Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
Scarica il documento per vederlo tutto.
vuoi
o PayPal
tutte le volte che vuoi
La Memoria
Esercizio: elenca in 60 tutti gli animali che ti vengono in mente che iniziano con la C
cane - cavallo - cacatua - coniglio - coccodrillo - civetta - calabrone - coleottero - criceto - cavalletta - canarino
Io conosco molti più animali il cui nome inizia con la C ma nel momento in cui devo richiamare questa mia conoscenza alla memoria, riesco a richiamarne solo una parte. ES: quando sono interrogato, so le cose ma in quel momento non riesco a farmele venire in mente.
Nonostante sia un compito molto semplice ho avuto bisogno di un sostegno, ovvero quello di scriverli per non incappare nella ripetizione degli stessi che mi erano già venuti in mente.
Noi siamo abituati a richiamare la memoria, a chiuderla tutta in una scatola ma in realtà il processo di ricordare è qualcosa di molto più complesso e una delle sue caratteristiche base è che c'è una grossa differenza tra ciò che conosciamo e ciò che rievociamo, ovvero...
ciò che proviamo a richiamare alla mente quando ci serve. Non è corretto chiamare con lo stesso nome qualcosa che a livello funzionale è diverso. Perché dovremmo chiamare memoria due cose diverse? Da un lato abbiamo la conoscenza e dall'altro la rievocazione. Abbiamo la sensazione che esistano diversi tipi di memoria, che funzionino in modo diverso e che siano quasi una dote naturale (visiva, spaziale, breve termine, lungo termine). Joshua Foer è un famoso giornalista che qualche anno fa è stato mandato a fare un reportage al campionato americano di memoria, cioè un evento annuale in cui si trovano tutti i campioni di memoria per sfidarsi ed eleggere il campione nazionale americano di memoria. Lui va li convinto di andare in un luogo quasi circense, dove vedrà persone in grado di fare cose stranissime. Lui va li con questo atteggiamento, nelle varie pause ha modo di parlare con queste persone e si aspetta di trovare della gente.bravissima a ricordare ma quello che tutti incominciano a dirgli è "ma no guarda che io non ho una particolare buona memoria per natura, sono uno che si dimentica tutto, ho un metodo, mi esercito e quindi riesco a memorizzare". Lui all'inizio è scettico ma siccome incomincia a dirglielo in tanti, incomincia a farsi convincere di questo e ad allenarsi. "L'arte di ricordare tutto" Nella prima parte del suo libro descrive molto bene di essere una persona normalissima, uno che torna indietro a casa perché non si ricorda se ha chiuso il gas, uno che perde le chiavi se non le mette sempre nello stesso posto. Accetta la sfida e per un anno si fa allenare da uno dei partecipanti ad utilizzare le tecniche di memorizzazione. Un anno dopo partecipa al campionato e lo vince. Il libro racconta proprio questo, la sua esperienza personale. Lui racconta questo come se fosse in parte scienza, in parte metodo e in parte abilità e talento. Proviamo aPensare alla memoria come a un talento che uno per natura in parte ha, ES: la corsa, magari uno è predisposto a correre perché ha le gambe lunghe, però si allena anche e grazie a questa seconda parte, ovvero tecnica ed esercizio, riesce ad ottenere prestazioni eccezionali, ES: diventare campione del mondo.
Quando noi diciamo "ho una buona memoria visiva", sotto le righe stiamo dicendo che per anni ci siamo allenati in questo. Se io dico che ho una cattiva memoria dei nomi o non ho il senso dell'orientamento, semplicemente significa che io non ho mai esercitato questa abilità, ES: uso sempre google maps per andare in giro e non mi sforzo mai di ricordare il percorso che ho fatto convincendomi che tanto ho un pessimo senso dell'orientamento quindi non riuscirò a ricordarlo. Se io partissi dicendo che ho un buon senso dell'orientamento e per dimostrarlo ogni volta cerco di non usare google maps o provo a guardare il percorso e ricordarlo.
a quel punto avrò il senso dell'orientamento. Ciò che veramente serve è l'allenamento, l'esercizio, la pratica, la tecnica, il metodo. In questo modo si può sviluppare un'abilità, senza esercizio non c'è un processo magico per cui siamo in grado di fare qualcosa alla perfezione. Il processo di ricordare non è fatto dalla magia ma dal sudore, dalla fatica e dall'esercizio. Robert Woodworth, uno dei primi psicologi, nel 1921 scriveva: "Anziché 'memoria' dovremmo dire 'ricordare'; anziché 'pensiero' dovremmo dire 'pensare'; anziché 'sensazione' dovremmo dire 'vedere, sentire, ecc.'. Ma, come altre discipline, la psicologia tende a trasformare i propri verbi in sostantivi. Cosa succede allora? Dimentichiamo che i nostri sostantivi sono soltanto sostituti di verbi, e partiamo alla ricerca di cose descritte dai sostantivi; ma queste cosenon possiamo controllare la memoria come se fosse un oggetto fisico; ci fa credere che la memoria sia un'entità separata da noi, quando in realtà è un processo che coinvolge il nostro cervello e la nostra mente; ci porta a pensare che la memoria sia statica e immutabile, quando in realtà è influenzata da molti fattori come l'attenzione, l'interpretazione e l'emozione; ci fa concentrare troppo sull'accumulo di informazioni, invece che sull'abilità di utilizzare e applicare quelle informazioni nel modo corretto. Quindi, anziché parlare di memoria come se fosse un oggetto, dovremmo concentrarci sul processo del ricordare e sull'abilità di ricordare. Dovremmo considerare la memoria come un'attività dinamica e complessa che coinvolge il nostro cervello, la nostra mente e il nostro ambiente.sembrerebbe voler dire che la memoria o ce l'hai o non ce l'hai;- fa nascere teorie immaginarie
Possiamo fare un paragone con il cestino del computer. L'icona è uguale a un cestino reale, se devo "buttare" un file lo metto nel cestino, ma qual è la sua funzione? Se io butto qualcosa nel cestino non lo posso recuperare, l'ho buttato e il cestino è sporco. Però qualcuno mi dice "ma no guarda che il cestino va svuotato, lo puoi recuperare", ed effettivamente ha senso perché anche il cestino in camera lo devo svuotare quindi una cosa dentro la posso ancora recuperare. Il cestino in realtà è una cartella che se io svuoto segnalo al computer che quella porzione di memoria, di disco fisso, sono sovrascrivibili (non necessariamente già sovrascritte) e anche se ho svuotato il cestino sono ancora lì e qualsiasi persona con un minimo di skills di informatica è in grado di recuperarle, a meno che io non
vado a svuotarlo in modo sicuro e quindi vado a sovrascrivere apposta con delle informazioni casuali o vuote quegli slot di memoria e allora davvero cancello quei contenuti, quei file. La metafora della scatola o del magazzino dove metto informazioni, per quanto riguarda la memoria, mostra i suoi limiti nel momento in cui chiedo per esempio "beh ma una scatola ha una quantità limitata di spazio". Secondo voi c'è un limite alla memoria? Dopo un po' non c'è più? Se sono informazioni che metto in una scatola allora posso riprenderle quando voglio? A questo punto allora nel momento in cui mi vengono chiesti tutti i nome di animali con la C dovrei dirli tutti subito come farebbe un computer, ma la mia memoria non lo fa. Ricordare: è un processo, che si svolge nel tempo; è composto da una serie di azioni diverse; possiamo controllarlo; possiamo esercitarci. La capacità di fare qualcosa, ES: leggere, scrivere, sciare, fa.parte della memoria procedurale, una "memoria a lungo termine", un tipo di abilità di ricordare che è qualitativamente diversa rispetto alla capacità di ricordare nozioni e concetti. ES: io ho imparato ad andare in bicicletta quando ero piccola ma nonostante non ci vada da anni ci so andare comunque, mi ricordo comunque come si fa. Come mai alcune informazioni si conservano ed altre meno? La capacità di ricordare riguarda un essere umano, un organismo nel suo complesso, e un oggetto. Oltre a questi due elementi c'è un contesto in cui faccio mie le informazioni e il contesto è molto rilevante. Ci sono tre fasi nel processo di ricordare: studiare (acquisizione) ripassare (mantenimento) ricordare (recupero) C'è un luogo, un momento della giornata, ci sono altre persone e delle emozioni connesse. Questi ultimi fattori sono quattro elementi molto impattanti sulla nostra capacità di ricordare. Momenti diversi ci fannofunzionare in modo diverso, ES: memorizzare dopo mangiato mentresto digerendo, mi fa avere una performance scarsa perché il mio organismo si sta occupando anche di altro.
Le mie emozioni sono molto rilevanti. Proviamo a pensare a quando abbiamo avuto delle emozioni forti, ES: maturità, ci sono informazioni che si fissano in memoria in modo automatico in quelle occasioni.
ES: crollo delle torri gemelle → pensando a quell'avvenimento, chi lo ha vissuto ha dei ricordi ben precisi: i bambini che stavano guardando i teletubbies, persone che si ricordano in che stanza erano, cosa stavano facendo, chi gli ha chiamati per avvisarle, com'erano vestiti, ecc.
Questo genere di momenti ti fissano in memoria, ti fanno ricordare dei dettagli che sono completamente inutili. In alcuni casi lo fanno anche in modo patologico, da qui i disturbi post traumatici che si trasformano in una fissazione in memoria fuori dal nostro controllo per cui continuano a tornarti in mente ricordi, immagini.
emozioni che in realtà non ci sono più, ma noi siamo in grado di riviverle però con delle differenze. La psicologia inizialmente ha cercato di catalogare la capacità con delle etichette: memoria semantica, visiva, a breve termine, a lungo termine sono le principali. (vedi libro per i dettagli) È una catalogazione utile di come funziona la nostra capacità di ricordare, è un modo per cui è stato assegnato un nome in modo che possiamo parlarne, possiamo ricordarcela però va sottolineato che quella non è la nostra memoria, non abbiamo quella memoria (es: memoria visiva), quello che abbiamo è una capacità di ricordare. Le tre fasi del processo di ricordare sono: acquisizione, mantenimento, recupero → la memoria è un processo, è una capacità di ricordare che si sviluppa in tre fasi: acquisizione, mantenimento e recupero, e quali sono le principali caratteristiche di queste tre.Prima fase: ACQUISIZIONE ES