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EVOLUZIONE DELLE ARCHITETTURE

1) Abbiamo delle reti in cui abbiamo una architettura centralizzata con un Mainframe collegato

con dei terminali. Siamo negli anni 50 fino agli anni 80. Quindi l’architettura delle reti in azienda

avevamo un Mainframe e dei terminali stupidi collegati ad esso. Gli utenti utilizzavano il

terminale come periferica per inserire dei dati che venivano trasferiti al Mainframe che gli

elaborava e poi venivano trasferiti al terminale. In un primo momento avveniva in differita in cui

il Mainframe lavorava di notte e il giorno dopo avevo lcil risultato. I limiti sono il fatto che i

terminali stupidi erano un po inutili ed erano meccanismi lenti per l’elaborazione dei dati e

lasciavano zero capacità alle persone dei elaborazione

2) Negli anni 80 si passa all’architettura distribuita, in cui abbiamo il Mainframe centrale con dei

computer connessi che però diventano personal computer, quindi sono macchine che son in

grado di elaborare e memorizzare i dati. Quindi una parte dei dati viene elaborata dal

Mainframe e una parte dal PC. Da qui si inizia a delineare l’architettura client/server, quindi le

attività di elaborazione di dati viene distribuita, in cui i calcoli semplici vengono fatte dal pc,

mentre quelli più complessi dal Mainframe. Però presenta anche dei limiti, perché l’utilizzo

intensivo ha portate i client ad essere sempre più grassi, perché hanno iniziato ad avere

all’interno sempre più dai, file e programmi rendendoli più lenti.

3) A causa delle problematiche dell’architettura precedente, è stata inventata un’architettura che

ha portato a far ritornare i client più magri attraverso lo spostamento di questi file e programmi

nella nuvola grazie al cloud computing. L’evoluzione delle architetture è stata quella di sfruttare

la rete come centro e non più il Mainframe e quindi l’architettura client/server si è evoluta in

una più complessa che prende il nome di Cloud Computing.

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CLOUD COMPUTING

é un modello per abilitare un accesso on-demand (su richiesta) a delle risorse informatiche

presenti online nella rete internet, in cui posso accedere in modo rapito riducendo lo sforzo di

gestione di queste risorse.

I servizi di cloud computing sono:

- Uno dei servizi di cloud computing è lo spazio su server per immagazzinare dati. Un esempio è

l’ICloud che è un esempio di servizi di cloud computing per immagazzinamento dati.

Tradizionalmente i nostri computer attraverso memorie di massa consentivano di

immagazzinare i dati, ma li rendeva troppo grassi

- Un altro servizio è la possibilità di ottenere software applicativi. Un esempio è google drive in cui

ciascun utente che ha gmail può accedere a dei software che l’utente può utilizzare

gratuitamente, senza la necessità di effettuare l’installazione e può utilizzarli attraverso la

nuvola.

- Poi nella nuvola trovo l’infrastruttura IT, cioè le macchine che consentono di elaborare i dati e

l’informazione. Per esempio le aziende che utilizzano i servizi di cloud computing offerti da

Amazon utilizzano anche dei server per l’analisi dei dati collegandosi alla rete.

- L’ultimo servizio riguarda i sistemi operativi

Il vantaggio è che io posso affittare tutti questi servizi sulla base delle mie necessità, diversamente

da qualche anno fa in cui tutti i software dovevano essere acquistati. Per questo le risorse

informatiche diventano sempre di più dei servizi utilizzabili a seconda della necessità e per questo

si parla di “software as a Service” oppure “Infrastrutture as a Service” a seconda se uso un

software o l’infrastruttura per l’elaborazione dati. Questo è rivoluzionario perché prima tutto ciò

che era relativo ai software era qualcosa che necessariamente andava acquistato.

Coloro che utilizzano questi servizi possono avere una personalizzazione del servizio (on-demand)

il servizio viene erogato su richiesta. Le risorse informatiche diventano sempre più delle utility e di

conseguenza cambiano i modelli attraverso il quale vengono pagate queste risorse, in cui io pago

solo quello che utilizzo (pay-per-use), e così diventa un servizio più economico, perché elimino i

costi fissi che diventano variabili a seconda dell’utilizzo. Un altro vantaggio è la scalabilità, cioè

l’utente può aumentare la potenza di calcolo richiesta in base alla mia esigenza, così come la

posso ridurre. Con l’infrastruttura tradizionale si può presentare il caso in cui ho molte macchine

che non vengono utilizzate perché la domanda è inferire alla capacità di calcolo che può fare

l’infrastruttura o viceversa quindi vi è un possibile disallineamento tra l’infrastruttura e la domanda.

Mentre con il cloud computing io posso adeguare le mie richieste in base al mio utilizzo effettivo,

quindi a seconda della domanda richiederò un servizio. Ulteriore vantaggio è la mobilità e la

delocalizzazione in cui posso accedere a questi servizi da qualsiasi postazione e posso

condividere queste risorse e quindi posso avere dei device sempre più magri. Gli utenti di questi

servizi sono i privati, le aziende e la pubblica amministrazione sia in contesto nazionale che

internazionale (ex la CIA utilizza sevizi di cloud computing offerti da Amazon). Vi sono però dei

rischi relativi al cloud computing:

1) Sicurezza e Privacy: il livello di sicurezza assoluto non esiste, ma in un contesto in cui viviamo

a fatto si che le minacce sulla privacy e sui nostri sistemai aumentassero. Così le aziende

hanno implementato elementi di sicurezza sempre più sofisticati. Vi è una percezione

(sopratutto da parte delle aziende, soprattuto le piccole/medie) di insicurezza. Ovviamente chi

fornisce i servizi di cloud computing sta continuamente investendo per la sicurezza, rendendo il

tema della sicurezza un tema centrale per aumentare lo scippo del cloud.

2) Disponibilità/affidabilità del servizio: cioè nel momento in cui le aziende utilizzano i servizi che

stanno nella nuvola devono assicurare che tali servizi siano affidabili perché devono garantire

la “business continuity”. (ex sistemi informativi che gestiscono i conti correnti delle banche,

devono essere sempre attivi.) Per fare questo le aziende che forniscono i servizi cloud

definiscono degli accordi (service-level-agreements) per garantire un livello dei servizi che

offrono alle aziende. A volte questo contratto è definito anche dalla legge, come per esempio le

banche per legge devono offrire un livello di servizio stabilito dal legislatore.

Abbiamo vari fornitori di servizi cloud per i clienti come Apple con iCloud, Google con Google drive.

Un esempio è Amazon che fornisce servizi cloud per le aziende con “Amazon web services”, tra

cui Client Corporation un’azienda di consulenza per i contadini americani sul rischio che essi

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possono incorrere su una determinata area consigliandoli una tipologia di assicurazione. C.C. per

fare questo ha deciso di utilizzare i software di Amazon tramite il cloud. Un altra azienda che usa

Amazon per il cloud è Speaker TV che per non investire in un’infrastruttura IT molto costosa,

utilizza tali servizi risparmiando molto, in cui il prezzo dell’elettricità dei server sarebbe più alto

della rata per il cloud. In questo modo le aziende hanno a disposizione una capacità elaborativa

che fino a qualche hanno fa era inimmaginabile. Oggi questa divisione di Amazon sta diventando

una delle divisioni più profittevoli, in cui Netflix e AIR BNB, utilizzano il cloud di Amazon per fornire i

servizi, uno degli ultimi contratti che è stato firmato è stato con la CIA. Amazon ha diversificato

molto il suo business e soprattuto il capo di Amazon non è un tecnico, ma è stato capace lo stesso

di capire i trend futuri e di investire in un contesto che sarebbe stato innovativo nel futuro,

rendendo Amazon una delle maggiori aziende nel fornire servizi di cloud computing per le aziende.

( Domanda: date una definizione di cloud computing e descrivete i principali benefici per le azione

che utilizzano servizi in logica cloud).

INTERNET E IL WORLD WIDE WEB

Internet è una rete di comunicazione globale composta da tante altre reti a livello sia locale che

metropolitano. Vi sono delle caratteristiche che hanno reso Internet la rete più usata e sono il fatto

che:

1) Non ha improntata quale sia la tecnologia che li unisce (via cavo o WI-Fi)

2) Non è rilevante di che tipo siano i computer connessi (dal piccolo pc al grosso elaboratore).

Il punto di forza della rete Internet è proprio il fatto di riuscire a collegare diversi elaboratori con

diversi mezzi. Alla base di Internet vi è un protocollo che è il TCP/IP, che definisce le regole che fa

si che i computer si scambino dati e informazioni. Negli anni ’70 vi era un predecessore della rete

Internet che è Arpanet che nacque in ambito militare negli USA in cui durante la guerra fredda vi

era la necessità di definire una rete a ragnatela in cui anche se un pezzo di questa rete fosse

andato distrutto sarebbe stata ancora funzionante. Inizialmente la rete Arpanet aveva 4 nodi, che

erano composto da 4 computer residenti in 4 università. Dopo tre anni Arpanet inizia ad avere 37

nodi e viene messo appunto il protocollo TCP/IP. Poi nell’83 nasce la rete Internet vera e propria, e

successivamente tra l’89 e il 91 nasce il World Wide Web nel Cern di Ginevra.

Il protocollo TCP/IP è il protocollo di base della rete Internet che funziona secondo una logica di

commutazione di pacchetto, cioè quando un messaggio viene inviato attraverso la rete Internet

viene suddiviso in più pacchetti in formato digitale, ogni pacchetto ha un’intestazione in cui è

riportato l’indirizzo del destinatario, quello del mittente e una parte del messaggio. I pacchetti

seguono strade alternative differenti per raggiungere il destinatario, che sono quelle dove c’è meno

traffico grazie al router che gestisce il percorso dei pacchetti, che una volta che arrivano al

destinatario finali vengono ricomposti nella forma del messaggio originale. Se qualche pacchetto

dovesse arrivare danneggiato verrà richiesto il rinvio di quel pacchetto in modo tale che la

composizione sia corretta. Grazie alla commutazione a pacchetto vengono eliminati eventuali

problemi di linea, perché il messaggio potrà seguirne un’altra.

Per identificare i computer connessi si utilizza l’indirizzo IP che serve per identificare un’interfaccia

consesso alla rete internet, esso è composto da un numero costituito da 4 decimali compresi da un

numero

Dettagli
Publisher
A.A. 2016-2017
21 pagine
SSD Scienze matematiche e informatiche INF/01 Informatica

I contenuti di questa pagina costituiscono rielaborazioni personali del Publisher carlokauf di informazioni apprese con la frequenza delle lezioni di Informatica generale e studio autonomo di eventuali libri di riferimento in preparazione dell'esame finale o della tesi. Non devono intendersi come materiale ufficiale dell'università Università Cattolica del "Sacro Cuore" o del prof Gemmo Vanessa.