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La cessazione del rapporto di lavoro

PARAGRAFO 1 - Le cause di estinzione del rapporto di lavoro

Il rapporto di lavoro può estinguersi per diverse cause, tutte previste dal nostro ordinamento.

In particolare:

  1. scadenza del termine: rapporti di lavoro con scadenza finale;
  2. morte del lavoratore;
  3. recesso del prestatore di lavoro: dimissioni;
  4. recesso del datore di lavoro: licenziamento;
  5. risoluzione consensuale: entrambe le parti (datore/prestatore) convengono consensualmente di porre fine al rapporto di lavoro;
  6. specifiche cause previste dalla legge;
  7. impossibilità sopravvenuta o causa di forza maggiore.

Il recesso di una delle parti del rapporto

La causa più frequente di cessazione del rapporto di lavoro è certamente data dal recesso.

Quando il recesso proviene dal datore di lavoro parliamo di licenziamento, quando al contrario proviene dal prestatore (dipendente) parliamo di dimissioni.

Il recesso è un atto unilaterale recettizio, con il

Quale una parte manifesta all'altra la volontà di porre fine al rapporto lavorativo, e diventa efficace quando viene portato a conoscenza dell'altra parte, non vi è la necessità dell'accettazione bensì della sola comunicazione.

Nel caso del rapporto di lavoro a tempo determinato, articolo 2119 c.c., vi è una disciplina unitaria: ovvero, non vi è differenza alcuna tra licenziamento e dimissioni, perché ad entrambe le parti non è consentito recedere dal rapporto di lavoro prima della sua naturale scadenza, eccezione fatta in presenza di giusta causa.

Diametralmente differente è il caso del rapporto di lavoro a tempo indeterminato. In questo caso, il lavoratore gode del principio della libera recedibilità, in quanto le motivazioni delle dimissioni risultano irrilevanti; mentre, il recesso del datore di lavoro è sottoposto alla sussistenza di una causa giustificatrice seguendo una normativa di carattere

Speciale che tutela il lavoratore.

  • L'obbligo di preavviso

La parte che recede da un contratto di lavoro a tempo indeterminato deve osservare l'obbligo di dare un periodo di preavviso. L'istituto del preavviso risponde ad una precisa esigenza, quella di tutelare chi patisce il recesso, e nel caso delle dimissioni consentire la ricerca di un sostituto nel mercato del lavoro, e nel caso di licenziamento di permettere al prestatore di procurarsi un'altra occupazione. Non produce estinzione la morte del datore di lavoro, difatti: tenuto conto che l'attività produttiva continua con chi succede nell'attività di impresa, quest'ultimo succede nel rapporto di lavoro. Caso completamente diverso è quando l'attività lavorativa svolta è legata strettamente ed infugibilmente al datore di lavoro (es., segretaria personale del datore).

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Publisher
A.A. 2019-2020
2 pagine
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SSD Scienze giuridiche IUS/07 Diritto del lavoro

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher MaMiLU di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Diritto del Lavoro e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Libera Università internazionale degli studi sociali Guido Carli - (LUISS) di Roma o del prof Martone Michel.