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TAG RFID SEMI-PASSIVO:
microchip ma, eventualmente, anche gli apparati ausiliari (sensori), ma non per alimentare
un trasmettitore, poiché in trasmissione si comportano come un tag RFID passiva. Le
distanze a cui possono operare sono, al massimo, dell’ordine di qualche decina di metri.
tag, read-only read-writable.
I inoltre, possono essere sia di tipo che Questi ultimi tipi di tag
consentono oltre alla lettura anche la modifica o la riscrittura di informazioni in essi
read-only
memorizzati. Inizialmente i tag passivi erano tutti di tipo sia perché la fase di
scrittura richiede una quantità di energia molto elevata, che si ricava con difficoltà dal
segnale ricevuto, sia perché le memorie riscrivibili ha un costo molto elevato.
tag read-writable
Ciononostante, i passivi di tipo sono in rapida ascesa.
tag
Per i attivi si è riusciti, con l’evoluzione della tecnologia, ad aggiungere funzioni che
non riguardano semplicemente l’identificazione. Si è riusciti ad implementare funzioni di
−
Radio Time Location System -
radiolocalizzazione (RTLS – identificazione della posizione
dell’oggetto che contiene l’RFID) ma anche parametri ambientali attraverso sensori
(temperatura, movimento, etc…).
Ma come funziona il tag?
tag reader
Nei sistemi RFID i sono, in genere, associati ad oggetti. Quando il genera un
tag,
campo elettromagnetico, il passando attraverso il campo stesso, trasmette al lettore le
tag
proprie informazioni. Una volta che il ha decodificato come corretto il segnale del
lettore, gli “risponde” riflettendo, mediante la sua antenna, e modulando il campo emesso
reader. reader tag
dal I protocolli che consentono la comunicazione tra e sono descritti in
tag
appositi standard, mentre le informazioni che il trasmette al lettore sono contenute in
tag
una determinata quantità di memoria che ogni contiene al suo interno.
15
4.3 Tecnologia Barcode barcode)
La tecnologia del codice a barre (in inglese si basa su una
rappresentazione di un’informazione numerica, o alfanumerica, sotto
forma di simbolo, costituito da barre e da spazi. Lo spessore e la
spaziatura dipendono dallo standard di codifica utilizzato.
barcode
Il lineare è composto da un susseguirsi di elementi ovvero un susseguirsi di:
rappresenta l’elemento “scuro”, formato da un segmento verticale;
barre:
rappresenta l’elemento “chiaro” e separa due barre tra loro.
spazi:
Per permettere di capire se il codice a barre è stato letto interamente, l'informazione è
preceduta da un carattere di start (bit di start) e seguita da un carattere di stop (bit di stop).
All’interno del codice, inoltre, per permettere la correttezza della lettura del codice stesso, è
digit).
previsto un “codice di controllo” (check
La lettura di questi codici avviene attraverso un sensore elettronico fotosensibile che, posto
frontalmente al codice stesso, ne rileva i raggi riflessi (principio di riflessione ed
assorbimento della luce: i raggi vengono riflessi dalle zone chiare del codice ed assorbiti
dalle zone scure) decodificando l’informazione “nascosta”. La tecnologia di lettura, per i
codici monodimensionali, prevalente e più affidabile si basa sull’uso di uno o più raggi
laser, unito, solitamente, ad una testina in grado di oscillare e in alcuni casi ad un sistema di
specchi.
Tale sistema ha lo scopo di aumentare la probabilità che qualsiasi codice stampato su un
oggetto venga letto al primo tentativo. Per fornire una lettura valida e corretta del codice a
barre monodimensionale, il lettore deve essere portato quasi a contatto con il codice stesso.
Nel corso degli ultimi anni, si è assistito ad un’evoluzione dei classici codici a barre ad una
dimensione (i codici a barre monodimensionali – nella figura
2D” (figura
al lato) arrivando al cosiddetto “barcode in alto a
sinistra) che hanno il pregio di poter gestire un maggior
numero di informazioni, senza che ciò comporti un aumento
di costi. In sostanza, economia e facilità implementativa: si
parla di poter raggiungere circa 1000 caratteri su singola
etichetta. Inoltre, un ulteriore vantaggio è legato alla quantità
di informazioni che è possibile inserire anche su etichette di dimensioni piccole. A
differenza dei codici monodimensionali, per la lettura dei codici bidimensionali, la
tecnologia più diffusa è quella che sfrutta la tecnica fotografica. Il processo di lettura, per
essere garantito, deve rispondere a determinati requisiti quali:
il codice deve essere integro e non deve presentare graffi altrimenti il
integrità:
lettore potrebbe non riuscire a leggere il codice stesso;
16
il codice deve essere applicato in modo piano e disteso.
modalità di applicazione:
Per intenderci non deve essere applicato su spigoli o angoli con eccessiva curvatura;
la lettura deve avvenire con una condizione ottimale di luce.
luce accettabile:
La modalità di lettura, affinché fornisca il risultato desiderato, deve avvenire in modo
diretto e frontalmente al codice a barre. L’insieme di tutte queste caratteristiche fanno sì che
il codice debba essere di dimensioni ridotte, al massimo 4-5 centimetri per un codice dai 12
ai 16 caratteri. 2D) Quick
Tra i codici a barra bidimensionali (barcode ci sono i codici QR, dall’inglese
Response, i quali vengono spesso usati per memorizzare informazioni aggiuntive (indirizzi
Internet, testi, SMS e molto altro ancora) su un prodotto sul quale il codice QR viene
stampato. Oltre per questo, vengono anche usati nelle riviste o nelle locandine che
pubblicizzano spettacoli o eventi. La facilità di lettura di queste informazioni è molto
smartphone
elevata, infatti basta possedere uno con fotocamera e un’applicazione di “QR
reader” che permette la lettura del codice stesso. Inoltre, l’enorme ricchezza di dati presenti
su un codice a barre, in un solo crittogramma si possono memorizzare oltre 4.000 caratteri
alfanumerici, ha attirato l’interesse di molti reparti marketing di tante aziende.
È possibile anche creare dei codici QR “manualmente”. In rete esistono, infatti, diversi
Quick Response
servizi online per generare un codice per un particolare indirizzo Web (ad
web
esempio il sito qrstuff.com, figura 3).
Figura 3. 17 whatsapp
Un sito che sfrutta questa tecnologia è https://web.whatsapp.com/ (il cosiddetto
web): smartphone
si ha la possibilità, “scannerizzando” con il proprio il codice QR presente
all’interno del sito (figura 4), di accedere alle proprie chat personali usando direttamente il
computer. Figura 4. Scannerizzando questo codice QR si accede alle chat
personali.
Questa tecnologia si differenza da quella RFID per alcuni aspetti. Infatti, la tecnologia
barcode:
RFID presenta alcuni pregi rispetto a quella
si possono aggiungere informazioni sui chip in funzione della tipologia del chip:
read-only, read and write;
l'identificazione e la verifica avvengono rapidamente e direttamente, ovvero senza la
necessità di un contatto diretto o visione del chip (In questo modo può essere
installato internamente alle cose);
la comunicazione può essere in chiaro o cifrata;
reader tag
un RFID è in grado di comunicare anche con centinaia di in pochi secondi
barcode
mentre quello è di tipo sequenziale, ovvero può identificare un solo prodotto
alla volta; reader
Le funzionalità dei in tecnologia RFID, di gran lunga migliori di quelle in tecnologia
barcode, determinano, per via di tutti questi fattori, una vera e propria rivoluzione nel
campo dell’identificazione delle informazioni. Queste differenze, in definitiva, dimostrano
come la tecnologia RFID sia destinata a
sostituire il tradizionale sistema a codice a
barre nell’ambito dell’identificazione delle
“cose”.
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4.4 Sensori e attuatori of Things
Come già detto, l’Internet è costituito da reti di sensori ed attuatori collegati ad
oggetti e dispositivi di comunicazione.
Il sensore è un dispositivo che, senza alcun bisogno di alimentazione esterna, è in grado di
convertire una grandezza fisica non elettrica in una grandezza elettrica.
Se la grandezza Elettrica risulta “difficile da manipolare”, ovvero una grandezza
manipolabile tramite circuiti piuttosto complessi, è possibile collegare a valle del sensore un
circuito in grado di convertire questa grandezza in una “semplice da manipolare”.
Questo circuito prende il nome di Trasduttore e rappresenta un dispositivo, alimentato
mediante un generatore esterno, in grado di convertire una Grandezza Fisica non Elettrica in
una Grandezza Fisica Elettrica Facile da Manipolare.
Pulsanti ed interruttori sono, molto probabilmente, i sensori più semplici ed elementari
perché danno la possibilità all’utente di impostare un valore di input. Altri esempi di sensori
sono i sensori ambientali (ne sono un esempio il foto resistore o il termistore), i sensori di
umidità, i sensori per la misura della distanza etc…
A differenza del sensore, l’attuatore è un dispositivo che converte una grandezza elettrica in
una grandezza fisica non elettrica. In senso lato, un attuatore può essere definito come un
qualsiasi dispositivo che converte dell'energia da una forma ad un'altra, in modo che questa
agisca nell'ambiente fisico al posto dell'uomo.
Uno degli attuatori più semplice e comune è rappresentato dalla luce, poiché risulta
estremamente facile da “creare” elettronicamente e fornisce un output molto evidente. Il
dispositivo che mi permette di ottenere elettronicamente la luce è il diodo, più precisamente
LED (Light-emitted Diode). LED,
il Tipicamente, questi forniscono un’uscita, e quindi una
LED
luce, di colore rosso o verde, ma si possono trovare anche bianchi o di altro colore.
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Poiché gli attuatori sono in grado anche di trasformare un segnale di input, tipicamente di
tipo elettrico, in un segnale di movimento, altri esempi di attuatori sono i motori elettrici, i
pistoni idraulici, i relè, ecc …
4.5 WSN – Wireless Sensor Network
Con questo termine si indica una tipologia di rete che viene realizzata da un insieme di
dispositivi elettronici in grado di prelevare dati dal mondo esterno e di comunicare tra loro:
in breve, la WSN è una rete di sensori.
Tale rete consiste, appunto, in un numero più o meno elevato di sensori a basso costo aventi
lo scopo di rilevare dati e, eventualmente, inviarli ad un sensore che