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La mummia + i metodi per l'imbalsamazione usati nell'antichità Pag. 1
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La mummia

La mummia è un corpo in cui tutti gli organi e tessuti rimangono intatti per motivi

climatici o microclimatici (condizioni di aridità) sia per motivi internazionali (riti

funebri). La parola deriva dal latino mumia che significa bitume, essa trae origine dal

colore nero che caratterizza la pelle delle mummie egizie privata delle bende.

Durante il periodo egizio, il bitume era utilizzato per imbalsamare i faraoni.

Purtroppo ci sono troppe poche fonti risalenti a quel periodo, e ancora oggi,

nonostante gli studi fatti anche con l’uso della tecnologia, gli studiosi, hanno capito

solo in parte qual'è la tecnica dell’imbalsamazione utilizzata nel periodo della civiltà

egizia. Alcuni manoscritti ritrovati scritti da Erodoto scrive che usavano determinati

prodotti come la mirra, vino di palma e olio di cedro, infatti negli ultimi studi fatti

recentemente da due chimici, affermano che nelle bende ritrovate nelle mummie,

c’erano troppe tracce di grassi e oli vegetali, fu riscontrato inoltre, che gli egiziani

utilizzavano la c’era d’api per l’imbalsamazione. Nonostante l’etimologia della

parola, alcuni studiosi hanno smentito completamente che vi era del bitume nelle

mummie, al punto di essere state usate come combustibile nelle locomotive

egiziane. Talvolta eventi casuali possono provocare la conservazione di un corpo

come ad esempio “l’Uomo del Similaun” ritrovato ai piedi di un ghiacciaio, mentre

un esempio di conservazione all’ambiente acido è la mummia di Tollund. Ci sono

anche delle mummie che si sono conservate con il metodo del carbonio-14, ma esse

erano in cattivo stato. Molte mummie dalla buona conservazione sono state

ritrovate nel deserto della valle del Nilo risalenti alle culture egizie del predinastico.

Le mummie più famose, sono quelle provenienti nell’antico Egitto, conservati

attraverso specifici procedimenti di mummificazione. La tecnica egizia prevedeva

l’asportazione degli organi interni e la disidratazione del corpo attraverso il

trattamento con il natron, prima dell’avvolgimento del corpo con bende intrise di

resine. I rituali e le tecniche di imbalsamazione compaiono solo durante la I dinastia,

in precedenza i morti erano deposti in casse di legno rosso, nella sabbia. Grazie

all’introduzione delle tombe rivestite di legno, si migliorarono le tecniche e i rituali

per garantire la conservazione del corpo. Dopo la I dinastia, le tecniche per la

conservazione dei corpi si sono sviluppate attraverso la rimozione dei beni interni e

l’avvolgimento in bende di tela. Lo scopo della mummificazione non era di tipo

estetico, infatti il corpo veniva avvolto nelle bende, chiusa dentro una o più casse di

legno. Solo in epoche più tarde i defunti venivano decorate con delle raffigurazioni.

Per tutta la durata della civiltà egizia ci fu la pratica della mummificazione, infatti gli

esempi che abbiamo risalgono all’inizio dell’era cristiana. Questa pratica fu fatta

dagli antichi egizi anche agli animali, come ad esempio tori, ibis, falchi, coccodrilli e

gatti. Essi sono tutti esempi di animali sacri e venivano mummificati e sepolti in

Dettagli
A.A. 2017-2018
2 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-OR/01 Storia del vicino oriente antico

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carmyefrancy10 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di archeologia e storia del vicino Oriente antico e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Siena o del prof Aleni Sestito Laura.