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Quarto tema: Il lavoro di comunità e il lavoro di rete.
L’assistente sociale svolge la funzione di agente di cambiamento, attivando i percorsi di aiuto nei
confronti dei singoli ma in un’ottica comunitaria, agisce, quindi, direttamente con l’utenza e con il
territorio.
Tale funzione trova legittimazione giuridica nella legge 84/93 e nella legge quadro 328/00.
Possiamo affermare che l’operatore svolge lavoro di comunità, cioè agisce affinché una collettività,
avente in comune lo stesso territorio o interessi uguali, si attivi per affrontare le aree del bisogno e
criticità. Il lavoro di comunità ha avuto nell’ultimo periodo un notevole sviluppo, poiché lo scopo è
stato quello di promuovere forme di aiuto e assistenza informale, in modo da limitare i costi della
spesa pubblica. Esso può essere inteso sia nella forma tradizionale (sviluppare il senso di
comunità, i legami interpersonali tra i soggetti, oppure favorire la programmazione e il
coordinamento fra i vari servizi di welfare); oppure nella forma emancipatoria e di lotta contro
qualsiasi forma di oppressione (dalle differenze di classe, di sesso o di razza).
Per poter svolgere il lavoro di comunità in modo efficace, l’operatore deve anzitutto sapere quali
sono i bisogni di quel dato quartiere, area urbana o collettività di interessi, in modo da evitare che
si mettano in atto progetti, soluzioni che non riscuotano successo e siano solo uno spreco di
risorse.
Come si scoprono i bisogni?
È necessario che l’operatore prenda contatti con più persone possibili, recandosi nei servizi,
consultando quotidiani, partecipando a incontri, recandosi nei luoghi pubblici, semplicemente
parlando con la gente.
L’obiettivo di questi contatti è quello di prendere informazioni di tipo hard (aspetti quantitativi) e di
tipo soft (aspetti soggettivi). Si possono usare diversi mezzi (campionamento a valanga, interviste
porta a porta, profilo fai da te), tenendo conto del fatto che ogni mezzo ha i suoi pro e contro da
calibrare.
Queste informazioni sono essenziali per delineare un profilo di comunità (analisi dei suoi bisogni).
La tappa successiva è la progettazione degli interventi. L’intervento va quindi progettato tenendo
conto dei:
- Bisogni di comunità;
- Aspettative ente;
- Valori dell’operatore;
- Probabilità di successo;
- La possibilità di collaborazione dei membri della comunità.
Ai fini dello sviluppo comunitario riveste grande importanza il lavoro di rete.
Per descrivere come il S.S. agisce nel contesto della metodologia di rete, è necessario
comprendere cos’è la rete. La rete è la metafora più usata nel linguaggio del servizio sociale, con
essa sono indicati gli individui e le loro relazioni che li tengono uniti. I nodi sono i soggetti e nel