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La storia dell'UE Pag. 1
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LA STORIA DELL'UNIONE EUROPEA (Capitolo 1)

L'Unione Europea è un'organizzazione sovranazionale. Non la si può definire un'organizzazione internazionale in senso stretto e nemmeno una federazione di Stati. L'UE non è uno Stato ma si occupa della produzione delle politiche ridistributive, politiche di confini, infatti prima della situazione Covid l'argomento più centrale era quello dell'immigrazione e si è chiesto all'UE di avere una politica migratoria comune, cosa che prima di questi anni non era mai stata chiesta, quindi in certo senso l'UE fatica a mettere d'accordo i diversi paesi ma da forza all'istituzione Frontex dove si occupa delle politiche di confine. Inoltre l'UE davanti alle minacce rivolte agli immigrati cerca di trovare delle soluzioni, quindi ancora una volta l'Unione va davanti al pericolo. Possiamo parlare di Stati Nazione dopo la Guerra dei Trent'anni (tra

religioni) e in particolare dopo la Pace di Westfalia. Prima degli Stati Nazione il potere legittimo che riusciva ad essere sopra agli altri poteri era il sacro Romano impero con Carlo Magno, e secondo molti da lì si ha l'inizio dell'unificazione dell'unione europea.

Il problema in Europa degli Stati Nazione erano le guerre, dove non solo le persone si massacravano ma si saccheggiavano anche fra loro, creando molti problemi.

Di fatto la novità dell'Unione Europea fu quella di essere la prima e vera unica unificazione senza fare delle guerre, tuttavia c'è sempre uno Stato egemone e in questo caso sono gli Stati Uniti d'America che erano in egemonia economica e dopo la seconda guerra mondiale si ha anche un'egemonia militare, infatti tendono delle armi militari nel Mediterraneo e in Germania non solo per la loro sicurezza ma anche per la sicurezza degli altri Stati.

Quindi l'Unione Europea è diventata inevitabile.

LE TRE

NATURE DELL'UNIONE EUROPEA Fino ad oggi abbiamo parlato di UE come organizzazione internazionale, nella misura in cui è costituita da conferenze intergovernative, ovvero sono i luoghi nei quali gli Stati si riuniscono per firmare o discutere i trattati, tuttavia sono luoghi in senso metaforico perché sono persone quindi coloro che devono conoscere bene i trattati e sapere cosa trattare (es. il consiglio europeo e il Consiglio dei Ministri). L'UE è un'organizzazione sovranazionale (Parlamento, Commissione e Corte di giustizia). L'UE è un'organizzazione infranazionale (Commissione, Comitato delle regioni). UNIFICARE COME? Parliamo delle diverse idee con cui viene concepita l'unione europea. Queste idee convivono tutte insieme tranne una che è la più idealista, ovvero l'idea federalista, essa è idealista perché gli Stati europei faticano ad accettare una riduzione della sovranità. Le idee hanno

una doppia lettura, una prescrittiva ovvero queste modalità dell'unificazione dell'UE vengono suggerite da coloro che fanno parte dell'UE; l'altra prospettiva è che per agevolare queste idee che ogni tanto si fermano si fa riferimento alle fonti di studio.

IDEA INTERGOVERNATIVA: è la preferita sia dalle classi dirigenti che la vedono come modalità di avere degli estremi interessi, sia da un filone di studi che appoggia questa idea. Quindi è la creazione di una stretta cooperazione fra Stati sovrani.

IDEA FUNZIONALISTA: creazione di un'autorità sovrannazionale a cui affidare i poteri decisionali al posto degli Stati attraverso un processo graduale.

IDEA FEDERALISTA: creazione di uno Stato federale europeo.

IDEA PER MULTILEVEL SYSTEM OF GOVERNANCE: è l'idea dell'UE come una nuova struttura. È un luogo dove le politiche che vengono prodotte sono il frutto delle proposte che avvengono; quindi una

Creazione di una struttura reticolare

Creazione di una struttura reticolare che leghi tutti gli attori e tutte le istituzioni coinvolti nei diversi livelli di governo

La storia dell'idea di un'Europa unita era diventata ancora più importante nel periodo tra le due guerre mondiali, infatti l'affermarsi della consapevolezza che la tecnologia della guerra mondiale avrebbe potuto comportare la distruzione del continente, ha portato molto a considerare l'unione politica degli Stati sovrani come un modo per evitare ulteriori conflitti.

Dopo la fine del secondo conflitto mondiale il dibattito ritorna attuale. Gli stati europei dovevano ricostruire non solo le infrastrutture economiche fisiche, ma anche l'ordine politico interno e internazionale.

Le sfide che gli Stati e la società europea si trovavano ad affrontare erano senza precedenti su molti fronti; il più importante dei quali era che gli stessi stati europei che avevano contribuito a fondare l'ordine internazionale per la maggior parte del XX secolo, erano stati distrutti o indeboliti dalla guerra.

parte dell'era moderna, dovevano adeguarsi al nuovo equilibrio di potere, che li vedeva come comprimari delle due grandi potenze uscite vincitrici dal conflitto: Stati Uniti d'America e l'Unione delle Repubbliche Socialiste Sovietiche.

Inoltre, sentivano la responsabilità di comprendere le cause e trovare le soluzioni all'affermazione dei regimi totalitari che si erano affermati nella loro stessa storia recente, e che avevano usato il nazionalismo per mobilitare la società e generare il consenso.

Si stava diffondendo quindi l'idea tra i paesi europei in difficoltà che un'unione politica avrebbe potuto far esercitare loro un peso maggiore di quello che avrebbero potuto avere da soli. Ciò dovrebbe aiutare ad affrontare anche alcune questioni interne non per forza legate necessariamente alla costruzione economica e infrastrutturale.

L'integrazione europea era quindi un tassello di quell'ordine internazionale descritto come

unLIBERALISMO INCORPORATO. Per gli stati europei occidentali ciò significava l'accettazione dell'economia di un mercato della democrazia liberale come base della vita economica politica; significava anche un impegno a favore del libero scambio di istituzioni multilaterali, come quelle che poi sono diventate il fondo monetario internazionale e la Banca mondiale; inoltre ci sarebbe stata anche un'architettura di sicurezza per progettare l'ordine emerso nel dopoguerra con il trattato di Bruxelles nel 1948 che sarebbe diventato poi il primo passo verso la creazione dell'alleanza militare, che oggi conosciamo come l'Organizzazione del Trattato dell'Atlantico del Nord (NATO).

Le diverse visioni sul futuro dell'Europa erano evidenti già dal Congresso di Europa nel 1948, sotto la presidenza onorata Winston Churchill, il Congresso è stato convocato da movimenti che chiedevano un'unione politica in Europa e per questo è

considerato il primo passo del movimento federalista del dopoguerra. L'incontro fu significativo sia per la numerosità dei partecipanti ma anche per il fatto che le proposte che ne scaturirono divennero patrimonio dell'azione di governo per alcuni Stati europei. I lavori successivi portarono a una creazione del Consiglio d'Europa e alla firma della convenzione per la salvaguardia dei diritti dell'uomo e delle libertà fondamentali (CEDU) nonché alla creazione di unione doganale ed economica. I governi francesi degli anni Cinquanta furono tra quelli che abbracciarono sia lo spirito che la proposta del Congresso d'Europa, infatti il 9 maggio del 1950 il ministro degli esteri francese Schuman dice che l'unificazione dell'Europa è l'unico strumento in grado di assicurare una pace duratura. L'unificazione può realizzarsi solo attraverso un processo graduale passo dopo passo, infatti propone di creare un mercato.comune del Carbone e dell'Acciaio dove la Francia e la Germania trovano un accordo per equilibrare la situazione di questi due materiali molto importanti nei periodi di guerra. Venne conosciuto come il PIANO SCHUMANN e sarebbe diventata la base della CECA che prenderà avvio con la firma del trattato di Parigi nel 1951. La Francia e la Germania vennero seguite immediatamente dall'Italia, Paesi Bassi, Belgio e Lussemburgo, avrebbero quindi fatto quello che alcuni considerano il primo passo verso una più stretta cooperazione economica mentre per altri è il momento fondante della più ambiziosa unione politica. Nel 1954 avvenne il FALLIMENTO DELLA CED (COMUNITÀ EUROPEA DI DIFESA), avviato dalla Francia per difendersi e difendere gli Stati europei dal governo americano e quindi i francesi dovevano equilibrare e aumentare le loro difese. Tuttavia questa proposta verrà direttamente bocciata dal Parlamento francese, quindi dallo stesso paese da cui era.

È stata richiesta. IL TRATTATO DI ROMA è istituzione dell'EURATOM (è l'energia atomica civile condivisa tra i Paesi) e della CEE, dove hanno aderito i Paesi della CECA.

Il Trattato di Roma consiste:

  • Nell'eliminazione dei dazi doganali tra gli Stati membri, ma questo comporta il fatto che i Paesi devono eliminare i dazi interni ma proporre un dazio doganale unico per l'Europa, ovvero che qualunque merce che entra in Europa pagherà lo stesso dazio doganale indipendentemente dal Paese. Dal punto di vista commerciale è un peso per gli Stati dover rinunciare ad una loro parte ma così hanno il vantaggio di avere un commercio maggiore.
  • Istituzione della tariffa esterna comune (TEC)
  • Introduzione politiche comuni settori agricoltura, trasporti e commercio; per quanto riguarda il settore dell'agricoltura all'epoca ancora si viveva con un'idea di essere un Paese autonomo dal punto di vista alimentare; poi c'era anche...

L'idea della Francia che favorisce la sua posizione all'interno di un mercato più basso per favorire la sua agricoltura.

Creazione di un fondo sociale europeo che è quel "contenitore" di iniziative che ricorda i lavoratori. Nel trattato si prevede questo strumento ma prima che venga applicato passeranno molti anni.

Istituzione della Banca Europa Investimenti.

Sviluppo della cooperazione tra gli Stati Membri, essi possono decidere fra di loro di fare delle cooperazioni insieme senza che tutti gli altri Stati possano aderire (es. la politica cooperazione Shengen dove la Germania non ne fa parte). L'idea dell'UE è che la "cornice" riguarda tutti ma poi con i trattati possiamo metterci d'accordo fra alcuni Paesi senza escluderne altri.

Tuttavia non era così semplice creare un mercato comune, infatti nonostante l'ampio consenso sui benefici dell'integrazione tra i sei paesi membri mancava ancora

L'accordo per iniziare a creare un reale mercato comune. Infatti gli Stati membri riconoscevano i benefici di un eventuale mercato comune.

Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
4 pagine
SSD Scienze politiche e sociali SPS/04 Scienza politica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ea.angeli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Scienza dell'amministrazione e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli studi "Carlo Bo" di Urbino o del prof Giannelli Nicola.