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APPROCCI AL MARKETING
• FUNZIONALE: il marketing è una delle funzioni naturali dell'azienda che
• assicura i ricavi vendendo ai clienti i prodotti dell'azienda.
STRUTTURALE: marketing come ente aziendale al quale è affidato il
• compito di eseguire le mansioni commerciali.
STRUMENTALE: marketing come ente che deve supportare l'interazione tra
• azienda e mercato: → ricerche di mercato per comprendere le dinamiche del
mercato, → strumenti per agire sul mercato in modo da raggiungere gli
obiettivi.
CULTURALE: marketing come filosofia che pone al centro il cliente con le
• sue esigenza e l'intero processo produttivo deve essere in funzione sua.
CONFLITTO MARKETING-PRODUZIONE: conflitto tra orientamento alle vendite e
• orientamento ai costi dovuto a differenze culturali e complessità delle
problematiche; questo conflitto può essere anche benevolo se si diffondesse in tutte
le aziende la stessa filosofia di cliente.
STRATEGIE DI MARKETING:
• CONCETTO DI PRODUZIONE: il cliente chiede dei prodotti diffusi e a basso
• costo; l'impresa deve produrre meglio dei concorrenti e distribuzione capillare
CONCETTO DI PRODOTTO: il cliente chiede prodotti con livelli qualitativi
• maggiori; l'impresa deve produrre prodotti ad alta qualità e sempre innovativi
CONCETTO DI VENDITA: programmi di vendita e produzione aggressivi
• CONCETTO DI MARKETING: determinare le esigenze dei clienti e
• soddisfarle meglio dei concorrenti
CONCETTO DI MARKETING SOCIALE: più incremento del benessere
• sociale del cliente e dell'impresa
SISTEMA INFORMATIVO DI MARKETING: struttura volta a raccogliere
• informazioni al fine di agevolare e migliorare il settore del marketing.
SISTEMA CONTABILE INTERNO: crediti, debiti
• SISTEMA DI MARKETING INTELLIGENTE: convegni, riviste, fornitori spec.
• SISTEMA DELLE RICERCHE DI M: misura potenzialità mercato → decisione
• prezzo
SISTEMA DI ANALISI DI M: banche dati per analisi statistiche.
• MARKETING INDUSTRIALE: tra aziende produttrici
• M. BUSINESS TO BUSINESS: aziende produttrici e canali di distribuzione
• MARKETING DIRETTO: da azienda produttrice a consumatore
• MARKETING DI CONSUMO: da aziende distributrici a consumatore
•
COMPORTAMENTO D'ACQUISTO DI UN CONSUMATORE: il mercato di
• consumo è quando i soggetti acquistano per consumo personale e gli operatori
devono capire cosa avviene in un soggetto tra l'inizio degli stimoli (pubblicità) e i
comportamenti inerenti all'acquisto.
PROCESSO D'ACQUISTO: per l'elaborazione delle pubblicità da offrire è
• necessario capire cosa influenza di più l'acquirente.
RUOLI: iniziatore, influenzatore, decisore, compratore, utilizzatore
• COMPORTAMENTO DEL CLIENTE: cultura, fattori sociali, fattori
• personali, fattori psicologici
COMPORTAMENTO D'ACQUISTO:
• COMPLESSO: prodotto costoso ma acquistato comunque pur
• consapevole dell'ambiente di rischio.
VOLTO A RIDURRE LE DISSONANZE: compratore incapace di
• vedere la differenza tra le marche e quindi si basa sul minor prezzo e
sulla vicinanza del negozio.
ABITUALE: compratore poco flessibile, sono efficaci promozioni sul
• prezzo.
VOLTO ALLA RICERCA DELLA VARIETà: basso coinvolgimento ed
• elevate differenze tra le marche, cambia prodotti per noia.
MODELLO DEL PROCESSO D'ACQUISTO:
• INDIVIDIAZIONE DEL PROBLEMA → RICERCA DI INFORMAZIONI
• (INTERNET) → VALUTAZIONE DELLE ALTERNATIVE →
DECISIONE DI ACQUISTO → COMPORTAMENTO DOPO
L'ACQUISTO → FORUM DI VALUTAZIONE.
L'azienda può intervenire con : azioni pubblicitarie, rapoprti fiducia,
• assistenza post acquisto.
RISCHI PERCEPITI DAL CLIENTE: minimizzare il rischio percepito dal
• cliente che sceglie sulla base delle prestazioni e non delle offerte.
Di finanziamento, finanziario, fisico, psicologico, sociale, perdite di
• tempo
SODDISFAZIONE = PRESTAZIONI PERCEPITE – ASPETTATIVE
•
• MODULO 10: LE VARIABILI DI MARKETING MIX
MARKETING MIX: insieme di leve utilizzate dall'impresa per influenzare il cliente
• all'acquisto di un determinato prodotto; sono efficaci se si orientano alle esigenze
del cliente, sono inerenti alla strategia aziendale, sono competitive
(1) PRODOTTO, (2) PREZZO, (3) PROMOZIONE, (4) PLACE
•
(1) PRODOTTO: tutto ciò che può essere offerto ad un mercato al fine di soddisfare
• un'esigenza: decisioni di marketing in base al prodotto, combinazioni di prodotti,
gestione di una linea di prodotti
CLASSIFICAZIONE DI PRODOTTI: sulla base di tangibilità, Durata, Intensità
• di Consumo.
BENI DI CONSUMO: +T, +I, -D: diffusione sul territorio e promozione
• BENI DUREVOLI: +T, -I, +D: servizi post-vendita
• SERVIZI: -T, +I, -D: reputazione, personalizzazione, gestione del dis.
•
GESTIONE DEL PRODOTTO: materia tra prestazione offerte e prestazioni
• percepite
PRODOTTO BASE, PRODOTTO ATTESO, PRODOTTO
• ALLARGATO, PRODOTTO POTENZIALE.
ASSORTIMENTO: -AMPIEZZA (n° di linee di prodotti), -LUNGHEZZA (n° tot
• di prodotti offerti), -PROFONDITA' (n° di varianti di ogni prodotto),
-COERENZA (con il mercato servito)
allungamento verso l'alto o il basso e fasce di mercato, rilancio della
• linea, riinvestimento della linea, lancio di una nuova linea.
CAPITALE MARCA: nome o simbolo che identifica i prodotti di un'impresa
• differenziandoli dai concorrenti; dipende da: conoscenza e evocatività.
La gestione della marca è molto importante, il difetto di un prodotto
• può compromettere la visibiità di tutti gli altri.
(2) PREZZO: la determinazione del prezzo dipede da: - obiettivi strategici
• dell'azienda, - costi del prodotto, - concorrenza, - valore percepito dall'acquirente
RICAVI = PREZZO X VOLUME VENDITA: con una piccola variazione di
• prezzo se la domanda rimane invariata di dice ANAELASTICA se invece la
domanda varia si dice ELASTICA.
METODI DI DETERMINAZIONE DEL PREZZO:
• COST-PLUS PRICING: il prezzo viene fissatoaggiungendo una
• percentuale di guadagno sul prodotto
BREACK-EVEN POINT: il prezzo che permette all'azienda di ricevere
• il guadagno desiderato.
METODI DI VALORE PERCEPITO
• RIFERIMENTO AI CONCORRENTI
• OFFERTE COMPETITIVE IN BUSTA CHIUSA: massimizzazione del
• profitto disteso attribuendo ad ogni prezzo il profitto e la probabilità di
vicnolo corrispondenti
PREZZO E STRATEGIE DI MARKETING:
• STRATEGIA ALTA-ALTA: prezzo alto, alta promozione, immagine di
• prestigio e alta qualità.
STRATEGIA ATTIVA-BASSA: prodotti di qualità accettabile a basso
• prezzo.
STRATEGIA PASSIVA-ALTA: fissa prezzi più alti dei concorrenti e
• pone l'accento sulla qualità
STRATEGIA PASSIVA-BASSA: prodotti di bassa qualità il prezzo non
• può aumentare e si concentra sulla qualità-prezzo
(3) LA PROMOZIONE: modo con cui l'azienda entra in contatto con potenziali
• acquirenti.
Si divide in: PUBBLICITA', CAMPIONI GRATUITI, PROPAANDA, VENDITA
• PERSONALE
MIX PROPORZIONALE: influenzata da:
• STRATEGIA: PUSH vendita personale, PULL prevale la pubblicità
• N° DI INTERMEDIARI TRA PRODUTTORE E CONSUMATORE:
• canale diretto → vendita pers; lunga catena → pubblicità
FONDI DISPONIBILI: chi non ha abbastanza fondi non fa pubblicità
• MERCATO: vasto → pubblicità, ristretto → vendita personale
• CICLO DI VITA DEL PRODOTTO: l'enfasi degli spazi pubblicitari varia
• in base alla lunghezza del ciclo del prodotto
MODELLO DELLA GERARCHIA DEGLI EFFETTI: passi per portare un
• soggetto all'acquisto
STADIO CONOSCITIVO: consapevolezza e conoscenza.
• STADIO AFFETTIVO: gradimento e preferenza.
• STADIO DELL'AZIONE: convinzione e acquisto.
• MEZZI DI COMUNICAZIONE: questo dipende dalla strategia adottata,
• dal budget promozionale e dall'impatto economico del mezzo.
PROMOZIONE DELLE VENDITE: aumento delle vendite in breve termine
• PROMOZIONE VERSO LA FORZA VENDITA, PROMOZIONE
• VERSO I RIVENDITORI, PROMOZIONE VERSO IL CONSUMATORE
(4) DISTRIBUZIONE: è la scelta di marketing più complessa perchè: condiziona
• tutte le altre scelte, impiega l'assunzione di impiegati a medio lungo termine, è
generalmente un'investimento elevato e rischioso.
CANALE DI DISTRIBUZIONE: insieme di istituzioni propense a portare il
• prodotto dal produttore al consumatore.
STRATEGIA DISTRIBUTIVA:
• PUSH: produttore → grossista → dettagliante → consumatore
• PULL: produttore → consumatore → dettagliante → grossista → prod
•
COPERTURA DI MERCATO:
• DISTRIBUZIONE INTENSIVA: alto volume di vendita, per prodotti di
• largo consumo, elevati costi di gestione
DISTRIBUZIONE SELETTIVA: disponibilità del prodotto limitata, beni
• durevoli, minori spese di gestione.
DISTRIBUZIONE ESCLUSIVA: punto vendita particolare, elevato
• controllo sui prezzi delle marche
CANALI DI MARKETING:
• DIRETTO: produttore → consumatore: per beni deperibili
• INDIRETTO: produttore → grossista → dettagliante → consumatore:
• maggiore controllo del mercato e maggiore stabilità di produzione
MODULO 11: LA SEGMENTAZIONE E IL POSIZIONAMENTO
l'impresa non è in grado di servire tutti i clienti della fascia in cui opera
• PROCESSO DI SEGMENTAZIONE E POSIZIONAMENTO:
• IDENTIFICAZIONE DELLE VARIABILI CHIAVE:
• CARATTERISTICHE DEL PRODOTTO
• CARATTERISTICHE DEL CLIENTE: preferenze omogenee,
• preferenze diffuse, preferenze agglomerate (strategia indifferenziata,
differenziata e concentrata)
COSTRUZIONE DELLA MATRICE DI SEGMENTAZIONE: deve
• rappresentare i clienti attuali e i principali concorrenti → quale segmento ha il
maggior tasso di crescita, quale segmento sono localizzati i concorrenti
MISURABILITA': grado di dimensione e attrattività dei segmenti.
• ACCESSIBILITA': raggiungibilità e possinilità di servire i segmenti
• IMPORTANZA: capacità di assorbimento dell'offerta proficua per
• l'impresa
PRATICABILITA': possibilità di programmare azioni di marketing per
• servire i segmenti.
VALUTAZIONE DELL'ATTRATTIVITA' DEI SEGMENTI: modello delle 5 forze
• di porter:
PRODOTT