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Processo di cifratura e firma digitale

• Supponiamo che il file da spedire sia m.

• Sergio calcola l'Hash del messaggio H(m) e lo cifra con la propria chiave privata ed ottiene ENC_ (H(m)) = cPRS

• Poi invia c ed m a Daniela

• Daniela riceve il messaggio m e calcola il valore H'(m) cifrato. Prova a decifrare c con la chiave pubblica di Sergio ed ottiene DEC_PUS (c) = H(m) o se H(m) = H'(m) vuol dire che il messaggio arriva proprio da Sergio perché deve essere stato cifrato con la chiave privata di Sergio (che solo Sergio conosce) e la firma è valida

Come memorizzare le chiavi: Le chiavi sono SW però vengono inserite all'interno di supporti HW come ad esempio chiavette USB, smart-card, Token (sistema mediante il quale venivano generati casualmente dei numeri usati per completare un'operazione).

Il certificato digitale secondo lo standard x.509 associa la chiave pubblica a quella che è l'identità dell'utente (sorta di garanzia).

Digitale Cloud-Based: Immagina di poter firmare digitalmente un documento direttamente dal tuo dispositivo mobile, ovunque ti trovi, senza dover utilizzare un token. Questa è la possibilità offerta dalla firma digitale cloud-based. La firma digitale cloud-based ti permette di firmare documenti utilizzando dispositivi mobili, senza la necessità di avere un token. Puoi firmare un documento da qualsiasi luogo, in modo rapido e sicuro. La firma digitale cloud-based utilizza i procedimenti di firma digitale per garantire l'autenticità e l'integrità del documento. Il file risultante può essere in formato .p7m (CADES) o .pdf (PADES). La firma digitale è un servizio a pagamento e puoi trovare un elenco di fornitori autorizzati a erogare questo servizio su base nazionale. Scegli la firma digitale cloud-based per firmare i tuoi documenti in modo semplice e conveniente.

Qui si può vedere una firma digitale dove si può notare quello che viene messo sopra il documento, quindi, c'è una riproduzione della firma autografa dell'utente e tutta una serie di dettagli identificativi che lo riguardano. In questo caso parliamo di una firma su un documento che produce come risultato un documento pdf. L'idea è quella che ci sia la firma autografa e le informazioni che hanno a che fare con la firma digitale in quanto tale.

Firma digitale: cos'è, come funziona e come ottenerla

La firma digitale è il risultato di una procedura informatica basata su tecniche crittografiche che consente di associare in modo indissolubile un numero binario (la firma) a un documento informatico, ovvero ad un altro insieme di bit che rappresenta fatti, atti o dati giuridicamente rilevanti. È indispensabile per conferire validità legale ai documenti informatici in una serie di contesti come la

sottoscrizione di contratti, dichiarazioni o di atti amministrativi nel pubblico e nel privato. In questo articolo vengono proposte alcune risposte su frequenti quesiti relativi alle firme digitali e alle loro applicazioni nella pubblica amministrazione e nel privato.

Cos'è la firma digitale e a cosa serve

Non è una "semplice" firma elettronica, ma una particolare tipologia che si basa, appunto, sul sopradescritto meccanismo di chiavi crittografiche. La definizione riportata nel Cad, Codice dell'amministrazione digitale (articolo 24, dlgs 82/2005):

La firma digitale deve riferirsi in maniera univoca ad un solo soggetto ed al documento o all'insieme di documenti cui è apposta o associata. L'apposizione di firma digitale integra e sostituisce l'apposizione di sigilli, punzoni, timbri, contrassegni e marchi di qualsiasi genere ad ogni fine previsto dalla normativa vigente.

In parole semplici, la firma digitale è una tipologia

di firma elettronica che soddisfano requisiti particolarmente stringenti relativi garantisce autenticità, integrità, affidabilità e validità legale ai documenti. Ha lo stesso valore della firma autografa (caratteristica che invece non hanno altre tipologie di firma elettronica). Come funziona la firma digitale La firma digitale è uno strumento che permette ai cittadini, ai professionisti ed alle imprese di firmare dei documenti facendoli diventare documenti con valore legale, ed è il risultato di un procedimento informatico che si basa sui concetti di: - autenticità, per assicurare e garantire chi è che ha firmato il documento si è assunto anche la responsabilità del suo contenuto, - integrità, condizione che serve a dimostrare dal momento in cui è stato firmato fino al momento in cui è utilizzato esso non è mai stato modificato, - non ripudio in quanto chi ha firmato il documento.mediante la firma elettronica non può poidisconoscerlo. Per ottenere questo risultato la firma elettronica si basa sull'utilizzo di strumenti crittografici. Quindi nel sistema della firma digitale ciascun titolare ha assegnate una coppia di chiavi (due numeri binari di lunghezza pari, allo stato dell'arte, almeno a 2048 bit). L'assegnazione è a carico di un soggetto istituzionalmente qualificato (il certificatore) - in Italia dall'Agenzia per l'Italia Digitale - che emette a favore del titolare un certificato digitale che associa il numero binario di 2048 bit alla sua identità. Questo identifica in modo certo il richiedente le credenziali di sottoscrizione. Contemporaneamente a questa chiave, detta pubblica perché nota a tutti gli interessati, viene generata un'altra chiave di pari lunghezza che è privata ed a controllo esclusivo del titolare. La chiave è installata in un ambiente sicuro (nella smart card).

Il microchip può essere utilizzato solo tramite una password di sblocco nota come PIN. Per le proprietà matematiche dell'algoritmo (il più diffuso si chiama RSA) quanto viene cifrato con la chiave privata è decifrato con la chiave pubblica e viceversa. Per firmare, il titolare utilizza un software che, iniziata la procedura di firma, calcola l'impronta digitale del documento tramite la cosiddetta funzione di hash. A documento diverso corrisponde un'impronta diversa. La lunghezza dell'impronta allo stato dell'arte deve essere di 256 bit. Predisposta l'impronta, il software di sottoscrizione la invia all'ambiente sicuro dove è custodita la chiave privata (dispositivo di firma). Questa, per essere attivata, deve validare il PIN inserito dal titolare. A questo punto, il dispositivo di firma procede alla cifratura dell'impronta del documento con la chiave privata. Il risultato dell'operazione

è la firma digitale del documento. È indispensabile associare la firma al documento e questo avviene attraverso specifici formati. Se utilizziamo il PDF il formato è denominato PAdES.

Per verificare la firma, il destinatario utilizza uno specifico software che estrae la chiave pubblica dal certificato del titolare. Spacchetta il file con documento e firma. Ricalcola l’impronta e decifrando con la chiave pubblica la firma del titolare può verificare se l’impronta del mittente e quella ricalcolata dal destinatario sono identiche.

In caso positivo la firma è valida. Nell’altro caso la firma non è valida e bisogna indagare sullo specifico che ha determinato l’errore. Il procedimento ha anche altre variabili in gioco, come la validità del certificato rispetto al tempo e al titolare (revoca del certificato) ma non sono analizzate in questa sede per semplicità.

Firma digitale e fatturazione elettronica: cosa

c'è da sapere e quale scegliere La firma digitale viene utilizzata in questo contesto per assicurare la provenienza e l'integrità della fattura elettronica inviata alla pubblica amministrazione. In questo scenario, gli utenti che emettono numeri rilevanti di fatture hanno utilizzato la fattispecie giuridica della sottoscrizione con procedura automatica. In questo scenario il firmatario sottoscrive in modalità massiva il flusso di fatture e poi le invia al Sistema di Interscambio dell'Agenzia delle Entrate. Il dispositivo di firma utilizzato si chiama HSM (Hardware Security Module) e alla data conserva in Italia oltre l'85% per cento delle chiavi crittografiche (dati AgiD). Il Regolamento europeo eIDAS n.910 del 23 luglio 2014 (2014/910/UE) ha completato ed ampliato le regole previste dalla Direttiva Europea 1999/93/EC sulle firme elettroniche, sui servizi digitali fiduciari e sui servizi di identificazione ed autenticazione. L'obiettivo

Il principale del Regolamento è quello di migliorare l'efficienza delle transazioni elettroniche nel mercato europeo, grazie al reciproco riconoscimento dei sistemi di autenticazione ed identificazione sia delle persone fisiche sia di quelle giuridiche.

Nel regolamento sono anche definite le Firme Elettroniche, più precisamente la Firma Elettronica Avanzata (FEA), firma elettronica che è connessa unicamente al firmatario e lo identifica, per la sua creazione il firmatario può, con un elevato livello di sicurezza, esercitare il proprio esclusivo controllo, ed è collegata ai dati firmati con una connessione che permette di rilevare ogni successiva eventuale modifica dei dati.

Inoltre, è stata definita anche la Firma Elettronica Qualificata (FEQ) che possiede in aggiunta alle peculiarità di una Firma Elettronica Avanzata il fatto che si crea con l'uso di un dispositivo qualificato per la creazione di una firma elettronica, ed è

Basata su un certificato elettronico qualificato. Quindi FEQ è qualcosa in più rispetto FEA.

Una rilevante novità è rappresentata anche dal Sigillo Elettronico, per certi aspetti simile alla firma elettronica, ma che è apposto da una persona giuridica a un documento con l'obiettivo di garantire l'origine e l'integrità dei dati ad esso associati. Esistono due tipi di Sigilli Elettronici: il Sigillo Elettronico Avanzato e il Sigillo Elettronico Qualificato, sostanzialmente simili alle definizioni delle Firme Elettroniche.

L'obiettivo del Regolamento eIDAS è quello di definire sostanzialmente i servizi fiduciari che, basati su determinati requisiti, forniscano garanzie superiori in termini di sicurezza e qualità del servizio che vengono pertanto identificati come "qualificati", e che sono vigilati da un Enti nazionali (ex Sez.2 nel Regolamento).

Sono tali ad esempio, i certificatori accreditati, i

firme digitali, nonché per la conservazione a lungo termine dei documenti elettronici. Inoltre, introduce l'obbligo per le pubbliche amministrazioni di utilizzare la posta elettronica certificata per le comunicazioni con i cittadini. I conservatori accreditati sono enti pubblici o privati che offrono servizi di conservazione a norma di legge. Essi devono rispettare specifici requisiti tecnici e organizzativi per garantire l'integrità e la sicurezza dei documenti conservati. I gestori di posta elettronica certificata sono invece soggetti che forniscono servizi di posta elettronica con valore legale. Essi devono essere accreditati presso l'Agenzia per l'Italia Digitale e rispettare determinati standard di sicurezza e interoperabilità. La creazione e la verifica delle firme digitali sono servizi offerti da soggetti qualificati, che devono rispettare specifiche norme tecniche e organizzative. Questi servizi consentono di garantire l'autenticità e l'integrità dei documenti elettronici. Infine, la conservazione a lungo termine dei documenti elettronici è un servizio che permette di preservare nel tempo la validità legale dei documenti. I conservatori accreditati sono responsabili di garantire l'integrità e l'accessibilità dei documenti conservati per un periodo di tempo stabilito dalla legge. In conclusione, il Regolamento introduce nuovi servizi e requisiti per garantire la validità legale dei documenti elettronici in Italia. Questi servizi sono offerti da conservatori accreditati, gestori di posta elettronica certificata e soggetti qualificati per la creazione e verifica delle firme digitali.
Dettagli
Publisher
A.A. 2020-2021
109 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher Michela_cilli di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informatica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università degli Studi di Milano - Bicocca o del prof Moriani Sergio.