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La Rivelazione e il compimento dell'Apocalisse

In lo fece dopo aver guardato al Cristo, da Lui nascosto e previsto fin dall'inizio in Adamo. Col racconto della creazione già si descrive e si prelude, seppur in embrione, tutto il ciclo della storia umana dall'inizio alla fine, il percorso dalla nascita e caduta dell'uomo fino al suo ritorno alla Casa del Padre.

La Rivelazione riguarda una realtà trascendente che descrive il mistero della ricreazione e della rinascita dell'uomo alla vita eterna. Il settimo giorno coincide quindi con il compimento dell'Apocalisse e della creazione sia nell'uomo, riposo del settimo giorno, sia nel mondo. In tale contesto, il per Dio, consiste nella contemplazione del futuro assolutamente vittorioso dei suoi figli risorti e guidati da Gesù Cristo.

L'Apocalisse di Giovanni (dal greco "rivelazione" apokálypsis) è un vero viaggio nell'aldilà carattere parenetico e pastorale, propone utilizzando gli eletti, un

Linguaggio simbolico rivolto ad un uditorio particolare, ai quali le immagini utilizzate echeggiano i testi veterotestamentari; il carattere iperbolico di tanti scritti apocalittici suggerisce la massima cautela nell'interpretazione dell'Apocalisse. La chiave cristologica è quindi la chiave d'accesso per capire l'Apocalisse di Giovanni perché l'eschaton non è più solo una speranza, ma è già radicato nella storia grazie alla resurrezione di Gesù Cristo. Del riguardo al periodo redazionale, la Rivelazione si colloca nell'epoca regno di Domiziano, quando la persecuzione dei cristiani, fondata sulla pretesa dell'imperatore vivente di ricevere un culto come una divinità (dominus universale quale non aveva avuto la persecuzione ac deus), ebbe un'estensione neronea. Messaggio di "rivelazione" il dava ai credenti di quei tempi l'interpretazione del presente con la prospettiva.

Dell'avvenire; questo duplicemessaggio fu dato raffigurando le nazioni con immagini terioformi, i loro capicon corni, le sventure con coppe, gli annunzi dei castighi con squilli ditrombe. Risulta essere, quindi, L'Apocalisse una lettera profetica con una forte caratterizzazione apocalittica, dovuto all'associazione di elementi apocalittici, profetici ed epistolari.

La principale fonte di ispirazione dell'Apocalisse è l'Antico Testamento, al quale viene fatta allusione più di 500 volte (soprattutto Ez, Is, Gr, Da, e Salmi). L'Apocalisse si colloca nella letteratura apocalittica diffusasi intorno all'era cristiana e si sviluppa innanzitutto nel giudaismo. Nel Nuovo Testamento, oltre all'Apocalisse, si trovano anche alcuni scritti di Giovanni, Mc 13 (// Mt 24 e Lc 21) costituisce la cosiddetta "apocalisse sinottica". Anche alcuni scritti di Paolo, l'Epistola di Giuda e passi di 2Pt, appartengono al carattere apocalittico.

Descrizione di Roma

nell'Apocalisse di Giovanni La bestia del mare Apocalisse 12:17-13:8 Questa parte del libro illustra le vie per le quali il dragone metterà in opera il suo intento sulla terra essendo stato cacciato per sempre dal cielo. Sulla spiaggia del mare, Esso si acquatta tra il fisso e il mobile ovvero su quella linea di confine tra il corpo e l'anima dell'uomo. Dal mare, che è simbolo del male, provengono gli invasori, dunque è il luogo in cui soggiorna la bestia (abisso). All'opposto, il cielo è il luogo in cui risiede Dio; quanto alla terra è il luogo in cui si affrontano cielo e mare, Dio e Satana. Sette teste della bestia rappresentano sette intenti, sette intelligenze, sette logiche blasfeme ovvero tutti i modi possibili e praticamente attuabili contro i sette spiriti di Dio. Il numero sette è simbolico ed indica in questo contesto che nella bestia è contenuta ogni ostilità ed inimicizia radicale verso la casa di Dio.

Dio.bestia,La che è il tempio di Satana, risulta essere lo spirito contenuto inquella città, comunità, chiesa o nazione che la adora in spirito; essa sie dominatore dell’uomo, ad immagine di faraone, dipresenterà come re dell’umanità,Mammona bestia5Cesare, di o di qualsiasi altra falsa religionecompresa.La bestemmia che la bestia proferisce è quella di chiamare luogoimmondo il cuore dell'uomo, impedendogli di pensare e decidere in modospontaneo, incanalandolo invece, nei sentieri della perdizione comune, scavati6ad arte dagli empi, dai re e dai distruttori .2 Israele è un popolo di contadini: non ci sarà il mare nella Nuova Gerusalemme.3 Anche nel libro del profeta Daniele al cap.7 si parla di una bestia che sale dal mare (Da 7:7); nel continuodella spiegazione si parlerà di essa come di un regno a venire sulla terra (Da 7:23).Tutte le bestie dell’umanità sorgono dal dell’anima inconvertita,

In quanto fortemente soggetta a amareconcupiscenze e a leggi che non sono quelle date da Dio. Vi sono fra loro bestie che sono destinate al piano prettamente materiale (politica e regni della terra) ed altre che invece prediligono quello spirituale (falsi 'sacerdoti' profeti, falsi ministri, anticristi). Potere satanico, religioso e politico, ovvero demoni, e faraoni di ogni tempo e luogo, sono le triadi avverse al Dio Trino. Essi cercano d'essere uno nell'altro, una sola cosa proprio come Cristo disse di sé, del Padre e dell'uomo.4 Cfr. Is 11:2 ; Ap 4:5 e Ap 5:6.5 Cfr. Mt 6:24 (Mammona in aramaico vuol dire 'ricchezza' e nel vangelo è personificata come una divinità).6 Il nome dell'angelo dell'abisso principe è Abaddon in ebraico ed Apollion in greco; significano 'distruzione' e 'distruttore'. Cfr. Ap 9:11 ; Gv 10:10 ; rispettivamente: Ef 6:12.

La bestia della terra Apocalisse

13:11-16

La bestia che sale dal mare viene data una "dottrina sacra", l'anticristo, che le permette di esternare ed imporre la sua legge per poter bestemmiare Dio e i santi. Tale bestia è costituita proprio dalla bestia che sale dalla terra. Le tre bestie, ovvero il dragone, la bestia del mare e la bestia della terra, sono la descrizione figurata di spirito, anima e corpo in opposizione alla trinità divina. La bestia sorgente dalla terra rappresenta l'oppressore che coltiva sentimenti abominevoli, desideroso di esercitare il potere e di conseguire il controllo sulle masse tramite le cavallette, ossia i soldati romani, che tormenteranno tutti gli uomini senza il sigillo di Dio sulla fronte (Ap 9:3-10). La bestia della terra, il falso profeta, ingannevolmente spingerà gli accoliti ad adorarla come fosse Dio e li obbligherà a farsi mettere un marchio (Mammona) sulla mano.

destra o sulla fronte (il sigillo di per poter vendere o comprare .(Ap 12:16-17) Babilonia e la prostituta Apocalisse 17:1-6 Quando nella Bibbia si parla di fornicazione e di idolatria se ne parla sia in senso fisico che in senso spirituale. Di Gerusalemme Dio disse: "Come mai la città fedele è diventata una prostituta?" Israele, che Dio aveva scelto (Is 1:21) tra tutti gli altri popoli per essere un popolo santo per i Suoi disegni, aveva stretto alleanze impure e adultere con le nazioni idolatre che la circondavano; aveva "commesso adulterio con la pietra e con il legno [gli idoli]" le (Gr 3:9); tribù avevano "commesso adulterio con i loro idoli". L'intero cap. 16 (Ez 23:37) di Ezechiele spiega in dettaglio l'adulterio spirituale di Israele, sia con le nazioni pagane che con i loro falsi dèi. Non è possibile che una città possa praticare una fornicazione carnale letterale; l'unica conclusione possibile è che Giovanni,

come i profeti dell'Antico Testamento, sta usando quel termine insenso spirituale. Dunque la città in questione deve asserire di avere una relazione spirituale con Dio, altrimenti non avrebbe senso una simile accusa.
Roma fu la città che interagì concretamente con la storia di Israele etrasversalmente con la relazione spirituale che il popolo ebreo aveva con La Bibbia cattolica, ed. Paoline 1990 sesta edizione, nella nota al passo 1 Pietro 5:13 riporta: "Babilonia indica certamente Roma...". L'accusa pertanto di fornicazione riguarda proprio la città dal grande impero. La donna che Giovanni, scortato dall'angelo, seduta sopra una bestia l'impero scarlatta, coperta di nomi blasfemi, rappresenta principalmente Roma, oppressore di quel tempo. Babilonia è definita madre delle prostitute e degli abomini della terra, ovvero origine, sintesi e modello di tutte le comunità e concezioni idolatre. Apocalisse17:9-18
9 Il riferimento ai sette colli è duplice: da un lato è fatto per indicare Roma, è stata per ben 2000 anni conosciuta come "la città sui sette colli"; dall'altro lato è fatto per indicare l'insieme di tutte le possibili alture idolatriche e dei sette re dell'uomo.
Anche i sette re hanno duplice simbologia: da un lato i re che si sono succeduti a capo dell'impero romano, dall'altro le forme di "potere idolatra" che l'uomo ha conosciuto e che ancora deve conoscere fino alla loro completa manifestazione.
"Città grande che regna sui re della terra"
Con l'espressione si vuole evidentemente intendere chi ha un potere superiore a quello dei re. La grande Jezabel risulterà essere lo spirito in controllo di ogni re, come lo è stata per Acab e come lo è ancora oggi per tutti quelli che, non ravvedendosi, continuano a.

Fornicare con lei. Jezabel, 'mestiere' ovvero la prostituta o spirito impuro, esercita il incorrotto o ingannabile l'uomo, Antropolandia11 rendendo fa sì che il potere possa impunemente introdurre in lui i suoi testimoni, i suoi idoli in false vesti. Egli li adora, anche senza saperlo, rendendosi suddito interiormente, ancor prima di esserlo materialmente.8 La porpora e lo scarlatto, il bisso, l'oro e le pietre preziose che, secondo l'Apocalisse, ammantano la meretrice, sono riferimento agli abiti sacerdotali come descritto in Esodo 39:2.9 Tanti hanno cercato di descrivere gli Stati Uniti come la Babilonia della Rivelazione.

Dettagli
Publisher
A.A. 2012-2013
7 pagine
SSD Scienze antichità, filologico-letterarie e storico-artistiche L-FIL-LET/06 Letteratura cristiana antica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher rgrilli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Introduzione al Nuovo Testamento e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Facoltà Pentecostale di Scienze Religiose o del prof Scornaienchi Lorenzo.