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PROGRAMMI ED ISTRUZIONI
Nell'informatica, un programma per calcolatore, o semplicemente programma, è la descrizione di un algoritmo in un linguaggio adatto a essere eseguito da un computer o da una macchina virtuale. È una sequenza logicamente ordinata di operazioni o comandi di istruzioni, un insieme di istruzioni che produce soluzioni per una data classe di problemi.
Un programma scritto in linguaggio macchina, e direttamente eseguibile da un computer (normalmente inteso come unione di hardware e sistema operativo), è detto anche programma eseguibile o programma binario. Un programma scritto in linguaggio assembly o in un linguaggio di programmazione ad alto livello, per contro, può essere eseguito solo utilizzando un compilatore o un interprete e viene detto programma sorgente.
In informatica, una funzione (detta anche subroutine, routine, procedura o sottoprogramma) è un costrutto che permette di raggruppare una sequenza di istruzioni che fanno parte
programmazione. Una funzione può essere "chiamata" ("richiamata", "invocata", "attivata") in diversi punti del programma di cui fa parte come se fosse una singola istruzione. Una funzione dovrebbe eseguire una determinata operazione o risolvere un determinato problema, e contribuire alla fattorizzazione del software. Ad esempio, una subroutine progettata per disporre in ordine crescente un insieme di numeri interi può essere richiamata in tutti i contesti in cui questa operazione sia utile o necessaria, e supplisce alla mancanza di una vera e propria "istruzione" dedicata allo scopo, consentendo al contempo di descrivere il corrispondente algoritmo di ordinamento in un unico punto del programma. Le subroutine sono spesso raccolte in librerie. Nei diversi linguaggi di programmazione, le funzioni vengono realizzate in modi e con terminologie parzialmente diverse.▪ il termine subroutine è stato usato fino dagli albori della programmazione.La programmazione si riferisce a sezioni di codice assembly o in linguaggio macchina (e viene usato per estensione in altri contesti ad esempio nelle prime versioni del Basic);
I termini procedura e funzione vengono generalmente usati nel contesto dei linguaggi di programmazione ad alto livello; laddove non siano considerati sinonimi per funzione si intende un sottoprogramma il cui scopo principale sia quello di produrre un valore a partire da determinati dati di ingresso (cosa che stabilisce un'analogia con l'omonimo concetto della matematica), mentre una procedura è un sottoprogramma che non "produce" alcun particolare valore. Alcuni linguaggi (per esempio il C) adottano come modello "standard" quello della funzione, e considerano le procedure come caso particolare di funzione che ritorna un valore appartenente all'insieme vuoto.
Il termine sottoprogramma è anch'esso tipico dei linguaggi di programmazione ad alto livello, ed è
Talvolta usato come termine generale per riferirsi sia a procedure che a funzioni nel senso descritto sopra.
Nella programmazione orientata agli oggetti, il ruolo della funzione è assunto dal metodo.
In tutti i paradigmi di programmazione imperativa, le strutture di controllo sono costrutti sintattici di un linguaggio di programmazione la cui semantica afferisce al controllo del flusso di esecuzione di un programma, ovvero che servono a specificare se, quando, in quale ordine e quante volte devono essere eseguite le istruzioni che lo compongono.
Alternativa
Le strutture di controllo "alternative" consentono di specificare che una data istruzione o un dato blocco di istruzioni devono essere eseguiti "(solo) se" vale una certa condizione.
Alternativa if-then e if-then-else
L'alternativa if-then (se-allora) è la più semplice forma di alternativa. Il suo significato può essere parafrasato con la frase "se vale la condizione C,
Esegui l'istruzione (blocco) I". La maggior parte dei linguaggi di programmazione ammette anche (come variante) la forma più articolata if-then-else (se-allora-altrimenti), che si può parafrasare come: "se vale la condizione C esegui l'istruzione (blocco) I1; altrimenti esegui l'istruzione (blocco) I2".
Iterazione
Le strutture di controllo "iterative" consentono di specificare che una data istruzione o un dato blocco di istruzioni devono essere eseguiti ripetutamente. Esse vengono anche dette cicli. Ogni struttura di controllo di questo tipo deve consentire di specificare sotto quali condizioni l'iterazione (ripetizione) di tali istruzioni debba terminare, ovvero la condizione di terminazione del ciclo oppure, equivalentemente, la condizione di permanenza nel ciclo. Di seguito si esaminano le strutture di controllo più note di questa categoria.
Nella programmazione dei computer, l'iterazione, chiamata anche ciclo o con il
termine inglese loop, è una struttura di controllo che ordina all'elaboratore di eseguire una sequenza di istruzioni ripetutamente, solitamente fino al verificarsi di particolari condizioni.
INFORMATICA - Prof.ssa GALASSO
Esistono varie forme di iterazione; le più conosciute sono il MENTRE (in inglese: while..do), il RIPETI (in inglese: repeat..until o do..while), ed il PER (comunemente detto Ciclo for).
Il "ciclo infinito", o "loop infinito", è spesso dovuto ad un errore di programmazione, mentre alcune tecniche di programmazione soprattutto con microcontrollori è utilizzato per iterare infinitamente all'interno del programma.
Editor è il termine inglese utilizzato per indicare i programmi di composizione di testi. Dunque una traduzione non letterale in italiano potrebbe essere compositore.
Un semplice editor è generalmente incluso in ogni sistema operativo.
Scopo di un editor è facilitare la scrittura di un
testo.Poiché la scrittura di un testo è pratica comune a parecchie attività, esistono editor di ogni sorta: dai semplici editor di testo (come ad esempio il Notepad di Microsoft) che consentono di scrivere testo puro, ovvero senza formattazione alcuna, ai più complessi programmi di videoscrittura (come ad esempio Word sempre di Microsoft) che, oltre alla battitura del testo, consentono di formattare, inserire immagini, produrre documenti, pagine web, opuscoli, articoli, eccetera e vengono propriamente chiamati elaboratori di testo.
Vi sono poi molte altre situazioni in cui è necessario scrivere e per le quali i due strumenti (editor di testo e programma di videoscrittura) risultano inadeguati. Ad esempio nella programmazione alcuni editor suggeriscono la sintassi e aiutano nel debug.
La catalogazione consiste nella classificazione, registrazione e descrizione di un bene culturale; l'insieme delle schede di catalogazione costituiscono un catalogo.
Per catalogare vengono utilizzati degli standard specifici per ogni tipologia di bene catalogato: patrimonio archeologico, architettonico, storico artistico, librario, etnoantropologico.
Il catalogo è un elenco ordinato e sistematico di più oggetti della stessa specie, come per esempio libri, opere d'arte, prodotti artigiani o industriali, con le indicazioni atte a individuarli e talora, come nei cataloghi di vendita, con il prezzo segnato.
La Classificazione decimale Dewey (anche DDC, acronimo dalla dizione inglese Dewey Decimal Classification o Dewey Decimal System) è uno schema di classificazione, inizialmente rivolto all'ambiente bibliotecario, sviluppato da Melvil Dewey (1851-1931) nel 1876, da allora più volte modificato ed espanso in occasione delle ventidue revisioni principali di cui è stato oggetto fino al 2004. Nelle biblioteche pubbliche si utilizza frequentemente un'edizione ridotta, dal momento che non servono notazioni molto specifiche.
Punto di rilievo del sistema è la scelta di un impiego intelligente delle cifre decimali per le sue categorie. Ciò permette di mantenere puramente numerica la classificazione, facilitando la possibilità di ordinare e gerarchizzare in più modi le informazioni. Vi è anche la possibilità di realizzare una classificazione su più fronti diversi (faceted classification), combinando elementi da parti diverse della struttura e costruendo un numero che rappresenta nell'insieme un contenuto oggettivo (spesso a sua volta ottenuto combinando due argomenti collegando inumeri degli elementi geografici e temporali) e gli elementi formali di un oggetto. Questo tipo di classificazione è più efficiente rispetto all'uso di liste contenenti ogni singola classificazione e il relativo significato. Il tipo di classificazione, ad esclusione delle opere generali e della narrativa, è basato principalmente sull'argomento.
conestensioni per le correlazioni, luoghi, tempo, tipo di opera, dando così luogo a classificazioni mai più brevi di trecifre, ma di lunghezza indeterminata, con un punto che precede la quarta cifra, quando questa è presente. Per esempio 330 indica l'economia + 94 per l'Europa = 330.94 Economia europea; 973 per gli Stati Uniti + 005 che contraddistingue i periodici = 973.005, pubblicazioni periodiche in genere relative agli Stati Uniti; le classificazioni devono essere lette e ordinate come numeri: 050, 220, 330.973, 331 e così via. Il sistema utilizza dieci classi fondamentali, che a loro volta hanno ulteriori suddivisioni. Spesso si pensa erroneamente che tutti i libri possano essere classificati con il sistema Dewey tranne quelli di narrativa, mentre in realtà l'utilizzo di una sezione separata in molte biblioteche risponde ad esigenze di altro tipo. Se le regole di classificazione Dewey venissero seguite, la narrativa italiana, ad esempio,dovrebbe essere classificata come 853 (quella contemporanea con 853.914): la maggior parte delle biblioteche creano una sezione separata per la narrativa, dal momento che la presenza e la richiesta di libri al riguardo è numericamente molto elevata. La classificazione decimale Dewey è molto utilizzata nel sistema bibliotecario pubblico ed anche nelle librerie scolastiche in tutto il mondo, specialmente negli Stati Uniti, ma anche in Italia, dove è stata adottata dall'Istituto Centrale per il Catalogo Unico delle Biblioteche Italiane e per le Informazioni Bibliografiche per la classificazione centralizzata SBN. La classificazione ha sicuramente degli squilibri di ordine geografico che sono in qualche modo dovute alle origini del XIX secolo: Il solo Nord Africa, per esempio è classificato nell'intervallo 961-965, mentre il resto del continente ha solo 966-969. La copertura è largamente sbilanciata verso la religione cristiana a scapito delle altre religioni.Dal momento che la prima copre le posizioni numeriche 200-289, mentre le rimanenti rimangono nell'intervallo 290-299. Versioni recenti permettono ad un'altra religione di occupare le posizioni 200-289, relegando le pubblicazioni sulla religione cr