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Effetti del diabete di tipo 2 sul controllo della glicemia

Nel caso di un soggetto che soffre di diabete di tipo 2 (insulino-resistente: inattivazione della via di segnalazione attivata dall'insulina nelle cellule) si ha un picco di glicemia maggiore e più prolungato nel tempo.

Negli ultimi anni sono stati studiati due peptidi gastrointestinali: GLP-1 e GIP. Ci sono due tipi di cellule a livello intestinale: cellule L e cellule K. Le cellule L secernono il GLP-1 (incretina perché incrementa l'azione dell'insulina) che riduce la motilità gastrica e quindi l'assorbimento delle sostanze nutritive, riduce il senso di fame a livello dell'ipotalamo, inibisce la secrezione di glucagone ed aumenta la secrezione di insulina e anilina a livello del pancreas. Come conseguenza dell'aumento della secrezione di insulina e anilina si ha l'inibizione della glicemia perché aumentano la captazione di glucosio nei tessuti.

Ovviamente, nel diabete, questi passaggi sono modificati. È complessa la situazione in caso di diabete.

Somministrazione di una dose elevata di insulina si ha una caduta dei livelli di glucosio nel sangue (da alti a bassi), captazione da parte delle cellule adipose con formazione di trigliceridi esterificati col colesterolo (con conseguente ipertrofia della cellula adiposa se l'eccesso di insulina si mantiene), ipertrofia epatica, alterazioni della visione ed il rapido declino del glucosio nel sangue determina la liberazione di adrenalina.

In questi casi si somministra il glucosio per ripristinare i livelli ematici di glucosio normale.

Questa insulina regular presenta un inizio veloce, dopo la somministrazione sottocute post-prandiale, il picco è circa dopo 1,4-4 h e finisce di durare dopo 5-8 h. È probabile che si debba ripetere per 2-3 volte in una giornata la somministrazione di insulina.

Insulina lispro, aspart e gliulisine = raggiungono il picco dopo 0,5-1,5 h ma la durata termina in 2-5 h; quindi bisogna assolutamente somministrarle più volte (ancora di più).

per quanto riguarda giulisine che è la più veloce ad agire ma anche la più rapida a finire). Insulina NPH è definita intermedia. Lo zinco crea un complesso con l'insulina e ne permette un assorbimento più graduale, ne rallenta l'assorbimento. Profilo d'azione degli analoghi dell'insulina in confronto con l'insulina umana ad azione rapida (pronta) e azione ritardata (intermedia). Il profilo d'azione dell'insulina Glargine permane invariato fino a 20-24 h circa. NPH human insulin (neutral protamine Hageman) determina un picco che piano piano cala, mentre l'insulina Glargine non determina un picco e la sua azione dura fino a 24 h. AGENTI SECRETAGOGHI Proprietà degli dell'insulina La dose micronizzata richiede un prolungamento dell'azione = mima l'azione del GLP-1 = si inibisce la degradazione del GLP-1 sulfaniluree Il meccanismo d'azione delle è quello di agire sui canali delpotassio. Quando c'è il picco glicemico elevato il pancreas secerne insulina. L'insulina è preformata, si trova all'interno di granuli e viene liberata in presenza di calcio che determina la depolarizzazione delle cellule β del pancreas. Il blocco della secrezione di insulina si effettua determinando il blocco della depolarizzazione delle cellule β → fondamentale la fuoriuscita di potassio. Il controllo fallisce con l'uso a lungo termine della sulfanilurea, è possibile aggiungere altri agenti invece di aumentare le dosi di sulfanilurea. Le sulfaniluree sono le migliori per i pazienti con diagnosi dopo i 40 anni o quando la durata della malattia è inferiore a 5 anni, il peso corporeo è quasi ideale e i livelli di glucosio a digiuno sono inferiori a 180 mg/dl. I principali effetti avversi sono ipoglicemia ed aumenti di peso; altri sono legati al sistema gastrointestinale, reazioni allergiche, epatotossicità.

ipotiroidismo e reazione al disulfiram (clorpropamide = farmaco utilizzato per dissuadere gli alcolisti per accumulo di acetaldeide che non viene metabolizzata e determina gli effetti collaterali per blocco dell'aldeide deidrogenasi).

METFORMIN

La è un farmaco che agisce aumentando la captazione di glucosio da parte del fegato, dove viene accumulato sotto forma di glicogeno.

Il glucosio ematico scende, appena si somministra il farmaco, nei pazienti diabetici di tipo 2 dove la glicemia è elevata. Nei pazienti non diabetici, poiché i livelli di glicemia sono già bassi, il farmaco non ha effetto. Quello che non cambia sono i livelli ematici di insulina poiché è un farmaco che aumenta la captazione del glucosio da parte delle cellule epatiche.

Quindi i suoi effetti sono: ridurre la concentrazione di glucosio epatico ed il metabolismo del glicogeno. Inoltre, migliora la resistenza all'insulina aumentando la captazione del glucosio mediata dal

Il recettore dell'insulina è presente nel muscolo scheletrico e nel fegato. La sua funzione principale è quella di facilitare l'assorbimento del glucosio nelle cellule, contribuendo così a regolare i livelli di zucchero nel sangue.

Inoltre, l'insulina ha anche altri effetti benefici sul metabolismo. Riduce i livelli di trigliceridi e colesterolo nel sangue, contribuendo a prevenire malattie cardiovascolari. Inoltre, promuove l'uso degli acidi grassi come fonte di energia, riducendo così il deposito di grasso nel tessuto adiposo.

L'insulina ha anche un effetto positivo sul profilo lipidico, aumentando i livelli di proteine HDL, comunemente noto come "colesterolo buono". Questo aiuta a proteggere il cuore e a prevenire l'accumulo di placche nelle arterie.

Infine, l'insulina può anche causare una perdita di peso corporeo, poiché favorisce l'utilizzo dei carboidrati come fonte di energia e inibisce la produzione di glucosio da parte del fegato.

Dettagli
Publisher
A.A. 2019-2020
7 pagine
SSD Scienze biologiche BIO/14 Farmacologia

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher ariannapara di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di farmacologia e farmacoterapia e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Bologna o del prof Spampinato Santi Mario.