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ART NOUVEAU
Il legame tra segno e cultura sociale è forte soprattutto a fine 800 con l’art nouveau che coinvolge
anche la comunicazione. È un fenomeno concatenato con lo stile liberty. L’art nouveau è
caratterizzata dalla bidimensionalità, rapporto linea-superficie, contrasto positivo-negativo, nasce
dalle stampa giapponesi stilizzate.
Attualmente non è facile pensare al periodo stilistico in cui si vive poiché l’arte non ce lo indica,
mentre in passato l’arte contaminava fortemente lo stile.
Il liberty è pieno di ornamenti e grazie che completano la forma. Nel liberty l’ornamento serve per
definire esattamente l’oggetto. Quando creo un logo in stile nouveau, nel momento in cui tolgo
l’ornamento, il logo si capisce ugualmente, cosa che non succede invece nel barocco.
Un marchio-logo funziona quando l’emittente usa lo stesso linguaggio del destinatario.
Fregio di Van De Velde (si legge come si scrive) progettò a Weimar gli edifici del Bauhaus.
Bidimensionale e altamente moderno, nessuna sfumatura, forte contrasto bianco-nero, sembra
quasi che crei un solido. Ha un apparente simmetria ma a sinistra c’è un segno che elimina la
simmetricità.
Applicazione di una seduta per sala da pranzo, ringhiera di Guimard, vaso di Gallé
In Italia si chiama liberty. L’italia inizia a lavorare con la grafica e con la pubblicità grazie alla
nascita dello stile liberty. I marchi saranno connotati dalla semplificazione dell’immagine e tinte
colorate per rendere l’immediatezza del prodotto. Anche nella rivisitazione attuale di un marchio in
stile liberty si cerca sempre di mantenere i canoni principali di base.
1. Logo fiat in stile liberty in pieno razionalismo, 2. Liquore strega, 3. Marchio Richard Ginori
Secessione viennese: parte dal presupposto di eliminare definitivamente l’ornamento. È un
anticipo del razionalismo. È un cambiamento abissale rispetto al passato. Si passa dall’ornamento
alla geometria. C’è la necessità di essere unici e differenziarsi dagli altri, mentre prima doveva
esserci riconoscimento emittente-destinatario. Il marchi non deve più rispondere alle esigente
estetico-culturali ma deve essere unico e differente. Hoffman fa un rivoluzione
importantissima con palazzo Stoclet. Si diverte a creare l’edificio come se fosse
un progetto grafico. Toglie tutto ciò che rappresenta la casa (ovvero il tetto). Fa
un outline (bordo) che evidenzia la struttura. Non è decoro.
Marchio di Moser e marchio di Werkstatte che anticipano la gestalt. Con le
leggi gestaltiche si legge ciò che non è scritto. Con Moser la m si legge sia nel
colore nero, sia nel colore bianco che divide la m dalla k.
Questo procedimento si avrà anche con De Styll.
Werkstatte è l’associazione di artigiani artisti e grafici che cercano di aiutarsi nello sviluppo di
prodotti; si accorgono che c’era la necessità di poter esporre il proprio prodotto facendo capire
all’acquirente i valori del prodotto. Hoffman viene chiamato il quadrato perché era paranoico. Il
suo monogramma risponde esattamente alle caratteristiche di unicità e differenziazione, non gli
interessa essere capito completamente da tutti, ma deve essere diverso e unico.
Teiera di Hoffman: un oggetto curvo per antonomasia, lui la crea quadrata.
Importante è la comparazione con le sedie di Mackintosh pe la Willow House e Hill House.
FORMA-FUNZIONE
Nel 1907 due eventi importanti portano alla rivoluzione secessionista:
Fondazione del Werkbund tedesco: libera associazione di artisti
artigiani e impresari per nobilitare il lavoro e il prodotto dell’industria.
C’è la necessità di avere un veicolo grafico garante della qualità del
prodotto, c’è la necessità di dare un marchio, un immagine, al
prodotto per garantirgli qualità. Nasce il concetto di marcio legato
all’oggetto. Marchio del Werkbund. Le lettere sono sospese poiché
sial la D che la B non toccano il bordo, mentre le stanghette della W
toccano il bordo.
Progettazione globale di Behrens per l’AEG. L’industriale tedesco Rathenau affida a
Behrens l’incarico per la progettazione globale dell’AEG, industria per materiale elettrico.
Behrens progetta edifici, oggetti, caratteri tipografici che diventano segni distintivi
dell’impresa come messaggi di una sola ditta. Passaggi fondamentali di Behrens: prima
crea un logo in stile liberty, poi decide di geometrizzarlo creando un esagono che allude
all’operosità delle api e dell’uomo. In un momento di crisi, behrens deve creare un edificio.
Prende l’edificio per antonomasia (il tempio). Behrens opaco poiché
non è interessante ciò che avviene dentro. I frontoni sono smussati
e non triangolari come i templi. Sono edifici altamente riconoscibili
no per l’architetto stesso ma per l’azienda.
Rivoluzione del linguaggio con Van Doesburg e Mondrian grazie al De
Stijl: per rappresentare un oggetto bisogna prendere le forme oggettive ed
essenziali dell’oggetto. Per esempio per disegnare un albero, prendo un
rettangolo ed un quadrato. Viene eliminato l’ornamento e nasce una nuova
oggettività. La natura non può essere copiata, ma solo espressa. La
bellezza sta nella sintesi e nella purificazione grafica.
Marchio Pelikan in stile art nouveau di El Lissizky.
Antecedentemente al Nazismo la svastica era un bel segno grafico, poi ha
assunto la connotazione negativa. Doesburg manifesto section d’or.
LEZIONE 6
Bauhaus
Weimar 1919, Dessau 25-32, Berlino 32-33, New Bauhaus a Chicago 37.
Nasce come scuola del fare per dare delle abilità prettamente professionali agli studenti. Gropius è
il fondatore della scuola, e la sede viene creata da Van de Velde. Con gli anni vengono tagliati i
fondi e così Gropius dedice di trasferire la sede a Dessau. I laboratori hanno grandi vetrate per
dare più luce. Con il regime di Hitler ci saranno difficoltà enormi per mantenere la scuola, il nuovo
preside è Meyer e ora la scuola porta ad una laurea. La scuola viene chiusa. Verrà riaperta a
Berlino.
La sua storia dura 10 anni circa. L’intento era stabilire un metodo progettuale che puntasse a
creare un oggetto bello e funzionale. Oltre al design e alla produzione applicata, c’era anche
grafica e pubblicità. Hitten aveva impostato un precorso sul colore per introdurre gli studenti alla
materia. Volevano dare un’educazione alla forma che sarà alla base del logo, la forma sotto ogni
aspetto che deve emozionare. Essenzialità nelle forme e nelle linee per evidenziare le forme
portanti degli oggetti.
Moholy Nagy afferma che il fine deve essere una comunicazione chiara che evidenzi al massimo il
messaggio. Con il Bauhaus ci vuole una chiarezza pura, rigore geometrico, no elementi decorativi,
presenza di figure primarie e scansioni auree.
Marchio per il Bauhaus di Schlemmer: cerchio e contro cerchio in cui ci sono le scritte del
Bauhaus, con al centro l’uomo poiché grazie all’uomo vengono create queste cose. L’uomo è
creato da semplici rettangoli.
Marchio di Moholy Nagy è la sintesi di tutti i corsi presenti al Bauhaus partendo dai segni più
semplici: cerchio triangolo quadrato, bilanciati in maniera perfetta.
Per quanto riguarda l’architettura gli edifici erano geometricamente semplici con composizioni
plastiche e forme semplici. Copertina: non è il prodotto importante ma l’ombra
del prodotto.
I caratteri universali di Bayer e somiglianza con la lampada
Seduta di Breuer: coesistenza di semplicità e razionalità geometrica con comodità nella seduta.
Manifesti cercano di mantenere costante l’immagine coordinata: l’immagine coordinata rimane la
stessa ma cambia il logo. Corbusier: edificio perfettamente inserito nel suo
periodo ma vuole esprimere il concetto del
funzionalismo: ottimo oggetto da vedere ma non da
usare.
Loos: casa Steiner
Scuola di Ulm Dopo la chiusura del bauhaus vene aperta la scuola di ulm, che cerca di
conciliare forma-prodotto coinvolgendo maggiormente la corporate
image, coordinando il disegno del prodotto con l’immagine dell’azienda,
senza mai prescindere dallo studio del marchio. Con Ulm si va a leggere
qualcosa che non è scritto. Io leggo anche quello che non è scritto
Marchio della braun: ciò che leggo, vedo, la A è grande perché l’accento
cade li.
Leggi gestaltiche (psicologia della forma): gestalt significa forma, struttura,figura. La forma è
organizzata su regole e processi dinamici indipendenti rispetto alla realtà, dal momento che il
cervello non si limita a vedere solo quello che c’è scritto. Importante è lo studio di ciò che appare e
non solo di ciò che è reale.
Gli elementi vengono raggruppati in base a: distanza, similitudine, movimento coerente, percepiti
come appartenenti ad un insieme coerente. La sintesi finale deve essere orientata verso un
risultato di equilibrio armonia semplicità e logica.
Vicinanza: immagine complessa, si tende ad unificare le parti vicine
Continuità: la mente evita bruschi cambiamenti di direzione
Pregnanza: la mente coglie il semplice sul complesso
cerchi e quadrati o una testa? 2 E o una H? 6 linee o 3 colonne?
Esistono anche le Forme impossibili paradossali che creano ricerca di logica e curiosità per fare
in modo che l’osservatore non sia passivo: esempi ne sono le forme reversibili (inversione continua
dell’orientamento). Carmi: marcio per Ascherio e Triangolo di Penrose, Albers e Ferrario.
LEZIONE 7
Il colore
Il colore è il fattore fondamentale del processo visivo. Aumenta la comprensione di un concetto,
quindi diventa complice. Riesce a facilitare la percezione e la comprensione della realtà e facilità
ad individuare i contorni e le forme. Il bianco e nero aumenta la plasticità degli oggetti.
Il colore è una delle variabili di segno o segnali attraverso i quali si può comunicare un
informazione o concorre a precisarla. Assume così grande importante nell’ambito della
comunicazione visiva, da essere utilizzato come codice visivo.
Il colore è elemento d’ordine fisico in quanto è costituito da radiazioni luminose;
elemento d’ordine fisiologico perché ogni individuo percepisce il colore in modo diverso
in base ai processi del proprio sistema visivo;
elemento d’ordine psicologico, poiché ogni colore si collega ad usi e costumi cultura e
vita dei singoli gruppi etnici ed assume significati e valenze diverse.
La vista dell’uomo è astratta ed affascinata dal colore ma può essere anche disturbata da esso.<