vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
LA PEDAGOGIA COME SCIENZA UMANA
1. Introduzione
La mappa che verrà inserita qua sotto e i brevi testi che la accompagnano vogliono essere un supporto allo studio del testo "Come pensare l'educazione". Nella mappa vengono infatti riproposti i concetti chiave presentati dall'autore, evidenziandone i legami e i collegamenti, e proponendo una pista di lettura che lo studente può fare propria o sviluppare in maniera autonoma e personale. Lo scopo della mappa non è quello di fornire un materiale di studio aggiuntivo e diverso rispetto al testo, ma quello di indicare dei nodi su cui riflettere per arrivare ad uno studio consapevole e a una comprensione più personale ed approfondita dei materiali proposti.
2. Etimologia, estensione e articolazioni della pedagogia
Le scienze umane si occupano dello studio dell'essere umano, ma si diversificano fra loro in base alla prospettiva con la quale guardano all'oggetto
indagato che è comune, ovvero l'uomo. Possono avere autonomia scientifica se utilizzano un modello di riferimento e se viene chiarito in modo ben definito l'oggetto di indagine. Ogni scienza ha un preciso campo di indagine e un proprio schema concettuale. L'osservazione è lo strumento attraverso il quale avviene la rilevazione delle informazioni, ma vi è la necessità, per assegnare una significatività a quanto osservato, di riferirlo a schemi di riferimento precedentemente elaborati. Si pongono a questo punto diversi problemi, quali la validità del modello e il linguaggio utilizzato. Nello studio dei fenomeni sociali si realizzano due operazioni; l'individuazione delle componenti del fatto e soprattutto le relazioni tra le variabili presenti nell'evento. La ricerca è orientata all'individuazione della ripetibilità delle relazioni fra micro-eventi. Questo dà origine alle teorie che non forniscono
solo modelli esplicativi. La funzione della teoria nelle scienze umane può essere così esplicitata:- Il suo scopo non è descrivere la realtà, ma spiegarla;
- Una teoria è tanto migliore quanto maggiore è il numero di fatti che spiega;
- Non esiste un'ottima teoria, ma piuttosto esistono teorie migliori di altre;
- Il processo di costruzione delle teorie, che procede dal bene al meglio, riproduce il carattere potenzialmente illimitato del progresso conoscitivo.
per modificarsi e mettere mano a nuovi modelli qualora quelli vecchi si dimostrino insufficienti.
Che cos'è la pedagogia:
- La pedagogia è una scienza in quanto ha un proprio oggetto di studio, ha una propria teoria per studiare la relazione educativa e si avvale di modelli come strumenti per l'azione.
- Attualmente non è solo "l'arte di condurre il bambino", ma si colloca in un arco temporale molto più ampio: dalla fase iniziale formativa della vita dell'uomo si è trasformata in un'informazione come educazione permanente. Il suo focus è l'educazione intesa come processo-prodotto "che muove da A verso B".
- La pedagogia può essere definita anche come un particolare "codice linguistico" che interpreta (diagnosi) e orienta (prognosi-terapia) gli specifici codici linguistici ed extralinguistici dell'educazione.
- La pedagogia si avvale dell'apporto di altre discipline come la psicologia, la sociologia, l'antropologia, la filosofia, etc.
scienze per proporre una visione etica dell'acrescita e dello sviluppo umano.
- La pedagogia ha per oggetto i fatti educativi.
- La pedagogia è una scienza normativa e ha un riferimento empirico. La pedagogia è unica, ma si articola in differenti discipline.
- La pedagogia si evidenzia oggi come nome complesso e plurale: le pedagogie. La pedagogia tout court può essere definita come un sistema di scienze pedagogiche, a partire dalla sistematizzazione in classi dei molteplici e pressoché infiniti rapporti educativi analoghi, simili o similari, per fini e contenuti, che sono avvenuti, avvengono ed avverranno. Anzi è presumibile che si darà un'ulteriore moltiplicazione di branche e settori pedagogici, cioè di nuove scienze pedagogiche di ambito. Allo stesso modo l'educazione può essere definita quale sistema storico di infiniti rapporti educativi che si sono dati, si danno e si daranno nei tempi e negli spazi di una
La pedagogia è lo studio della persona e della sua crescita o di una specifica organizzazione più o meno ampia, dalla famiglia alla società.
La teoria pedagogica prevede di essere utilizzata a fronte dell'evento educativo. Il rapporto educativo tende ad essere frammentato in diverse specificazioni, ma l'educazione non può essere ridotta alla somma dei singoli aspetti; ciò che caratterizza la pedagogia è l'attenzione al rapporto tra due individui.
Psicologia e sociologia
La psicologia studia l'uomo nella sua individualità psichica. Si occupa prevalentemente dei suoi processi mentali. Campi di indagine possono essere i processi cognitivi (memoria, percezione, apprendimento ecc.), i processi dinamici come gli istinti, i bisogni, le pulsioni e i processi mentali complessi (intelligenza, motivazione, atteggiamento ecc.)
La sociologia si occupa dell'aspetto della relazione fra gli uomini, fra semplici individui o nei gruppi, nelle associazioni, nelle istituzioni.
Oggetto di indagine è il comportamento sociale e il suo fine è eminentemente conoscitivo, ovvero si limita a censire le situazioni di fatto. Entrambe abbisognano di due dimensioni: le teorie per costruire un quadro rappresentativo che consenta di guidare l'indagine e la metodologia che fa riferimento alle teorie e si presenta come aspetto pratico dell'indagine sull'uomo. Pedagogia e teoria Gli oggetti e i soggetti della pedagogia sono di natura dinamica, quindi la pedagogia stessa è in continuo sviluppo. E' quindi difficile mettere a punto una buona definizione di pedagogia, che tenga conto della sua natura di discorso semantico e delle sue valenze operative. Dato che ciascun soggetto è unico e irripetibile, la pedagogia non può esprimersi attraverso regole e strutture rigide. Le dottrine pedagogiche non sono tecnologie, non sono istruzioni per l'uso: esse sono linee scientifiche per la pratica. La pedagogia si avvale di modelli.meno una buona conoscenza del fenomeno da studiare e delle sue caratteristiche. Un modello può essere rappresentato graficamente, come un diagramma o una rappresentazione visiva, oppure può essere descritto attraverso formule matematiche o algoritmi. Ogni tipo di modello ha i suoi vantaggi e limitazioni, e la scelta del tipo di modello da utilizzare dipende dallo scopo dello studio e dalle informazioni disponibili. Il modello prototipo è una forma esemplare o un esempio rappresentativo di un oggetto o di un fenomeno. Viene utilizzato per testare e valutare le caratteristiche e le prestazioni di un prodotto o di un sistema prima della sua produzione o implementazione completa. Il modello prototipo può essere fisico, come un prototipo di un'automobile o di un edificio, o virtuale, come un prototipo di un software o di un sito web. Il modello di comportamento è uno schema che descrive come un sistema o un oggetto si comporta in determinate situazioni o condizioni. Questo tipo di modello viene utilizzato per comprendere e prevedere il comportamento di un sistema o di un oggetto in diverse circostanze. Ad esempio, un modello di comportamento di un mercato finanziario può essere utilizzato per prevedere le fluttuazioni dei prezzi delle azioni in base a determinati indicatori economici. La costruzione artificiale di fenomeni è un tipo di modello che viene utilizzato per riprodurre un fenomeno in modo controllato e ripetibile al fine di studiarlo e comprenderlo meglio. Questo tipo di modello può essere utilizzato in diversi campi, come la fisica, la biologia o l'ingegneria, per simulare e analizzare fenomeni complessi che sarebbero difficili o impossibili da studiare direttamente nella realtà. Ad esempio, un modello di simulazione del traffico stradale può essere utilizzato per studiare e ottimizzare il flusso del traffico in una città. La funzione del modello non è solo descrittiva, ma anche selettiva e interpretativa. Ciò significa che il modello non cerca solo di rappresentare fedelmente la realtà, ma seleziona e interpreta gli elementi significativi della realtà stessa. Questo può comportare una semplificazione o una riduzione dei dettagli della realtà al fine di rendere il modello più comprensibile e utilizzabile. Tuttavia, questa selezione e interpretazione può anche portare a una distorsione della realtà se non vengono considerati tutti gli elementi significativi. La validazione del modello avviene attraverso quattro requisiti principali. La corrispondenza ai fenomeni significa che il modello deve essere in grado di rappresentare accuratamente i fenomeni che si desidera studiare. Il potenziale esplicativo si riferisce alla capacità del modello di spiegare e comprendere i meccanismi e le relazioni che governano il fenomeno. L'unità scientifica si riferisce alla coerenza e alla coesione del modello con le teorie e i principi scientifici esistenti. Infine, l'utilità pratica si riferisce alla capacità del modello di essere utilizzato per prendere decisioni o fare previsioni utili nel contesto specifico di applicazione. In conclusione, il modello è uno strumento fondamentale per lo studio e la comprensione dei fenomeni complessi. Esistono diversi tipi di modelli, ognuno con i suoi vantaggi e limitazioni. La costruzione e la validazione di un modello richiedono una buona conoscenza del fenomeno da studiare e delle sue caratteristiche, nonché una valutazione critica dei risultati ottenuti.ricercatore di rispettare la complessità dei fenomeni osservati senza impoverirla e di avere la disponibilità a rivedere costantemente il modello. La funzione della teoria pedagogica come modello Il pedagogista elabora modelli diagnostici e modelli prognostici. Modello diagnostico è la ricerca classificatoria fatta su un dato evento allo scopo di individuare il modello interpretativo adatto a questi rapporti. Modello prognostico è la formulazione di una ipotesi. In questo senso si può affermare che esso è un modello storico, o meglio predittivo, in quanto consente di indicare agli educatori i referenti teoretici a cui fare riferimento per eventi non ancora avvenuti. L'analisi dei rapporti educativi deve essere il più possibile precisa e meticolosa, per cogliere tutta la ricchezza e la complessità dei rapporti. In effetti i modelli formulati del pedagogista sono da intendersi come schemi per l'azione, non somestrutture rigide daapplicare allo stesso modo in tutte le circostanze: se si volesse assolutizzare questimodelli dando loro un carattere non più prescrittivo, ma impositivo, si finirebbe per negare latolleranza e la libertà, principi cardine della vocazione pedagogica. I modelli offerti dalla pedagogiavanno considerati come una interpretazione coerente di tutti i fatti avvenuti in un certo momentostorico. Questi modelli si presentano come ipotesi predittive di eventi. L'ideologia educativa èdiversa dalla scienza pedagogica.La dimensione positiva dell'ideologia sta nel suo tentativo di proporsi come strumento per larappresentazione del mondo; quella negativa è costituita dal fatto che essa mira a raggiungere certifini senza tenere conto degli effettivi mezzi storici disponibili al loro raggiungimento. Laprogrammazione dei fini dei rapporti educativi deve tenere ben presente l'esatta realtà storica sullaquale operare.Il rapporto educativo come oggetto
La storicità della pedagogia e le sue relazioni con le altre scienze umane non devono far perdere di vista l'assoluta specificità dell'oggetto pedagogico. La teoria pedagogica si sviluppa come un'osservazione e un'analisi degli eventi e dei progetti educativi, ma tende a mettere a fuoco l'evento educativo in sé. L'evento educativo è un oggetto che non si presenta come già dato, ma che risulta connesso sia all'osservazione sia all'azione pedagogica. Per questo motivo è difficile mettere a punto una scienza pedagogica in senso proprio; una scienza è definita da un oggetto specifico e da un metodo specifico. Mentre però per le scienze della natura l'oggetto è la traduzione in termini fisici di un fenomeno o di un evento naturale, nel caso della pedagogia il suo oggetto è il risultato di una autentica costruzione o di una creazione. L'evento educativo.presenta un aspetto statico e unodinamico:
- L'aspetto statico concerne la struttura tridimensionale del rapporto