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La rivoluzione commerciale nel Medioevo
All'aumento della produzione agricola e alla ripresa della vita urbana, si accompagnò, tra il X e il XIII secolo, un prepotente decollo delle attività commerciali, che crebbero per volume di affari e raggio d'azione in maniera così spettacolare da indurre lo storico Roberto Sabatino Lopez a parlare di "rivoluzione commerciale" del Medioevo. La rivoluzione commerciale ebbe la spinta dalle campagne (aumento della disponibilità dei prodotti della terra) e trovò nelle città il suo punto di forza (sede dei mercati, dove erano venduti i prodotti delle campagne e i prodotti dell'artigianato). Protagonista della rivoluzione commerciale fu la Penisola italiana, avvantaggiata da una posizione geografica favorevole, che la poneva a contatto con il mondo arabo e bizantino. L'incremento degli scambi commerciali si sviluppò su tre livelli, determinando la progressiva integrazione economica fra le diverse regioni del continente: Locale1.1. Interregionale: aumento della circolazione dei prodotti a breve distanza, tra città e campagne, all'interno di una determinata regione o area.
2. Interregionale: aumento della circolazione dei prodotti tra aree distanti in modo da sopperire alle carenze dei mercati locali grazie alle fiere; ad esempio, le fiere della Champagne.
3. Intercontinentale: aumento della circolazione dei prodotti su lunga e lunghissima distanza, tra l'Europa e l'Impero bizantino, il mondo mussulmano, l'Asia e l'India, che vide impegnati i grandi mercanti.
Nel tempo, ad assumere un'importanza sempre maggiore è il commercio internazionale, qualitativamente e quantitativamente diverso da quello locale, caratterizzato dalle lunghe distanze e dall'assenza di specializzazione.
Nel corso del X secolo iniziarono a stabilirsi contatti più regolari tra i vari segmenti del commercio altomedievale, anche se rimasero ancora tra loro ben distinte le due.
rispettive sottodivisioni. Questo periodo di intensa attività commerciale è noto come l'età dei grandi mercanti. Nell'area mediterranea, il commercio era dominato dalle città-stato italiane come Venezia, Genova e Pisa. Queste città avevano rotte commerciali che si estendevano fino al Medio Oriente e all'Africa settentrionale. Il commercio di merci come spezie, seta e metalli preziosi era molto redditizio e contribuiva alla ricchezza di queste città. Nell'area nordica, il commercio era incentrato sulle città portuali come Lubecca, Amburgo e Bruges. Queste città erano importanti centri di scambio per il commercio di grano, legname, pelli e altri prodotti locali. Il commercio marittimo era particolarmente sviluppato grazie alla presenza di fiumi navigabili e porti ben attrezzati. Le rotte commerciali tra l'area mediterranea e l'area nordica erano vitali per l'economia europea. Le merci venivano trasportate via mare lungo le coste e attraverso i fiumi, consentendo lo scambio di prodotti e idee tra le diverse regioni. Questo commercio internazionale ha contribuito alla diffusione di nuove tecnologie, idee e culture in tutta Europa. L'età dei grandi mercanti ha segnato un periodo di grande prosperità economica e sviluppo per l'Europa. Le città commerciali hanno prosperato e si sono trasformate in importanti centri culturali ed economici. Questo periodo ha anche aperto la strada alla scoperta di nuove rotte commerciali verso l'Asia, che avrebbe avuto un impatto duraturo sulla storia europea.articolazioni regionali, e gli europei strinsero contatti diretti con il continente asiatico. All' aumento degli scambi commerciali in questi secoli contribuì la nascita di un ceto di mercanti di professione, con la funzione di intermediari ed i fornitori di beni, che fu artefice della progressiva integrazione tra area diversa vocazione specializzazione produttiva. Protagonista fino al XIII secolo fu il mercante itinerante, poi divenuto sedentario nel corso del XIV secolo (from poop to desk).
Le fiere della Champagne
Dalla fine del secolo XII alla fine del XIII secolo, ebbero un ruolo di primo piano nell'organizzazione europea del commercio internazionale essendo il punto di incontro più importante tra i prodotti settentrionali, i panni fiamminghi e la lana inglese, e i prodotti mediterranei ed orientali (spezie, sete, coloranti, manufatti di lusso). La fortuna delle fiere della Champagne dipese dalla felice ubicazione nella Francia settentrionale, in una regione.
attraversata da strade che collegavano la valle della Saona con Parigi e la Senna da una parte, con le Fiandre dall'altra, e in quattro città, Lagny, Provins, Bar-sur-Aube, Troyes, che si trovavano lungo fiumi navigabili. Dalla regolarità del loro svolgimento ed alla loro organizzazione. Le fiere, infatti, ti tenevano in quattro città della stessa regione, con una rotazione ininterrotta che copriva l'intero anno: erano, cioè, previste sei fiere nel corso dell'anno della durata di sei settimane ciascuna. Dalla protezione dai privilegi accordati ai mercanti dai conti della champagne, che ne promossero lo sviluppo, offrendo salvacondotti, un buon numero di luoghi di tappa e di ospedali, condizioni di alloggio e di magazzinaggio vantaggiose, l'esenzione o la riduzione delle imposte, la protezione di scorta armate. L'espansione degli scambi commerciali Sviluppo dei trasporti (rivoluzione nautica, ristrutturazione dei Noli, diffusione)dell'assicurazione)perfezionamento delle forme di organizzazione societaria e delle tecniche degli affari (commenda, compagnia, sistemi di aziende, contabilità in partita doppia)aumento della circolazione monetaria il ritorno dell'occidente alla circolazione aureaespansione del mercato del credito e affermazione di nuovi strumenti di credito
Sviluppo dei trasporti (rivoluzione nautica, ristrutturazione dei Noli, diffusione dell'assicurazione)
Rivoluzione nautica, tra il XIII e il XIV secolo, che riguardò sia il modo di navigare sia il modo di costruire le imbarcazioni.
Innovazioni tecniche che migliorarono e perfezionarono gli strumenti della navigazione consentendo l'affermazione della navigazione strumentale:
- sviluppo della cartografia marittima (portolani): Sono manuali di antichissima diffusione che riportano informazioni utili al riconoscimento dei luoghi tramite descrizioni testuali, disegni e carte geografiche, notizie sulla normativa
Posizione della nave
Effetti legati all'introduzione di queste innovazioni tecnologiche
Queste innovazioni consentirono l'apertura delle navigazione nei mesi invernali e la riduzione del periodo di inattività delle imbarcazioni durante la cattiva stagione, ad esempio il cielo coperto significava impossibilità di orientarsi facendo riferimento alle stelle.
Altre innovazioni riguardarono il mezzo di trasporto:
- La tecnica di costruzione delle navi: lo scafo, la sua forma è condizionata dai sistemi di costruzione di propulsione utilizzati, dall'uso cui la nave era destinata, dalle mode dalla fantasia dei costruttori.
- Un'altra innovazione riguardo l'attrezzatura della nave caratterizzata dal timone posteriore quindi di poppa il quale venne detto alla navaresca perché fu applicato per la prima volta su imbarcazioni alla navaresca, con bordi alti vele alte.
- L'ultima riguardò l'attrezzatura della nave caratterizzata da vele latine.
Fornisce il capitale, l'altro che applicale sue capacità e il suo lavoro nello svolgimento dell'attività commerciale per la quale si stende il contratto. Il socio finanziatore restava in patria, mentre il socio operativo si metteva in viaggio con una nave, recandosi ovunque fosse possibile impiegare in attività commerciali le risorse a lui consegnate. Al ritorno, egli riferiva al socio finanziatore i risultati del suo viaggio, gli restituiva il capitale inizialmente ricevuto e una parte degli utili conseguiti, in genere i tre quarti, mentre tratteneva il restante un quarto. La commendare rappresenta uno strumento efficace per rastr