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o BENI IMMATERIALI GENERATI INTERNAMENTE

Nel corso della propria attività, ogni impresa sviluppa dei beni immateriali, per esempio accresce il

proprio avviamento, rafforza sul mercato la propria immagine ed il proprio marchio, ecc.

Questi beni, ai quali ci si riferisce con il termine di attività immateriali generate internamente o

autogenerate, possono avere un valore assai consistente ma non sono separabili dal valore

intrinseco dell’impresa nel suo complesso; per tale motivo i beni immateriali internamente

generati non sono mai rappresentati in bilancio come attività e le relative spese sostenute sono

sempre imputate a conto economico.

L’unica eccezione è costituita dalle spese di sviluppo che, invece, devono essere iscritte all’attivo

ove ricorrano le seguenti condizioni:

 Deve poter essere dimostrata la fattibilità tecnica del progetto;

 Vi deve essere l’intenzione e la capacità tecnica e finanziaria di portare a completamento il

progetto;

 Vi dovrà essere un mercato per l’innovazione o il prodotto derivante dal progetto;

 Vi deve essere la probabilità di flussi futuri di benefici.

56 International Accounting -‐‐ Giussani

Le spese di sviluppo si distinguono da quelle di ricerca, le quali sono imputate a conto economico,

perché sono una fase avanzata di un progetto di ricerca in cui è stato identificato un possibile

sbocco commerciale. ESEMPI DI ATTIVITA’ IMMATERIALI

Nell’ambito del marketing si hanno le seguenti attività immateriali:

Insegne, loghi, certificazioni di nome C

Confezioni (colori, forme, imballi) C

Testate giornalisitiche C

Nomi di dominio web C

Accordi di non competitività C

Nell’ambito della clientela:

Lista clienti NC

Portafoglio ordini C

Contratti e relazioni con clientela C

Relazioni con clientela NC

Le principali attività immateriali artistiche sono:

Suoni, opere, balletti C

Libri, riviste, giornali e altre opere letterarie C

Opere musicali: composizioni, canzoni, jingles C

Quadri e fotografie C

Film, video musicali, programmi televisivi C

Le principali attività immateriali operative sono:

Licenze, royalties, standstill agreements C

Pubblicità, costruzioni, contratti di service o fornitura C

Accordi di leasing C

Permessi di costruzione C

Accordi di franchising C

Diritti di trasmissione (broadcasting) C

Contratti di impiego C

Diritti di sfruttamento (scavo, acqua, legname, ecc.) C

Le principali attività immateriali tecnologiche sono:

Tecnologia brevettata C

Tecnologia non brevettata NC

Computer software C

Databases C

Formule, processi, ricette C

57 International Accounting -‐‐ Giussani

 IAS 32 E IAS 39 - - ­ STRUMENTI FINANZIARI

Anche i crediti e debiti possono essere considerati strumenti finanziari, in quanto possono essere

venduti a terzi. Fanno parte degli strumenti finanziari anche i derivati, quest’ultimi sono contratti

che hanno la caratteristica di avere un valore pari a zero all’origine ma col passare del tempo

assume valori positivi o negativi in funzione dell’andamento del sottostante. Lo IAS 39 non è

convergente con gli Stati Uniti d’America, tuttavia è da 6 anni che il Board e il FASB stanno

lavorando al fine di raggiungere una convergenza; si sta elaborando una parziale modifica dello IAS

39 che dovrebbe arrivare con l’IFRS 9.

La definizione di attività finanziaria viene ricavata dallo IAS 32; quest’ultimo afferma che

un’attività può essere definita finanziaria qualora rientri tra queste categorie:

# Disponibilità liquide (ad esempio cash);

# Strumento rappresentativo di capitale di un’altra entità (ad esempio titoli azionari);

# Diritto contrattuale:

 A ricevere disponibilità liquide o altre attività finanziarie da un’altra entità. Ad

esempio un c/c bancario, i crediti v/clienti;

 A scambiare attività o passività finanziarie con un’altra entità, a condizioni

potenzialmente favorevoli. Ad esempio le opzioni acquistate.

Anche la definizione di passività finanziaria è mutuata dallo IAS 32, il quale identifica come

passività finanziaria qualsiasi passività che sia un’obbligazione contrattuale a:

 Consegnare disponibilità liquide o un’altra attività finanziaria (strumento rappresenttativo

di capitale) ad un’altra entità. Ad esempio un titolo obbligazionario emesso;

 Scambiare attività o passività finanziarie con un’altra entità alle condizioni che sono

potenzialmente sfavorevoli. Ad esempio l’opzione venduta.

ATTVITA’ FINANZIARIE

Le attività finanziarie possono essere collocate in 4 categorie, a seconda della finalità per il quale lo

strumento finanziario è stato acquistato:



1. Attività al fair value gli utili e le perdite di questa categoria vengono imputate a conto

economico (nel conto fair value through profit or loss -­­ FVTPL). In questa categoria vengono

inseriti gli strumenti finanziari che vengono detenuti per avere un profitto a breve termine.

Vi sono due tipologie di attività che rientrano in queste tipologie di strumenti:

a. Le attività di negoziazione (trading): in cui l’impresa assume una posizione

prevalentemente speculativa. Tra queste attività saranno inseriti anche gli

strumenti derivati che non sono utilizzati per fini di copertura;

b. Le attività designate al fair value in ambito di fair value option (FVO). Questa

attività è stata inserita successivamente alla prima stesura dello IAS 39, e prevede

che in determinate fattispecie un soggetto può inserire un’attività in questa

categoria.

Vi sono tre fattispecie per il quale si può ricorrere al fair value option:

i. Nel caso in cui attraverso la classificazione degli strumenti finanziari in

questa categoria risolve un accounting mismatch.

Nelle banche spesso ci sono degli strumenti finanziari che tendono a

compensarsi come variazioni di valore, quindi se uno strumento si apprezza,

l’altro si deprezza; perciò permettere che siano valutati allo stesso modo

permette che in bilancio si rifletta la tendenza a neutralizzare il rischio;

ii. Nel caso in cui ci siano un gruppo di attività che sono gestite insieme a livello

di risk management. 58 International Accounting -‐‐ Giussani

In genere le banche gestiscono i propri strumenti finanziari per portafogli,

cioè rischi sottostanti. Permettere tale classificazione fa sì che in bilancio gli

elementi gestiti con le stesse logiche di risk management vengono

effettivamente tradotte, dal punto di vista contabile, in criteri valutativi

omogenei;

iii. Nel caso di strumenti finanziari strutturati, che vengono valutati in modo

unitario; ossia nel caso in cui non venga separata la componente derivativa;



2. Attività detenute fino a scadenza (HTM – held to maturity) per essere inseriti in questa

categoria vi deve essere l’intenzione e la capacità di detenere questi strumenti fino alla

loro scadenza. Un’entità classifica uno strumento finanziario in questa categoria se sa, fin

dal momento dell’acquisto che l’intenzione è quella di detenerlo fino a quando vi sarà il

rimborso dello stesso, e non intende venderlo anticipatamente. Si tratta di una regola

abbastanza stringente, perché è prevista una sorta di sanzione, rappresentata dalla tanting

rule, per chi vende una parte significativa degli strumenti finanziari inserita all’interno di

tale categoria. Tale sanzione prevede che se un’entità, per cause non imputabili a fattori

esterni (come ad esempio le crisi), vende una parte significativa degli strumenti classificati

nella categoria HTM, dovrà riclassificare tutti gli strumenti detenuti nel portafoglio HTM,

inserendoli nel gruppo di attività disponibili per la vendita; inoltre, per due anni non potrà

classificare alcun strumento finanziario nel gruppo HTM.

Per esser classificati nel gruppo held to maturity gli strumenti finanziari devono avere dei

pagamenti fissi o determinabili, e una scadenza fissa (non si potranno classificare quindi le

azioni, o le obbligazioni irredimibili, cioè le obbligazioni perpetue);



3. Crediti generati dall’impresa (Loans & receivables – L&R) ad esempio i mutui erogati

dalle banche alle famiglie e alle imprese.

In questa categoria possono essere classificate le attività finanziarie non quotate che

abbiano pagamenti fissi o determinabili. Rispetto agli HTM, qui non è prevista la scadenza

fissa e la capacità di detenzione degli strumenti fino a scadenza; 

4. Attività disponibili per la vendita (Available for Sales -‐‐ AFS) lo IAS 39 utilizza tale

categoria in via residuale. Nella realtà, tale categoria viene utilizzata dalle banche e dalle

imprese finanziarie più di quanto vengono utilizzate le altre, anche se si tratta di una

categoria residuale, che incorpora le attività finanziarie non comprese nelle precedenti

categorie. Ciò per due motivi:

a. Permette di non sottostare al vincolo della detenzione fino a scadenza degli

strumenti finanziari, che deve essere rispettato nel caso in cui l’attività finanziaria

rientri nella categoria HTM;

b. Il secondo vantaggio riguarda il criterio di valutazione previsto per le attività

disponibili per la vendita. Infatti, a differenza della prima categoria, le variazioni di

valore vengono imputate in un’apposita riserva di patrimonio netto; mentre le

variazioni di fair value degli strumenti finanziari classificati nella prima categoria,

vanno a conto economico.

Se la banca acquista uno strumento finanziario al 31/12 e il fair value si decrementa

in misura significativa; se lo strumento finanziario è stato classificato nella prima

categoria (fair value through profit or loss), la variazione di valore andrà ad

impattare sul conto economico, mentre se lo strumento finanziario è stato

classificato nella categoria delle attività disponibili per la vendita (AFS), di fatto si

congela la variazione di valore a patrimonio netto, non avendo quindi un impatto

immediato a conto economico; lo avrà soltanto qualora lo strumento finanziario

fosse venduto. 59 International Accounting -‐‐ Giussani

Classificare gli strumenti finanziari in una di

queste 4 categorie influenza la valutazione

alla data di reporting.

o VALUTAZIONE ATTIVITA’ FINANZIARIE

Lo IAS 39 prevede che la valutazione iniziale sia al fair value, incrementato dei costi di transazione;

tranne che per la prima categoria (FVTPL).

La valutazione successiva sarà differente a seconda della categoria i

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A.A. 2015-2016
110 pagine
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SSD Scienze economiche e statistiche SECS-P/07 Economia aziendale

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher filippo1908 di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Principi contabili internazionali ias e bilancio consolidato e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Giussani Alberto.