FONETICA PERCETTIVA
Il riconoscimento del parlato si occupa della percezione dei suoni del linguaggio ed è automatico, non costa fatica e veloce. Il riconoscimento del parlato è uguale al riconoscimento di tutti gli altri suoni? È stato dimostrato che non è così, avvengono due processi distinti.
E quali sono le caratteristiche del processo di riconoscimento?
- È automatico
- Non costa fatica
- È veloce
Distinzione suoni:
- Distinzione di suoni in sequenze non linguistici: 1,5 suoni per secondo
- Distinzione di suoni linguistici: 20 fonemi per secondo (siamo molto efficienti)
Identifichiamo parole nel parlato dopo circa 200 ms dal loro onset (cioè dal momento in cui si inizia ad articolare quella parola).
Fenomeno dell'invarianza:
I fonemi cambiano al variare del contesto. Es.
Il non è nasale, ma lo diventa nel contesto in cui precede una consonante nasale come n, può assumere un contesto dentale quando precede una consonante dentale come la t.
Co-articolazione: durante la produzione di un certo suono articoliamo le proprietà del suono successivo.
Italiano: gina – gita
Inglese: sing – sit
Articoliamo la proprietà del suono successivo (gina gita) - Può parlare più in fretta - Non deve scandire ogni fonema
Vantaggi della co-articolazione per il parlante:
- Può parlare più in fretta
- Non deve scandire ogni fonema
Vantaggi per l'ascoltatore:
- Abbiamo una trasmissione parallela di informazioni di segmenti che vengono invece realizzati serialmente.
Percezione categoriale: percepiamo i suoni categorialmente; ovvero li classifichiamo come appartenenti a un determinato fonema.
Suddividiamo in categorie.percepiamo quindi i suoni linguistici lungo un continum. Discrete il segnale fisico (che Es. /b/ - /p/: entrambi occlusive, bilabiali. B è sonora, P è sorda (cambia quindi solo la sonorità). Paro – Baro → Differiscono per il tempo di attacco della sonorità voice onset time (VOT) = istante in cui le corde vocali iniziano a vibrare. VOT: tempo di attacco della sonorità Nella [b], sonora, l'aria viene rilasciata subito, tra gli 0 e 20 millisecondi dall'occlusione. Nella [p], sorda l'intervallo è più lungo: il voice onset time (VOT) avviene dopo 20 ms, è la soglia millisecondi. Sotto i 20 ms è B, sopra i 20 ms è P. Sono stati fatti degli esperimenti al riguardo: Se la nostra percezione fosse continua (come è dal punto di vista acustico) e non categoriale, ci aspetteremmo che, ascoltando le sillabe [ba] e [pa], i giudizi delle persone su quale suono hanno sentito siposizionerebbero su un continuum. Ma di fatto la nostra percezione è categoriale, quindi in realtà le persone categorizzano il suono o come p o come b: un VOT di 20 ms costituisce la soglia, sotto questa soglia per tutti il suono è b, sopra i 60 ms (altra soglia) il suono è p. Ciò conferma che i suoni vengono percepiti categorialmente, ciò che avviene tra i 20 e i 60 ms è un processo top-down. Il segnale fisico è continuo, mentre la sua suddivisione in categorie discrete è opera del nostro sistema percettivo. Questo fenomeno di percezione in categorie discrete del continuo è chiamato percezione categoriale. Neonati tra gli 1 e 4 mesi hanno già la percezione categoriale – si suppone quindi che la percezione categoriale sia innata e presente anche in essa sia una capacità innata e fortemente associata alla presenza del linguaggio. Alcuni animali. Ma è di esclusiva pertinenza dell'uomo? No, non.sistemi di suoni utilizzati nelle lingue naturali. Si occupa di analizzare e descrivere i suoni linguistici, le loro proprietà e le relazioni tra di loro. La fonologia si basa sulla nozione di fonema, che rappresenta l'unità minima distintiva di un sistema fonologico. I fonemi sono le unità che permettono di distinguere significati all'interno di una lingua. Ad esempio, in italiano, la differenza tra "pala" e "bala" è data dal fonema /p/ e /b/. La fonologia si occupa anche di studiare le regole fonotattiche, cioè le combinazioni di suoni ammesse all'interno di una lingua. Inoltre, la fonologia si interessa delle variazioni fonetiche, cioè delle differenze di pronuncia che possono esistere tra parlanti di una stessa lingua o tra diverse varietà linguistiche.suoni linguistici distintivi. Nel Capitolo 4, si studiano le proprietà dei segmenti acustici distintivi e la loro rappresentazione mentale.
I segmenti che hanno funzione distintiva sono chiamati fonemi. I fonemi sono la rappresentazione mentale dei suoni linguistici distintivi in quanto distinguono una parola da un'altra. Per individuare i fonemi, si confrontano coppie minime di parole che hanno segmenti diversi nella medesima posizione.
Ad esempio, per individuare i fonemi /p/ e /b/, si confrontano coppie minime come "Paro" e "baro". Il primo segmento di "Paro" è un occlusivo, bilabiale, non sonoro (/p/), mentre il primo segmento di "baro" è un occlusivo, bilabiale, sonoro (/b/).
Un fonema non corrisponde a una realtà fisica, ma ad una rappresentazione astratta. Si indica un fonema con una lettera racchiusa tra parentesi a sbarre, ad esempio /p/ (slash), mentre si indica un fono con parentesi quadre, ad esempio [p].
I fonemi sono la rappresentazione mentale dei foni, che sono entità fisiche che producono i suoni linguistici distintivi.
La fonologia studia i fenomeni soprasegmentali (come una lingua suona) e la loro
lunghezza consonantica e
rappresentazione mentale. Studia le seguenti
proprietà soprasegmentali:
vocalica in italiano solo la
lunghezza consonantica - può essere distintiva o no, in italiano ad esempio lo è (es. lunghezza consonantica è nona e nonna si distinguono per un fonema: uno è corto e l'altro è più lungo), no vocalica. Es. papa, la seconda P ha lunghezza uguale alla prima invece pappa la seconda ha l'accento (distintivo in lunghezza maggiore della prima e si parla di proprietà soprasegmentali perché per italiano) essere determinate occorre prendere in considerazione la proprietà dei segmenti -
altezza tonale chiamate così perché hanno adiacenti proprietà relazionali (un
accento - distintivo initaliano. Si pronuncia con maggior salienza (ancora – ancòra) suono può essere definito una determinata sillaba. come lungo, se confrontato ● La lunghezza vocalica – non distintiva in italiano, ma distintiva in latino con altri suoni). La forma In italiano solo la lunghezza consonantica è distintiva, la lunghezza vocalica non è sonora di una lingua dipende distintiva. da queste proprietà. La fonologia studia come i fonemi si fondono per formare parole e come si realizzano in una forma fonetica. La realizzazione fonetica è la realizzazione del suono cioè come viene realizzato. In Realizzazione fonetica: come italiano non abbiamo un suono nasale prima di un labiale (es. non abbiamo imtasare ma viene realizzato un suono In italiano: intasare). NO suono nasale prima di un inbuto – imbuto in pallare – impallare intasare – imtasare labiale (es. no imtasare) In tana e in casa la N viene percepita diversamente: uno dentale e
l'altro velare, suonanoN percepita diversa se quindi diversamente ma non lo percepiamo perché non hanno funzione distintiva inseguita da una consonante italiano.con diverso punto di articolazione (in piedi) i/n/ piedi à i[m] piedi
Linguistica → Possiamo ridurre i fonemi ad un insieme di proprietà primitive (tratti) economicità
Posso descrivere determinati suoni linguistici tramite la presenza o assenza di determinate proprietà primitive.
Possiamo elencare i tratti che distinguono i fonemi: → Es. paro – baro si distinguono per i segmenti iniziali (più precisamente per la sonorità del primo segmento) p occlusivo, bilabiale, non sonoro b occlusivo, bilabiale, sonoro
Possiamo elencare un insieme di tratti distintivi binari e definire i fonemi come fasci di
Possiamo ridurre i fonemi ad un insieme di tratti (proprietà) e definirli come fasci di tratti (fasci di tratti significa insieme di tratti):
/p/ /b/ /k/ /g/
tratti [sonoro] - + - +[occlusivo] + + + +[velare] - - + + * - (assenza) + (presenza)
Cioè è possibile individuare suoni utilizzando tre proprietà che possono essere presenti o assenti in quei suoni.
Teoria dei tratti distintivi binari: i tratti distinguono caratteristiche articolatorie e acustiche. Problema: le proprietà acustiche sono relazionali.
Teoria motoria della percezione fonetica: sposta l’attenzione sulle caratteristiche articolatorie dei suoni linguistici. I movimenti sono rappresentati come fasci di tratti distintivi.
Modello di Chomsky & Halle: sound pattern of English
Sound + sonoro: le corde
vocali vibrano
Pattern of English: i tratti si + sonorante: il passaggio è piuttosto libero
distinguono per + continuo: il flusso d’aria è ininterrotto
caratteristiche articolatorie → + laterale: l’aria passa ai lati della lingua: /l/
+ nasale+ arrotondato: le labbra sono arrotondate
+ posteriore: il corpo della lingua è arretrato
Ad es. /f/: - sonoro, - sonorante, + continuo, - nasale, - posteriore, - arrotondato
Le regole fonologiche sono una serie di conoscenze sistematiche che “dicono” al parlante come pronunciare una parola della lingua.
Miller & Nicely (1955) Realtà psicologica della teoria dei tratti distintivi:
/ma/ - /na/ differenza: 1
Realtà psicologia dei tratti Bilabiale, nasale, sonoro distintivi: più sono simili le Alveolare, nasale, sonoro sillabe più si fa fatica a capire /ma/ - /ka