Anteprima
Vedrai una selezione di 10 pagine su 122
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 1 Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 2
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 6
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 11
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 16
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 21
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 26
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 31
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 36
Anteprima di 10 pagg. su 122.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo Pag. 41
1 su 122
D/illustrazione/soddisfatti o rimborsati
Disdici quando
vuoi
Acquista con carta
o PayPal
Scarica i documenti
tutte le volte che vuoi
Estratto del documento

II.

prossima seduta Il paziente rifiuta. Il terapeuta fa quel che è

II. Consigliato ricovero in ospedale, il necessario in quel momento, poi, quando

paziente acconsente e riprende la terapia la cornice del trattamento è recuperata

dopo la dimissione oppure il paziente discute con il paziente se la terapia può

rifiuta e interrompe la terapia. continuare. 62

La terapia cognitivo comportamentale

La terapia cognitivo-comportamentale (TCC) nasce dalla fusione di due modelli teorici e clinici:

il comportamentismo e la terapia comportamentale da esso derivata

• il cognitivismo e la terapia cognitiva associata.

Principi generali:

• L’approccio cognitivo presuppone una forte alleanza terapeutica.

• Nella CBT si giunge a una concettualizzazione del caso individualizzata per ogni cliente, un

quadro flessibile che ci permette di lavorare su una visione d’insieme del cliente, non solo su

un singolo problema.

• Si lavora in maniera collaborativa: prevede una condivisione di esperienze tra terapeuta e

cliente, che è in parte diversa da altre terapie.

• L’enfasi è sul momento presente, nel qui e ora (anche se ci si basa su informazioni relative al

passato).

• La CBT prevede una chiara strutturazione delle sedute: si stabilisce un’agenda, si segnano i

punti della seduta, si riassume, si verifica il lavoro a casa …

• Vengono messe “alla prova idee che spesso sono date per scontate

• Si è sensibili al variare del “tempo”, non nel senso che esiste un numero prefissato di sedute,

ma si cerca di “fare il prima possibile”

• È un esercizio continuo: si fa pratica con gli strumenti appresi in seduta, e tra una seduta e

l’altra.

Radici filosofiche

Stoicismo Epicureismo (“edonismo

responsabile”)

Non restare immuni al dolore e alla Ricerca del benessere e del piacere a

sofferenza emotiva, ma accettare di provare lungo termine, mediante un calcolo

sentimenti anche molto negativi senza però ottimale che non sacrifichi né il

sfociare in emozioni patologiche e presente né il futuro

sofferenze inutili. Etica Dialettica

Filosofia di vita anti-dogmatica Arte di pensare in maniera logica.

e anti-assolutistica e un senso

di responsabilità sociale. Non

fare agli altri … (regola aurea) Filosofie orientali e Buddhismo zen

(terza ondata)

Attenzione intenzionale e non

Epistemologia giudicante sul qui ed ora al fine di

Principio che è attraverso il metodo alleviare la sofferenza interiore e

scientifico che possiamo conoscere raggiungere un’accettazione di sé

meglio no stessi, gli altri e il mondo. attraverso una maggiore

consapevolezza della propria

esperienza.

Il comportamentismo e la terapia comportamentale hanno come antecedenti fisiologici:

empirismo

• positivismo

• evoluzionismo

• materialismo

• pragmatismo

Il cognitivismo e la terapia cognitiva hanno antecedenti filosofici molto antichi nello stoico Epitteto

e in Immanuel Kant. 63

Epitteto (50-130 d. C.)

Le cose in nostro potere

Gli uomini sono agitati e turbati non dalle cose, ma dalle opinioni che hanno delle cose.

Le cose sono in due maniere: alcune in nostro potere, altre no.

Sono in nostro potere: l’opinione, il volere, il desiderio, l’avversione, in breve tutte quelle cose che

dipendono dalla nostra volontà.

Non sono in nostro potere: il corpo, le ricchezze, gli onori, le dignità pubbliche, e in breve tutte

quelle cose che non dipendono da noi.

A te non deve interessare di diventare né condottiero, né capo, né magistrato ma solo un uomo

libero: e per questo ci si arriva per una sola via, che è quella di non curarsi delle cose che non

sono in nostro potere.

Lucio Anneo Seneca (4 a.C. - 65 d.C)

De brevitate vitae

Brevissima e ansiosissima è la vita di quelli che dimenticano il passato, non curano il presente,

temono il futuro: giunti all’ultima ora, tardi comprendono, disgraziati, di essere stati tanto tempo

occupati a non far nulla.

Perdono il giorno in attesa della notte, la notte per timore del giorno.

Non mancheranno mai motivi lieti o tristi di preoccupazione; la vita si caccerà da una faccenda in

un’altra: il tempo libero non sarà mai una realtà sarà sempre un sogno.

È meglio imparare delle cose inutili che non imparare niente.

La vita, senza una meta, è vagabondaggio.

Filosofie orientali

I due monaci zen e la donna

Due monaci buddisti, in cammino verso il monastero, incontrarono sulla riva del fiume una donna

molto bella. Come loro, ella desiderava attraversare il fiume, ma l’acqua era troppo alta. Così uno

dei due monaci se la pose sulle spalle e la portò dall’altra sponda.

Il monaco che era con lui era scandalizzato. Per due ore intere lo rimproverò per la sua negligenza

nel rispettare la santa regola: aveva dimenticato che era un monaco? Come aveva osato toccare

una donna? E peggio, trasportarla attraverso il fiume? E cosa avrebbe detto la gente? Non aveva

screditato la loro santa religione? E così via.

Il monaco rimproverato ascoltò pazientemente l’interminabile predica. Alla fine lo interruppe

dicendo: “Fratello, io ho lasciato quella donna al fiume. Non sarà che tu te la stai ancora portando

dietro?”.

Citazioni moderne

La mia vita è stata piena di terribili disgrazie, la maggior parte delle quali non è mai accaduta

Michel de Montaigne

Il sonno della ragione genera mostri

Francisco Goya

Quando siamo posti di fronte a una situazione che non possiamo cambiare, la sfida è cambiare noi

stessi

Viktor Frankl 64

Dio, concedimi la serenità di accettare le cose che non posso cambiare, il coraggio di cambiare le

cose che posso, e la saggezza per conoscere la differenza.

Preghiera degli alcolisti anonimi o “della serenità”

Se vuoi una vita felice, devi dedicarla a un obiettivo, non a delle persone o cose

Albert Einstein

Non puoi fermare le onde, ma puoi imparare a cavalcarle

Jon Kabat-Zinn

Non credere a ogni cosa che pensi. I pensieri non sono altro che pensieri

Allan Lokos

Evoluzione storica

Storicamente, la TCC può essere suddivisa in tre generazioni:

Prima generazione

La prima generazione è quella della vera e propria “terapia comportamentale” la quale era in parte

una ribellione contro le concezioni cliniche prevalenti.

I primi terapeuti erano impegnati nello sviluppo di trattamenti che fossero fondati su principi di

apprendimento scientifici, ben specificati e rigorosamente validati.

La terapia del comportamento si focalizzava direttamente sui comportamenti problematici

manifesti al fine di ridurne la gravità applicando tecniche derivate dalla teoria dell’apprendimento:

un comportamento disturbato veniva considerato il risultato di un apprendimento disadattivo

oppure di un mancato apprendimento.

Seconda generazione

Negli anni sessanta iniziò a emergere un cambiamento paradigmatico con l’accento dei metodi

cognitivi. I processi cognitivi non solo sono ritenuti fenomeni di centrale importanza all’interno

dell’indagine psicologica, ma anche vengono considerati accessibili all’indagine sperimentale.

A seguito di questo cambiamento, si sviluppa velocemente il movimento di terapia cognitiva per

merito soprattutto di Aaron T. Beck e con esso la seconda generazione della TCC.

Sia l’associazione stimolo-risposta che l’analisi del comportamento nn erano riusciti a fornire

un’adeguata spiegazione del linguaggio e della cognizione umana e così i terapeuti del

comportamento riconobbero il bisogno di considerare il ruolo delle esperienze interne, come i

pensieri e i sentimenti, nel determinare il comportamento umano.

La persona è prima di tutto un essere pensante, in grado di organizzare il proprio comportamento

e di modificarlo a seconda delle circostanze.

Lo studio dei pensieri irrazionali e degli schemi cognitivi patogeni ha permesso di identificare certi

errori cognitivi come prerogativa di particolari tipologie di pazienti, producendo così una varietà di

tecniche finalizzate a modificare i pensieri disfunzionali.

Ed è proprio nell’integrazione tra le prime due generazioni della terapia comportamentale che

nasce l’etichetta di terapia cognitivo comportamentale.

Terza generazione

L’emergere del costruttivismo e delle teorie post-moderniste ha indebolito l’idea che le teorie

scientifiche identifichino parti elementari della realtà, che possano poi essere organizzate in

modelli comprensivi. Questi cambiamenti hanno gradualmente osteggiato la posizione

meccanicistica in favore di un approccio più contestuale, cioè mirato non tanto all’addestrare la

mente quanto a liberare gli esseri umani dai loro eccessi.

In questo modo si contrasta la tendenza umana a interagire con gli eventi sulla base delle loro

funzioni ascritte verbalmente piuttosto che in base alle loro funzioni dirette; cioè gli esseri umani

pensano fondamentalmente in modo relazionale, creando delle relazioni appunto, che possono

essere solo astratte e talvolta del tutto non vere.

Ciò avviene anche senza che ci si renda conto di costruire tali relazioni, per cui le funzioni che

uniscono questi concetti sono delle “cornici relazionali” elaborate soggettivamente ma non

necessariamente esistenti. È il linguaggio che permette di fondere tali funzioni; ciò induce a

credere che una data relazione non sia solo un costrutto verbale ma una realtà.

Haynes e i suoi colleghi denominano questo processo fusione cognitiva e la considerano

all’origine di gran parte della sofferenza umana. 65

Secondo questo punto di vista, le reazioni negative nei confronti delle proprie esperienze interne,

o le valutazioni negative delle stesse, spiegano come queste esperienze progrediscano da naturali

risposte umane a più rigidi pattern di risposte problematiche, come conseguenza del processo di

fusione cognitiva. Questa enfasi nei confronti del processo e quindi della funzione è in linea con

ciò che caratterizza la terza generazione delle terapie cognitivo-comportamentali.

Tali approcci si fondando sulla tradizione della TCC, anche se ne differiscono per alcuni aspetti.

Infatti, pur non abbandonando le strategie di cambiamento dirette, essi pongono l’enfasi su

strategie di cambiamento contestuali ed esponenziali che modificano la funzione di eventi

psicologici problematici, senza intervenire direttamente nel modificarne la forma o la frequenza.

Così esse ampliano il focus dell’intervento della riduzione della sintomatologia allo sviluppo di

abilità che mirano a migliorare significativamente la qualità della vita.

Dettagli
Publisher
A.A. 2018-2019
122 pagine
SSD Scienze storiche, filosofiche, pedagogiche e psicologiche M-PSI/08 Psicologia clinica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Giu1603 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione alla psicoterapia individuale e di gruppo e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Madeddu Fabio.