 2
temperatura senza impiego di lavoro. La macchina termica reale è tale da
T (T > T )
1 1 2
assorbire un calore alla temperatura e cedere esattamente il calore alla
Q T Q
1 1 2
, compiendo un lavoro
temperatura T W = Q Q .
2 1 2
Fig. 11a Fig. 11b
Immaginiamo di far operare le due macchine insieme (rettangolo verde), otteniamo una
macchina termica schematizzata in che trasforma in lavoro tutto il calore (
fig. 11b W Q 1
) prelevato da , ovvero otteniamo una macchina termica ideale che si è assunto
Q T
2 1
non esistere; quindi è errata l’affermazione di partenza.
28/03/11 Lezioni di Fisica per CTF –MdP 14
Supponiamo che esista una macchi