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Dadaismo: uno dei movimenti più radicali nel panorama artistico e culturale dei primi anni del 1900

Gli esponenti del movimento definiscono il dada come uno stato d'animo, una condizione dello spirito in risposta allo smarrimento e alla perdita di senso provocati dalla Prima Guerra Mondiale.

Lo scandalo viene scelto come strumento privilegiato di espressione, ma il carattere dominante del movimento è l'effettiva impossibilità di definire in positivo le linee guida orientate verso:

  • La rottura di ogni schema razionale
  • Lo smantellamento dei valori stabili e costituiti che formano le aspettative dello spettatore borghese dell'epoca

Il cinema per i dadaisti costituisce l'unico mezzo che ha potuto riprendere e portare avanti le questioni delle ricerche dell'avanguardia.

"Entr'acte" è il film simbolo per il Dadaismo del 1924 di Clair.

Costituisce una sorta di compendio avanguardistico con l'aggiunta di:

  • Gag comiche
  • Situazioni assurde, sconnesse e irriconducibili a una trama ordinaria
  • Surrealismo

I registi surrealisti condividono con quelli del Dadaismo lo spirito ribelle e anticonformista, ma sperimentano un nuovo procedimento creativo: il DETTATO AUTOMATICO che si pone il fine di dare voce all'ininterrotta emersione del flusso psichico. Attingendo alla realtà dell'inconscio, i surrealisti si propongono di dare voce all'Io sepolto e represso per ridare all'uomo la sua libertà.

"Un chien andalou"

Il regista più importante è Luis Bunel, autore di del 1929. Egli preferisce lavorare sul montaggio per creare nessi visivo-simbolici aperti all'interpretazione.

4) GERMANIA: SINFONIA, LUCE, ESPRESSIONE

Nel 1917 nasce l'Universum-Film Aktien Gesellschaft (UFA), la più grande casa di produzione e distribuzione tedesca. Durante la Repubblica di Weimar fino

all'avvento del Nazismo, la produzione cinematografica tedesca è seconda sola al sistema hollywoodiano. I tratti distintivi della sperimentazione tedesca sono principalmente due: - La riaffermazione di una dimensione artigianale del fenomeno cinematografico - Ricorso all'astrazione anti figurativa come nuovo fondamento dello statuto di produzione simbolica e ritmico-dinamica del cinema. VIKING EGGELING è uno dei massimi esponenti artistici dell'epoca. "Diagonal symphonie" è la sua opera principale del 1924, un esperimento grafico in cui le immagini astratte sono concepite come l'equivalente di una composizione musicale. HANS RITCHER è un artista e teorico interessato alle ricerche sulle superfici piuttosto che sulle forme grafiche ed elementi lineari. "Gioco di cappelli" è la sua opera più nota del 1928, in cui prende il via la ribellione di alcuni oggetti contro il loro banale impiego quotidiano. WALTER

RUTTMAN "Opus"
Realizza il ciclo dal 1919 al 1925, in cui l'artista cerca di connettere visualità, movimento ed attrazione sfruttando modelli musicali. Inoltre si sporge verso la scelta del DOCUMENTARISMO SINFONICO, che utilizza immagini reali impiegandole come elementi di una sinfonia visiva "Berlino. Sinfonia di una grande città" come in del 1927.

OSKAR FISCHINGER "Studien"
Con la serie di costituita da brevi esperimenti in cui forme geometrico-astratte su sfondo nero si muovono al ritmo del jazz o di componimenti classici. Il cinema ricopre la funzione illustrativa di un'altra arte.

5) L'AVANGUARDIA SOVIETICA: IL PRIMATO DEL MONTAGGIO
Il cinema sovietico vede negli anni '20 una fase di intenso sviluppo. Infatti, a partire dal 1917, la nuova componente ideologica traduce immediatamente il cinema come uno strumento di rivoluzione artistica.

-LEV KULESOV
È il regista più esemplare regista sovietico. Una delle sperimentazioni

Uno dei concetti più importanti è l'EFFETTO KULESOV, ovvero ciò che riesce a capire grazie all'esperimento svolto da lui con un primo piano del conosciuto attore sovietico Ivan Mozzuchin.

VSEVOLOD PUDOVKIN si pone fin da subito come regista che vuole trasmettere un messaggio ideologico e da qui la sua idea sulla coscienza politica del cinema. In seguito, Pudovkin diventa uno degli autori del regime anche se non riesce a mantenere lo stesso successo degli anni precedenti.

SERGEJ EJZENSTEJN è uno dei registi più rilevanti. Orienta il suo cinema verso un nuovo punto di vista che mira a identificare la frattura rivoluzionaria con la palingenesi che sia al contempo sociale e artistica. Ipotizza la possibilità di concepire spettacoli costruiti da una combinazione partendo da una logica conflittuale che alterni elementi disomogenei la cui eterogeneità concorra a riorganizzare il senso del visivo cinematografico. Tutto questo serve per coinvolgere e colpire lo spettatore.

Infatti, secondo lui, il cinema ha necessità di avere questo rapporto con il pubblico. - DZIGA VERTOV

l'altro regista più rilevante del cinema sovietico. Secondo lui il cinema della finzione deve essere respinto in quanto non si basa sull'autonomia della macchina da presa ma risulta dipendente dalla retorica e dalle altre forme artistiche, come la letteratura o il teatro. Vertov esalta la potenzialità dello sguardo meccanico identificando la macchina da presa come un CINE-OCCHIO in grado di proporre la percezione del mondo in quanto tale. Rinnega ogni forma di spettacolarizzazione.

RIQUADRO 1: FOTOGENIA

La FOTOGENIA è l'intenzione di scoprire l'essenza del cinema e del suo linguaggio. L'effetto della fotogenia è unico in quanto vuole l'avverarsi di una visione inaudita, rendere delle cose ordinarie come delle cose mai viste prima. Quindi la fotogenia viene anche definita come la capacità di penetrare la "pelle".

RIQUADRO 3: ESPRESSIONISMO, NUOVA OGGETTIVITÀ, KAMMERSPIELFILM

Le principali correnti cinematografiche in Germania sono:

Dettagli
A.A. 2020-2021
6 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-ART/06 Cinema, fotografia e televisione

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher martinamarrone di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Storia del cinema e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi di Torino o del prof Alonge Giaime.