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La prevenzione primaria e il ruolo del farmacista

Quindi, la prevenzione primaria è evitare che il cittadino si ammali ed è in questo campo che rientra anche il ruolo del farmacista, poiché ha il diretto contatto col cittadino, mediante l'informazione per un corretto stile di vita e facendo salire il livello culturale della popolazione alla ricerca di un corretto stile di vita: ad esempio prima la gente moriva in età più giovanile rispetto ad adesso a causa delle malattie infettive; la vera scoperta del secolo furono gli antibatterici (sulfamidici ed antibiotici) poiché la vita media si è prolungata di molto, quindi si sono fatti degli enormi passi in avanti e si è scoperta l'importanza della medicina. Ora la gente muore, a parte a causa di alcune patologie infettive (che però possono essere tenute sotto controllo per diverso tempo tramite farmaci), a causa di patologie croniche-degenerative: come le patologie cardiovascolari e le patologie tumorali; queste 2

patologie cronico-degenerative possono essere rallentate, si può evitare di ammalarsi si può cercare di ammalarsi il più tardi possibile. Queste 2 patologie si possono curare prima di tutto insegnando un corretto stile di vita, quindi: no alcol, no fumo di sigarette, infatti ad esempio grazie alla legge antifumo ed alle migliorate tecniche di cura (schemi terapeutici) si è registrata una paurosa riduzione dell'incidenza e di mortalità di tumore ai polmoni. Sin dall'antichità ci si è accorti che il farmaco poteva essere un veleno tant'è che gli antichi hanno introdotto il termine di mitridatico, cioè antidoto, quindi se ci si intossica, come si può fare per non morire e per bloccare l'intossicazione? Innanzitutto l'intossicazione con i farmaci si deve evitare perché si deve utilizzare il farmaco in maniera corretta per rimanere nel range terapeutico, in modo tale da non eccedere.

troppo elevata. Inoltre, è fondamentale considerare anche la via di somministrazione del farmaco, poiché può influire sull'efficacia e sulla tossicità. Ad esempio, alcuni farmaci possono essere assorbiti meglio se presi a stomaco vuoto, mentre altri richiedono la presenza di cibo nello stomaco per essere adeguatamente assorbiti. Pertanto, è importante seguire attentamente le istruzioni del medico e rispettare la posologia prescritta. La corretta gestione della tossicità dei farmaci è essenziale per garantire il successo della terapia e la sicurezza del paziente.

tropporistretta.Quindi è importante la dose insieme allo schema terapeutico (cioè i tempi a cui si somministra la dose), perché molteterapie sono croniche ed è importantissimo che il paziente abbia la compliance, quindi abbia l'attenzione a seguirecon attenzione lo schema terapeutico: per esempio se gli antibiotici se non si somministriamo nei tempi corretti nonsaranno assolutamente efficaci;

Qual è la natura dei nostri farmaci?

La natura dei farmaci è ampia, possono essere:

  • Molecole organiche semplici (la gran parte dei farmaci);
  • Macromolecole proteiche di grosse dimensioni che diventano delle molecole molto selettive e molto utili per la cura di alcune patologie senza avere effetti avversi indesiderati, i cosiddetti farmaci biotecnologici;
  • Composti inorganici che agiscono con un meccanismo non specifico, per esempio l'acqua ossigenata che ha un effetto disinfettante perché uccide completamente qualsiasi cellula,

però non è un farmaco selettivo; un altro esempio è rappresentato dai farmaci antiacido che correggono il pH dello stomaco per un breve periodo e sono utili per il trattamento della dispepsia (iniziale difficoltà diciamo a digerire e quindi un paziente che può avere pesantezza post-prandiale), quindi non sono utili nella terapia antiulcera: ulcera vuol dire che c'è un danno (una ferita) nella parete gastrica dello stomaco o nel duodeno (prima parte dell'intestino); se si deve curare la ferita, si deve sapere la causa che l'ha indotta e nel 90% dei casi l'ulcera è causata da un batterio, l'Helicobacter pylori, e se si usano gli antiacidi peggioriamo la situazione dell'ulcera, quindi bisogna usare i farmaci anti secretori che aiutano proprio a togliere l'acido ed a riparare la parete dello stomaco, ma a patto che diamo l'antibiotico, perché se non si dà l'antibiotico, terminata

La terapia con gli antiacidi può causare ricadute e rendere l'ulcera ancora più estesa. Pertanto, è importante utilizzare i farmaci in modo appropriato.

Cos'è un medicinale? Un medicinale è ogni sostanza o composizione che può avere proprietà curative o profilattiche delle malattie umane e animali e che si somministra allo scopo di stabilire una diagnosi o di ripristinare, correggere o modificare le funzioni organiche dell'uomo o dell'animale.

Ad esempio, l'omeopatia può essere utile per le piccole affezioni o per la profilassi, ma se il problema persiste è necessario cercare una soluzione più efficace. Infatti, le dosi omeopatiche sono talmente piccole che a volte non producono alcun effetto e si sa che la mancanza di effetto può essere pericolosa.

Un medicinale è costituito da:

  • Principio attivo (farmaco): responsabile dell'attività
  • Eccipienti: sostanze che veicolano il principio attivo e ne facilitano l'assorbimento
  • Forma farmaceutica: la forma sotto cui il medicinale viene presentato (compresse, capsule, sciroppo, etc.)
  • Dosaggio: la quantità di principio attivo contenuta in una singola dose del medicinale
  • Modalità di somministrazione: il modo in cui il medicinale viene assunto (per via orale, per via topica, etc.)

Farmaco-terapeutica:

  • Principio attivo: sostanza che ha attività farmacologica
  • Eccipienti: sostanze che hanno varie funzioni ma non hanno attività farmacologica, sono considerati inerti

All'inizio è stato fatto un errore sulla presentazione dei farmaci "non griffati", che sono stati definiti generici e i pazienti erano un po' scettici nell'acquistarli e ciò ha portato ad un aumento della spesa sanitaria in maniera paurosa; inoltre all'inizio i farmaci generici avevano la stessa quantità di principio attivo del farmaco griffato senza pensare alla veicolazione e ciò a volte portava alla perdita di efficacia ed era per questo che i farmaci "griffati" erano più efficienti; però oggi non si parla più di farmaci generici ma di farmaci bioequivalenti, i quali devono avere lo stesso effetto che ha il farmaco "griffato"; quindi è stata proprio sbagliata l'impostazione poiché non si è tenuto conto della veicolazione del principio attivo.

doveva essere solo basata né sulla quantità di principio attivo né sul nome, ma doveva essere qualcosa che avesse efficacia. Materie farmacologiche
  • Farmacologia: è lo studio dei farmaci, l'interazione osservabile tra il farmaco e l'organismo, a qualsiasi livello
  • Farmacogenetica: è la branca della farmacologia che studia le relazioni tra i fattori genetici e la variabilità della risposta ai farmaci
  • Tossicologia: è lo studio degli effetti degli xenobiotici sull'organismo, dei meccanismi e dell'antidotismo.
L'end point di un ricercatore per l'immissione in commercio di un nuovo farmaco è conoscere bene il profilo del farmaco, ossia il rapporto rischio/beneficio di quel farmaco cioè che vantaggi o svantaggi ha il farmaco, quali sono i dosaggi, ecc., in questo modo si può valutare il rischio o beneficio che si può trarre da quel farmaco: è ovvio che un farmaco molto tossico.quell farmaco. Inoltre, è importante che il farmacista fornisca al paziente tutte le informazioni necessarie riguardo al corretto utilizzo del farmaco e alle eventuali controindicazioni.

quel farmaco: ad esempio l'aspirina, è un prodotto da banco che a dosaggi abbastanza bassi intorno ad 1mg giornaliero per un periodo breve, non provoca l'ulcera, mentre chi usa dosaggi di aspirina intorno ai 5 g al giorno può andare incontro ad ulcera perché in questo caso non si vuole più l'effetto antipiretico, ma si cerca l'effetto analgesico e l'aspirina come analgesico non si usa più da secoli.

Quindi per immettere in commercio un nuovo farmaco non è una strada semplice ma richiede diversi step obbligatori e spese della ditta farmaceutica (sponsor) che vuole mettere in commercio il farmaco e ciò ci fa capire il perché i farmaci nuovi costano di più dei farmaci che sono in commercio da molto tempo; questo perché il brevetto copre il farmaco solo per un certo periodo e la ditta farmaceutica sostiene costi elevatissimi per superare tutti gli step, compresi quelli burocratici che l'EMA

(Agenzia Europea per l'immissione in commercio dei farmaci) richiede. La prima cosa che si fa sono gli studi preclinici che comprendono gli studi al computer, gli studi struttura-attività, tutti studi che portano alla sintesi di nuovi composti:
  • Una volta sintetizzati i composti vengono condotti studi in vitro e/o su animali da esperimento per cercare di comprendere il meccanismo d'azione ed altre caratteristiche.
  • Per esempio, oggi ci sono alcuni studi in vitro che permettono di validare alcuni farmaci: in laboratorio si possono ricostruire anche in vitro delle sottili preparazioni di tessuti e testare la molecola, la quale può essere validata solo se la preparazione (una crema) non viene assorbita, perché se, per esempio, in quella crema vi sono dei principi attivi che possono andare incontro ad un assorbimento sistemico, non può essere validata, perché ovviamente non si sa cosa succede a livello sistemico e quindi non si può correre il
rischio di mettere a rischio la vita dei pazienti. Ed è qui che entra in gioco il ruolo del farmacologo perché bisogna studiare le interazioni e gli effetti che ha la molecola sull'organismo, quindi bisogna effettuare una sperimentazione: vengono condotti sia studi tossicologici che farmacologici di pari passo poiché sono degli studi molto importanti per valutare l'efficacia e la sicurezza del farmaco.
Dettagli
Publisher
A.A. 2014-2015
6 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher iena_90 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Farmacologia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Roma La Sapienza o del prof Palmery Maura.