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COS’E’ PER L’INTELLETTUALE?
Questo rapporto uomo-natura è una tela divina; è una continuità inarrestabile, che segue un movimento
circolare. Uomo e natura sono parte integrante di un sistema. Mente e anima sono della stessa sostanza
della natura; Dio fa da collante, perché entrambi sono percorsi da essenza divina. È una visione panteistica
(panta = tutto, eis = Dio, Dio è presente in tutte le cose) e antropocentrica (l’uomo è al centro del mondo).
È una visione diversa da quella di Bradford, che è secolarizzato e più laico.
Il culto della divinità è de-strutturato, viene assorbito nel discorso culturale più ampio, è una forza che
agisce all’interno della cultura. Uomo che scopre se stesso tornando alla natura, scoprendo in sé una
natura divina. La scienza e le leggi naturali non fanno altro che mostrare la mutua reciprocità di spirito e
natura.
2. LIBRI
I libri possono essere la peggiore influenza sulla vita degli individuo se usciti in maniera scorretta
centrale il pensiero. Affermazione forte per la cultura libresca, vista come arricchimento. Bisogna evitare
assolutamente di relazionarsi ai libri come qualcosa da prendere per buona; è meglio evitarlo che essere
deformarti da lui, di essere portati fuori dalla nostra orbita. Il libro può impedire all’individuo di centrare
se stesso, di riconoscere le sue risorse e virtù per esprimere ciò che ha dentro a livello latente. I libri
devono aiutare in questo senza porre paletti. L’unica cosa importante è l’ACTIVE SOUL, mentre attiva, che
si approccia in modo corretto al libro :
È una prerogativa che hanno tutti, tutti ce l’hanno e devono cercarla, anche se ci sono delle “cause
- perse”;
La maggior parte può potenzialmente essere genio;
-
Active Soul vede tutto, possiede verità, crea;
- “DEMOCRAZIA DEL GENIO” = tipicamente americana ( tutti uguali), tutti potenzialmente geni, da
- uno slancio enorme alla percezione di sé.
Sempre da inquadrare nel confronto con l’Europa. La polemica nei confronti del libro è nei confronti dei
valori europei. Dice che ogni epoca ha i suoi geni e che questa deve definire la propria concezione. “Gli
occhi del genio guardano avanti” i servizi del Genio devono essere messi a disposizione, altrimenti non
vi sarà mai “fiamma viva”. Le parole devono essere “creative”.
3. AZIONE
Non c’è niente di peggio di un intellettuale chiuso nella sua biblioteca a pensare. Deve uscire ed entrare in
rapporto con la natura e Dio, non deve sottrarsi al compito di essere una persona attiva nel mondo; lo
spirito americano ha abbondanza di risorse naturali. Così loro sono superiori alle nazioni europee. È
fondamentale AGIRE, stare tra le persone, lavorare. Abbatte il luogo comune per cui l’intellettuale è
assorbito in contemplazione.
Altri membri del trascendentalismo fanno prove concrete sulle attività intellettuali; provano ad andare a
vivere lontani dalla città, vivendo dei frutti del proprio lavoro e studiando il paesaggio (Throne). La vita si
conosce con l’esperienza diretta.
Spostamento radicale della prospettiva sul concetto di wilderness :
La conquista della wilderness è in rapporto diretto con lo sviluppo dell’individuo, viene rapportata
- all’ambito dell’interiorità, fatto personale;
Metafora dell’immagine che esemplifica lo sviluppo dell’interiorità;
- Cortocircuito tra esperienza e spirito, strettamente legati;
- Importanza della citazione diretta nel mondo, con effetto sulla formazione della personalità;
-
La conquista della wilderness è al servizio della formazione dell’individuo. Riferimento alla conquista di
territori fatta dagli americani verrà messo a punto un programma di incentivi alla colonizzazione per
insediarsi in nuovi territori (1840). Oggi la conquista della wilderness è metaforica, hanno tutti i territori
americani.
CONCLUSIONE 17
Non bisogna mai affidarsi a quello che dicono i più; l’intellettuale non deve essere schiavo di opinioni
consolidate, deve mostrare la giusta immagine del mondo agli altri. L’intellettuale deve contrapporsi alla
deriva della società; erano schiavi dell’accumulo di ricchezze. La vita privata di ognuno, se vissuta bene, è
più potente di qualsiasi regno sulla terra :
Importanza individuale;
Riaffermare l’identità politica andando contro la Corona inglese. L’individuo sarà più forte di
qualsiasi regno.
Alla fine si rivolge a President e Gentlemen e ribadisce la superiorità e l’indipendenza. Richiamo a Dio,
invita a staccarsi dall’Europa. riaffermazione dell’importanza della fede, afferma che accadrà.
Si rivolge agli industriali e commercianti e per convincerli insiste sulla loro somiglianza; dice che gli
intellettuali non possono ignorare l’importanza dell’agire concreto. La vita attiva li unisce e in questo modo
possono negoziare i valori. Ognuno crederà che tutti siano ispirati dalla stessa sostanza divina.
IO = NOI Dio presiede su tutto
Orientamento sullo sviluppo culturale profezia di ciò che potrà essere l’America.
1/3/2010
NATHANIEL HAWTHORNE (1804-1864)
Contemporaneo di Emerson, ma non si inserisce nel movimento trascendentalista. Tuttavia vi
intrattiene rapporti, anche con iniziative che dipendono da questo movimento :
Anni ’30-’40 del 1800 = Boston : i progetti non sono proprio e intellettuali : vengono fondati esperimenti
comunitari, di vita alternativa, come quello di “Brook Farm”, utopista. Nel 1840 a West Roxbury in
Massachusetts. Stampo trascendentalista. Volevano un nuovo stile di vita, nuovo rapporto tra uomo-lavoro
e uomo-intellettuale. Vivono i frutti del loro lavoro, studiando e meditando; si riunivano per discutere di
filosofia e cultura. Volevano realizzare i principi di Emerson : fondere pensatore e lavoratore.
Howthorne ne prende parte, con Henry David Thoreau, discepolo illustre di Emerson. Thoreau scrive
“Wolden”, va a vivere in natura; e con Margaret Fuller, una fondatrice del movimento per i diritti delle
donne in America.
Hawthorne non ritiene l’esperimento un successo. 1852 scrive “The Bilthedale Romance” e ne parla
cambiando i nomi; emergono le sue perplessità rispetto a questa utopia che vuole sconfiggere i difetti del
vivere associato. Il lavoro dei campi è troppo duro e a fine giornata non ci si può dedicare all’attività
intellettuale. Hawthorne quindi non condivide lo slancio idealistico di Emerson, è il lato oscuro di questo
movimento.
Hawthorne insieme a Withman, Melville, Thoureau è uno dei più grandi scrittori americani; godeva di
grande fama già in vita. Considerato come uno dei grandi dal critico F.O. Matthiessen, libro “American
Ressaissance”, che definisce questi autori come l’essenza dell’America. Componente democratica,
simbolica, individualistica, nuovo rapporto uomo-natura.
Vi era attesa per chi potesse rappresentare l’America da un punto di vista letterario e Hawthorne lo fa.
Mette a punto un romanzo, che al momento in USA non diede grandi frutti; in particolare perché il
romanzo aveva scarsa considerazione nella cultura americana, perché la letteratura d’invenzione distoglie
dall’obiettivo principale, cioè glorificare Dio.
Oltre ai motivi ideologici c’è un motivo concreto : negli USA nel periodo coloniale è possibile leggere opere
inglesi, se proprio volevano distrarsi e corrompersi. I romanzi trattavano di argomenti scabrosi. Fino al
1881 non c’era copyright; nell’800 arrivano romanzieri americani : Cooper (Frontiera), le donne ( A
man’s fiction, non considerate alte), poi Hawthorne riempie il vuoto.
Nell’introduzione di “The Custom House” Hawthorne parla di questo rifiuto.
THE SCARLET LETTER
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The Custom-House
Introductory to “the Scarlet Letter” 18
IT IS A LITTLE remarkable, that—though disinclined to talk overmuch of myself and my affairs at the
fireside, and to my personal friends—an autobiographical impulse should twice in my life have taken
possession of me, in addressing the public. The first time was three or four years since, when I favored the
reader—inexcusably, and for no earthly reason, that either the indulgent reader or the intrusive author
could imagine—with a description of my way of life in the deep quietude of an Old Manse. And now—
because, beyond my deserts, I was happy enough to find a listener or two on the former occasion—I again
seize the public by the button, and talk of my three years' experience in a Custom-House. The example of
the famous “P. P., Clerk of this Parish,” was never more faithfully followed. The truth seems to be,
however, that, when he casts his leaves forth upon the wind, the author addresses, not the many who will
fling aside his volume, or never take it up, but the few who will understand him, better than most of his
schoolmates or life mates. Some authors, indeed, do far more than this, and indulge themselves in such
confidential depths of revelation as could fittingly be addressed, only and exclusively, to the one heart and
mind of perfect sympathy; as if the printed book, thrown at large on the wide world, were certain to find
out the divided segment of the writer's own nature, and complete his circle of existence by bringing him
into communion with it. It is scarcely decorous, however, to speak all, even where we speak impersonally.
But—as thoughts are frozen and utterance benumbed, unless the speaker stand in some true relation with
his—audience, it may be pardonable to imagine that a friend, a kind and apprehensive, though not the
closest friend, is listening to our talk; and then, a native reserve being thawed by this genial consciousness,
we may prate of the circumstances that lie around us, and even of ourselfs but still keep the inmost Me
behind its veil. To this extent and within these limits, an author, methinks, may be autobiographical,
without violating either the reader's rights or his own. It will be seen, likewise, that this Custom-House
sketch has a certain propriety, of a kind always recognized in literature, as explaining how a large portion
of the following pages came into my possession, and as offering proofs of the authenticity of a narrative
therein contained. This, in fact,—a desire to put myself in my true position as editor, or very little more, of
the most prolix among the tales that make up my volume,—this, and