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FATTORI SISTEMICI
Età
Riduzione motilità
Malnutrizione (cachettica/obesa)
Fragilità cutanea
Incontinenza (urinaria/fecale)
Ipertermia
Basa ossigenazione tissutale (soprattutto a livello periferico)
Patologie neurologiche
Stati terminali (pz non si alimenta più scarso apporto proteico/limitato) 1
FATTORI LOCALI
Pressione
Forza di stiramento o di taglio (mobilizzando il pz – nel letto tirare la traversa MA NON il
pz – MAI TRASCINARLO)
Attrito/frizione (es. posizione nel letto)
Temperatura
Umidità (es. zone perineali) l’inf. decide di spontanea volontà di mettere il catetere
vescicale per prevenire LDP
Anemia può interferire con la guarigione delle LDP. Il sangue non porta l’O necessario per
! 2
ossigenare i tessuti.
PREVENZIONE CONOSCERE FATTORI DI RISCHIO (sistemici/locali) PER EVITARE DI
FARE ERRORI.
PRESSIONE: agisce in senso perpendicolare e riduce il flusso sanguigno occlusione
totale o parziale.
FORZE di PRESSIONE: il danno maggiore si manifesta nelle prominenze ossee.
FENOMENO del BOTTOMING OUT: nella posizione supina valutare sempre che il peso
della persona non lo porti a “sprofondare” nel materasso.
bisognerebbe riuscire sempre a passare la mano sotto al materasso, infilarla e arrivare
! alla zona sacrale del pz: ciò significa che è presente abbastanza aria che permette di
non far toccare i tessuti e non farli sfregare.
FORZA DI STIRAMENTO o DI TAGLIO: spostamento degli strati cutanei superficiali che
subiscono un’azione di stiramento sugli strati più profondi.
Quando il corpo scivola in avanti/verso il basso:
La pelle aderisce alla superficie del letto;
! Lo scheletro continua a scivolare in avanti.
! Provoca stiramento e occlusione dei vasi.
=
ATTRITO / FRIZIONE: sfregamento della pelle contro la superficie = arrossamento della
cute, predisponendo una lesione più grave.
Per frizione s’intende anche il metodo di asciugatura del pz. NON frizionare MA
! tamponare.
La mobilizzazione del pz a letto deve essere fatta sollevando il pz, o eventualmente,
!
facendolo rotolare MAI trascinarlo.
UMIDITÀ: cute esposta in modo prolungato all’umidità porta alla macerazione (cute assorbe
troppa acqua e comincia a rilasciarla per osmosi).
Pz può passare da lesione da pressione di 1° stadio al 2° stadio nel giro di poche ore.
! 2
ETÀ: tende a diminuire lo strato cutaneo osso più esposto.
: diminuzione percezione tattile e sensibilità al dolore.
: diminuzione attività dell’epidermide (nell’anziano) che diminuisce la proliferazione e <
l’effetto barriera.
MALNUTRIZIONE: nutrizione corretta tende a mantenere la cute integra; le carenze di
vitamine aumentano il rischio.
Intervento di implemento della dieta (es: nutrizione parenterale, presidi come
! integratori o budini, gel, yogurt che facilitano l’assunzione di cibo)
Richiede consulto del dietista;
Indagare i fattori che compromettono l’apporto nutrizionale e favorire
integrazioni;
Se continua ad essere inadeguata, utilizzare forme alternative,
Supplemento nutrizionale per pz anziani con patologie croniche.
ALTRI FATTORI di RISCHIO:
Contratture spastiche degli arti inferiori;
! Uso errato di presidi (cuscini, padelle, CV);
! Cattiva gestione della cute (frizione della cute con soluzione alcolica, uso di
! borotalco [tende a macerare se la cute non è ben asciutta]).
ACCURATA RACCOLTA DATI, PER:
Identificare i pz s rischio;
= Pianificare interventi mirati alla singola persona (cambi posturali,
= mobilizzazione, uso di presidi).
CHI Infermiere deve valutare tutte le persone:
# Con motilità ridotta (anche parziale);
Che per esami chirurgici devono tenere una postura obbligata per lunghi
periodi;
Che hanno un cambiamento di condizione.
QUANDO:
Alla presa in carica del pz // entro le 24 ore
# Se il pz è stabile almeno una volta alla settimana – rivalutazione
# Ogni volta che un dato cambia
#
! (ciò che non è stato scritto non è stato fatto).
DOCUMENTARE OGNI VOLTA – PER LEGGE
COME:
Esistono scale di valutazione:
#
Scala di Norton troppo soggettiva (un collega potrebbe pensarla in
un’altra maniera = si avranno altri valori)
Scala di Norton modificata secondo Stotts aggiunta di variabili oggettive
(+ descrittiva)
Scala di Braden è oggettiva. Ha variabili oggettive. Inserisce nutrizione e
frizione. 3