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E
non secondo un ordine progressivo. allora come cambiano le cose? Cambiano anche con
movimenti come due passi avanti e due indietro, che vanno lateralmente come il granchio. Lui
usa due metafore, la storia che va sempre avanti è come un treno pieno di passeggeri.
L’evoluzione della realtà è questo movimento laterale del granchio che rende conto delle deviazioni
e certamente non è solo un treno lanciato in un’unica direzione. Su questo treno cambiano i
passeggeri, di solito abbiamo sempre guardato la direzione del treno e del progresso, non i
passeggeri. La metafora del progresso della storia non basta a illustrare i cambiamenti della vita
e quindi lo scrittore deve rappresentare ciò che non è lineare (movimenti difficili da monitorare),
non sono visibili subito, i grandi movimenti culturali non si vedono subito, hanno un’onda lunga e
quindi bisogna saper cogliere questi impercettibili cambiamenti e anche saperli rappresentare.
Forster dice: aderire a una idea di romanzo che vada nella direzione di una natura umana
immutabile non è un modello accettabile. Il nuovo romanzo ci parla sia del treno che dei
passeggeri, questa visione più ampia (wider view) che lui intende proporre. L’idea di romanzo che
ci siamo costruiti non ci può portare da nessuna parte. Cambia il modo di percepirsi da questa
nuova percezione della soggettività nasce il nuovo romanzo. la letteratura deve mettere in
discussione tutte le etichette pre-fabbricate, rassicuranti del vecchio romanzo che aveva
etichettato il mondo con delle categorie e ci aveva suggerito che queste fossero immutabili. La
letteratura ha il compito di mettere in questione l’idea dello status quo (misura di sovversione
rispetto alle definizioni del mondo fornite nel romanzo tradizionale). Noi ci percepiamo in modo
diverso, lo scrittore ha il dovere di illustrare come noi ci percepiamo al di fuori degli schemi
canonici. Con la modernità, la novità e non lo status quo, il soggetto diventa plurale e complesso.
Ogni settore della società ed elemento viene percepito diversamente e deve essere rappresentato
diversamente, bisogna accettare che le cose cambino. I grandi romanzieri are trying to do this
and express this. I grandi scrittori devono spiegare le emozioni e capire che cambiano nel tempo.
Le nuove domande delle nuove discipline, lo scrittore deve saper illustrare le emozioni al di fuori
degli schemi passati, precedenti. Questo sarà the development of the novel. Forster ci dice che
il romanzo sopravviverà a condizione di cambiare, sopravvive anche se è minacciato dal cinema
ma sopravviverà perché non è semplicemente un giochetto tecnico copiando i romanzi del
passato. Se il romanzo smette di essere una banalità tecnica, Forster ha un senso molto
importante della forma come necessaria al contenuto. La forma del romanzo è la novità del
romanzo, anche cognitiva del romanzo. Fa del romanzo nuovo sperimentale qualcosa che non è
una banalità tecnica. A questa condizione il romanzo diventerà importante perché spiega, illustra e
riflette sullo sviluppo dell’umanità. La sperimentazione è un nuovo realismo, un realismo che
non si può più affidare alle vecchie categorie della mimési tradizionale. La forma nuova è
funzionale a un realismo più vero, non è un giochetto tecnico, deve portarmi a rendere visibile
quello che non lo era, rendere visibile quello che ancora non era visibile, quello che cambia in ogni
epoca. Allora si che il romanzo diventa una sonda per esplorare la realtà. Il compito dello scrittore
nella conclusione di aspects of the novel è quello di rendere visibile i cambiamenti nella
concezione della soggettività.
20/02/2018
Mrs Dalloway, è complesso in molte maniere, ci scaraventa all’interno di un vero e proprio
romanzo dello stream of consciousness, è un romanzo nel quale si trovano tutte le features di
cui abbiamo parlato relativamente alla scrittura. Non ci sono capitoli, è un romanzo particolare.
Si trovano spazi tra paragrafi ma non capitoli, è un romanzo dello stream e quindi non si possono
mettere paletti alla coscienza, le mappe dettagliate. E’ un romanzo che va letto con delle
aspettative che non sono quelle canoniche tradizionali, bisogna saperlo leggere in profondità. Il
monologo interiore, molto più del dialogo domina in questo testo. Monologo interiore (discorso
indiretto libero), qui domina. La focalizzazione, il focaliser il detentore di un punto di vista. In
questo romanzo abbiamo una grande variabilità di focalisers, di punti di vista e abbiamo una
mutevolezza, abbiamo il punto di vista di diversi personaggi. Ognuno dei personaggi principali non
viene presentato da un narratore etero diegetico esterno, ma è tramite il monologo interiore di
mrs. Dalloway che corrisponde alla sua passeggiata lungo le strade di Londra. Questo romanzo
non funziona come gli altri romanzi e per goderselo bisogna capire in che modo. La visione
principalmente in questo caso non è quella dello scrittore onnisciente che sa tutto, nemmeno
quella dello scrittore che osserva il personaggio e lo marca stretto ma è la visione con il
personaggio, ossia gli eventi vengono raccontati così come sono vissuti dal personaggio. Anche
questo è un modo nuovissimo di creare il personaggio. Quando si parla di coscienza, non solo ha
valore intimistico, in quanto nella coscienza vediamo il mondo filtrato, abbiamo dei dati “oggettivi”,
concreti, specifici del mondo e dell’ambiente. Abbiamo un intersecarsi di pensieri e di descrizioni
che non sono isolate dalla narrazione, sono dentro la mente, le emozioni, sensazioni del
personaggio ma mai di un solo personaggio. Mrs. Dalloway non è l’unica focaliser, abbiamo un
intrecciarsi di punti di vista. Molte volte si passa impercettibilmente dalla coscienza di un
personaggio a quella di un altro, diventa molto complicato rispondere alle famose domande: chi
pensa? Chi parla? Chi vede? Non è un romanzo intimista, è vero che la coscienza è importante, è
Il
l’elemento vitale in cui la vita si vive mondo esterno è tutto filtrato nella coscienza. Quando
rappresento la coscienza di Clarissa che fa una passeggiata, ho delle immagini di Londra che sono
dettagliate, precise che mi consentono di identificare i luoghi, le strade, gli edifici, i palazzi, le
chiese e tutto quello che c’è di quella Londra in cui si svolge il percorso di Clarissa e non solo.
Abbiamo una Londra reale, hanno organizzato giri turistici sulla passeggiata di Clarissa Dalloway,
è anche un grande romanzo urbano, la città è protagonista come i personaggi. Abbiamo la
descrizione della città perché lo spazio è filtrato nella coscienza del personaggio. Vediamo Londra
con gli occhi di Clarissa che ama moltissimo la sua città (Londra), ne ha una immagine positiva,
entusiasta. Londra diventa l’equivalente stesso della gioia di vivere, della dinamicità di muoversi,
di esplorare. La Londra di Clarissa ci richiama un proverbio del dr. Johnson nel 700 che ha detto:
when a man is tired of London, is tired of life, lei non è mai stanca di Londra, va in giro ed ogni
volta è molto contenta. E’ un romanzo metropolitano, è sempre lo sguardo del personaggio a
definire la spazialità. Nello stream of consciousness lo spazio è lo spazio della coscienza, idem il
tempo. E’ anche un grande romanzo della memoria, molto simile ai romanzi di Proust (la
recherche). E’ un romanzo della memoria la memoria nel romanzo dello stream è una
mediazione tra il passato e il presente, è sempre un passato che si sovrappone al presente, non è
un mero ricordare, è un ripresentificare (come diceva Husserl), un rivivere oggi come e cosa ho
vissuto allora e fare il paragone tra come ho vissuto quell’esperienza allora e come la vivo adesso.
La memoria non è semplicemente ricordo, è quello che chiamiamo ripresentificazione, si rende
nuovamente presente. Freud ha detto che le nostre memorie sono distorte, è un dato di fatto.
Ricostruire e rivivere quel momento come era stato vissuto. La sovrapposizione di passato e
presente è complessa e arriva nella coscienza a una specie di presente che è fuori dal tempo. E’ il
presente della continuità psichica. Leggendo questi romanzi capiamo che la nostra psiche è
qualcosa di complesso e affascinante. Mrs. Dalloway è un grande romanzo della soggettività in
relazione alla coscienza, al rapporto del soggetto col suo passato e anche con le sue aspettative,
ovvero col suo futuro. La complessità non è nella trama, ci affascina the plot, non the story.
Clarissa organizza una cena dove ritrova alcuni suoi vecchi amici e il romanzo parte dalla mattina
(verso le dieci) quando va a comprare i fiori e finisce a notte fonda (presumibilmente le tre di notte)
della stessa giornata. E’ una giornata di una signora dell’aristocrazia londinese. Tempo della
storia e del racconto si intersecano, ci portano tutta la vita di Clarissa in un giorno, in alcuni
momenti talmente salienti dove per lei si ripresentificano gli eventi salienti della sua vita (romanzo
che è la storia di una vita, non di una giornata). Non si parte dalla nascita, infanzia e vecchiaia
(orto naturalis) ma è secondo strutture temporali molto più variate. Ci sono le temporalità della
coscienza, ci sono anacronie (grandi sfasature temporali tra il presente e il passato, è anche più
veloce di un flashback o di un flash foreward). La nostra coscienza è uno stream, i ricordi, le
emozioni, le aspettative di Clarissa e degli altri si intersecano. Abbiamo una continua
sovrapposizione di piani temporali diversi (infanzia, gioventù, il presente e il futuro di Clarissa).
Seguire le dinamiche su una trama quasi inesistente (una giornata dalla mattina alla notte). Questa
trama quasi inesistente ci rende una visione molto articolata non solo di una coscienza ma di molte
che interagiscono. Sfida: rappresentare le coscienze che interagiscono di diversi personaggi, non
c’è solo la coscienza singola ma le forme di comunicazione tra una coscienza e l’altra (discorso
intrapsichico dei personaggi ma anche interpsichico), questa è la novità di questo romanzo
sperimentale.
Il sistema dei personaggi: sono tutti collegati fra di loro (interpsichico), nessuno è in isolamento.
Protagonista Clarissa Dalloway che ha antenati nobili, cresciuta nell’infanzia fuori Londra in una
mansione in campagna e ora abita a Londra nel quartiere di Westminster, uno dei più prestigiosi.
Il marito Richard Dalloway che abbiamo già incontrato in the Voyage out, fa il politico del partito
conservatore, si batte per diverse batt