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IL VANTAGGIO COMPETITIVO NEI CONTESTI INTERNAZIONALI
Quello che abbiamo detto finora è che il vantaggio competitivo dipende sicuramente dalle caratteristiche del
settore (modello delle 5 forze di Porter e modello SCP), ma al di là dell’effetto del settore, è legato anche alle
caratteristiche intrinseche dell’impresa, e in particolare al patrimonio di risorse e competenze che possiede.
In un contesto internazionale, quello che dobbiamo aggiungere a questo framework è che il vantaggio
competitivo delle imprese dipende anche dalle Nei mercati esteri la posizione
caratteristiche dell’ambiente nazionale.
competitiva delle imprese è influenzata anche dalle caratteristiche della nazione di origine delle stesse.
Per comprendere questo, utilizziamo il modello del diamante di
che ci suggerisce che esistono 4 macro categorie di
Porter,
elementi che impattano sulla capacità delle imprese di un
certo paese di essere competitive:
⇢
1. fanno riferimento alle risorse di
condizione dei fattori
vario tipo di cui un Paese è dotato in misura superiore
rispetto agli altri paesi. Possono essere risorse tangibili, ma
molto spesso sono intangibili (competenze, conoscenze). La
dice che i paesi hanno
teoria del vantaggio comparato
convenienza a specializzarsi in quei settori che producono beni la cui produzione richiede una rilevante
quantità di risorse di cui quel paese è dotato.. Pensiamo a 2 paesi: Bangladesh e USA. Il Bangladesh ha molta
manodopera, gli USA hanno molta tecnologia. Secondo questa teoria questi 2 paesi dovrebbero focalizzarsi
su settori che utilizzano in maniera significativa la risorsa abbondante presente nei 2 diversi paesi. Tra i 2
paesi si sfrutterà il commercio estero per far in modo che si scambino i rispettivi beni che derivano
dall’attività che sanno fare meglio. L’espressione “vantaggio comparato” si riferisce all’efficienza relativa nella
produzione di beni diversi. Fintanto che i tassi di cambio si mantengono stabili, il vantaggio comparato si
traduce in un vantaggio competitivo.
⇢ la condizione della domanda ne mercato interno costituisce il principale stimolo
2. condizioni della domanda
all’innovazione e al miglioramento della qualità. Confrontarsi con un mercato particolarmente avanzato
stimola le imprese a produrre prodotti all’avanguardia. Es Nokia in Finlandia ha avuto successo perché in
Finlandia la distribuzione della popolazione era molto sparsa e non si era sviluppata una linea telefonica fissa
capace di soddisfare le richieste della popolazione di rimanere sempre connessa. Nokia ha sviluppato le
proprie competenze nel settore del cellulare per soddisfare questa esigenza dei finlandesi.
⇢ il livello competitivo
3. strategie e livello di competizione tra le imprese in un certo settore in un certo paese
internazionale dipende dalle interazioni di un’impresa operante all’interno di un particolare settore con i
propri mercati nazionali. Se siamo esposti ad un elevato livello di competizione nel mercato domestico,
siamo pronti ad affrontare i rivali stranieri, poiché siamo esposti a elevati stimoli all’innovazione, alla qualità e
all’efficienza. ⇢
4. imprese collocate a monte o a valle della filiera
sviluppo delle imprese che operano nei settori correlati
produttiva del prodotto che stiamo analizzando. Per realizzare un buon prodotto non dobbiamo essere bravi
soltanto noi, ma dobbiamo avere accesso ad un set di fornitori competitivo e avanzato. Se operiamo in un
settore in cui i nostri fornitori/distributori sono bravi, il sistema di offerta che riusciamo a portare nei mercati
internazionali sarà più competitivo. Per ciascun settore, quelli più strettamente collegati rappresentano fonti
Es. la Svizzera ha saputo creare buone aziende farmaceutiche, alla pari con i
di risorse e competenze critiche.
rivali americani, perché il settore chimico è da sempre molto efficiente e il sistema sanitario molto avanzato.
4 lunedì 5 dicembre 2016
Questo modello ci aiuta a capire quali settori all’interno di un certo paese sono maggiormente predisposti a
diventare competitor particolarmente performanti nei mercati internazionali perché questo è influenzato dalle
risorse, dalla domanda e dagli altri fattori che abbiamo visto.
Perché le imprese si internazionalizzano?
1. ⇢
Necessità di espandere il mercato può essere dovuto al fatto che il mercato domestico sta diventando
stagnante e/o non assorbe tutta la mia capacità produttiva. Possono esserci paesi in cui il tasso di crescita
del mercato è elevato e attrae imprese di tutto il mondo (Cina).
2. ⇢
Per produrre tendenzialmente quando ho perché le risorse che troviamo all’estero ci
vantaggi di costo
consentono di migliorare la nostra efficienza, soprattutto perché manodopera e materie prime costano
meno. l’alternativa è andare all’estero per acquisire delle risorse e delle competenze (vantaggi che
di qualità)
noi non possediamo.
3. ⇢
Per rafforzare il prestigio come abbiamo già detto, i competitor imiteranno le imprese che riescono a
penetrare un nuovo mercato (bandwagon (scambio di minacce) ci dice che le
effect). Exchange of threats
imprese si attaccano in mercati geografici diversi. Se due imprese diverse, italiana e spagnola, sono
competitor tra di loro, operano nello stesso settore nel proprio mercato domestico e ad un certo punto
l’impresa spagnola entra nel mercato italiano, diventa diretta competitor di quella italiana. Per proteggersi e
per rispondere alla minaccia competitiva, l’impresa italiana può decidere di entrare nel mercato spagnolo.
4. ⇢
Minimizzare i rischi per evitare di concentrare tutto il business in un paese solo, molto pericoloso nel
caso di crisi economica, diversificano in paesi diversi.
Che cosa rende un mercato estero attraente?
Sulla base di quei elementi selezioniamo i paesi nei quali entrare?
1. ⇢
Livello di benessere soprattutto se andiamo per espandere il mercato, le caratteristiche dei consumatori
sono molto importanti e sono elementi che vogliamo conoscere (tasso di crescita del mercato, reddito pro
capite, capacità di spesa, ecc).
⇢
Prezzo delle risorse
2. soprattutto se andiamo in cerca di risorse è importante per fare dei confronti tra i
vari paesi. ⇢
3. Sistema di infrastrutture impostante per capire se riesco a raggiungere il paese.
⇢
4. Competizione e altri fattori settoriali mi interessa sapere quanti competitor troverò nel paese estero.
⇢
5. Rischio del Paese soprattutto da un punto di vista politico. La stabilità politica è molto importante per i
mercati ⇢
6. Facilità nel fare business è un elemento molto studiato che include vari elementi (la velocità nelle
procedure, la burocrazia).
5 lunedì 5 dicembre 2016
Il processo di internazionalizzazione
Questa teoria è particolarmente utile per le piccole/medie imprese. Il processo di internazionalizzazione viene
descritto dalla Questi ricercatori hanno intervistato tantissime imprese per capire quali erano i
teoria di Uppsala.
passi che seguivano per entrare nei mercati esteri. Ne è uscito che il processo è molto graduale perché le
imprese hanno paura di andare all’estero, data dalle sfide, dai rischi e dalle incertezze. All’inizio il processo di
internazionalizzazione viene implementato attraverso modalità di ingresso che implicano un coinvolgimento molto
basso (es. esportazioni irregolari), piano piano cercherò di approcciare ai mercati successivi con modalità che
comportano un coinvolgimento più elevato, dato che ho sviluppato un po’ di esperienza.
Il concetto “Psychic distance”
Riassume le dimissioni di distanza che un’impresa si trova a fronteggiare quando cerca di entrar sin un mercato
estero. Queste dimensioni di distanza la spingono ad entrare, all’inizio del processo di internazionalizzazione, nei
paesi che vengono percepiti come più simili e più vicini. Se sono un’impresa italiana, inizialmente potrei entrare
nel mercato spagnolo o francese, solo in un secondo momento mi avventurerò verso mercati che percepisco
come più distanti (es. Cina). (vedere cage framework).
Il concetto “Liability of Foreignness”
Si traduce nel costo di fare business all’estero. Ci dice che di solito, per un’impresa straniera, fare business
all’estero è più costoso che per un’impresa domestica. Se un’impresa italiana delocalizza in un paese estero,
dovrà sopportare costi più elevati rispetto ad un’impresa estera. Questo perché non si conoscono i fornitori, i
potenziali partner, le pratiche di business di quel paese, e c’è il rischio di venire trattati in maniera diversa rispetto
alle imprese domestiche, assoggettati a regole diverse.
MODALITÀ DI INGRESSO ESTERO
Il successo di un’impresa nella realizzazione di ricavi e profitti in un mercato estero dipende dalla sua abilità nella
creazione di un vantaggio competitivo rispetto ai concorrenti e alle altre multinazionali rivali in quel mercato.
L’impresa internazionale è l’impresa italiana che vende all’estero attraverso un buyer, ma anche la multinazionale
che produce in 10 paesi. Le modalità di entrata sono sostanzialmente 3: esportazioni, accordi o alleanze e
investimenti diretti esteri. Come si sceglie tra le 3 modalità?
Bisogna valutare il controllo sulle attività estere e la
necessità di investimenti di risorse nei mercati esteri. Se
entriamo in un mercato estero attraverso le
esportazioni l’impresa rimane a casa e manda nel paese
straniero solamente i prodotti, perdendo il completo
controllo sugli stessi.
C’è un trade-off tra l’investimento richiesto e il controllo
garantito all’impresa sulle attività nel mercato estero.
Se costruisco una sussidiaria (investimento diretto
estero) significa che ho investito molto, rischiando altrettanto molto, ma controllando direttamente i prodotti. I
soldi investiti in quell’attività avrei potuto investirli in altro modo e non è un investimento reversibile. Se le cose
non vanno bene ho comunque una nuova attività in via di sviluppo all’estero di cui devo assumermi le
responsabilità.
6 lunedì 5 dicembre 2016
ESPORTAZIONI
L’esportazione è la vendita di beni e servizi prodotti da un’impresa basata in un Paese ai consumatori di altri
Paesi. Si effettua attraverso 2 modalità:
⇢ ci rivolgiamo ad un intermediario che si occupa di portare i nostri prodotti all’estero per venderli ai
indiretta
consumatori finali.
⇢ siamo noi a gestire il trasporto e la vendita dei prodot