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Graficamente Esaminiamo una funzione di produzione (ad un solofattore variabile) a rendimenti decrescenti.
È unafunzione crescente da sinistra verso destra, non èlineare poiché è una curva che presenta rendimentidecrescenti. La curva progressivamente tende adappiattirsi. Non è la curva decrescente; la curva ècrescente ma sono i rendimenti ad esseredecrescenti (ovvero la produttività marginale).
Esaminiamo una funzione di produzione (ad unsolo fattore variabile) a rendimenti crescenti.Aumenta il fattore lavoro e la quantità prodottaaumenta con incrementi crescenti. Lafunzione è crescente da sinistra verso destracon incrementi crescenti.
In valore assoluto la funzione diproduzione a un fattore variabile èuna funzione che deriva da unasintesi tra le due funzioni non lineari.Fino a B è una funzione conrendimenti crescenti, da B a C è unafunzione con rendimenti decrescenti.
La prima ora lavorata
èmassimamente utile, come le prime 4 ore. Al punto D siamo costretti ad aumentare il fattore capitale, è fisso ma arriva un punto in cui se si vuole aumentare la produzione bisogna aumentare il capitale, altrimenti la produzione rimane fissa. Osservazioni di riepilogo: Aumentando i lavorati, l'output raggiunge un massimo, ma poi diminuisce poiché si ha il capitale fisso (ad es. un solo macchinario); Il prodotto medio del lavoro (AP o Pme) aumenta per poi diminuire; Il prodotto marginale del lavoro (MP) all'inizio aumenta rapidamente e poi diminuisce fino a diventare negativo. Funzione con due fattori produttivi variabili (isoquanto) Siamo nel lungo periodo. Con Q fissa ed entrambi i fattori produttivi variano. Isoquanto: la quantità prodotta resta costante, varia il rapporto tra le quantità di input impiegati, ovvero variano le differenti proporzioni con cui sono impiegati K ed L. Graficamente - una mappa di isoquanti L'isoquanto haandamentodecrescente da sinistra versodestra, quindi ha andamentonegativo e curvilineo. Una mappa è caratterizzata da un insieme diisoquanti e ciascuno dei qualiindividua una certa quantitàprodotta.L'impresa fissa la quantità prodotta,vuole raggiungere Q=55, lo si puòraggiungere con variecombinazioni di lavoro ecapitale, tutti i punti checostituiscono l'isoquantoindividuano combinazioni di capitalee lavoro, le quali danno comunque lo stesso livello di produzione. Sul primoisoquanto sia A che D sono combinazioni che ci danno output pari a 55 unità.Ogni isoquanto individua un preciso livello di produzione. Ci saranno tantiisoquanti in corrispondenza di diversi livelli di produzione. Mano a mano ciallontaniamo dall'origine degli assi individuiamo un isoquanto con Q maggiore. 5L'isoquanto è decrescente, convesso verso l'origine perché quando si riducel'impiego di un fattore dobbiamo aumentare l'altro
fattore produttivo, altrimenti il livello di produzione si abbassa. Al ridursi di uno dei fattori produttivi la quantità dell'altro fattore produttivo deve aumentare in misura più che proporzionale, per questo motivo c'è una curva e non una retta. La relazione tra i due fattori non è proporzionale ma più che proporzionale.
Il rapporto fra la diminuzione di un fattore e l'aumento dell'altro è definito saldo marginale di trasformazione: Preceduta dal segno negativo perché è una relazione inversa, ci spiega il grado di sostituibilità tra i due fattori produttivi.
Dalla produzione ai costi: Le imprese hanno un vincolo che è dato dai costi, ogni impresa mira alla massimizzazione dei profitti (dato dalla differenza tra costi totali e ricavi totali). È indispensabile conoscere l'andamento dei costi.
La funzione dei costi esprime la relazione tra quantità prodotta e i costi. Più aumenta
la produzione aumenta in modo decrescente, i costi variabili aumentano in modo crescente. Pertanto, il costo totale di produzione è dato dalla somma dei costi fissi (il costo del capitale e degli altri fattori fissi) e dei costi variabili (lavoro, materie prime). Costi Fissi: costi che non dipendono dal livello di produzione. Hanno lo stesso ammontare indipendentemente dalle unità prodotte. Non varia al variare della produzione. Rappresentazione parallela e lineare all'asse delle ascisse. Costi Variabili: variano al variare della produzione. Sono funzione della quantità prodotta. Costo Totale: ha lo stesso andamento del costo variabile, non si parte da 0 ma dal costo fisso. Il prodotto marginale decrescente ha un effetto importante sull'andamento dei costi: ogni lavoratore in più fa aumentare la produzione, ma sempre di meno. Siccome ad ogni lavoratoreA dobbiamo corrispondere lo stesso salario, sel'ultimo lavoratore ci produce meno rispetto a quello precedente a noi costa dipiù. La variazione di costo dovuta alla variazione di quantità si dice Costo Marginale: rappresenta l'incremento di costo sostenuto per aumentare di una unità la quantità prodotta. Si potrebbe semplicemente prendere in considerazione la variazione di costi variabili poiché variano al variare della produzione, ma in generale si trova la formula con ΔCT (i costi fissi non variano).
Costo Medio: in media quanto mi costa produrre un unità. Si ottiene dividendo i costi per il numero di unità prodotte. Possiamo distinguere tra tre tipi di costi medi:
- Costi medi fissi: CMeF = CF/Q
- Costi medi variabili: CMe variabili = CV/Q
- Costi medi totali: CMeT = CT/Q
Graficamente i costi medi fissi sono decrescenti, il costo fisso ha un andamento costante e parallelo rispetto all'asse delle ascisse. È un
variabile è il rapporto tra il costo variabile totale e la quantità prodotta. Inizialmente, al aumentare della quantità prodotta, il costo medio variabile diminuisce perché il costo variabile si spalma su una maggiore quantità di prodotti. Tuttavia, quando i rendimenti diventano decrescenti, il costo medio variabile inizia ad aumentare proporzionalmente alla diminuzione della produzione marginale. Il costo medio totale è il rapporto tra il costo totale e la quantità prodotta. È dato dalla somma del costo medio fisso e del costo medio variabile. Anche il costo medio totale ha un andamento prima decrescente e poi crescente. Inizialmente, al aumentare della quantità prodotta, il costo medio totale diminuisce perché il costo fisso si spalma su una maggiore quantità di prodotti. Tuttavia, quando i rendimenti diventano decrescenti, il costo medio totale inizia ad aumentare proporzionalmente alla diminuzione della produzione marginale. In conclusione, la valutazione dei costi medi fissi, variabili e totali è importante per l'impresa perché consente di comprendere come il costo si distribuisce sulla quantità prodotta e di valutare la competitività dell'impresa sul mercato.totale: risente del costo fisso, ma prima decresce poi cresce.L'Ottima Combinazione dei Fattori Produttivi
Le imprese avviano il proprio processo produttivo mantenendo come obbiettivo costante la massimizzazione del profitto, ovvero cercano di comprendere la migliore combinazione per produrre.
Prima di tutto cercano di comprendere la quantità del bene da immettere sul mercato, in base anche ai loro costi. In tutte le tipologie di mercato le imprese cercano di comprendere la quantità da produrre e il prezzo da applicare sul mercato, ma devono conoscere alcune variabili:
- Il volume della produzione;
- La propria struttura dei costi che varia da impresa a impresa, anche all'interno dello stesso regime di mercato;
- Analizzare la tecnica che si decide di utilizzare per immettere sul mercato la quantità.
Produzione efficiente
L'impresa nel momento in cui decide di avviare un processo produttivo si può disporre di due strategie:
- Da un lato si
periodo il capitale è fisso e non viene modificato. La funzione di produzione indica la massima quantità di output che l'impresa può produrre combinando in maniera diversa i propri input, tenendo fisso lo stato della tecnologia.
Caratteristiche dell'isoquanto: L'isoquanto individua una combinazione tra fattori produttivi che danno luogo allo stesso livello di produzione. La quantità prodotta resta costante, varia però il rapporto tra le quantità di input impiegati, ovvero le differenti proporzioni con cui sono impiegati il fattore lavoro e capitale.
Come funziona l'ottima combinazione: L'impresa deve stabilire la tecnica che le consenta di minimizzare i costi. In questo modo si determina l'ottima combinazione dei fattori produttivi, ovvero la quantità di produzione desiderata al minor costo possibile.
Isocosto: Rappresenta tutte le possibili combinazioni di capitale e lavoro (fattori produttivi), le quali danno tutte
luogo ad un medesimo costo di produzione, l'isocosto è una funzione lungo la quale tutti i punti sulla funzione individueranno lo stesso costo. Siamo di fronte a una minimizzazione dei costi e possiamo individuare tre ipotesi di base:
- Ci muoviamo in una prospettiva di lungo periodo perché riusciamo a modificare sia il lavoro che il capitale, nel breve periodo il capitale non viene modificato;
- Abbiamo un prezzo del lavoro (salario);
- Abbiamo un prezzo del capitale (tasso di interesse).
La retta di isocosto descrive tutte le combinazioni di lavoro e capitale che generano lo stesso costo per l'impresa. C = Il costo è dato dalla somma del costo del lavoro e del costo del capitale: wL + rK (salario per il lavoro