vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
ITALIA:
1861 predomina ancora il manifatturiero impresa a bassa tecnologia e di piccole dimensioni; 1860-
80 liberismo doganale e affida la costruzione di ferrovie a spa e per lo più a cap straniero ciò non
da impulso all’industria pesante come altrove.
Dal 1880 ruolo più attivo dello Stato: protezionismo con tariffe doganali 1878-1887,
nazionalizzazione delle ferrovie 1905, Banca D’italia 1893
1888-1896 anni più neri: crisi agraria, speculazione edilizia→ crisi bancaria (portò all b.i); superata
tale fase inizia il decollo dell’industria 1896-1907: avanzano nuovi settori a + alta intensità di
capitali: siderurgia, elettricità, automobili (fiat 1899), si concentra nel triangolo industriale che
accentua uno squilibrio regionale già vivo.
La moneta venne legata al gold standard, preminenza della Banca Nazionale nel Regno d'Italia,
ma rimasero in vita banche di emissioni di alcuni stati preunitari, ma cmq erano poche quelle
costituite in spa e finalizzate allo sviluppo industriale, tra queste le 2 + importanti erano il credito
mobiliare e la Banca Generali che (banche d'affari alla francese), la crisi finanziaria le portò al
fallimento e portò alla costituzione della Banca D’italia che condivideva il potere di emissione con
la banco di napoli e di sicilia; intervennero banche miste alla tedesca dopo tale crisi (comit 1894,
credit 1895, nascono con partecipazione di cap tedesco gerschenkron).
L’ITALIA nel 1927 ritorna al gold exchange standanrd (dopo la fine della convertibilità con la
prima guerra mondiale) con la “quota 90” con una sopravvalutazione della lira nel cambio con £e$
con conseguenti effetti deflattivi e difficoltà di esportazioni.
Negli anni ’30 entra nel blocco aureo (Francia, Belgio ,Olanda ,Svizzera ,Italia: operano in regime
convertibilità: cambi fluttuanti che fuori dalle loro aree crea meccanismo di svalutazioni competitive
(impoverimento vicino).
Inoltre c’è la fine del legame: grande industria/banche miste, nel ’31 nasce l’IMI,nel ‘33 l’IRI; e
importante legge bancaria 36.
La politica coloniale diventa un fattore x ripresa economica: riarmo/investimenti nelle colonie
stimolano crescita industriale nei settori stimolati dalla D pubblica (soprattutto industria pesante).
Nel ‘35 aggressione all'Etiopia e la Società della nazioni infligge sanzioni economiche all’italia, che
concorrono all’instaurazione dell’autoarchia (sostituzione delle importazioni con prodotti nazionali).
A seguito della seconda guerra mondiale c’è un PERIODO DELLA RICOSTRUZIONE: I problemi
di fondo erano: disoccupazione strutturale (aggravata dalla chiusura delle frontiere USA), divario
Nord-Sud, povertà generalizzata;
Problemi immediati erano: inflazione (esplode nel 43 e si accentua nel dopoguerra) e il disavanzo
della bilancia dei pagamenti ( riguardava un po' tutta l'Eu occ)
1945-47 profondo dissenso tra sinistra riformatrice e i liberisti x le politiche economiche da
adottare x combattere l'inflazione.
→ SINISTRA: politica fiscale rigorosa con imposta progressiva sul patrimonio e tassazione dei
profitti di guerra, controllo sui prezzi dei generi di 1 necessità e razionamenti, controllo sui cambi
valutari, cambio moneta (con una di valore non inferiore x assorbire l’eccessiva liquidità)
→ LIBERALI e DEMOCRATICI: contrari al cambio moneta, riduzione spesa pubblica, espansione
entrate (prestiti pubblici e imposta straordinaria sul patrimonio→ unico punto di convergenza),
smantellamento controlli amministrativi, liberalizzazione dei cambi.
Inoltre convergenza di vedute sulla necessità di abbandonare l’orientamento autarchico del
fascismo* e aderire agli organi internazionali FMI, BIRSS; OECE; UEP; CECA; CEE),
sull’abbandono del protezionismo e su una politica liberoscambista.
Le discordanze erano quindi sul problema grave dell’inflazione, generata dai costi della guerra che
scoppia dopo il fascismo (che teneva sotto controllo i prezzi), in particolare lo sbarco alleato in
Sicilia comportò arrivo di liquidità Usa per mantenimento dell’esercito italiano→ brusco
adeguamento del cambio del $ da 1=19 (quota 90) a 1=100→ svalutazione pari a 5 volte il valore
della lira. Dal ‘38 al ‘45 il livello dei prezzi cresce circa di 50 volte
→ SVOLTA DEL ‘47: Maggio 47 governo De Gasperi: Einaudi al bilancio e Menichella
governatore della B.I.: interruzione della collaborazione governativa con la sinistra (condizione per
partecipare agli aiuti ERP), tra luglio e novembre avvio di una rigida politica deflazionistica→
stretta monetaria e creditizia (linea Einaudi): Aumento del Tasso di sconto da 4,5 al 5,5 (brusca
frenata della politica creditizia della B.I. del periodo precedente) riserva obbligatoria che congela
presso la B.I. il 25% del totale dei depositi bancari remunerati (la BI diventa centrale), obbligo delle
banche a vincolare una quota dei loro depositi in titoli di Stato presso la BI, imposta straordinaria
sul patrimonio rateizzata, creazione di un comitato che affiancava la BI nei suoi compiti di indirizzo
della politica monetaria.
La contrazione della liquidità bancaria frena l'inflazione→ grazie a questa manovra deflattiva alla
fine del 47 il cambio si stabilizza a 575lire= 1$ (da circa 900 lire=1$ sul mercato libero).
Nel 49 le FMI accorda un aggiustamento 625l=1$ (rimarrà così fino al 71).
Fino a 49 ti aiuti Earp di 400 milioni di dollari servono a rafforzare le riserve valutarie e non
vengono spesi per la ricostruzione, solo dal 71, quando sarà migliorato il disavanzo, ha inizio
l'utilizzo di questi fondi per acquisto di materie prime macchine.
EFFETTI LINEA EINAUDI: → Breve periodo: caduta investimenti e aumento disoccupazione
→ Lungo periodo: stabilità monetaria crea condizioni x lo sviluppo, l’indebolimento dell’azione
sindacale favorisce processi di ammodernamento dell’industria→ consolidamento iniziativa
padronale nelle fabbriche sblocca licenziaento→ maggiore modernità macchine!
MIRACOLO ECONOMICO 1955-1963: Ingresso dell’Italia tra i paesi più industrializzati:
investimenti produttivi elevati, stabilità monetaria, bassa inflazione, equilibrio bilancia dei
pagamenti e conti pubblici (pareggio bilancio 58), scarso indebitamento Stato, vivacità Borsa (fino
al 63)→ rapida industrializzazione senza inflazione ne disavanzi dei conti con estero.
L'industria per diventare competitiva con quelle europee più avanzate doveva produrre beni di
consumo durevoli o di lusso fuori fase rispetto ai livelli di reddito nazionali ancora bassi
→ Sviluppo dualistico dell’impresa:
1 Industrie ESPORTATRICI: Adottano tecnologie avanzate e creano meno occupazione (ne risulta
indebolita la forza contrattuale della classe operaia): debolezza azione sindacale*= assenza
scioperi fino al 59= bassi livelli salariali= ridotta pressione sui prezzi= maggiori esportazioni=
stabilità monetaria= equilibrio bilancia= nel 58 la lira è tra le valute più stabili.
2 Industrie orientate al MERCATO INTERNO: (tessili, alimentari, edilizia) livelli + modesti di
produttività, non sollecitate da concorrenza= maggiore occupazione.
-Settori in crescita per manodopera occupata: edilizia costruzioni (crescita 100%), commercio
(84%), manifatturiera (40%).
Rafforzamento controllo sulla classe operaia: si scheda la vita privata, licenziamenti x motivi
politici, sindacati accettano linea collaborativa con padronato cioè di dare priorità agli aumenti di
produttività a scapito di aumenti salariali→ la Distribuzione del reddito a favore degli
imprenditori favorisce l'autofinanziamento per gli investimenti a lungo termine, comprime la
capacità d’acquisto dei salariati→ prezzi + stabili e bassa inflazione→ stabilità D globale= I+C
--Le banche di credito ordinario finanziano in modo prevalente il credito di esercizio, il credito
bancario poteva finanziare con pochi rischi la D a breve-medio termine, nel finanziarie la D a lungo
intervengono gli istituti di credito speciale IMI e IRI il cui collocamento di obbligazioni è favorito
dal basso indebitamento dello stato
1953 Nasce ENI dalla trasformazione dell’agip 156 nasce Ministero Partecipazioni Statali
RISVOLTI NEGATIVI:
Povertà mezzogiorno, emigrazione dal sud vs l’eu e triangolo industriale (cambiano: cessano
transoceaniche); urbanizzazione; terziarizzazione→ espansione addetti ai servizi e nella P.A.
MEZZOGIORNO:
-Riforma fondiaria nel 50 (x evitare monopolio latifondistico)1
1 legge Sila: Calabria 2 legge stralcio: delta padana, Maremma, Campania, Puglia, Fucino
3 legge di ……..: sottopose ad espropio circa 800mila ettari incolti, eccedente il valore imponibile >
30mila lire
-Cassa per il mezzogiorno 1950: (obiettivo di investire in opere pubbliche fino al 57 e concedere
finanziamenti (qui non particolarmente efficiente xk concessione a pioggia= ) x iniziativa dello
SMIVEZ: finanziare programmi di investimento nel meridione
--La legge del ‘57 segna la svolta nella politica di industrializzazione per il sud: l’obiettivo non era
risolvere la disoccupazione, ma accrescere l'efficienza del sistema produttivo → investimenti in
impianti ad alta intensità di capitale (che avevano bisogno di poca manodopera) -Stesso obiettovo
della politica agraria (piano verde 1960): cessano gli incentivi a pioggia perlopiù assistenziali a
favore di incentivi mirati su:
disciplina dell’istituzione delle aree e dei nuclei di sviluppo industriale,
individuazione zone su cui fare investimenti (Nap, Cas, Sal, Br Tar Bri, Cat Siracusa, Porto T)
--Inoltre agevolazioni finanziarie alle industrie del sud: contributi a fondo perduto alle imprese nella
misura del 20% del costo dell'impianto, obbligo ad amministrazioni statali di riservare ad imprese
meridionali il 30% della domanda di forniture e il 40% dei propri investimenti,
obblighi x imprese a partecipazione statale di ubicare al Sud una quota non < al 60% dei propri
impianti, nasce Consiglio ministri mezzogiorno (opera fino al 71) x pianificare interventi e fissare
criteri x assegnazione di incentivi e agevolazioni in base alla dimensione degli impianti.
Tra il 58 e 63 si verifica una prima consistente ondata di investimenti al Sud (25% degli
investimenti industriali nazionali) → compaiono i primi impianti di grandi dimensioni con tecnologia
avanzata (acciaierie Italsider di Bagnoli e Taranto), si creano i primi nuclei di………..operai
organizzati.
LOTTE SINDACALI 1963-1973:
C'è un ribaltamento delle condizioni che avevano favorito la crescita durante il miracolo: riduzione
investimenti, crescita inflazione, rafforzamento azione sindacale (scioperi 62 63 69), spostamento
a sinistr